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Capitolo 22

Lunedì.
Giorno meno voluto da qualsiasi studente.
Dopo un week-end di riposo, di dormite fino a tardi, ecco il ritorno alla solita routine, fatta di libri, pergamene, studi e compiti.
Una vera noia.
Fu proprio quello che il nostro bel Principino delle Serpi pensò mentre reprimeva uno sbadiglio.
Era seduto in Sala Grande per la colazione, c'erano pochissimi studenti seduti ai tavoli, il suo era praticamente vuoto, c'erano solo tre ragazzi apparte lui.
Si era alzato presto perché, come sempre, non era riuscito a dormire un granché, gli incubi non lo lasciavano proprio in pace non sapeva più che fare.
In più il non dormire influiva molto sulla sua persona, nonostante i vestiti fossero sempre impeccabili la sua faccia non poteva dire la stessa cosa. Delle orribili occhiaie scure contornavano i suoi occhi e nonostante non fosse un problema per le ragazze, che a detta loro gli davano un'aria oscura e misteriosa, lui non riusciva più neanche a guardarsi allo specchio.
Inoltre era sempre nervoso e di pessimo umore....
《Buongiorno amico》lo salutò allegro Blaise, prendendo posto accanto a lui
《Ehi Draco》lo salutò Theo prendendo invece posto di fronte a loro, il biondo grugnì in risposta
《Amico sei orribile!!!》esclamò Blaise in modo esagerato
《Grazie Blaise, mi ci voleva proprio》gli disse Draco sarcastico, facendo una smorfia infastidita
《Non riesci a dormire??》gli chiese Theo curioso
《Non è niente, ho solo avuto mal di testa》mentì Draco, che poi una bugia non lo era del tutto visto che i continui incubi gli avevano fatto battere le tempie.
《Sarà per via di quel vecchio materasso che ti ostini a tenere, l'hai usato troppo è da buttare ormai, io col mio l'ho fatto....》gli disse Blaise allusivo, mentre si tagliava un pezzo della sua frittella e se la portava alla bocca, Draco fece una smorfia
《Hai cambiato il materasso?? Ma se l'ha fatto la scuola prima del inizio dell'anno》disse Theo ridacchiando perplesso, Blaise alzò le spalle come a dire "che vuoi che ti dica"
《Sai che dovresti fare?? Dovresti provare il letto di Jessica》gli suggerì il moro, Draco agrottò le sopracciglia mentre Theo smise di ridacchiare
《Che cosa??》chiese Draco a Blaise, stranito
《Si!!! È spettacolare, credimi....》gli rispose il moro tutto tranquillo
《E tu come lo sai??》gli chiese Theo serio
《Eh come lo so...》rispose Blaise vago, sghignazzando, Draco alzò un sopracciglio mentre invece Theo serrò la mascella. Draco stava per dire qualcosa quando il saluto allegro delle due ragazze lo interruppe, Daphne e Jessica presero posto vicino a loro, la bionda accanto a Theo mentre la mora accanto a Blaise. I due si salutarono con un sorrisetto un po troppo confidenziale e la cosa fece stringere le mani a pugno a Theo, poi vide una cosa che proprio non riuscì a sopportare.
Blaise afferrò la mano di Jessica e le sussurrò qualcosa all'orecchio, lei ridacchiò e scosse la testa.
Basta, questo era troppo.
Il castano Serpeverde si alzò di colpo e se ne andò senza salutare nessuno, ignorando la voce si Daphne che gli chiedeva dove stesse andando.
《Ma che gli è preso??》domandò Jessica confusa, così come tutti
《Boh...》disse la bionda mentre Blaise alzò le spalle.
A due occhi di ghiaccio però, non era affatto sfuggito il serrare della mascella, quello dei pugni e lo sguardo omicida che Nott rivolse a Blaise prima di andarsene.
Perché quella reazione??
Guardò l'ingresso della Sala Grande, dove poco prima aveva visto uscire il suo amico, ma proprio in quel momento, fece il suo ingresso la Granger seguita dalla piattola Weasley.
Senza neanche accorgersene, le dita della mano destra sfregarono il palmo della mano stessa, come a voler ricordare la morbidezza che aveva sentito quella volta. Un altro motivo per il quale non era riuscito a dormire, era stato il ricordo di quella sera.
Di quel corpo morbido sotto al suo, di quel piccolo ma sodo seno che aveva sentito sotto al suo palmo.
Di quel profumo dolce ed inebriante che emanavano i suoi capelli.
Tutto era stato un continuo chiodo fisso durante quel fine settimana, un'ossessione che non si spiegava. Non capiva come in quei pochi minuti in cui i loro corpi erano entrati in contatto avesse potuto creare quella sorta di fissazione. Era anche andato al letto con altre ragazze in quel fine settimana, pensando che avrebbe tranquillamente dimenticato quelle sensazioni ma niente, quel tocco era come impresso a fuoco. Continuò a guardare il tavolo dei Grifondoro finché la Granger, forse sentendosi osservata, non alzò lo sguardo verso di lui, la riccia lo sostenne con sfida per un po, ma poi lo distolse a causa di Ginny che richiese la sua attenzione.
La vide illuminarsi, sorridendo come una bambina a cui era stato fatto un regalato inaspettato, poi la vide predere una fragola e portarsela alle labbra, gustandosela con gusto, socchiudendo anche gli occhi.
La cosa gli fece socchiudere le sue di labbra, sgranando un po gli occhi per quello che vide, la osservò per tutta la durata della colazione, inclinando di tanto in tanto la testa di lato, senza neanche accorgersi, ogni volta che lei si portava qualche fragola alle labbra. Si sentiva come incantato, non riusciva proprio a distogliere lo sguardo. Si mosse come a disagio sul proprio posto quando la vide leccarsi la glassa del dolce dalle dita.
Ma che diamine gli stava succedendo??
Perché si sentiva come la falena con la luce??
Abbassò un secondo gli occhi, prendendo un grosso respiro.

Basta guardarla Draco, smettila, ora alzi la testa e fai finta di niente chiaro??
parla con i tuoi amici, fai qualsiasi cosa ma non guardarla!!!
Non.lo.fare.

Si impose, ma non appena alzò lo sguardo i suoi occhi traditori lo portarono a guardarla, e quando la vide fece un piccolo sussulto.
Quella maledetta della Granger si stava pulendo un angolo delle labbra con il dito indice, dalla crema che il cornetto che aveva mangiato le aveva sporcato. Draco rimase a guardarla con gli occhi leggermente spalancati, sentiva il fiato corto e ogni tanto il suo pomo d'adamo faceva su e giù dal tanto deglutire, e cosa ancora più preoccupante, sentì un famigliare movimento nei pantaloni.
Non poteva essere.
No proprio no!!!
Non poteva proprio essere che si stesse eccitando a guardare la Granger.
Era solo una schifosa sanguesporco saccente, amica dello sfregiato, un'insopportabile so-tutto-io, la più secchiona di tutta la scuola, l'unica che aveva conservato la lunghezza originale della gonna della divisa.
No, proprio non poteva.
E allora perché non riusciva a smetterla di guardarla togliersi quella crema dalla bocca neanche fosse un maniaco pervertito??
Esalò un gemito basso non appena la vide passarsi la lingua per tutto il contorno della bocca.
Basta, doveva smetterla.
Doveva uscire da lì il più presto possibile.
Si alzò di fretta, sotto lo sguardo curioso dei suoi amici, e senza dire una parola, non fidandosi della propria voce, se ne andò, coprendosi bene con il mantello il davanti dei pantaloni.
I ragazzi lo guardarono allontanarsi straniti, ma che avevano tutti oggi??
Mah.
Non furono gli unici a guardarlo allontanarsi comunque, Hermione osservò il Principe di Serpeverde uscire a grandi falcate dalla Sala Grande. Inizialmente aveva sentito il suo sguardo su di sé, ma quando erano apparsi sul tavolo i cornetti al cioccolato e quelli alla crema insieme alle fragole glassate non ci aveva capito più niente.
Adorava i cornetti alla crema, per non parlare delle fragole, le mangiava con tutto.
Glassa, panna, frullati, gelato, da sole, proprio non le resisteva erano il suo frutto preferito in assoluto.
Ne aveva mangiate in quantità adesso, senza curarsi di niente, nemmeno di Ginny che ridacchiava per come le mangiava. I cornetti poi, se n'era mangiata tre, macchiandosi le dita e la bocca neanche fosse una bambina, Ginny le aveva detto di pulirsi con il tovagliolo ma lei aveva voluto gustarsi quella dolcezza fino alla fine. Fu così che, mentre si leccava le labbra, aveva sentito il rumore di una panca che si spostava e, alzando lo sguardo, aveva visto il furetto spellacchiato uscire di fretta dalla Sala. Aveva un'espressione strana e si copriva davanti.
Mah, si sarà sicuramente versato qualcosa addosso....
《Hermione forse è meglio se cominciamo ad andare, ho Piton in prima ora e non voglio dare a quello un pretesto per toglierci dei punti》sentì dire a Ginny, la riccia la guardò confusa
《Ma che dici, non è così tardi...》le disse, Ginny la guardò divertita
《Invece mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni mia cara, ma tu non te ne sei nemmeno accorta presa com'eri a rimpilsarti di fragole e cornetti...》le fece notare la rossa, Hermione sgranò gli occhi scioccata
《Cavolo!!! Potevi dirmelo prima, dai su, io ho la Mcgrannit e lo sai che non le piacciono i ritardatari!!!》esclamò ansiosa, facendo scoppiare a ridere Ginny per come frettolosa prese la borsa e per come si infilò tre fragole in bocca prima di partire in quarta verso l'uscita.
Non si è mai visto Hermione Granger fare tardi in vita sua.

*****

E anche oggi le lezioni sono finite....

Pensò la riccia mentre si sedeva su una poltrona vicino al camino nella sua Sala Comune. Appoggiò sopra al tavolino che si trovava lì di fronte la borsa a tracolla iniziando a tirare fuori libri e pergamene, per iniziare a fare i compiti assegnati, non le piaceva perdere tempo.
Per una buona mezz'ora se ne stette lì, sui libri, in santa pace, ma poi questa stessa pace venne interrotta da una risatina irritante e fastidiosa.
《....Oh si, è fantastico!!!》esclamò questa
Quella voce non poteva che essere di una sola persona.
Lavanda Brown.
Hermione sbuffò scocciata ma cercò di fare finta di niente mentre continuava con i suoi compiti
《E poi che altro??》esclamò la voce altrettanto squillante della sua amichetta del cuore.
Calì Patil.
《Oh amica, poi dopo essere andati al Lago siamo andati tra la raduna della foresta proibita e siamo stati altrettanto proibiti non so se mi spiego!!!》gracchiò la Brown tutta esaltata, Calì invece lanciò un grido eccitato, così acuto da farle vibrare i timpani.
《Non mi dire amica....certo che sei davvero fortunata, Ron oltre ad essere il miglior portiere della nostra squadra è anche il popolare miglior amico di Harry Potter!!!》disse Calì ridacchiando
Hermione dalla sua postazione fece un verso derisorio.
Miglior portiere?? Ma se se la stava facendo sotto prima della partita!!!
Poi ha preso sicurezza solo perché credeva di aver bevuto la Felix di Harry.....
《Aaah, lo so amica, lo so, sono davvero fortunata....gli ho anche dato una collana con scritto il mio nome, sai, in modo che gli avvoltoi gli stiano lontano....》disse Lavanda facendo un chiaro riferimento, aveva visto Hermione non appena era entrata in Sala Comune e aveva continuato a raccontare la sua serata per potergliela rinfacciare, poi aveva volutamente detto quella frase, ricalcando con anche il tono della voce per mettere le cose in chiaro. Hermione, che non era affatto stupida, aveva capito benissimo l'intento della Brown, stringendo le labbra in una linea dritta cercò di trattenersi dal alzarsi e mandarla a quel paese.
La gallina continuò a spettegolare con quell'altra oca, continuando ad elogiare la sua relazione con Ron come se lui fosse un divo del cinema, si vantava del modo in cui lui la baciava, la toccava, la acarezzava, le attenzioni che le dedicava, ogni parola era come una pugnalata per il povero cuore di Hermione.

Perché lei Ron??
Perché??
Io non ero abbastanza per te??
Eppure credevo di piacerti, per il modo in cui mi guardavi, il modo in cui hai reagito quando Victor mi ha invitato al Ballo del Cepo, perché non io Ron....

Si chiese triste la grifona, iniziando a vedere appannate le righe del libro che aveva davanti, non voleva dare a quella sciacquetta la soddisfazione di vederla piangere, proprio no.
Però non sopportava più fare finta di non sentire quelle parole strazianti, sapeva che lo stava facendo apposta, con l'intento di provocarla, di ferirla, ma se si fosse alzata per andarsene avrebbe dato conferma alla gallina di esserci riuscita ed Hermione non era disposta a darle quella soddisfazione.
La fortuna volle che qualcun'altro entrasse in Sala Comune, qualcuno che poté salvarla da quel continuo strazio.
La sua migliore amica, Ginevra Weasley.
La Brown insieme a Calì, cercarono subito di arruffianarsi la rossa, peccato che entrambe le ragazze le stessero sullo stomaco.
《Ma fatemi il favore di levarvi dai piedi!!! Io detesto le leccapiedi》esclamò la rossa con superiorità, prima di voltare loro le spalle e dirigersi verso Hermione, che divertita osservava la scena. Le due oche fecero un verso indignato, per poi voltarsi in un gesto secco, ed uscire dalla Sala Comune.
《Oh Ginny ti ringrazio, non sai per quanto ho dovuto sopportarle....》le disse la riccia sollevata, Ginny le sorrise bonariamente
《Figurati, è sempre un piacere maltrattarle 》le rispose la rossa ghignando, Hermione ridacchiò.
《Tu invece?? Sempre a studiare vedo》continuò la rossa
《Sto facendo i compiti, lo sai che non mi piace perdere tempo....》le rispose Hermione
《Dai ora basta però, ascoltami, ho saputo chi è il tuo accompagnatore alla festa di Lumacorno》le disse la rossa
《E allora??》le rispose Hermione con finta noncuranza
Allora, volevo sapere cosa ti è passato per la testa》le disse la rossa con una punta di rimprovero
《Niente di niente Gin, ho semplicemente pensato di invitare Cormac》le rispose con calma la riccia, proprio non le andava di toccare quel argomento
《Si ma perché??》insistette la rossa, Hermione sospirò
《Perché volevo farlo!!! Lui....mi piace un po》mentì la riccia, Ginny però la guardò con un sopracciglio alzato
《Davvero??》le chiese ironica
《Ginny....》le disse la riccia con un'occhiata di avvertimento
《Va bene!!! Se ne sei sicura....》le disse Ginny per niente convinta
《Si, sono sicura》continuò a mentire la riccia, la verità era che non era sicura per niente anzi, era pentita di averglielo chiesto ma ormai non poteva più disdire, quel che era fatto era fatto.....
《Certo....ora però, cambiando argomento, dovremo parlare dei vestiti da mettere, io ho pensato....》e così iniziò Ginny a parlare di tutte le possibilità di modelli di vestiti e colori che avrebbe voluto provare una volta ad Hogsmead. Hermione la ascoltò mentre finiva di fare i compiti, commentando di tanto in tanto, quando finì continuarono a passare il tempo insieme chiacchierando, ridendo e scherzando come le vecchie amiche che erano. Così pasò il tempo ed arrivò l'ora di cena, le due ragazze si diressero in Sala Grande, salutarono Harry ed iniziarono a mangiare, per tutta la cena però, così come durante il pranzo, Hermione sentì un continuo sguardo fisso su di lei, sapeva benissimo chi era, era appunto per questo che si era seduta dando le spalle al tavolo verde-argento. Aveva sentito quello sguardo penetrante su di sé per tutta la durata della giornata, ogni singolo istante. Aveva scoperto che era lui quando, infastidita da quella continua sensazione, si era voltata nella direzione dello sguardo, beccandolo a guardarla in un modo che non le era affatto piaciuto.
Si era sentita come se Malfoy la stesse spogliando con gli occhi.
Inizialmente aveva pensato di andare a dirgliene quattro, ma poi un improvviso imbarazzo le era salito al ricordo di quello che era successo quella sera di due giorni fà. Era stata davvero una sciocca, solo dopo l'accaduto si era resa conto che effettivamente gli aveva detto una stupidaggine.
Ma come le era venuto in mente di dirgli di restare dov'era??
Quando per di più era sopra di lei!!!
Una vera cretina.
Quando poi aveva sentito la sua mano sul suo seno e, cosa ancora più sconvolgente, quel contatto sulla sua coscia ne era rimasta così turbata e sconvolta che ancora non capiva da dove l'aveva presa la forza di non traballare mentre si allontanava da lui.
Era stata una situazione assurdamente sconvolgente.
Aveva fatto di tutto per non pensarci in quel weekend, riuscendoci anche, ma poi quando quella mattina a lezione aveva incontrato quello sguardo così penetrante e intenso, i ricordi di quella sera le erano piombati addosso, lasciandola nuovamente turbata.
L'aveva evitato in tutti i modi, ma sembrava proprio che il fato si volesse prendere gioco di lei, perché guarda caso proprio quel giorno aveva quasi tutte le lezioni in comune con i Serpeverde.
Solo le ultime due ore erano state un sollievo, e dopo quelle due ore si era rinchiusa nella sua Torre, certo lo sapeva che così facendo era un comportamento non molto Grifondoro ma proprio non ce la faceva a vederlo, almeno non adesso.
Una volta che la cena fu finita, mentre Hermione usciva dalla Sala Grande insieme ai suoi amici, aveva lanciato un piccolo sguardo al tavolo delle Serpi, constatando che di Malfoy non c'era traccia. Ne fu immensamente sollevata, e fu così che si avviò su per le scale, diretta verso la Torre Grifondoro, insieme ai suoi amici.
Intanto nei sotterranei, nella Sala Comune di Serpeverde, un ragazzo biondo platino camminava avanti indietro per tutta la Sala Comune, era nervoso, gli sembrava che la testa gli stesse per scoppiare.
《Insomma mi vuoi dire che ti prede?? È tutto il giorno che sei strano....》gli disse Blaise, seduto di fronte al biondo su una poltrona in pelle nera. C'era solo lui a fargli compagnia, ma la cosa andava più che bene al biondo, il quale proprio non avrebbe sopportato di avere addosso gli occhi curiosi di tutti gli altri, già quelli di Blaise gli davano fastidio....
《Allora Draco??》insistette il moro
《Niente, niente!!!》gli rispose brusco Draco
《Beh non sembrerebbe....》commentò ironico Blaise, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del biondo
《Ascolta Draco, io davvero voglio aiutarti e starti vicino, ma tu devi aprire quella tua corazza ogni tanto!!!》lo riprese il moro serio, Draco smise di camminare, fermandosi di fronte al camino, riflettendo sulle parole del amico, e sopratutto, capendo a cosa lui si riferiva. Era ovvio che parlava della missione, avrà pensato che fosse nervoso per questo, ed infatti, glielo lasciò credere, non era ancora pronto a parlargli di quelle strane sensazioni che gli aveva fatto provare la Granger.
《Blaise te l'ho già detto, non voglio che ti immischi in questa storia》gli disse Draco osservando, senza realmente vederlo, il fuoco.
Blaise sospirò esasperato, perché il suo miglior amico era così cocciuto??
《Draco, che tu lo voglia o no, io sono già dentro a questa storia》gli disse il moro, Draco non rispose, serrando le mani a pugno
《Senti, non insisterò, per ora, ma voglio che tu sappia che non ho nessuna intenzione di lasciarti affrontare tutto da solo》gli disse poi Blaise, con tono calmo, Draco però senza dire una parola si allontanò, uscendo dalla Sala Comune ed andando a rifugiarsi chissà dove.
Blaise sospirò stancamente, appoggiando la testa allo schienale della poltrona, sapeva che per uno come lui era difficile accettare l'aiuto altrui, e capiva il motivo per il quale si ostinava a tenerlo lontano dai suoi doveri, ma Blaise era determinato a non lasciargli portare quel peso tutto da solo, in un modo o nell'altro lo avrebbe aiutato. Ora però aveva solo bisogno di distrarsi, e conosceva la persona giusta con cui farlo. Alzandosi dalla poltrona e lisciandosi i pantaloni si direse con passo sicuro verso il dormitorio femminile, attraversò la porta e percorse il corridoio fino ad arrivare ad una determinata porta. Lì però titubò, era strano dopotutto, ma lei era l'unica che riusciva a farlo sentire come prima. In più poteva approfittare dell'assenza della compagna di stanza, che strano ma vero aveva accettato un appuntamento, quindi sapeva che sarebbero potuti restare da soli per molto tempo.
Facendosi coraggio, proprio come la sera prima, alzò la mano e bussò piano alla porta, sentì la voce di lei chiedere chi fosse ma non rispose, voleva vedere la sua espressione quando avrebbe aperto la porta. Sentì dei passi avvicinarsi alla porta e poi questa aprirsi, sorrise nel vedere l'espressione sorpresa che le si dipinse in viso
《Sono tornato》le disse piano il ragazzo, Jessica gli sorrise prima di farsi da parte, lasciarlo passare e chiudersi la porta alle sue spalle.

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