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Capitolo 44

La campanella dell'ultima ora era appena suonata, gli studenti del sesto anno si apprestavano ad uscire dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Man mano che la folla di studenti diminuiva si poteva notare un unica figura rimanere indietro, quando anche l'ultimo dei suoi compagni se ne andò ne approfittò per guardarsi intorno con nostalgia. Quell'aula aveva molti ricordi che lo riguardavano, su ogni punto poteva dire di aver combattuto, su quel palco a passerella aveva duellato, e sempre con un'unica persona.
L'aveva sempre scelta come compagna perché era l'unico momento in cui poteva avere la sua attenzione al 100%, non che fuori dall'aula non gli rivolgesse la parola ma qui, in questa classe, in questa materia, poteva godere appieno della sua compagnia.
Sospirò di nuovo con fare sofferente, non poteva ancora credere che lei non fosse più lì, che non avrebbe più potuto godere della sua compagnia, dei suoi sguardi ironici, dei suoi modi di comportarsi alla maschiaccio, dei suoi calzini buffi.
Non avrebbe più potuto ammirarla mentre dipingeva o mentre si allenava proprio in questa classe, mentre chiacchierava con Daphne e/o Astoria, non avrebbe più potuto sentirla ridere, persino le sue cretinate con Blaise gli sarebbero mancate.
Lasciò cadere la tracolla a terra, avvicinandosi ad una delle finestre della stanza, guardando di fuori vide che dava proprio nei pressi del Lago Nero, l'ultimo posto in cui avevano parlato. Appoggiò la fronte alla finestra sperando che il vetro freddo gli distendesse l'ansia che sentiva dentro, cielo gli mancava da morire!!!
Da quando aveva scoperto che non era più a scuola non era più riuscito a dormire, ormai aveva sempre l'aria stanca e delle occhiaie attorno agli occhi, si sentiva un continuo cerchio alla testa e ogni volta non poteva fare a meno di pensare a chissà che cosa doveva star passando insieme a quei pazzi.
Ormai erano trascorse tre settimane da quando Theo si era svegliato, e cinque giorni da quando aveva iniziato a frequentare le lezioni, fisicamente si sentiva bene internamente però si sentiva morire di giorno in giorno. La mancanza di lei lo stava consumando e niente riusciva in alcun modo a distrarlo. Neanche le raccomandazioni dei suoi amici o i continui rimproveri di Daphne a mangiare qualcosa e riposarsi erano servite a qualcosa. Voleva lei, era l'unica che poteva farlo sentire meglio.
Voleva averla accanto, e magari, dirle finalmente quello che provava.
Che aveva sempre provato.
Fin dal suo primo anno, dalla prima volta che l'aveva vista.
Lo ricordava come se fosse ieri.

Flashback

Era appena sceso dalla scialuppa che lo aveva portato davanti a quel grande castello fermandosi giusto un secondo per ammirare la sua imponenza poi, insieme al resto dei ragazzini, incominciò ad avviarsi fino ad arrivare davanti ad una grande porta a due ante. Una volta dentro, salendo le scale, si guardò qua e là con curiosità fino a quando non si dovette fermare davanti ad un'altra grande porta, anche questa a due ante, dietro la quale si sentivano gli altri studenti vociare.
Una professoressa dall'aria severa uscì, diede il benvenuto a tutti, e li disse di aspettare la cerimonia dello smistamento che avrebbe inserito ogni studente nella sua futura casa, che sia Corvonero, Tassorosso, Serpeverde o Grifondoro.
Accanto a sua cugina Daphne attese insieme al resto dei ragazzini l'inizio di questa cerimonia, era emozionato e molto curioso di iniziare quella avventura. Intanto che aspettava riprese a guardarsi intorno con curiosità, notando alcuni volti di ragazzini che aveva già visto ad alcuni ricevimenti a casa dei suoi genitori, o dei genitori di Daphne. Intravide più avanti una ragazzina riccioluta con una vocetta acuta e saccente che spiegava ogni aspetto del castello a quelli accanto a lei, per un po ascolto quello che diceva ma poi venne distratto da Daphne che gli indicò alcuni fantasmi che passeggiavano. Gli guardò affascinato, aveva solo letto a riguardo ma non ne aveva mai visto uno dal vero, e mentre il suo sguardo vagava su ogni fantasma gli finì su un gruppetto in particolare, i cui volti conosceva molto bene.
Tutti apparte uno.
Era una ragazzina dai lunghi capelli marroni ondulati, raccolti in un codino dietro la testa fermati da un fiocco blu scuro, aveva la pelle chiara come il latte e due occhi blu cielo che risaltavano sul maglione scuro che portava. La vide chiacchierare con quelli che riconobbe come Draco Malfoy e Blaise Zabini, insieme ad altri due che avrebbe conosciuto come Vincent Tiger e Gregory Goyle.
Non seppe perché ma non riusciva a staccare lo sguardo da lei, si sentiva strano, come se nel suo stomaco stessero correndo migliaia di animali, dal più piccolo al più grande.
Sentì uno strano calore dietro le orecchie, anche sulle guance, così come sentì il suo cuore accelerare il battito. Cercò di deglutire ma si sentiva la gola secca, sentiva la voce di Daphne che gli parlava ma era come lontana, d'improvviso lei lo guardò, e quando gli fece un piccolo sorriso il suo cuore fece un salto triplo nel petto.
Proprio quando anche gli altri due ragazzini fecero per voltarsi verso di lui l'insegnante di prima apparve e li fece entrare. Fu costretto a distogliere lo sguardo sentendo anche la mano di Daphne tirarlo dal maglione, durante lo smistamento con lo sguardo cercò di trovare quella ragazzina che aveva tanto attirato la sua attenzione. Mentre era ancora intento a cercarla l'insegnante fece il suo nome e venne smistato a Serpeverde, così come anche Daphne.
Dopo altri nomi finalmente la vide prendere posto sullo sgabello per lo smistamento, e dal momento che sentì il suo nome seppe che non se lo sarebbe mai scordato.
Jessica Smith.
Anche lei venne smistata a Serpeverde, cosa che riempì di gioia il suo giovane cuore, e mentre la vedeva prendere posto al suo tavolo qualcosa dentro di lui gli disse che doveva fare di tutto per diventare suo amico.

Fine flashback

Allora non aveva capito perché lei avesse attirato così tanto la sua attenzione, solo crescendo, aveva capito di essersi innamorato di lei fin dalla prima volta che l'aveva vista.
Lo aveva capito durante quei due anni di lontananza, al terzo anno, quando suo padre aveva deciso di trasferirla a Beauxbatons, in Francia. Aveva sentito la sua mancanza in una maniera così profonda e quasi asfissiante che l'incomprensione di tale sentimento lo aveva portato a riflettere, ed infine capire, di essere stato vittima della freccia di Cupido.
Quando poi era venuto a sapere che sarebbe tornata ad Hogwarts aveva deciso di provare a confessarle i suoi sentimenti, ma poi il rapporto che aveva visto avevano lei e Blaise lo aveva frenato.
Erano troppo intimi, troppo legati, troppo tutto, in più le continue voci che li vedevano come una splendida coppia non avevano fatto altro che tormentarlo, e ogni volta che li vedeva insieme non sentiva altro che quelle.
In quel tempo poi aveva anche scoperto che Blaise aveva intrapreso a divertirsi in una nuova attività, che coinvolgeva lui, una ragazza e il suo letto.
E insieme a Draco erano diventati i ragazzi più ambiti e desiderati di tutta la scuola.
Che a quella età, e soprattutto a Serpeverde, si fosse già attivo sessualmente non era un mistero, ma sapere che anche Blaise fosse uno di loro aveva mandato Theo quasi fuori di testa. Ogni volta che li vedeva insieme si immaginava chissà quali situazioni che gli facevano sentire come una spada conficcata nel cuore.
Lui al contrario non aveva neanche dato il suo primo bacio, figurarsi il resto, e questo, a parte farlo sentire indietro rispetto ai suoi compagni, lo faceva sentire anche imbarazzato all'idea che lei scoprisse che era ancora un verginello.
Solo dopo aveva scoperto che neanche lei aveva mai baciato nessuno, e soprattutto, che non aveva, e mai avrebbe, avuto quel tipo di rapporto con Blaise o Draco.
Erano come fratelli per lei.
Ma era stato troppo tardi, aveva già iniziato ad frequentare altre ragazze finendo per prenderci anche gusto, finendo per diventare anche lui, come Draco e Blaise, uno dei ragazzi più ambiti e desiderati di tutta la scuola.
Con lei infine non si era più fatto avanti, anche perché ogni volta che aveva provato a farlo i dubbi e le paure che non lo ricambiasse lo assalivano, non voleva perderla, e se lei non avesse ricambiato i suoi sentimenti il loro rapporto sarebbe diventato strano finendo poi per allontanarli.
E questo Theo non lo voleva per nessuna ragione al mondo.
Così aveva preferito averla almeno come amica che non averla affatto.
Ora come ora però, rimpiangeva l'aver preso quella decisione, rimpiangeva il non essersi fatto avanti prima, l'essersi lasciato fuorviare dalle sue paranoie, dalla sua gelosia.
Riconosceva anche di essere stato debole al fascino del gentil sesso.
Non poteva negare, che dopo la prima volta che era stato con una ragazza, ci avesse preso gusto, intraprendendo così anche lui l'attività della ginnastica da letto.
Non poteva negare, che l'essere corteggiato dalle più belle ragazze della scuola, non avesse accresciuto di parecchio il suo ego.
Così come non poteva negare che l'essere considerato tra i più belli e ambiti della scuola non gli avesse fatto piacere.
Erano cose che proprio non poteva negare.
Per quanto fosse stato innamorato, non era riuscito a fare a meno di questi "privilegi" chiamiamoli così.
Sospirò socchiudendo gli occhi e battendo la testa di proposito contro il vetro della finestra.
Era stato superficiale, e anche ipocrita.
Ogni volta che Jessica aveva provato ad uscire con qualcuno le aveva fatto delle scenate degne di un marito geloso, finendo poi per sminuire il ragazzo con cui aveva appuntamento. Dopo l'iniziale sgomento lei se ne andava via infuriata, non prima di avergli dato del idiota, e lui si rinchiudeva in camera a scollarsi un'intera bottiglia di whisky incendiario.
Ma aveva dovuto ammetterlo.
Era stato un idiota.
E ora che lei non c'era lo capiva molto di più di esserlo stato.
《Eccoti qui》disse una voce attirando la sua attenzione e strappandolo dai suoi pensieri.
Vide entrare una ragazza che conosceva molto bene, una meta molto fissa durante i suoi incontri notturni.
《Come mai te ne stai tutto solo soletto in quest'aula??》gli chiese lei con tono mellifluo e un po curioso, Theo sospirò seccato tornando a guardare di fuori con le mani appoggiate sul davanzale
《Che cosa vuoi??》le chiese lui con tono freddo, la ragazza non si lasciò scoraggiare, si avvicinò di più a lui con passo seducente così da fargli sentire la sua presenza, senza però toccarlo
《Solo farti un salutino, da quando sei tornato a scuola non ci siamo più visti, e mi manchi》gli sussurrò con tono malizioso e un luccichìo birichino nello sguardo
《Non sono dell'umore》cercò di liquidarla, lei però insistette iniziando a sfiorargli delicatamente le braccia e le spalle da dietro, sapeva come prenderlo lo conosceva bene dopotutto, sapeva cosa lo stuzzicava, cosa gli piaceva.
《A quello ci posso pensare io....》gli sussurrò vicino all'orecchio destro, mettendosi sulle punte dei piedi. Theo iniziò a sentirsi come stordito man mano che lei lo accarezzava o gli massaggiava le spalle con malizia, e per un momento chiuse anche gli occhi, ma poi gli riaprì subito dopo quando l'immagine del viso sorridente di Jessica fece capolino nella sua testa.
Si voltò di scatto afferrandola per i polsi per fermarla
《Ho detto che sono dell'umore Lavinia》ringhiò irritato, la Lewis però non si fece intimidire anzi, gli sorrise in modo accattivante
《Oh Theo, quante volte abbiamo fatto questo gioco??》gli chiese suadente, poi si avvicinò fino ad essergli ad un palmo dal viso
《Sai bene che è tutta scena, che lo fai perché la cosa è eccitante, tu che mi respingi, io che provo a sedurti, finendo poi per fonderci selvaggiamente, che sia in uno sgabuzzino, o in un cubicolo del bagno, o nel bagno dei prefetti, o nel cortile, contro gli alberi, o meglio ancora, sulla cattedra di qualche insegnante》iniziò lei, elencandogli i posti in cui erano stati con tono lascivo e uno sguardo e sorriso malizioso
《Quindi è inutile che mi resisti, tanto lo sai che finiremo per rotolarci su questo pavimento, ammettilo》gli soffio sempre maliziosa sulle labbra, lasciandogli un leggero bacio a fior di labbra.
Theo deglutì in difficoltà, sentendo un leggero frèmito nelle parti basse,
sapeva che era sbagliato, Dio se lo sapeva!!!
Soprattutto dopo il discorso mentale che si era fatto.
Ma lei aveva ragione, avrebbe finito col cedere, sapeva perfettamente come prenderlo e il modo languido con cui lo guardava, il labbro fra i denti e la gamba di lei che non faceva che sfregare il suo interno coscia gli stavano mandando il sangue al cervello.
Per non parlare di un altro posto.....
Strinse di più la presa sui polsi della ragazza, indurendo l'espressione come ultimo avvertimento ma la ragazza lo ignorò platealmente, anzi fece un gesto che lo fece gemere involontariamente.
Con la gamba che gli stava sfregando l'interno coscia gli circondò il fianco, stringendo forte così da premerlo contro di sé, facendo volontariamente scontrare le loro intimità. Lavinia gli sorrise lasciva, internamente vittoriosa perché sapeva che stava per cedere, ed infatti, dopo aver respirato a fondo chiudendo anche gli occhi, Theo puntò la bacchetta contro la porta della classe e poi su se stesso.
Si avventò sulle labbra di lei come lei su quelle di lui con un tale impeto che sentirono sfregare anche i denti, andarono a sbattere contro qualche sedia presente nella stanza vicino a loro finendo per sbattere contro il muro, dove il ragazzo si premette contro di lei, mentre la ragazza gli circondava i fianchi con le gambe.


*****

Un'altra settimana era passata, altri giorni passati a riflettere ed a rimuginare su decisioni importanti da prendere, tanti pro e contro da valutare.
L'indecisione poi non mancava mai, sempre lì pronta a far traballare le sicurezze di queste scelte, che se solo venissero scelte, avrebbero potuto cambiare il corso della loro vita.
Proprio a queste scelte, un certo biondo di nostra conoscenza, pensava.
Cercava di capire da che parte il peso di queste decisioni avrebbe fatto pendere la bilancia, voleva essere sicuro al 100% che non ci sarebbero state delle conseguenze nefaste per la sua famiglia.
In questi giorni Hermione era tornata sull'argomento della sua missione, e sulla sua proposta di chiedere aiuto a Silente, lui dal canto suo non sapeva cosa fare, da un lato non riusciva a sopportare di coinvolgere nei fatti suoi altre persone, preferiva cavarsela da solo, dall'altro lato però il pensiero di avere anche una sola possibilità di mettere al sicuro sua madre lo solleticava.
E che quella protezione gliela potesse procurare proprio la persona che avrebbe dovuto uccidere lo faceva sentire a disagio, strano, non.....bene.
Sospirò, esalando a parte il proprio respiro anche il fumo della sigaretta che stava fumando, appoggiato ad un albero, con davanti il Lago Nero.
Come doveva agire??
Sarebbe stato pericoloso?? Certo, sarebbe stato rischioso.
Non poteva non prendere in considerazione che, se l'Oscuro avesse scoperto cosa stava anche solo pensando di fare, non ci avrebbe pensato due volte ad ucciderli.
E se già si limitava solo ad ucciderli sarebbero stati fortunati.....
Soffiò via il fumo gettando il mozzicone di sigaretta a terra, calpestandolo subito dopo, si passò una mano tra i capelli e sbuffò, non poteva ancora credere di doversi preoccupare di cose del genere. Lui voleva solo essere un ragazzo normale, avere una vita normale e godersi il resto dell'anno con la sua ragazza.
Invece doveva sorbirsi le continue pressioni di suo padre, che non perdeva mai tempo nelle sue lettere a ricordargli quanto fosse fortunato a far parte delle schiere di Voldemort, e le continue minacce di portare a termine il suo compito perché l'Oscuro diventava sempre più impaziente.
Non ne poteva più di tutta questa pressione, avrebbe finito col perdere i suoi bellissimi capelli tanto questa situazione era stressante.
Forse doveva veramente prendere in considerazione la proposta di Hermione....
Mentre ancora rifletteva su questo, con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni della divisa, non si accorse della figura alle sue spalle avvicinarsi.
《Hey》gli disse questa, attirando la sua attenzione, Draco gli rispose con un grugnito
《Wow, come sempre sei di ottimo umore》disse sarcastico con un risolino divertito, fermandosi accanto al biondo, anche lui con le mani nelle tasche
《Non è giornata Blaise》
《Per te non lo è mai, che succede?? Problemi in paradiso??》gli chiese il moro, Draco sbuffò
《No, nessun problema》rispose Draco sicuro in volto
《E allora che ce??》chiese Blaise aggrottando le sopracciglia mentre frugava nella tasca della sua giacca alla ricerca delle sue sigarette, Draco sbuffò pesantemente, combattuto.
Rimase per un po in silenzio ma poi parlò.
《Ricordi quella faccenda di cui ti ho parlato??》gli ricordò il biondo, Blaise aggrottò le sopracciglia mentre si portava alle labbra la sigaretta, per poi accenderla con la bacchetta
《Quale delle tante??》chiese il moro mentre soffiava via il fumo, Draco lo guardò in modo eloquente
《Ah, quella》rispose l'amico consapevole, Draco sospirò
《Hermione è tornata sull'argomento e....ci sto pensando》gli confidò serio, Blaise fece un altro tiro voltandosi poi a guardarlo sorpreso
《Dici sul serio??》gli chiese, il biondo annuì ancora pensieroso
《Beh....è una decisione importante》commentò il ragazzo
《Questo lo so》disse il biondo acido, rimasero un po in silenzio, rimuginando entrambi su cosa avrebbe comportato quella decisione
《Penso che dovresti farlo》gli disse d'un tratto Blaise
《È la tua opportunità per poter scappare da tutto questo》continuò serio, Draco non rispose, in effetti sotto sotto lo aveva pensato anche lui, ma temeva troppo le ripercussioni!!!
E se il Signore Oscuro lo avesse scoperto??
O se Silente non avesse voluto aiutarlo??
Come avrebbe fatto in quel caso??
Non poteva di certo obliviare il vecchio, lo avrebbe schiantato ancora prima che potesse pensare di tirare fuori la bacchetta.
In più Hermione non glielo avrebbe mai permesso.
Vedendolo così pensieroso, Blaise fece un ultimo tiro prima di gettare a terra il mozzicone di sigaretta, per poi parlare
《Draco, ascolta.....non ce niente di sbagliato a valutare quest'idea, se Potter dovesse vincere i suoi sostenitori non ci penserebbero due volte a condannare tutti i mangiamorte, questa invece è la tua unica opportunità per poter essere libero, per poter proteggere tua madre》cercò di rassicurarlo l'amico
《E mio padre??》sussurrò con tono cupo il biondo, Blaise lo guardò in silenzio
《Tuo padre ha fatto la sua scelta, e non è giusto che tu e tua madre dobbiate pagarne le conseguenze》gli disse dopo un po, vedendo Draco ancora un po turbato lo afferrò per le spalle voltandolo verso di sé e guardandolo dritto negli occhi
《Ascoltami bene, io so quanto tu tenga alla tua famiglia, lo so meglio di chiunque altro....ma avvolte ci sono delle persone per le quali non sempre vale la pena rischiare tanto, e per quanto possa essere dura da accettare, tuo padre non si merita il tuo aiuto, non dopo il modo in cui ti ha sempre trattato》finì Blaise con tono serio e cauto, Draco lo guardò, riflettendo sulle sue parole.
Aveva ragione, suo padre non si meritava il suo aiuto, mai una volta gli aveva dimostrato anche solo uno sguardo di affetto ma sempre e solo rimproveri, rinfacciamenti continui su quanto fosse un incapace quando non riusciva in incantesimi che, a quel tempo un bambino della sua età, non sarebbe mai riuscito a fare.
Per non parlare delle punizioni.
Scosse la testa, no era meglio non ricordarsele, sentiva una stretta al cuore ogni volta che la sua mente gliele mostrava.
Sospirò, facendo un passo indietro così da separarsi dalla presa di Blaise
《Ok, allora.....dirò a Hermione di andare dal vecchio》mormorò ancora titubante
《È la scelta migliore, credimi....e poi lei ti ama, e vuole solo proteggerti》
Draco sobbalzò a quella parola, sentendo involontariamente un certo calore fluire sulle sue gote, Blaise a vedere quella reazione ghignò leggermente, divertito.
Vedere l'algido Draco Malfoy arrossire era uno spettacolo più unico che raro
《Ma guardati, sei davvero tenero quando arrossisci....》gli disse Blaise con tono canzonatorio e il suo solito sorrisetto ironico in viso.
Draco gli diede una spinta, irritato e imbarazzato, voltando il capo dall'altra parte e sentendo l'amico scoppiare in una risata.
《Finiscila di fare l'idiota》gli disse il biondo lanciandogli un'occhiataccia, Blaise con ancora le spalle scosse per le risate tirò fuori un'altra sigaretta, accendendola subito dopo
《Ah, questa risata mi ci voleva proprio》commentò il moro con ancora un sorriso divertito in volto, Draco lo guardò curioso, alzando un sopracciglio.
《Che ce??》gli chiese Blaise, accortosi dell'occhiata del biondo
《Dimmelo tu》gli rispose Draco con un'alzata di spalle, Blaise sospirò, questa volta con fare stanco, esalando anche il fumo
《Questo periodo non è stato propriamente tranquillo, lo sai》gli disse il moro, cercando di apparire rilassato.
Draco capì a cosa si riferiva, tra il prelevamento di Jessica, il quale era avvenuto da ormai più di un mese fa, al ritorno di Theo in condizioni gravi, il loro livello di sopportazione era quasi al limite. Persino Daphne, che di solito era sempre molto composta e controllata aveva sclerato, fortuna che c'era Astoria che con la sua dolcezza e calma era riuscita a rassicurarla.
Annuì, sospirando consapevole e tirando fuori anche lui un'altra sigaretta.
Rimasero in silenzio, facendosi compagnia avvicenda, e sperando interiormente che questo periodo buio passasse il più in fretta possibile.
Intanto nel dormitorio dei Grifoni, una riccia di nostra conoscenza si stava preparando per la ronda notturna, preparando anche la borsa con i libri per le lezioni del giorno dopo, così da non essere costretta a tornare nel suo dormitorio. Si sarebbe incontrata con Draco nella stanza delle necessità subito dopo la ronda, lo facevano ormai quasi ogni sera, anche solo per dormire, non riuscivano a stare lontani.
Mentre Hermione si avvolgeva la sciarpa rosso-oro attorno al collo sentì qualcuno bussare alla sua porta, forse era Ginny che veniva a salutarla. Hermione glielo aveva detto prima che avrebbe passato la notte con Draco, ricevendo poi continue occhiate e battutine maliziose che l'avevano fatta arrossire.
《Che ce Gin-....Ron??》disse sorpresa, non appena vide chi era
《Ciao Hermione》la salutò il rosso un po imbarazzato
《Posso parlarti??》continuò, dondolando sui piedi un po impacciato
《Oh, adesso non posso, rischio di fare tardi alla ronda》si scusò Hermione
《Sarò veloce, promesso》
《Ron-》
《Per favore》insistette il rosso, Hermione sospirò annuendo e lasciandolo passare
《Va bene, dimmi》gli disse una volta chiusa la porta, Ron fece un respiro profondo cercando di calmare il battito impazzito del suo cuore, guardò Hermione negli occhi trovandola bellissima.
Dio era stato uno sciocco a rimandare ancora, dopo la conversazione avuta con Harry e poi con Ginny era diventato insicuro della sua decisione, per questo non si era fatto avanti subito.
Ora però, mentre incrociava lo sguardo dorato di lei, si rese conto che era stato uno sciocco a dubitare dei loro sentimenti. Lei era lì, pronta e bellissima, e l'unica cosa che stava aspettando era che lui la accogliesse tra le sue braccia.
Cercò di farsi coraggio e aprì la bocca, lasciando che a parlare fosse il suo cuore.
《Ecco, so che hai litigato con Harry ultimamente e-aspetta fammi finire- dicevo che so che forse, per via del vostro litigio, non sia il momento più opportuno ma....ci ho pensato, ci ho pensato a lungo e.....ho preso la mia decisione.....ti amo Hermione, ti ho sempre amata e ho capito solo ora quanto tu sia importante, mi dispiace se non mi sono fatto avanti prima, sono stato uno sciocco, so di averti ferita e messa da parte e spero che tu possa perdonare questa mia stupidità》disse Ron tutto d'un fiato, rosso come un peperone, Hermione d'altro canto rimase di sasso, con il respiro bloccato in gola e gli occhi sgranati.
Oh. Mio. Dio.
Oh mio Dio questo era un incubo!!!
Non stava succedendo sul serio.
Fece faticosamente un respiro profondo e cercò di deglutire, ma aveva la gola troppo secca.
E ora??
Cosa doveva fare??
Ron vedendola senza parole fraintese ancora una volta, credendo che fosse rimasta così colpita dalla sua dichiarazione da non riuscire a respirare. Si avvicinò a lei lentamente alzandole poi il viso delicatamente con due dita da sotto al mento, Hermione lo guardò in faccia, sconvolta, non riuscendo ancora a dire una sillaba.
《So di averti presa alla sprovvista con le mie parole, ma volevo che tu sapessi quello che provo per te》le disse con tono dolce, le prese le mani tra le sue alzandole fino alle sue labbra, per poi posarci un bacio delicato, tutto sempre sotto lo sguardo sconcertato di Hermione.

《So che anche tu mi ami, tanto quanto io amo te, su questo ne sono certo....io...Hermione, io vorrei...che tu diventassi la mia ragazza, voglio stare con te, solo con te》le sussurrò avvicinando lentamente il suo viso a quello di lei.
Appena sentì le loro labbra sfiorarsi Hermione sobbalzò come se un'ape l'avesse punta e fece svelta un passo indietro, strappando anche le sue mani dalla stretta di Ron.
Lui la guardò confuso.
《Hermione, cosa....??》
《Devi andartene》gli disse scossa evitando il suo sguardo
《...eh??》
《Ron devi andare》insistette la riccia degluttendo faticosamente
《Ma....perché, ho detto qualcosa di sbagliato??》chiese il rosso confuso, non capiva il suo comportamento pensava che lei avrebbe fatto i salti di gioia, invece si comportava in modo strano
《Questa!!! Questa conversazione è sbagliata!!!》esclamò Hermione sconvolta, Ron la guardò allibito
《Come?!?》esclamò anche lui, Hermione iniziò a fare avanti e indietro
《Ascolta Ron io.....non so come dirtelo ma....io....》balbettò la riccia in difficoltà, non sapendo proprio come uscirne senza ferire i suoi sentimenti.
Ma perché proprio adesso doveva dirle quelle parole??
Dov'era questa dichiarazione quando l'aveva desiderata??
Ora era solo inopportuna, molto inopportuna.
Cercò comunque di dire qualcosa.
《Vedi, mi hai preso alla sprovvista, e....》
A sentire quelle parole Ron si rilassò, capendo che aveva reagito così per la sorpresa
《Ah, chiaro....certo, scusami, lo capisco, sappi però che ero sincero》le disse il ragazzo, Hermione però lo guardò con dispiacere, poi fece un respiro profondo cercando di calmarsi ed essere il più delicata possibile
《Ascolta Ron, sono davvero lusingata per le tue parole, e se me le avessi dette qualche mese fa ne sarei stata molto felice.....ma ora....vedi, io....non posso ricambiare i tuoi sentimenti》gli disse la riccia
《Cosa?? Perché??》le chiese il ragazzo con sgomento, non aspettandosi quella risposta
《È solo che....io non provo i tuoi stessi sentimenti》rispose la riccia dispiaciuta, parlando in modo cauto. Ron la guardò stupito, non potendo credere alle sue orecchie
《Ma....come sarebbe?? Mi hai fatto credere....mi sorridevi continuamente, e ora mi dici che non provi lo stesso?!?》le disse il rosso quasi come un'accusa
《Mi dispiace Ron, hai frainteso》disse Hermione, ricordando si di avergli sorriso, ma più che altro perché lui le parlava proprio quando aveva un sorriso in viso a causa di Draco
《Frainteso?!? Sei tu che mi hai illuso!!!》questa volta l'accusò sul serio, iniziando a respirare pesantemente
《Non ti ho illuso Ron-》
《E allora perché mi sorridevi?? E come mai sei stata tanto gentile da farmi addirittura copiare qualche tuo tema quando prima non lo facevi neanche se ti pregavo in ginocchio?!?》la interruppe il rosso pretendendo delle spiegazioni, Hermione sospirò sconsolata, e ora come glielo spiegava che aveva avuto la testa così tanto tra le nuvole per via di Draco, che non si era neanche accorta di avergli passato i suoi compiti??
《Solo perché ti abbia sorriso non significa che provi un qualche tipo di sentimento, sorrido a molti ma questo non significa che sia innamorata di loro》iniziò col chiarire quel punto
《Per quanto riguarda i compiti io....beh, non mi ero accorta di avertene passati così tanti》cercò di giustificarsi Hermione sperando di averlo convinto, Ron però non volle accettare la realtà, una realtà in cui, a quanto pareva, Hermione non sarebbe stata la sua ragazza.
《No, non può essere, questa è una scusa patetica!!!.....è per Lavanda?? Me la vuoi far pagare??》disse come illuminanto da questo pensiero, Hermione lo guardò allucinata
《Che cosa?!? Ma come osi!!!》ribatté Hermione basita, ma che credeva che tutto il suo mondo girava attorno a lui??
《È l'unica spiegazione al tuo comportamento!!!》
《L'unica spiegazione?? Sei davvero un demente oltre che offensivo!!! Pensi davvero che sia per questo che non voglia stare con te??》gli chiese Hermione irritata e incredula, Ron fece per ribattere quando il ricordo delle parole di Ginny le attraversò la mente

"Ti è mai passato per la mente che Hermione possa non essere disponibile??"

La guardò attentamente, nuovo di questa consapevolezza, esaminandola dalla testa ai piedi.
Sembrava la stessa Hermione, la sua migliore, la stessa ragazza saccente che lo rimproverava ogni volta che trascurava lo studio.
La sua Hermione di sempre.
Seppe però, che per togliersi quella fastidiosa pulce dall'orecchio che gli stava facendo salire l'ansia, non doveva fare altro che chiedere.
《Ce un altro??》chiese quasi timoroso di sapere la risposta, Hermione gli restituì lo sguardo sospirando pesantemente.
《Ron, senti-》
《Voglio saperlo Hermione....ce un altro??》insistette Ron serio, la ragazza lo guardò in silenzio, sapendo che non appena gli avesse dato una risposta avrebbe anche voluto sapere chi era.
《Ascolta Ron, sono in ritardo per la ronda quindi-》
《No Hermione, voglio che tu mi risponda》le disse Ron impaziente, avvicinandosi di un paio di passi
《Ron-》
《Per favore》
Hermione sospirò, chiudendo brevemente gli occhi.
Ok, se voleva saperlo tanto valeva che glielo dicesse.
《...si, ce qualcuno》sussurrò la riccia, Ron sentì come una stilletta al cuore così come il respiro che gli si bloccò in gola.
《Chi....??》chiese parlando faticosamente, con voce lieve e tremante, Hermione lo guardò ancora riluttante prima di rivelargli il nome della persona che le aveva rubato il cuore, e che avrebbe mandato su tutte le furie il suo, ancora per poco, amico rosso.
《Draco Malfoy》

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