Chapter thirtyseven-A New Malfoy-
Remus
Eravamo nella Stanza delle Necessità, come al solito. Ogni volta che ci trovavamo in una qualche era quella era il nostro rifugio, l'unico luogo in cui nessun'altro ci avrebbe mai cercato, nemmeno sapendo della nostra momentanea "visita" dal passato o dal futuro (nel caso dei primi due viaggi).
C'eravamo tutti noi Malandrini, ma la Evans non c'era. Lei era un osso duro e il litigio con James non l'avrebbe fatto passare così facilmente. Era arrabbiatissima con lui, non riusciva a sopportare quello che aveva fatto, rendendosi un'altra volta un bambino.
Parole sue eh.
Ormai quasi tutti i giorni erano così. Lei non voleva mai restare per più di sei minuti in una stanza che poi cominciava a sbuffare continuamente e a lamentarsi di un fastidioso mal di testa che si era appena inventata. Anzi che non era isterica quando dormivamo, visto che il sonno lo trascorrevamo tutti insieme nella Stanza delle necessità, anche se in luoghi della camera diversi.
Ora, ad esempio, si trovava con Rose nella sua camera in cima alla scala, si avevamo di nuovo trasformato la stanza nella Sala Comune dei Grifondoro.
E invece noi tre eravamo qui a parlare del più e del meno, come sempre ormai.
«Io ho fame.»disse ad un tratto James, alzandosi dal letto e piegando la schiena verso l'esterno, facendola scrocchiare rumorosamente.
«James, smettila di scrocchiare le ossa altrimenti...»ma mi bloccó prima di finire la frase.
«Altrimenti da grande rimarrai paralizzato e bla bla bla. Come sappiamo tutti non ci sarà nessun "da grande". Tanto vale scrocchiarmele no?»disse lui sorridendo malandrino. Questa cosa del sapere il futuro lo faceva essere meno responsabile, dato il fatto che in questo modo non doveva pensare a nulla dopo la scuola.
«Come sei pessimista.»lo riprese Sirius, avvicinandosi a lui e facendo scrocchiare le ossa della spalla.
«Eh no eh! Tu non mi freghi! Per te ci sarà un "da grande".»gli dissi puntandogli il dito contro mentre lui alzava gli occhi al cielo.
«Vivró con i dissennatori per dodici anni, mi meraviglio del fatto che non ne usciró morto. Non rimarró paralizzato, saró sempre lo stesso fregno che sono ora, tranquillo.»mi disse battendomi una mano sulla spalla per poi far fare "tac" al dito indice davanti ai miei occhi. A quel punto mi arresi e feci comparire un tavolo al centro della camera, mentre James faceva preparare la colazione con la magia.
Il cane si sedette sul divano, facendo poi levitare verso di lui una fetta biscottata che James aveva appena fatto comparire vicino a lui, e l'addentó.
«Non puoi aspettare che sia tutto pronto per mangiare?»lo rimbeccó James, accorgendosi subito della mancanza di una delle preziose fette biscottate.
«Oppure, che ne so, aiutarci a preparare la tavola e da mangiare?»dissi quasi ironicamente, perchè sapevo che sarebbe rimasto lì a poltrire come se stamattina alle sei si fosse alzato e avesse corso per tutto la lunghezza della circonferenza della Terrain due ore.
«Nah, sto apposto così, grazie dell'offerta comunque.»disse lui, appellando un bicchiere con del succo all'arancia, il suo preferito.
«Alla vostra salute!»disse per poi portarselo alle labbra e cominciarlo a bere, mentre io lo fissavo intensamente per...
«Ma che?! BUAAAAJDJW»gridó lui alzandosi e sputando tutto a spruzzo di fontana. Mentre lo fissavo potrei, accidentalmente, fatto si che avesse un sapore simile a quello della merda. Ops
«Chi è stato? TRA DI VOI CHI È STATO?!»gridó venendo verso di noi due, mentre James cominciava a piegarsi dalle risate. In quel momento, il suo sguardo pieno di ira si puntó su di me, che cominciai a fischiettare fingendo che non avessi fatto nulla. Un gioco da ragazzi, fino a qui.
«Ti voglio beneee.»gridai verso di lui, mentre afferravo una delle fette biscottate con marmellata preparate da Jamese sul tavolo per poi sbattergliela in faccia appena fece per avvicinarsi.
«LUPIN!»urló lui cercando di ripulirsi la faccia, mentre io intanto me l'ero data a gambe.
Stavo correndo vicino al portone, quando quest'ultimo si spalancó, facendomelo ritrovare sbattuto sul naso.
«CAZZO!»imprecai cadendo all'indietro sulla mia schiena, mentre dall'uscio spuntarono James Sirius, Albus e un altro ragazzo che non conoscevo, ma che aveva l'aria piuttosto familiare. Beh, come tutto in quest'era, d'altro canto.
«Ma che diavolo è successo qui dentro?»esclamó Albus, mettendosi le mani nei capelli, guardando prima me e poi Sirius, mentre James Sirius andava verso il Potter. Cioè il mio Potter...INTENDO IL POTTER DELLA MIA ERA.
«Han...no...hanno LITIGATO AHAHAHHAHAHA!»urló James scoppiando di nuovo a ridere, mentre il ragazzo biondo mi allungava una mano aiutandomi ad alzare. Lo guardai negli occhi a lungo, notando che fossero dello stesso colore del ghiaccio.
«Fammi indovinare, sei un Malfoy?»chiesi ironicamente, sperando mi dicesse di no.
«Si, sono Scorpius Malfoy, piacere.»mi disse sorridendo. Ma da quando i Malfoy sono gentili?
«Tranquillo, lui è un tipo apposto. Siamo migliori amici, praticamente.»disse Albus tranquillizzandomi.
Io feci spallucce e mi diressi verso Sirius, porgendogli un fazzoletto.
«Dai scusa.»gli dissi, mentre i sensi di colpa cominciavano a farsi presenti. Io ero così, non riuscivo a non sentirmi in colpa se facevo qualcosa di sbagliato.
«Si si...»rispose lui afferrando il fazzoletto epulendosi la faccia nervoso, sedendosi e addentando una fetta biscottata con la marmellata. Il tutto mettendo il muso, ovviamente.
Alzai gli occhi al cielo ma poi rivolsi lo sguardo ai nuovi arrivati.
«Forse dovrei andate a chiamare Rose e Lily.»annunciai. Non tanto per la prima, quanto per la seconda. Insomma, credo se le avessimo nascosto qualcos'altro avrebbe dato completamente di matto.
Gli altri non fiatarono e capii che erano d'accordo con la mia decisione. Mi avviai verso le scale per il dormitorio femminile, consapevole del fatto che se io avessi voluto che quelle scalenon si trasformassero in scivolo al mio passaggio, non l'avrebbero fatto grazie alla Stanza della Necessità. Infatti fu proprio così.
Salii i gradini e mano a mano che avanzavo sentivo sempre più chiare le voci delle due ragazze in una delle stanze del dormitorio.
Prima di entrare bussai e annunciai che ero io e, dopo un "avanti" aprii la porta, ritrovandomi le due sedute su un letto vicino alla finestra, con due tazze davanti alle loro gambe incrociate messe una di fronte all'altra.
«Volevo informarvi che c'è un ospite giù.»dissi io, mentre loro mi fissavano come se pochi minuti fa stessero proprio parlando di me.
«Chi è?»chiese Rose alzandosi e andando diretta verso la porta.
«Scorpius Malfoy, il migliore amico di Albus, non so altro.»spiegai io, con un'alzata di spalle.
«HANNO INVITATO SCORPIUS? MA GLI HA SCUREGGIATO IL CERVELLO A QUEI DUE?!»disse lei colma di ira per poi precipitarsi giù dalle scale, lasciando me e Lily sorpresi dalla sua reazione.
«Lily, tu non vieni?»le domandai io, quando mi resi conto che non dava un minimo di segno del volersi alzare.
«Non voglio vedere quella testa calda, lo sai.»mi rispose lei, prendendo la tazza e appoggiandola sul comodino.
«Dovete risolvere questa faccenda, non potete andare avanti così.»le dissi io, andandole vicino. Ma lei mi ignoró.
«Si che possiamo andare avanti così, non mi interessa.»mi rispose sbuffando e alzando gli occhi al cielo, segno di nervosismo da parte sua.
«E Harry? e Voldemort? Non ti importa di tuo figlio? O del suo futuro?»le chiesi, rimanendo sorpreso dal fatto che a lui non avesse minimamente pensando. Insomma, dopotutto è Lily Evans.
«Non ti ci mettere anche tu, Remus. Fino a qualche minuto fa ero sicura dei miei ideali, cioè che non posso fare tutto io da sola in questo maledetto mondo, ma ogni volta che noi due parliamo i miei ideali cascano!»
Ah, ecco. Immaginavo che la pensasse così.
«Lily, tu non sei da sola, lo capisci questo? Hai me, Sirius, Peter, Alice...e, per quanto a te importi, hai James.»le spiegai, sedendomi sul letto accanto a lei.
«James in questo momento mi sembra un essere completamente inutile.»ribattè lei, con un tono di voce quasi arreso. Stava mollando.
«Devi dargli una seconda occasione Lily, ha sbagliato una volta, è vero, è stato così stupido da parte sua, ma devi dargli tempo. Lui è cambiato per te, ma tu anche devi cambiare un po' per lui. Dovete adattarvi.»le spiegai gentile, poggiandole una mano sulla schiena. Tiró un lungo sospiro, come a pensarci.
«Va bene, gli daró un'altra occasione. Ma se questa volta fa di nuovo il coglione, lui con me ha chiuso.»
James sarà la persona più felice del mondo quando glielo diró!
«E Remus, per favore, non dirglielo tu. Voglio dirglielo io.»mi disse appena mi alzai dirigendomi verso la porta. Uffa, addio felicità.
«E dai...no non guardarmi così, Lily ti prego...e va bene! VA BENE! Glielo dirai tu, ok?»dissi subendo il suo sguardo da maniaca omicida.
«Ah e, un'altra cosa Rem...»mi bloccó mentre uscivo dalla sua stanza, mentre anche lei si alzava per venire di sotto.
«Cosa?»domandai curioso.
«Grazie per avermelo fatto capire e grazie di esserci sempre a farmi da coscienza.»mi disse con un sorriso timido, a suo solito. Le ricambiai il sorriso e scesi le scale, aspettandola di sotto appena arrivai.
Spazio me!
Ciao! Come state? Io domani sono ai Romics YEP BABY. Voi ci sarete? AH COSA IMPORTANTE SONO ARRIVATA A 394 FOLLOWER CHE BELLA COSA AAAAAA
Ultimamente non ho scritto moltissimo e aggiorno sempre con qualche giorno di ritardo ma spesso mi dimentico...dovrei mettere una qualche sveglia per ricordarmi di pubblicare i capitoli...
Domanda del giorno:
Materia preferita?
In questo momento inglese.
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