Capitolo 45 - Il colpo della strega
Forse non sono ciò di cui ha bisogno.
Sono queste le parole che continuo a ripetermi da ormai due giorni, ovvero da quando ho litigato con Kaden alla festa di beneficenza.
Possibile che sia stata tanto accecata dall'amore da non capire che molto probabilmente non sono ciò di cui Kaden ha bisogno? So che ci tiene a me, me l'ha dimostrato in tanti modi e non sono così pazza o stupida da ignorarlo, se ripenso ai momenti che abbiamo vissuto fino ad adesso non posso che ammettere che lui ci tiene a me, non tanto però da accantonare il suo passato, di superare ciò che la sua ex gli ha fatto.
Ho cercato di tenere duro fin quando ho potuto ma non sono il tipo di persona che può tenersi qualcosa di così importante per sé, non sono il tipo di persona che contribuisce a rovinare la vita di qualcuno e sono certa che neanche Kaden lo è, non il Kaden che conosco e di cui mi sono innamorata io almeno.
Lui si è presentato qui più volte in questi due giorni, io però gli ho fatto capire che ho bisogno di restare sola per un po', ho bisogno di riflettere e fare ordine nella mia testa.
Il solo pensiero che lui possa essere ancora anche solo un po' innamorato di Jillian, mi distrugge ed io non sono pronta ad affrontare un discorso tanto delicato al momento. Mi starò comportando da ragazza immatura, forse si, però prima di parlare con lui ho bisogno di riflettere.
In più si aggiunge il fatto che non ha mai ammesso o detto che si è innamorato di me, ora, so che i fatti contano più delle parole ma sentirselo dire non guasta, anzi.
«Terra chiama Lily Chérie Parker, sei connessa?» India mi sventola una mano davanti agli occhi per attirare la mia attenzione.
«Scusa, di cosa stavi parlando?» le chiedo, completamente da un'altra parte con la testa.
«Ti rendi conto che sembri persa nel tuo mondo?» mi chiede con sguardo curioso ed annuisco.
«Non è di certo una cosa che hai scoperto adesso.»
«Giggy ha fatto lo stronzo?» io la guardo e mordo un pezzo di cioccolato, «Si, Giggy ha fatto lo stronzo.»
«Indy ti dispiace se parliamo di altro?»
Non voglio parlare di lui in questo momento, voglio cercare di distrarmi il più possibile.
«Va bene, ma presto dovrai spiegarmi un paio di cose.»
«Fino a quel momento che ne dici se ci guardiamo un film?» propongo, ho bisogno di fare qualcosa per tenere occupata la mia mente.
«Non esci neanche stasera?» mi chiede con sguardo da mammina preoccupata.
«No.»
La mia migliore amica non dice altro, si stende nel letto accanto a me, accende il computer e inizia a cercare un film su Netflix, non mi interesso molto alla scelta, andrebbe bene qualsiasi cosa in questo momento.
«Che ci fate nel letto a quest'ora? Avete 80 anni e la sciatica per caso?» mia sorella fa il suo ingresso trionfante come sempre e ci guarda divertita.
«Il colpo della strega.» borbotto io, occupata a guardare lo schermo.
«Accidenti che umore nero, che succede?» mi chiede, adesso sembra leggermente preoccupata.
«Non le va di parlare.» s'intromette India ed io la ringrazio con lo sguardo.
«C'è spazio per me nel letto?» mi chiede Cara ed io annuisco.
«Sempre.»
Mia sorella ci mette poco a spogliarsi e mettersi il pigiama, decide di non uscire e restare con noi qui a guardare il film, ha capito che c'è qualcosa che non va, non c'è bisogno di parlare, ci capiamo anche con il silenzio e cosa importante ci siamo sempre l'una per l'altra, anche se litighiamo più di quanto ci abbracciamo. Stessa cosa con India, anche se con lei sono un tutt'uno.
Perciò ben presto mi trovo in mezzo a mia sorella e India, entrambe abbracciate a me, mentre guardiamo Il curioso caso di Benjamin Button, così tanto per piangere tutte e tre insieme, come se già non avessi abbastanza motivi per farlo. Nel mezzo di una scena troppo commuovente, il mio cellullare squilla e sono costretta a rispondere, anche se in realtà non vorrei, però accetto la chiamata e rispondo senza spostarmi di un centimetro e senza mettere pausa.
«Pronto?» rispondo tirando su col naso, senza guardare il mittente anche perché con le lacrime agli occhi, più il bruciore non è che riesco a vedere benissimo.
«Stai piangendo?» la voce del ragazzone mi arriva forte, chiara e preoccupata.
«Kaden, cosa c'è?»
«Perché stai piangendo?» lui ignora la mia domanda e torna a ripetermi la sua.
«Non sto piangendo.»
«Si, invece.» ribatte fermamente lui.
«Sto guardando un film con le ragazze e mi sono commossa, tutto qui.» lo sento sospirare dall'altra parte del cellulare e so che sta sorridendo, succede ogni volta che mi vede piangere per un film.
«Possiamo vederci?» mi chiede e il mio cuore impazzisce nel petto, una parte di me vorrebbe, eccome se lo vorrebbe.
Kaden mi manca da impazzire anche se sono passati solo due giorni, passare però dallo stare tutto il tempo insieme al non vederci per due giorni, non è il massimo.
«Quando?» gli chiedo, non sicura della risposta che gli darò.
«Più tardi.»
«Non sono in vena di uscire.» rispondo, perché non ce la faccio proprio a vederlo adesso perché dovremmo parlare.
«Dobbiamo parlare, lo sai.» dice infatti lui ed io sospiro.
«Lo so, possiamo farlo domani, perfavore?»
«Non mi darai buca, vero?» mi chiede, sa che sarei capace di farlo ma non lo farò, dobbiamo affrontare il problema.
«Domani, promesso.»
«Va bene, domani allora.» dice, poi restiamo qualche secondo in silenzio, «Mi manchi.» è lui quello a rompere il silenzio, i miei occhi diventano lucidi.
«Anche tu ma dobbiamo parlare.»
Non voglio continuare a pensare di non essere abbastanza per lui, non voglio rimanere con il dubbio che lui possa amare ancora la sua ex, non voglio sentirmi usata ma più di ogni altra cosa non voglio soffrire.
«Già, dobbiamo parlare.»
«A domani.» gli dico.
«Buonanotte.» risponde e poi sono io quella che riattacca.
Le ragazze non mi fanno domande, mi guardano solo per un istante e poi tornano a guardare il film, che ben presto finisce. Dopo aver ordinato e mangiato una pizza, io mi sono dovuta sforzare per mandare giù qualche fetta, si, strano sentire dire una cosa del genere da me, però ho lo stomaco chiuso, ci ritroviamo a parlare di mille cose.
India ci racconta che con Gabe non va, è un bellissimo ragazzo ed è anche molto dolce, però non è scattata la scintilla, poi ci racconta i mille modi che Cameron trova per infastidirla, so però che sotto sotto queste attenzioni le piacciono.
«Mi sono fidanzata.» mia sorella sgancia la bomba all'improvviso, io e India rimaniamo praticamente a bocca aperta.
«Come scusa?» chiediamo infatti sorprese contemporaneamente.
«Mi sono fidanzata da qualche mese.» ripete mia sorella per renderci chiaro il concetto.
«E l'hai tenuto nascosto?» le chiede India con un sorriso divertito.
«Sono una che ci va cauta io, sapete che di solito le mie storie non durano tanto, questa volta è diverso, mi sono innamorata.» fa spallucce come se fosse una cosa da niente.
«Oddio, devo assolutamente dirlo a Josh!» non vedo l'ora di farlo, accidenti.
«Non ti azzardare.» Cara mi punta un dito contro facendomi ridere.
«Invece sai che lo farò, però ora raccontaci tutto, come vi siete conosciuti, come si chiama, tutto.»
«Stai calma, detective.»
Scopriamo presto che il fidanzato di Cara si chiama Preston, è un avvocato, perciò no, non l'ha conosciuto al college ma in un ristorante dove era andata con le sue amiche e si, è più grande di lei ma cosa più importante da quanto ci ha raccontato lui la tratta come ogni donna merita di essere trattata e questo mi rende felice. Mia sorella se lo merita.
Passiamo il resto della serata così a parlare, prenderci in giro, ridere di una qualunque cosa, come quando eravamo ragazzine e passavamo il tempo nella nostra vecchia camera. Per un momento seppur piccolo riesco ad accantonare l'ansia per ciò che dovrò affrontare domani e sono grata alle ragazze per questo.
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