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Chapter twentyfour-Start Of New Year-

Lily

Ero maledettamente incoerente. E lo ero fin troppo. Quali problemi avevo?

Prima odiavo Potter ed ora ci ballavo insieme? Ma cosa mi ero bevuta o fumata?

Non sapevo perchè, ma quando aveva appoggiato le mani sui miei fianchi, ho sentito qualcosa nello stomaco muoversi... forse il senso di disgusto, non so veramente di cosa si tratti.

«Che scatoleee.»Black ormai si lamentava ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Era diventato una vera e propria palla al piede quel ragazzo. Cioè, alla fine lo era sempre stato, ma ora era veramente piuttosto insopportabile.

Anche se, detto sinceramente parlando (o pensando) la noia ci stava uccidendo ogni giorno di più.

«Facciamo qualcosa?»ci si mise anche Minus adesso a rompere le palle. Mi chiedo veramente come quei quattro potessero sopportarsi da ormai quasi sette anni. Era davvero una cosa inconcepibile e che non mi sarei mai spiegata.

«Del tipo?»disse Potter scattando sull'attendi e alzando la testa dal bracciolo del divano su cui l'aveva appoggiata nel momento in cui si era sdraiato.

«Del tipo qualcosa! È l'ultimo dell'anno e non stiamo facendo niente!»esclama ancora Black sospirando esasperato.

«Non possiamo mica festeggiare tutte le feste eh, e comunque siamo soli, cosa potremmo fare?»li rimproverai io incrociando le braccia al petto e mettendomi più comoda sulla poltrona du cui stavo seduta in quel momento.

«Si ma è capodanno! Tu non lo festeggi il capodanno, scusa?!»continua lui con le labbra incrociate e alterandosi per poi sbuffare infastidito, forse quanto me.

«Si, certo che lo festeggio ma non con le stesse persone con cui ho festeggiato anche il Natale!»ribatto ancora per poi passarmi una mano tra i capelli.

«Ma litigate sempre voi due? Datevi una tregua ogni tanto no?»aggiunge Potter alzandosi e andando nella cucina che aveva fatto apparire pochi minuti prima Minus per prendere l'acqua, cosa che fece anche l'altro.

«Senti chi parla, tu e lei non litigate mai, stai dicendo?»lo prende in giro Black con un ghigno, alzandosi e seguendolo a prendere l'acqua, solo che lui, al contrario dell'altro, prese la bottiglia e bevve a garganella. Remus si sbattè una mano in faccia dopo avergli indicato il bicchiere a pochi centimetri da lui e io lo guardai schifata.

«Che c'è?»sbottó lui mentre scuotevo la testa e cercavo di decifrare lo sguardo del suo migliore amico. Dopo la sera del ballo, quando c'eravamo quasi baciati, non avevamo più parlato del litigio o del nostro "quasi-bacio". La cosa non mi dava fastidio, ovvio, ma volevo almeno sapere come dovevo comportarmi. Perfida come al solito o un po' più dolce?

«Si ma io e la Evans siamo un'altra cosa, punto.»dice risedendosi sul divano e passandosi una mano tra i capelli, uno dei suoi gesti più abituali.

«No, invece.»borbottai io, cercando di non farmi sentire almeno dal diretto interessato, che mi stava guardando come se non ci fosse un domani.

«Ragazzi, io avrei un'idea di come festeggiare questo Capodanno.»disse Remus ad un certo punto, attirando la nostra attenzione.

«Davvero?!»esclamó contento Peter mettendosi in ginocchio e applaudendo entusiasta.

«Dai spara!»lo spronai io non vedendo l'ora di sentire la serata che avremmo passato.

«Peró, devo dirlo, andremmo contro le regole.»specificó lui e a quel punto io cominciai ad allarmarmi.

«Eh va beh, sai che novità.»disse Black alzandosi insieme agli altri tre Malandrini, mentre mi guardavano con uno sguardo intenso, come se aspettassero la mia approvazione. Anzi, era proprio così che stava andando.

«E va bene, facciamolo, ma che non vi salti in mente di farci scoprire. In quest'epoca sarebbe ancora più grave e pericoloso, soprattutto per me e Potter.»annunciai alzandomi e seguendoli verso il tavolo, dove Remus aveva appena fatto apparire dei fogli di carta, la Mappa del Malandrino e qualche matita.

«E per la cronaca, lo faccio solo perché non voglio passare il Capodanno più noioso della mia vita.»

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Non si sapeva bene come, ma comunque eravamo riusciti a trovare un momento in cui Silente non era nel suo ufficio. Quell'uomo sembrava rinchiuso in quelle pareti, non so bene come spiegarlo.

Il piano era infilarci dentro al suo caminetto, uno dei tanti del castello che avrebbe potuto farci teletrasportare in una casa, e arrivare a...

«Dov'è che andiamo, scusate?»chiesi ai Malandrini quando fummo pronti a partire solo vedendo Black all'interno del camino con un po' di polvere volante nel pugno della mano.

«Infatti, dove stiamo andando?»chiese poi lui confuso guardando Remus, il quale stava leggendo su un foglio l'indirizzo e la via. Continuó a far scivolare gli occhi su quel pezzetto di carta fino a quando non li spalancó.

«Ah, ehm...»cominció a balbettare e portando lo sguardo in giro per la stanza, probabilmente cercando qualcosa con cui distrare gli altri. Ma perchè si stava comportando così?

«Dammi qua.»disse Potter strappandogli il foglio dalle mani e leggendo quello che aveva letto prima l'amico, per poi dire:

«Grimmauld Place, 12.»quando si rese conto di quello che era stato appena detto guardó il suo migliore amico che lo stava fissando a sua volta. Dopo molto tempo, forse infinito, in cui io non capii il motivo per cui avessero reagito così, il ragazzo esclamó il nome e buttó la cenere a terra, creando una fiammata verde e scomparendoci dentro, come successe a noi quattro.

Quando io arrivai notai subito l'oscurità che c'era in quell'abitazione. Le pareti erano sporche e vecchie e dalle finestre fuori sembrava ormai buio inoltrato. Mi guardai intorno e scorsi solo l'immagine dei miei "amici" ancora connlo sguardo perso.

«James?!»esclamó una voce a noi conosciuta...era Hermione.

«Che diavolo ci fate voi qui?!»disse dietro di lei Harry con accanto Ron, sua sorella e i suoi fratelli gemelli.

Festeggiavano le vacanze insieme a quanto pare...

«Non sapevamo che fare e ci è venuta quest'idea.»giustificai io abbracciandoli uno ad uno e soffermandomi maggiormente su Harry. Probabilmente non l'avrei più potuto abbracciare un giorno...

«Chi ci abita qui?»chiese Potter al "figlio" mentre gli altri tre tremavano alla sola idea di avere la loro più temuta risposta.

«Sirius tranquillo, questo è diventato il quartier generale dell'Ordine della Fenice, non ci abita più la tua famiglia.»spiegó Ron guardandolo mentre tirava un sospiro di sollievo. Allora era per questo che erano così tesi! In quella casa abitavano gli odiati genitori di Black! Adesso mi torna tutto.

«Harry, hai problemi a...»inizió una voce, una voce profonda e fin troppo simile ad un'altra. Sembrava avere due stesse persone in una stanza nello stesso momento in cui comparve un uomo sulla quarantina, con i capelli neri e la barbetta, e due occhi grigi che già avevo visto accompagnato da un altro sempre sulla stessa soglia d'età dell'altro e con delle cicatrici perenni sul volto.

«Ma che...?!»disse quello con le cicatrici sul viso. Era molto simile a Remus, mentre l'altro sembrava il sosia di Black.

«Cavolo, non dovevate saperlo, o almeno non così.»sbuffó Harry sbattendosi una mano in faccia, come a dirsi di essere un'idiota.

«James...»bisbiglió quello che sembrava Black, guardando Potter. L'altro fece la stessa identica cosa con le lacrime agli occhi.

«Rendiamo la cosa più facile, siamo Sirius Black del 1995 e Remus Lupin del 1995, immagino voi siate i Malandrini, con Lily, del 1977, erro?»disse Sirius Black in versione più grande.

«Beh, si...»confermai io anche se la cosa che sapesse già tutto di noi mi mettesse un'ansia pazzesca.

«Come diavolo è successo?!»esclamó Remus Lupin sedendosi su una poltrona e mettendosi le mani ai lati della testa, come a capacitarsi questa cosa.

«Devo dire che sono figo anche a quarantacinque anni...»comincia ad elogiarsi Black mentre l'altro Black ride. Aiuto, che confusione totale.

«Loro hanno trovato noi! La loro giratempo ha funzionato al contrario per un guasto e si sono ritrovati qui! Non c'entriamo niente stavolta.»comincia a dire Ron proteggendosi dalle probabili sgridate che sarebbero arrivate di lì a breve.

«Che ci fate qui, comunque?»chiese poi guardandoci uno ad uno e lasciando Minus in disparte. Non capisco, perché ce l'hanno tutti con lui? Anche Harry e gli altri lo guardano sempre male e gli danno poca attenzione, ma non mi spiego il motivo.

«Eravamo soli ad Hogwarts e non sapevamo cosa fare, e quindi siamo venuti qui.»spiegó il ragazzo, provocando un inspiegabile attacco d'ira di Sirius che strinse la mano a pugno. Nonostante fosse sopra i quarant'anni, non lo dava molto a vedere. Si era mantenuto molto nel tempo, wow.

«Ok...»disse soltanto Remus.

Passammo la serata a raccontarci le cose successe nella nostra gioventù e facendo morire dalle risate i due, fino a quando non arrivarono anche gli altri membri e noi fummo costretti a tornare ad Hogwarts prima di venire scoperti.

Al momento degli abbracci, i due rimasero a lungo legati a me e a Potter mentre saltarono proprio Minus, non so bene per quale motivo.

Fu strano vedere Sirius che abbracciava Black e Remus che abbracciava Remus e la cosa, pensai anche mentre scoccó la mezzanotte, mi faceva ancora ridere.

Spazio me!
Eieieiiii! Buon ultimo dell'annooo! Spero vi stiate divertendo, io si yepp.

Ieri io e lapazzanatababbana_ abbiamo fatto un anno di migliore amicizia a distanza e beh, potete immaginare i nostri scleri. In più, appunto per questo "anniversario", abbiamo aperto una fanpage su Instagram che voi andrete a seguire perchè mi amate. No ok, seri, se andate a seguirla mi farebbe un sacco piacere. Si chiama "ilghignodeimalandrinii".

Detto questo, so che il capitolo fa molto più che schifo ma non avevo proprio idea di cosa scrivere e quando l'ho scritto ero in un periodo no... ma vabbe.

Domanda del giorno:
Avete amici/amiche a distanza?
Io ne ho moltissime, ma la mia ibf è la tizia taggata qualche riga prima.

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