Chapter twentyeight-Exchange-
*in questo capitolo mi sono attenuta a quello che viene raccontato nel libro, cioè Ron è già nella squadra di Quidditch e beh, accade qualcosa che anche durante una partita è accaduta (ALLERTA SPOILER). Purtroppo non mi ricordo molto bene come è avvenuto il fatto, perció lo modificheró un po'.
Peter
Eravamo nella Stanza delle Necessità, come al solito, e c'eravamo tutti, o meglio, nel salotto eravamo tutti.
James ed Harry, infatti, erano scomparsi nel nulla da una ventina di minuti e ormai ci stavamo anche preoccupando. Non era da loro sparire così a lungo senza dire una parola e, potrei scommetterci la coda, sicuramente stavano facendo qualche malandrinata.
«Secondo voi che stanno facendo?»chiese ad un certo punto Ginny, allarmata, dopo aver sentito una pentola cadere e...un momento. Una pentola?
«Ma che diavolo...»disse Remus quando i due entrarono. Quel giorno i Grifondoro avevano la partita contro i Serpeverde e Harry era euforico, dato che il Quidditch era il suo sport preferito.
«Come sto?»chiese Harry, indicando la sua divisa. Beh, era tale e quale a James, e infatti mi sembrava molto strano vedere un paio di occhi diversi nel corpo di colui che portava il numero di Cercatore sul petto.
«Harry, stai sempre così. Adesso, a meno che tu non voglia farci perdere questa partita, dobbiamo andare o faremo tardi.»disse Ron strattonando l'amico per il braccio e cominciando a dirigerlo verso l'uscita, con Ginny, Fred e George al suo fianco, ma ad un certo punto Harry si bloccó.
«E se io NON fossi Harry?»chiese lui conun ghigno piuttosto malandrino, uno di quelli che non vedi su molti volti.
«Oh Godric, aiutami tu.»disse Hermione sbattendosi una mano in faccia talmente forte da gemere e far preoccupare Luna, la quale, vestita di una testa di leone, si alzó e le andó incontro.
«Cosa intendi?»gli chiese George, o Fred, o forse...VABBÈ, SI È CAPITO.
«Intende dire che io sono Harry, lui è James.»disse James, indicando prima sè stesso e poi l'altro. Un momento, fermi tutti. Non sto capendo.
«Tu sei completamente fuori di testa, James Potter!»gridó la Evans alzandosi di scatto e andandogli a dare un pugno sul petto.
«Ahia, mi hai fatto male.»disse lui, massaggiandosi il punto colpito con il muso da cerbiatto offeso.
«Io la trovo un'idea geniale, invece.»disse Sirius dando man forte all'amico andando da lui a circondargli le spalle e grattandogli la testa con il pugno chiuso, mentre Remus in sottofondo cominciava a pregare una strofa inventata sul momento.
«Ave Priscilla, piena di grazia...»
«Come diavolo hai fatto a convincerlo? Io ho provato a convincere George a scambiare i nostri ruoli, anche se uguali, ma lui non vuole dicendo che è troppo banale. A me piacerebbe vedere la Johnson impazzire!»disse Fred lamentandosi.
«Salazar è con te, tu sei benedetta con Tosca...»
«Ero ubriaco, cavolo! Avevamo scommesso. Se lui il giorno dopo si sarebbe svegliato prima di me, avrebbe giocato una partita al mio posto.»spiegó Harry passandosi una mano tra i capelli.
«Si ma, è una follia!»gli feci notare io spalancando occhi e braccia.
«E benedetto è il frutto del tuo seno, Godric...»
«No, siamo uguali se non si nota l'altezza, che da seduti e in velocità è l'ultima cosa che si guarda, e gli occhi, ma avendo gli occhiali nessuno lo noterà. E poi, abbiamo fatto un incantesimo di illusione per renderli verdi. Avete altro da obiettare? Io ho una partita da vincere!»disse per poi prendere sotto braccio Ginny e circondare le spalle a Remus, che stava ancora pregando con le mani incrociate.
«Rem, smettila e fermati. Noi non possiamo andare.»lo rimproveró la Evans, prendendolo per la felpa e guardando il suo nemico. Ultimanente peró, erano meno cattivi l'uno con l'altra.
«Ron, hai per caso portato il mantello dell'Invisibilità?»chiese Harry al proprio migliore amico, che fece per pensarci e poi annuì deciso, andando in un angolo della stanza e tirandolo fuori da un piccolo baule, porgendolo a Remus. Sirius fu più veloce e lo afferró, mettendocisi sotto e invitando noi altri ad andare con lui, mentre James, Ron, Hermione, Luna, Neville (che non aveva spiccicato parola), Ginny, Fred e George davanti a noi.
Quelli davanti a noi aumentarono il passo facendoci cenno che altrimenti avrebbero fatto tardi. Dopodichè noi cinque ci mettemmo in fondo agli spalti, sperando che nessuna delle nostre caviglie si sia mostrata da sotto il mantello.
«Signori e signore, ragazzi e ragazze, buongiorno a tutti! Oggi siamo qui per il solito motivo per cui ci rechiamo in questo stadio. A breve, inizierà la partita Grifondoro-Serpeverde! Ovviamente, come al solito, alcuni giocatori dei Grifondoro, quasi tutta la squadra a dire il vero, si è presentata in ritardo, perció dovremmo attendere. Intanto peró, scendono in campo le Serpi...ehm, volevo dire, i Serpeverde!»disse il cronista, dalla tribuna centrale.
«Wow, sembra simpatico e se la cava nel fare il mio lavoro. Chi è?»chiese Sirius ad Harry, curioso.
«È Lee Jordan, il migliore amico di Fred e George. È diciamo il terzo gemello Weasley. Loro tre sono i Malandrini del nostro periodo.»spiegó lui mentre a Sirius passava una scintilla emozionata.
«Quindi ne succedono delle belle anche ora?»chiesi io.
«Ehm, si. Con Freg, George e Lee ne succedono di tutti i colori e...oh, la squadra dei Serpeverde sta scendendo.»annunció indicando il punto.
«In campo abbiamo ehm, si professoressa McGranitt, so che avrei dovuto imparare i loro nomi, ma...oh eih! Ecco i Grifondoro!»esclamó e delle urla si alzarono in tutto lo stadio alla comparsa di James/Harry al posto di comando.
«Abbiamo Angelina Johnson, il capitano, come cacciatrice, poi c'è Alicia Spinnet e Ginny Weasley che l'accompagnano, che trio di belle donzelle! Poi nei ruoli di battitori abbiamo gli ultramegastrafighi Fred e George Weasley, indimenticabili in ogni cuore di ogni ragazzo che li abbia conosciuti qui ad Hogwarts. Poi, nel ruolo di portiere abbiamo il novellino Ron Weasley, fratello dei tre Weasley più esperto e infine, nel ruolo di Cercatore, abbiamo Harry Potter, che ce l'ha nel sangue il suo talento!»altre urla si levarono in tutto lo stadio.
«Jordan, presenti l'altra squadra!»lo rimproveró la McGranitt.
«Si, dopo dopo. Adesso, professoressa, liberi quelle palle che i ragazzi vogliono giocare e, oh si, io e lei ci capiamo al volo prof.»disse lui facendo l'occhiolino all'insegnante che, subito dopo, aprì il baule e lasció fluttuare le quattro palle nell'aria.
«E IL GIOCO È PARTITO GENTE, IL GIOCO È PARTITO!»
La partita duró una ventina di mimuti fino a quando, James, si buttò in picchiata, seguito dal cercatore dei Serpeverde.
«E Harry Potter prende il boccino! Grifondoro acquista 150 punti e vince!»grida Lee al microfono mentre dal lato dei Grifondoro si innalza un tendone rosso e oro, colmo di bandierine e cartelloni, con ragazzi che li acclamano da ogni dove.
Ma la partita non sembra essere finita lì.
Infatti, appena James scende dalla sua scopa mettendo finalmente i piedi a terra, accanto a lui va il cercatore dei Serpeverde.
«Malfoy?»sento dire, perchè non possiamo affidarci moltoalla nostra vosta, data la posizione in cui ci troviamo, con almeno una dozzina di ostacoli a coprirci la visuale.
«Si Potter, tu hai barato! La tua scopa è incantata come se fosse una calamita! È attratta dal boccino!»gridó quel biondo ossigenato. Probabilmente era il figlio di LuciusMerdaMalfoy.
«Non credi che se fosse stata incantata avrebbe cominciato a seguirlo molto prima il boccino, idiota?»lo schernì uno dei gemelli Weasley, mettendosi al fianco di James, probabilmente consapevoli del fatto che se gli occhi fossero diventati castani sarebbero dovuti intervenire con una buona scusa.
«Zitto te Weasley, cosa ne puoi capire di scope di alto livello, te che raccatti le tue dai sacchi della spazzatura buttati intorno alla catapecchia che chiami casa, eh?»lo sfidó il giovane, puntando lo sguardo su Fred. George peró, a quelle parole, non seppe resistere.
Gli tiró un pugno dritto sullo zigomo, talmente forte che risuonó fino a noi, che eravamo piuttosto lontani dalla zona in cui stava accadendo la scena.
Il biondo si smosse di poco, perchè poi tiró un calcio al gemello che lo aveva appena picchiato. James a quel punto mise da parte le regole del non intromettersi nel tempo e a sua volta lo spinse indietro, prendendosi anche lui uno schiaffo sul viso. Fred gli diede un calcio negli stinchi e subito dopo James un pugno sul naso. In poco tempo, il Malfoy era a terra sanguinante e una professoressa vestita interamente di rosa e fiocchetti si era precipitata nel campo.
«Weasley, Weasley e Potter, nel mio ufficio, subito!»gridó con la sua vocetta stridula e rendendo il suo collo ancora più gonfio di quanto non fosse già, facendola sembrare ancora più simile ad un rospo.
Fu in quel momento che mi resi conto di Harry che tratteneva Sirius per le spalle e la Evans he cercava di tranquillizzare Remus, nonostante lei stessa era la prima ad essere rossa per la rabbia.
Spazio me!
Eih ciao! Questo capitolo è stato duro da scrivere lo ammetto, ma ce l'ho fatta yeee. So che sono un po' in ritardo, ma mi ero dimenticata di aggiornare, SORRATAMY.
Come ho già detto, so perfettamente che il capitolo non è così nel libro, ma l'ho voluta reinterpretare a modo mio per farla combaciare nella storia.
Domanda del giorno:
Vi piace il Quidditch? Se si, in che ruolo sareste?
Io ho dei bei riflessi e amo la velocità, quindi cercatrice mi si addice, anche se mi piacerebbe colpire un bolide per scaricare la rabbia o l'ansia.
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