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Capitolo 38

I passi affrettati erano l'unica cosa che si sentiva nel corridoio, si fermò davanti al Gargoyle, pronunciò la parola d'ordine e questo si aprì mostrando la scala che portava al ufficio del preside. Quando giunse davanti alla porta bussò, ed entrò.
《.....la cosa è inammissibile Albus!!!》stava dicendo la professoressa Mcgrannit con tono contrariato, il vecchio preside non rispose, rimase in piedi davanti alla finestra con le mani incrociate dietro la schiena
《Desiderava vedermi, preside》si annunciò il nuovo arrivato
《Ah Severus, certo, avrei una faccenda da discutere con te.....professoressa Mcgrannit, temo che la nostra discussione deva finire qui》disse il preside con tono cordiale invitandola ad uscire, la Mcgrannit dopo un sospirò ancora più contrariato uscì dal ufficio borbottando di come le regole non venissero mai rispettate.
Una volta soli il vecchio preside si sedette dietro la sua scrivania, spostò poi con la mano una pergamena davanti al insegnante di pozione che, dopo una occhiata stranita, la prese in mano e la lesse velocemente.
Una volta finito alzò lo sguardo su Silente
《Quando è stata prelevata》disse Piton con tono indecifrabile
《Credo ieri notte》disse il preside con tono amareggiato
《Come è riuscito ad entrare??》chiese nuovamente l'insegnate, Silente sospirò
《Ahimè, non lo so, so solo che sono stato svegliato dal allarme dei cancelli.....quando siamo arrivati abbiamo trovato l'Auror di guardia privo di sensi dietro un cespuglio.....credo sia stato colpito da una maledizione, non siamo riusciti a salvarlo....》spiegò il preside con tono cupo, togliendosi i piccoli occhiali, Piton annuì pensieroso, non era presente quando era successo ma lo aveva sospettato quando, dopo la riunione a Malfoy Manor, aveva visto l'uomo chiedere udienza al Lord Oscuro e poi andarsene di fretta. Non era potuto rimanere per il suo ritorno perché il Lord lo aveva congedato, dicendogli di tornare ad Hogwarts per non destare sospetti.
Sapeva che prima o poi sarebbe successo, la cosa era molto ovvia, si meravigliava solo che avesse aspettato così tanto per farlo.
L'ambizione di quel uomo era tanto grande quanto era ovvio l'astio che provava per Malfoy.
Un sospirò attirò la sua attenzione, Silente sembrava molto abbattuto, sapeva quanto per lui fossero importanti gli studenti
《Prima o poi sarebbe successo Albus, lo sapevamo》disse Piton con il suo solito tono impassibile
《Lo so.....》sospirò il preside
《Informa i suoi compagni, dì loro esattamente ciò che è scritto nella lettera》continuò dopo un po, Piton fece un cenno affermativo con il capo, posò la lettera di nuovo sulla scrivania e poi uscì, lasciando il vecchio preside solo con i suoi pensieri.


*****

Una settimana dopo

Il clima ad Hogwarts non era mai stato così calmo come in quel momento, era da un po che non c'era nessun tipo di bufera o altro.
Persino gli attacchi sembrano essere cessati, non si vedeva l'ombra di un dissenatore da giorni, il ché, se da un lato era positivo per la sicurezza degli studenti, dall'altro lato non si poteva non temere una mossa improvvisa.
Questa strana quiete era sospettosa, per niente rassicurante, una specie di calma prima della tempesta.
Lo si sentiva nell'aria, e lo sentivano gli studenti, in special modo un gruppo in particolare.
《Pensi che stia bene....》chiese uno di loro
《....non lo so...》rispose l'altro
I due ragazzi se ne stavano nel cortile, in piedi uno accanto all'altro davanti al Lago Nero, entrambi pensierosi, entrambi preoccupati.
Questa guerra era sempre più vicina, quasi alle porte, e loro non sapevano cosa fare.
Non sapevano se scappare o restare, c'erano troppe cose in ballo, persone troppo importanti da proteggere, dalle quali non volevano separarsi.
Draco si portò la sigaretta alle labbra facendone un tiro mentre il suo compare sospirava pesantemente, continuando a guardare il lago senza realmente vederlo, da quando avevano saputo dell'assenza "provvisoria" di Jessica era come se un enorme peso gli fosse caduto sulle spalle. Sapevano che poteva succedere ma avevano pensato che una volta ad Hogwarts sarebbe stata al sicuro, e invece in un modo ancora sconosciuto suo padre era riuscito ad intrufolarsi e portarla via. E mentre Draco ancora si chiedeva perché non avesse detto a Voldemort che era riuscito ad entrare Blaise si colpevolizzava per l'amica, avrebbe dovuto starle vicino, avrebbe dovuto accompagnarla come lei gli aveva chiesto, ma no lui aveva altro da fare e ora.....
Sospirò, avrebbe dovuto dirglielo di suo padre, ma non aveva mai trovato il coraggio per farlo, Jessica voleva molto bene ad entrambi i suoi genitore quindi non era sicuro che gli credesse.
E per evitare una lite con lei aveva preferito tacere, convinto anche lui che ad Hogwarts sarebbe stata al sicuro.
Draco dal canto suo, pensava e ripensava a come il signor Smith sia riuscito ad entrare, l'armadio non era ancora stato riparato quindi da lì non poteva essere entrato, e allora come....
E perché non aveva detto a Voldemort che aveva trovato un modo per entrare??
Qual era il suo scopo??
Che intenzioni aveva??
Gettò la sigaretta consumata al suolo, che ricoperto di neve, si spense immediatamente. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, le cicatrici erano quasi sparite, quella che ancora durava era quella sul palmo.
Ripensò a quella notte, a quanto si era sentito frustrato, a come aveva bevuto per dimenticare anche solo un po di quella marasma di sentimenti che provava, a come si era ferito le mani e a come quella strega dagli occhi dorati lo avesse curato. Non ricordava com'era finito in quel bagno ma di lei si ricordava benissimo, ricordava come si era sentito non appena i loro occhi si erano incrociati, come lei lo avesse consolato quando aveva sentito dolore per i tagli, a come si fosse presa cura di lui. Da lì però non aveva che ricordi confusi, lei che gli urlava contro, lui che le chiedeva perdono.
Non ricordava come fosse scoppiata la lite, una cosa però che non potrà mai dimenticare erano le sue lacrime, si era sentito morire quando le aveva viste.
Non si era mai sentito più male di così.
Poi non ricordava più niente, sapeva solo di essersi svegliato in infermeria con le mani bendate ed una sedia accanto al suo letto, segno che qualcuno era stato con lui. Da allora non si erano più parlati, per nessun caso, lei lo evitava come la peste ed evitava persino di incrociare i loro sguardi, in Sala Grande si sedeva dando le spalle al suo tavolo. Non c'era stato modo ne di incrociarla per i corridoi, e anche se l'avesse vista che poteva dirle??
Grazie per quello che hai fatto o, perché mi eviti??
Non aveva alcun senso....
E mentre loro continuavano a navigare nei loro pensieri c'era chi gli osservava dall'alto, e come loro, rifletteva.
Appoggiata al parapetto della Torre di Astronomia, Hermione Granger rifletteva sugli avvenimenti accaduti recentemente. Sull'improvvisa assenza della Smith, su quello accaduto una settimana fa nel bagno del settimo piano ma sopratutto, su quello che aveva visto.

Ancora non riusciva a crederci eppure era così, ed era stata l'ennesima prova che Draco Malfoy era solo un bugiardo manipolatore, che giocava con i sentimenti altrui, incurante di quanto male potesse fare.
Non sapeva più se essere delusa o meno, si sentiva come svuotata, tradita, non sapeva come definirlo.
Da quando lo aveva scoperto il suo cuore aveva smesso di battere.
La cosa peggiore era che ricordava fin troppo bene quella sera, nonostante avesse cercato di non farlo.
Di come lui le avesse chiesto perdono, e poi fosse svenuto, ricordava di essersi spaventata in un primo momento ma poi dopo aver sentito il battito del suo cuore si era in parte calmata, l'aveva portato in infermeria ma essendo così tardi Madama Chips non c'era, così lo aveva adagiato su un letto e aveva cercato di dargli una sistemata. Gli aveva pulito gli abiti con un gratta e netta così che l'infermiera non sentisse la puzza di alcol ma poi, quando toccandogli il braccio lo aveva visto sussultare leggermente, si era stranita.
Pensando potesse essere ferito anche lì gli aveva alzato piano la manica del maglione così come quella della camicia, e quando aveva visto il fiato le si era letteralmente bloccato in gola.

Non aveva potuto credere, eppure ce l'aveva lì, davanti ai suoi occhi, terrificante nella sua forma, vedeva come il serpente si muoveva sinuoso segno che era attivo, intorno al tatuaggio c'erano degli arrossamenti cicatrizzati, ecco perché aveva sussultato.
Il mondo le era caduto addosso.
Era così quindi, Harry aveva sempre avuto ragione, Malfoy era un mangiamorte.
Non aveva saputo cosa fare, se lo avesse scoperto qualche mese fa sarebbe subito corsa dal preside mentre in quel momento....proprio non aveva saputo come agire. Si era sentita divisa a metà e lo era tutt' ora, proprio non riusciva a trovare la forza per denunciarlo, tanto più quella per affrontarlo, per questo lo aveva evitato come la peste non aveva neanche voluto vederlo di striscio. Quella sera dopo aver rimesso a posto la manica aveva chiamato Madama Chips che lo aveva curato e quando le aveva chiesto se ci fosse altro lei aveva mentito, aveva detto di no.
Aveva mentito all'infermiera per lui, proprio non sapeva come sentirsi.
Ma non poteva continuare così, doveva affrontarlo, prima o poi, che lo volesse o meno doveva farlo.
Fu l'ultimo pensiero che fece mentre osservava il sole tramontare, e l'oscurità incominciare ad inghiottire la giornata.


*****

Respiri profondi, era l'unica cosa che riusciva a fare.
Il corridoio era deserto e la notte era anche parecchio avanzata, quindi non c'era nessun pericolo che qualcuno gli interrompesse.
Guardò il lungo corridoio che l'avrebbe portata alla verità, cruda e terrificante verità, perché era questo che era.
C'era un detto babbano che diceva "La verità ti farà liberò", beh nel suo caso la verità l'avrebbe distrutta.
Ma si era preparata, psicologicamente almeno, così da non rimanerci troppo male, così da non sentirsi troppo stupida.
Ancora una volta.
Prese un altro respiro, alla fine aveva deciso, lo avrebbe affrontato, aveva si aspettato altri due giorni ma ora basta rimandare, era una faccenda troppo seria e lei era una Grifondoro.
E i Grifondoro non scappano mai, affrontano le situazioni a testa alta e con coraggio.
Guardò nuovamente la mappa del malandrino che aveva sottratto al suo amico di nascosto, come per assicurarsi che fosse lì dentro, ricordandosi poi che la stanza delle necessità non compariva sulla mappa quindi non poteva vederlo, ma sapeva che era lì dentro, lo aveva visto entrare con i suoi stessi occhi.
Secondo quello che diceva Harry Malfoy combinava qualcosa nella Stanza delle Necessità, solo che l'amico non era riuscito a trovare le prove per dimostrarlo, motivo per il quale lei non gli aveva dato tanto peso, sicura che lo dicesse per via delle divergenze che aveva con il biondo.
Ma ora, dopo quello che aveva scoperto, era arrivato il momento di verificare di quante cose Harry avesse avuto ragione.
Con passo sicuro e a testa alta si incamminò lungo il corridoio, e non appena arrivò davanti al grande muro si concentrò sul contenuto della stanza. Quando la porta apparve il cuore prese a battergli in maniera fortemente accelerata, si sentiva nervosa ma si impose calma, prese un profondo respiro, e afferrando la maniglia della porta si fece coraggio ed aprì la porta. Dentro, la stanza era stracolma di oggetti, c'erano pile di cose ammucchiate così alte da toccare quasi il soffitto, entrò lentamente guardandosi attorno con attenzione, sentiva in sottofondo un disco rotto che girava, continuò a camminare senza sapere da che parte andare quando d'improvviso sentì un sussurrò, era lieve e ripetitivo, seguì quel sussurrare con il cuore in gola finché non vide la fonte di provenienza. Era di spalle, bacchetta alla mano mentre l'altra era appoggiata all'anta di quello che pareva un grosso armadio.
Sentì un'altra secchiata d'acqua fredda, nonostante si fosse preparata fu comunque un duro colpo da sopportare.
Lo vide aprire l'anta e tirare fuori qualcosa per poi sbattere con rabbia il pugno sulla superficie.
《Non funziona, vero??》disse d'improvviso Hermione con tono più freddo del ghiaccio, Draco per lo spavento sussultò voltandosi di scatto e sgranando gli occhi quando la vide.
Che ci faceva lì la Granger??
Non disse niente, rimase muto come un pesce così come Hermione, che non sapeva da dove cominciare a sputargli il suo disgusto, la sua rabbia, e la sua delusione.
Dopo quelli che sembrarono infiniti minuti di silenzio fu Draco a romperlo.
《Che ci fai qui??》sussurrò voltandosi completamente verso di lei, la bacchetta ben stretta alla mano. Hermione rimase in silenzio, guardandolo con chiaro disgusto.
Dopo alcuni minuti finalmente parlò.
《Volevo vederlo con i miei occhi.....》mormorò
《Come sapevi che ero qui....》chiese ancora Draco con tono basso
《Ti ho seguito》rispose Hermione con espressione fredda
Draco assottigliò gli occhi a due fessure, poi fece nascere un ghigno sornione sulle labbra
《Non riesci proprio a starmi lontana vero??》le disse spavaldo, cercando di sviare l'attenzione da sé ma Hermione non si lasciò distrarre, era determinata a scoprire che cosa stava combinando e perché.
《Non proprio, come ho detto, volevo vedere con i miei occhi》disse Hermione marcando le parole, Draco sollevò un sopracciglio
《Sai, da tempo mi era stato detto che combinavi qualcosa, che avessi per sino preso una posizione, ma io non ci ho mai creduto....》continuò lei, il ghigno di Draco iniziò a svanire, iniziò ad avvertire una brutta sensazione.
Intanto Hermione continuò a parlare camminandogli intorno
《All'inizio però avevo pensato che a parlare fosse l'astio nei tuoi confronti, dopotutto non c'erano prove che sostenessero quelle ipotesi quindi mi sono detta, è ossessionato, sta farneticando, e nonostante tutte le sue....avvertenze diciamo, non gli ho creduto.....fino all'altra sera》
L'espressione di Draco divenne tesa, le sue intuizioni lo portavano ad una sola cosa.
Lei sapeva.
Ma come??
Come se gli avesse letto nel pensiero Hermione gli rispose
《Ti starai chiedendo come l'ho scoperto....ti rispondo subito, è successo in infermeria.....dopo quelle tue fasulle scuse sei svenuto così ti ho portato in infermeria, lì per sbaglio ti ho toccato il braccio facendoti sussultare, ho pensato potessi essere ferito anche lì così ti ho alzato la manica, e l'ho visto》terminò Hermione con espressione indecifrabile, si stava sforzando con tutte le sue forze per mantenere la calma, per non ucciderlo con le sue stesse mani. Draco intanto non sapeva proprio cosa dire, ormai le carte erano in tavola sarebbe stato completamente inutile negare, un pensiero però gli salì alla mente.
Lei lo sapeva da più di una settimana, e lui era ancora ad Hogwarts, nessuna convocazione era arrivata sia dal preside che dal Wizegamont, quindi....non aveva detto niente.
Perché??
《Perché??》chiese infatti sospettoso
《Se lo sai perché non hai detto niente....Perché non sei corsa dal preside a denunciarmi così che mi mettessero in prigione, perché non sei andata a dire al tuo caro amico Potterino che ha sempre avuto ragione》continuò Draco con una smorfia di disprezzo, aveva capito perfettamente che stava parlando di lui, chi altro sennò??
Quel maledetto quattr'occhi impiccione gli era stato con il fiato sul collo da quando erano partiti per Hogwarts.
《Voglio sapere perché》gli disse Hermione con tono fermò
《Questi non sono fatti che ti riguardano》le rispose prontamente Draco
《Si invece dato che questa è la mia scuola!!!》gli rispose Hermione con tono duro
《Sarebbe anche la mia, veramente....》le disse Draco tanto per ribattere
《Dimmi che stai facendo e perché》gli disse la riccia con tono perentorio, Draco assottigliò gli occhi pericolosamente
《Non usare quel tono con me, chiaro?? Ricordati che sei solo una sporca mezzosangue, quindi non osare darmi ordini》le disse Draco a denti stretti, la reazione che ebbe Hermione però lo lasciò basito.
Invece che offendersi ghignò perfidamente, e lo guardò come se fosse un povero sciocco
《Dice a me di non osare darti ordini, quando poi tu e la tua famiglia baciate il pavimento dove cammina un mezzosangue》disse Hermione accentuando sulla parola in modo derisorio, Draco accusò il colpo con rabbia, stringendo i pugni tanto forte da far sbiancare le nocche
《Mi dai della sporca mezzosangue, ti disgusta respirare la mia aria, a detta tua dovrei abbassare la testa quando passi.....e poi tu e il tuo patetico gruppo di purosangue tremate, ve la fate sotto come bambini terrorizzati, non appena il vostro signore vi guarda》
《Sta zitta》
《Non avete nemmeno le palle di chiamarlo per nome》
《TI HO DETTO DI STARE ZITTA!!!》le urlò contro Draco fumante di rabbia, quelle parole lo avevano colpito duramente nel orgoglio, sopratutto per il fatto che erano vere.
《Che ce Malfoy, ti brucia sentire la verità??》lo incalzò di nuovo Hermione, per niente intimorita del suo scatto d'ira, Draco si avvicinò a lei a grandi passi fermandosi ad un palmo dal suo viso, Hermione sostenne il suo sguardo con fierezza
《Ti conviene chiudere quella tua boccaccia sono stato chiaro?? Tu non hai neanche la minima idea di quello che sto passando e non sono neanche cose che ti riguardano-》
《E infatti io non te le sto chiedendo!!!》ribattè Hermione alzando la voce
《E allora che diavolo vuoi??》le disse Draco alzando anche lui la voce
《Sapere che diavolo stai combinando!!! Cosa fai tutto il giorno qui dentro con questo armadio svanit-》s'interruppe improvvisamente, come resasi conto solo in quel momento di quello che stava dicendo.
Armadio svanitore.
Ricordò le parole che Harry le disse una volta tornati a Hogwarts dalle vacanze, quando ancora cercava di convincerla della facenda Malfoy.

"Il signor Weasley mi ha spiegato la funzione di quel oggetto al quale era interessato Malfoy a Diagon Alley, a quanto pare è un armadio svanitore, serve per trasportare le persone ovunque capisci??"
"Harry..."
"Hermione per favore, devi credermi!!! Malfoy è uno di loro e forse vuole usare quel armadio per far attaccare la scuola!!!"

E lei ancora una volta non gli aveva creduto, convinta che Harry stesse solo divagando, per tutto l'anno non aveva fatto altro che incolpare Malfoy di ogni cosa, come l'incidente di Katy Bell, o l'avvelenamento di Ron.
Per lei erano state tutte accuse senza senso.
Ma ora....
Dopo quello che aveva scoperto non poteva che credere che almeno la faccenda del armadio fosse vera.
Guardò l'oggetto dietro Malfoy e poi spostò lo sguardo su di lui, che la fissava con un certo allarmismo negli occhi
《Dimmi che mi sto sbagliando....》disse Hermione in un soffio, Draco deglutì un paio di volte, la rabbia che provava gli era sfumata non appena aveva letto negli occhi di lei la comprensione.
E ora??
Che doveva fare??
Questo senza dubbio non lo aveva previsto.....
Intanto a Hermione cominciò a girare la testa, sentiva che le sue gambe potevano cedere da un momento all'altro.
La portata delle informazione che aveva scoperto era troppo grave, e lei ancora una volta ne uscì distrutta.
A niente era servito prepararsi, proprio a niente.
Il sentimento che malgrado tutto provava per lui era forte, ed era appunto questo a farla rimanerci male.
Indietreggiò di un paio di passi
《Perché lo stai facendo....》mormorò con un nodo in gola, Draco stava per dirle nuovamente di farsi i fatti suoi ma i suoi occhi pieni di lacrime represse lo fecero cedere, se ormai lo aveva capito tanto valeva che le dicesse la verità.
《Perché devo...》le disse in un sussurro
《Perché devi?? Che vuol dire che devi??》gli chiese Hermione
《Esattamente quello che ho detto》le rispose Draco, Hermione scosse la testa non capendo la sua risposta
《E quindi vuoi permettere che entrino qui!?!?》esclamò Hermione sempre più sconcertata, Draco non rispose ma il suo silenzio era più che eloquente.
《Oh mio Dio....》sussurrò orripilata Hermione
《Harry aveva ragione allora, a te non importa niente di nessuno....》continuò lei
《Forse è così....》disse Draco impassibile
《Altrimenti come avrei fatto a prendermi gioco di una sporca mezzosangue come te》
Lo schiaffo che partì rimbombò nell'intera stanza, la mano di Hermione si era mossa quasi involontariamente, ma tanto forte da girare il viso del biondo.
《Ti odio....》sussurrò poi Hermione, lottando con tutte le sue forze per non piangere, Draco voltò il viso lentamente verso di lei stirando le labbra in un sorriso strano
《Ma tu guarda che novità....》mormorò sarcastico, si avvicinò a lei nuovamente, arrivandole tanto vicino da sentire il suo respiro
《E ora che pretendi fare??》le disse
《Non vuoi correre da quel vecchio e dirgli quello che hai scoperto?? Eh??》la sfidò Draco
《Che cosa aspetti....》le sussurrò ad un palmo dal suo viso, Hermione sostenne il suo sguardo non sapendo effettivamente cosa fare.
Era arrabbiata, furiosa con lui, ma l'idea di vederlo dietro le sbarre le stringeva fortemente il cuore, non voleva che facesse quella fine.
E se una parte di sé voleva appunto correre e dire tutto a Silente e ad Harry, l'altra parte di sé fremeva all'idea di fare una cosa.
Una stupidaggine bella grossa oltretutto vista la situazione.
Ma era da tanto che non lo sentiva così vicino, tanto da sentire la sua fragranza, il suo profumo, cose che riuscivano sempre ad annebbiarle la mente.
Si allontanò per riprendere il controllo delle sue facoltà, non voleva cedere, non doveva.
《Visto che me lo chiedi, lo faccio subito》gli disse con tono fermo prima di voltarsi e dirigersi verso la porta, ma non aveva ancora afferrato la maniglia che si sentì strattonare bruscamente per il braccio. Girando il viso vide Draco che la guardava furioso, ma con uno strano luccichio
《Tu non vai da nessuna parte invece》grugnì a denti stretti.
《Lasciami》lo intimò la riccia
《Sennò?? Che succede??》la sfidò Draco, avvicinando ulteriormente il viso a quello di lei, si era accorto del modo in cui lo aveva guardato prima, e ne era rimasto infiammato anche lui.
Era chiaro che lei lo voleva, e anche lui.
E allora perché continuare con questo allontanamento forzato che faceva solo soffrire entrambi??
Erano settimane che non toccava una ragazza, e non perché loro non volessero erano le prime a cercarlo, a guardarlo in modo inequivocabile, ma più che altro perché nessuna di loro era lei. Ci aveva provato ma non appena provava ad andare oltre un semplice bacio gli veniva la nausea, si bloccava completamente e si sentiva come il peggiore dei vermi.
Come se la stesse tradendo.
Ma ora, ora che l'oggetto del suo desiderio era a qualche millimetro da sé aveva tutte le intenzioni di approfittare.
Anche a costo di venir schiantato contro il muro.
Si avvicinò di più a lei, guardandola con una tale intensità da ammaliarla, le osservò le labbra rosee come un assetato nel deserto e poi la guardò nuovamente negli occhi. Hermione aveva una adorabile espressione severa, cosa che però lo accendeva di più.
《Non azzardarti neanche》gli disse a denti stretti
《A fare che...》sussurrò Draco con voce roca
《Hai capito benissimo, e ora lasciami》lo avvertì ancora lei, provando a togliere la sua mano dal proprio braccio
《Non ci penso nemmeno》disse ancora Draco, un secondo prima di baciarla. Posò le labbra su quelle di lei con prepotenza sentendo chiaramente il rifiuto di lei che posò i palmi sul suo petto per spingerlo via, ma dopo che Draco la strinse di più a sé quei stessi palmi iniziarono a chiudersi attorno alla giacca del suo completo nero. Si baciarono con passione sempre più crescente, come se non si vedessero da anni. Il desiderio represso che avevano era molto, troppo per tenerlo a bada, infatti le mani di Draco iniziarono subito a muoversi frenetiche su quel corpo piccolo e dalle forme delicate, Hermione invece le passò le braccia intorno al collo stringendolo fortemente a sé. Immerse le mani in quei fili d'oro tirandoli forte, in modo da averlo più vicino, facendo gemere Draco sulle sue labbra, le loro lingue danzavano come non avevano mai fatto. Scese poi a baciarle il collo, ogni singolo lembo di pelle veniva vezzeggiato da quelle labbra peccatrici, facendo gemere e sospirare Hermione di piacere. Si concentrò su un punto preciso iniziando poi a succhiare e mordere avidamente, Hermione inclinò maggiormente il capo per dargli più acceso, stringendo il tessuto della giacca quando lo sentiva morderla. Dopo aver lasciato un più che soddisfatto segno sulla pelle di lei riprese a baciarla sulle labbra andando poi con le mani ad accarezzare la pelle dei fianchi sotto la maglietta, per poi infilarle dentro. Le accarezzò la pancia piatta salendo sempre di più fino a sentire l'aggancio del reggiseno, ci giocò un po per poi muovere le mani nel davanti posando una mano a coppa sul seno di lei, e stringendolo leggermente facendo scappare ad Hermione un altro gemito. Non contento le sfilò il maglione in un solo gesto, staccandosi poi dalle sue labbra ma solo per ammirarla per bene, Hermione arrossì sotto quello sguardo intenso e curioso e per un momento pensò di coprirsi ma Draco non glielo permise, la accarezzò dolcemente, partendo dal fianco sinistro per poi risalire a palmo aperto tutto il corpo fino ad arrivare al suo viso, dove le posò la mano sulla guancia. La guardò fisso negli occhi posando la fronte sulla sua, non osava pronunciare una sola sillaba per paura che la bolla dove erano entrati scoppiasse. Hermione lo guardava di rimando, sentendosi perdere in quel mare in tempesta, la consapevolezza che la colpì in quel momento però stranamente non la fece scappare a gambe levate come si era immaginata ma anzi, le diede il coraggio per alzarsi sulle punte ed unire le sue labbra a quelle del ragazzo che le stava di fronte. Posò entrambe le sue piccole mani sulle guancie di lui iniziando a baciarlo con tenerezza, con amore, venendo subito ricambiata da Draco che non aspettava altro che un segnale da parte di lei per iniziare.
La sollevò per la vita sentendo come le gambe di lei si chiudevano attorno ai suoi fianchi, iniziò a baciarla con passione sempre più crescente mentre camminava a stento andando a sbattere contro alcuni oggetti che prontamente finivano a terra, cercando un posto dove potersi dedicare a lei. Hermione intanto stretta a lui le tolse la giacca, iniziando poi ad aprire uno ad uno i bottoni della camicia con mani tremanti e frenetiche, sapeva dove tutto la stava portando, e anche se aveva un po paura, si sentiva più che pronta a fare quel importante passo.
Sopratutto se era con lui.
Dopo che gli aprì del tutto la camicia iniziò ad esplorare quel petto solido e forte, passò le sue piccole mani su ogni rilievo del muscolo sentendolo scattare ad ogni suo passaggio. Sentiva Draco incespicare sui suoi stessi passi per poi fermarsi e schiacciarla contro una superficie dura in modo da poterla accarezzare e baciare come più le aggradava. Dopo un po che rimasero appoggiati a quello che sembrava un grosso mobile Draco decise che voleva di più, e non volendo staccarsi dalle sue labbra aprì un occhio alla ricerca di un posto dalla superficie piana, ne trovò uno più che soddisfacente più avanti, staccò Hermione dal mobile dirigendosi poi verso quello che sembrava un vecchio divano. Intanto che camminava le baciava avidamente il collo stringendo di tanto in tanto le mani sulle sue gambe o sul suo sedere, facendola gemere. Una volta raggiunto il divano la appoggiò con decisione ma anche con delicatezza e, si tolse del tutto la camicia e poi le si sdraiò sopra iniziando questa volta a baciarla da per tutto mentre Hermione immergeva le sue mani sui suoi capelli. Le sganciò il reggiseno spostandolo e lanciandolo da qualche parte nella stanza, ammirò quelle due gemme rosate per poi abbassarsi e iniziare a vezzeggiarle con tutte le sue attenzione, Hermione gemeva quasi incontrollatamente inarcando la schiena per ofrirglisi il più possibile. Intanto lei gli accarezzava il petto, la schiena, gli tirava i capelli, finché non mosse le mani verso il basso, andando a toccare il cavallo dei suoi pantaloni. Sentiva la chiara protuberanza stringere sul cavallo e la accarezzò leggermente, in maniera timida ed esitante, cosa che però Draco trovò estremamente eccitante. Gli piaceva tantissimo la sua ingenuità, la sua innocenza, la sua purezza, ed era appunto anche per questo che ne era follemente innamorato.
Ormai non poteva più negarlo a sé stesso.
Lo era in una maniera così contorta e possessiva che il solo pensarla tra le braccia di un altro lo mandava fuori di testa.
E nei gesti di lei leggeva la stessa intensità di sentimento.
Sentendo la mano di lei indugiare timidamente sul suo cavallo posò la propria sopra la sua premendo leggermente mentre la guardava negli occhi, la vide arrossire furiosamente cosa che la rese ancora più bella ai suoi occhi. Mosse poi la mano di lei con la sua verso il bottone dei pantaloni in un chiaro invito a slacciarlo, e dopo che lei lo fece lentamente, lo fece anche lui. Una volta tolti anche quelli indumenti si osservarono intensamente, Draco come a cercare l'assenso di lei ed Hermione come a darglielo.
Il resto furono solo carezze intime, baci appassionati, gemiti, sospiri, e le unghie di Hermione sulla schiena di Draco, tanto erano forti le emozione che provò e che sapeva, mai avrebbe dimenticato.

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