Capitolo 36
La notizia che Ronald Weasley era finito in infermeria fece il giro di tutta la scuola in men che non si dica.
Hermione si meravigliava ogni giorno di più per la velocità con cui si propagavano i pettegolezzi, bastava che una persona in più lo sapesse che subito la notizia era già nelle orecchie di tutti.
Sopratutto quando quella persona era Calì Patil.
Harry le aveva informato delle condizioni di Ron il giorno seguente, non appena lei era scesa in Sala Comune, era corsa subito fuori per andare in infermeria seguita da Harry, erano usciti così di fretta che non si erano accorti che in un angolino della Sala c'era seduta Calì Patil.
Neanche il tempo di scendere per la colazione e già tutta la scuola ne era a conoscenza, Ginny le aveva raccontato che tutti non facevano che dispiacersi con lei per la brutta sorte avuta dal fratello, cercando in qualche modo di scucirle qualche informazione in più di quello sapevano.
Dopo la scenata fatta da Lavanda in infermeria Hermione era rimasta a far compagnia al amico per qualche minuto in più, certo non poteva negare che il fatto che lui avesse sussurrato proprio il suo nome davanti a tutti, professori compresi, non l'abbia fatta sentire in imbarazzo, ma poi quando tutti se ne erano andati si era in qualche modo sentita lusingata. Voleva dire che l'amico le voleva bene, e che avrebbe voluto lei con lui, così si era seduta accanto al rosso e aveva iniziato ad accarezzargli i capelli.
Se solo questo fosse successo mesi prima, se solo Ron non si fosse messo con Lavanda, se solo non fosse stato sostituito nel suo cuore da un biondo platinato con gli occhi di ghiaccio, ora era sicura che avrebbe fatto i salti di gioia.
Ma ovviamente non l'aveva fatto, guardava l'amico con dispiacere perché non potrà più ricambiare i suoi sentimenti, il suo cuore l'aveva tradita continuando a battere solo per quel idiota biondastro che si era solo preso gioco di lei, che non aveva mai provato niente per lei e che mai proverebbe.
Era da un po che non lo vedeva più in giro come prima, lo aveva incontrato solo qualche volta in biblioteca e lei aveva fatto di tutto per sembrare il più indifferente possibile, non voleva dargli la soddisfazione di vederla triste o depressa.
Lei era una roccia.
Doveva insegnare a quella serpe che niente abbatteva Hermione Granger fiera Grifondoro.
C'erano stati momenti in cui i loro sguardi si erano incrociati, e se non fosse che Hermione si ricordava come fosse ieri le parole che lui le aveva detto, giurerebbe di aver intravisto lampi di amarezza e rimpianto negli occhi di lui.
Quei lampi però duravano giusto un secondo che poi sparivano, lui distoglieva lo sguardo e faceva come niente fosse o se ne andava, Hermione ancora non riusciva a credere di essere stata così cieca, come aveva potuto credere che a lui importasse qualcosa di lei!!!
Si vedeva che era più coinvolta....
E ora, ecco le conseguenze.
Ron si mosse nel sonno attirando così l'attenzione di Hermione, continuava a stringerle la mano, lei gliel'aveva appoggiata sul petto e lui l'aveva subito stretta come se ne avesse sentito la presenza, come se avesse capito che era la mano di lei.
Oh Ron....
Pensò Hermione spostandogli i capelli dalla fronte con fare dolce.
《Che scenetta toccante》disse con pesante sarcastico il nuovo arrivato, Hermione riconobbe subito la voce irrigidendosi all'istante.
Non alzò lo sguardo, anzi fece come se non ci fosse nessuno.
Draco osservava la scena con un ghigno disgustato, era andato in infermeria per una pozione contro il mal di testa, erano giorni che non dormiva e sentiva le tempie e la fronte martellargli così forte che era sicuro a breve gli si sarebbe spaccata la testa. Non appena aveva messo un piede in infermeria cosa trovava invece di Madama Chips??
La Granger che vegliava su Weasel, tenendogli addirittura la mano, mano che in questo momento avrebbe incenerito se solo i suoi occhi avessero avuto il potere.
《Cosa è successo a Weasleyuccio?? Il suo stomaco non ce l'ha fatta più e si è rotto??》continuò Draco con un sorrisetto maligno ma ancora Hermione lo ignorò, continuando ad accarezzare i capelli del amico.
Il rosso stirò le labbra in un sorriso leggero, assumendo un'espressione serena che strappò un sorriso intenerito ad Hermione, lo stesso non si poteva dire di Draco che sentì qualcosa incrinarsi dentro, strinse così forte i pugni da far sbiancare le nocche. Era furioso, furioso perché non solo quella stupida sanguesporco lo ignorava come fosse un insetto qualunque ma si metteva pure a guardare Weasley con quello sguardo.
Uno sguardo che solo dieci giorni fa aveva rivolto a lui, solo e soltanto a lui visto che non la lasciava andare per ore intere, troppo occupato a baciarla e accarezzarla.
Ora invece, se ne stava lì, a guardare quel babbeo rosso come fosse l'unico interesse del mondo mentre a lui non veniva rivolto un briciolo di sguardo.
Fece un passo nella loro direzione deciso a trascinarla il più lontano possibile da quella testa di donnola ma poi si bloccò, no, non doveva avvicinarsi doveva ricordarsi perché l'aveva allontanata.
Per proteggerla.
A costo di vederla tra le braccia di pelo rosso.....
Mentre lo pensava sentì qualcosa rompersi del tutto dentro di se, proprio all'altezza del petto.
Era doloroso, faceva molto male, troppo male, ma non aveva scelta.
Non voleva vederla morta sarebbe stato peggio.
Con questi pensieri girò sui tacchi e se ne andò svelto, non riuscendo a sopportare l'immagine di lei che sorrideva al rosso.
Lo faceva solo per lei.
Lo faceva solo per lei.
Lo faceva solo per lei.
Svoltò di colpo entrando dentro un bagno, si diresse quasi di corsa verso i lavandini e ci si appoggiò con entrambe le mani ai lati del lavandino a capo chino. Respirava affannosamente, non sapeva come fare a scacciare quel dolore dal petto, non l'aveva mai provato.
Era diverso rispetto alla paura, al terrore, perfino al dolore dopo le cruciatus di suo padre....era più intenso, devastante.....e non voleva più provarlo.
Mai più nella vita.
*****
Passarono diversi giorni da quel incontro in infermeria, ai due protagonisti era capitato di scontrarsi molto più spesso rispetto a prima.
Purtroppo per Draco non era più potuto saltare le lezioni perché a detta di Piton sarebbe potuto essere sospettoso, così l'aveva obbligato ad andarci con la forza. Durante le lezioni non aveva potuto fare ammeno di guardare Hermione, seduta al primo tavolo come sempre a prendere appunti come un ossesa, oppure ad alzare la mano ancora prima che il professore avesse finito di fare la domanda. Non aveva non potuto sorridere a tal comportamento, la solita secchiona che doveva per forza voler primeggiare sugli altri.
Era sempre bellissima, concentrata e con i capelli sciolti o raccolti in un chignon improvvisato con una matita, personalmente gli preferiva sciolti così da poter affondarci dentro le mani ogni volta che la baciava. Ma non poteva negare che gli piacevano anche legati, perché cosi scopriva quel delizioso collo bianco come porcellana, sul quale si era deliziato parecchie volte lasciandoci qualche segno di tanto in tanto.
Ma ora poter vedere ma non toccare lo distruggeva, era frustrante che quel ben di Dio venisse sprecato così.
Per Hermione invece la presenza del biondo era diventata sempre più fastidiosa, sentiva sempre il suo sguardo su di sé, quello sguardo così intenso da bruciarle la pelle, così intenso da distrarla durante le lezioni, così intenso da farle perdere il filo nei discorsi con i suoi amici durante il pranzo.
Non lo sopportava più, doveva smetterla.
Prima la insultava in tutti i modi e ora invece la guardava come se volesse mangiarla.....e non in senso negativo.
Lei però non era più disposta a tollerare i suoi giochetti del cavolo, lo avrebbe troncato sul nascere.
Non avrebbe commesso due volte lo stesso errore.
Uscendo nel cortile interiore della scuola lo intravede appoggiato ad una colonna che fumava, i raggi del sole che tramontava creavano delle belle sfumature ai suoi capelli.
Era magnific-No!!!
Hermione concentrati, ricordati che lui è solo un idiota pallone gonfiato.
Ricorda il vero motivo per cui sei venuta.
Si rimproverò mentalmente, non doveva distrarsi ma ricordarsi chi era lui veramente.
Si avvicinò a lui con passo altero e un cipiglio severo in faccia, lui guardava da un'altra parte ma dubitava che non si fosse accorto di lei.
《Malfoy》disse calcando bene il cognome come un promemoria per lei
《È vietato fumare dentro una struttura scolastica》continuò con tono puntiglioso
《E come vedi io sono fuori la "struttura scolastica" non dentro》rispose Draco con tono sarcastico continuando a fumare e a non guardarla
《Sei pur sempre nel cortile della scuola》ci tenne a precisare Hermione, Draco alzò gli occhi al cielo scocciato
《Sempre la solita rompi palle....》commentò a voce volutamente alta, Hermione strinse le mani a pugno così come le labbra
《Non ti permettere maleducato!!!》esclamò arrabbiata, Draco gettò il mozzicone che si spense sulla neve per poi voltarsi completamente verso di lei
《Che cosa vuoi veramente Granger??》le disse guardandola con sfida ma con tono canzonario, Hermione alzò il mento assumendo un espressione fredda e determinata
《A che gioco stai giocando》disse con tono freddo guardandolo dritto negli occhi, Draco alzò un sopracciglio
《Di cosa parli??》
《Non fare finta di non capire!!!》gli disse Hermione, Draco rimase in silenzio incrociando le braccia al petto
《Non starò ai tuoi giochetti sappilo!!! Se vuoi divertirti a fare l'idiota fallo con le tue sgualdrine non con me, perciò dacci un taglio, smettila-di-guardarmi》finì marcando sulle ultime tre parole, poi gli voltò le spalle ed iniziò ad allontanarsi
《Cosa ti fa pensare che prenderò ordini da te....》le disse Draco alzando la voce per farsi sentire visto che si era allontanata velocemente, lei però lo ignorò continuando a camminare, Draco si infervorò, odiava essere ignorato. Con uno scatto le fu dietro afferrandola per il braccio e facendola voltare bruscamente
《Hey!!! Ti sto parlando!!!》le urlò quasi strattonandola un po, Hermione dimenò il braccio cercando di liberarsi ma senza successo perché Draco strinse di più la presa
《Lasciami, mi stai facendo male!!!》urlò Hermione storcendo il naso in una smorfia di dolore
《Nessuno si deve permettere di dirmi cosa fare, sopratutto una sporca mezzosangue come te che si crede così importante da credere che io la possa guardare!!!》le disse Draco ad un centimetro dalla faccia di lei
《Lasciami andare stronzo!!!》urlò Hermione provando a dargli una spinta col braccio libero, a Draco gli si infiamarono gli occhi e non vedendoci piu dalla rabbia le afferrò l'altro braccio e la spinse bruscamente contro una delle colonne
《Ahi!!! Idiota cosa-》ma non finì mai la frase perché la bocca di Draco si posò sulla sua con rabbia, la baciò con violenza mordendole le labbra e spingendo il suo corpo contro il suo con prepotenza, schiacciandola contro quella colonna in pietra.
Hermione mugugnò in protesta ma poi decise di assecondarlo per qualche secondo, giusto il tempo di farlo distrarre.
Quando sentì che la presa si allentò un pochino ne approfittò per sferrare il famoso colpo al maschio.
Dritto sulle palle.
Draco si piegò su se stesso ed Hermione ne approfittò per sgusciare via.
《Non azzardati mai più Malfoy perché la prossima volta non sarò tanto magnanima》gli disse a denti stretti prima di girare sui tacchi ed andarsene il più lontano possibile da lui.
*****
《Ancora a leggere??》
Jessica sobbalzò presa com'era dalla lettura, voltò il capo verso la fonte di quella voce vedendo Theodore Nott avvicinarsi con andatura lenta e le mani nelle tasche.
Erano nel giardino del Castello, che in quel periodo dell'anno, era coperto da un manto bianco. La ragazza era seduta sotto ad un albero con la vista del Lago Nero congelato davanti, Theo le si sedette accanto.
《Ciao....come vedi si》gli disse la ragazza stringendosi bene nel mantello
《Mi spieghi cos'ha di tanto interessante quel libro?? È da quando siamo tornati dalle vacanze di Natale che te lo vedo sempre in mano....》le disse il ragazzo guardando il libro con fare curioso
《È un regalo di mio padre, me lo ha dato a Natale come regalo....è solo un libro di incantesimi comunque, lui sa quanto mi piaccia come materia》gli rispose la mora, Theo annuì
《Posso vederlo??》le chiese allungando la mano
《Certo》disse Jessica mettendo il segno nella pagina prima di darglielo, Theo lo prese in mano e iniziò a sfogliarlo leggendo di tanto in tanto qualche parola
《Sembra antico....》commentò incuriosito
《Dici??》
《Credo di si, questi incantesimi....la pronuncia, anche il modo di scriverlo fa capire che è antico, dove l'ha preso tuo padre??》le chiese osservando anche la copertina marrone con una scritta in oro in una strana lingua.
《Non lo so, l'avrà comprato....》ipotizzò la ragazza con un'alzata di spalle
《Mmmm....》fece il ragazzo per niente convinto, aveva come la sensazione di averlo già visto da qualche parte ma non ricordava dove.....
《Cos'è quello??》sentì dire alla ragazza, si voltò verso di lei notando che aveva lo sguardo puntato verso il cielo in fase di oscuramento. Guardò anche lui in quella direzione notando il lontananza un puntino che si avvicinava a loro sempre di più, agrottò le sopracciglia non appena lo riconobbe.
《È il falco di mio padre》mormorò più a sé stesso che all'amica, che era venuto a fare??
I suoi gli avevano già detto tutto.
Il falco planò verso di loro poggiandosi sul braccio che Theo gli tese
《Guarda, ha una lettera》gli disse Jessica in piedi accanto al ragazzo, lui la prese con delicatezza dando poi il falco alla ragazza che glielo chiese. Srotolò il pezzetto di pergamena ancora stranito per poi stranirsi ancora di più quando la lesse.
《Che dice??》gli chiese Jessica accarezzando piano il piumaggio del pennuto
《Che devo tornare a casa》le rispose Theo quasi in meccanico
《Come mai??》
《Non lo so, non lo dice....》rispose lui continuando ad osservare la lettera stranito, c'era qualcosa di strano la lettera sembrava scritta di fretta, la grafìa era quella di suo padre, quello che non capiva era che cosa potesse volere. Prima di partire per Hogwarts gli aveva comunicato che lui e sua madre sarebbero partiti per un viaggio d'affari e che non doveva preoccuparsi se per un po non si sarebbero fatti sentire, sarebbero dovuti partire due giorni prima per questo era rimasto parecchio sorpreso da quella lettera.
Torna presto, ti dobbiamo parlare urgentemente.
L'unico modo per scoprirlo era appunto tornare, sperava solo che non fosse niente di grave.
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