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Chapter ten-Home Sweet Home-

Eieiei! Ho scritto una nuova storia mlml. Per quelli che mi hanno seguito già dall'inizio non sarà una novita, ma questa storia tratta dell'ultimo malandrino(anche se tutti lo odiano). Si chiama "•Vecchie pagine di diario•Peter Minus". Ne ho fatta una su Sirius, una su James e una su Remus, mi mancava solo quella su Peter! Ed eccola qui. Se volete, anche se sarà molto difficile per voi, dato l'odio che quasi tutti provano per questo personaggio, andatela a leggere! Non scrivo della sua cattiveria, ma del motivo per cui è diventato quello che è diventato. Spero vivamente che l'andrete a leggere perchè per me è molto importante.
Adesso vi lascio al capitolo.

Remus

«James, razza di idiota. Come diavolo ti è venuto in mente di dargli un consiglio del genere?!»esclama Sirius, nascosto dietro ad un cespuglio.

Ormai facciamo finta di non esistere da circa tre giorni. James, quell'idiota cornuto, ha detto ai Fondatori di creare un ascensore perchè secondo lui troppe scale farebbero male ai ragazzi.

Prima cosa: l'ascensore nemmeno esiste in quest'era.
Seconda cosa: nessuno di noi avrebbe dovuto dargli dei consigli di questo genere! Quel ragazzo è un vero e proprio idiota. Mi domando ancora perchè io sia suo amico.

«Non lo so! La mia bocca ha parlato senza consultarsi con il cervello!»si giustifica lui passandosi una mano tra i capelli con menefreghismo, come fa di solito quando è nervoso.

«La tua bocca fa sempre così, Potter! Non è una novità!»gli grida Lily, infuriata e dandogli uno schiaffo sul collo. Lui si ritira e la guarda storto per poi ripuntare lo sguardo davanti a noi.

Sempre da tre giorni a questa parte, stiamo fissando i fondatori all'opera. Subito dopo che James ha dato quel "consiglio" loro si sono infuriati con noi credendo che volessimo partecipare essendo anche troppo giovani. Ci hanno detto che siamo affetti da una specie di "mania da protagonismo" e poi hanno cominciato a scagliarci contro molti incantesimi. Fortunatamente siamo riusciti a tenerli a bad abbastanza a lungo da scappare via da loro. Anche se metterci dietro ad un cespuglio a venti metri di distanza da loro quattro non è una delle idee migliori che abbiamo avuto.

«Evans abbassa la voce...»gli dice Peter. Lei per un attimo lo guarda smarrita. Poi punta i suoi grossi e verdi occhi nei miei per intimorirmi, anche se non succederà, e alla fine si arrende, sbuffando e guardando ancora l'opera dei quattro davanti a noi.

«Secondo voi abbiamo detto cose che non dovevamo?»aggiunge poi Codaliscia, cominciando ad innervosirmi. Quando fa così, vuol dire che ne avremo per un bel po' delle sue paure. Ovviamente quegli altri due incoscienti gli andranno dietro cominciando a dire idiozie su idiozie, come fanno quasi sempre.

«Peter non cominciare eh.»lo ammonisco io, prima che sia troppo tardi per qualsiasi altra cosa.

«Nah, secondo me andrà tutto per il meglio. Loro faranno quello che devono senza lasciare indietro nessun progetto. Stai tranquillo.»gli dice James sbattendogli una mano sulla spalla. Lui tira un sospiro di sollievo mentre Sirius riprende a parlare:

«Certo Peter, stai tranquillo. Magari quando ritorneremo indietro, o meglio, SE ritorneremo indietro potremmo anche non esistere più. Che c'è di male, dopotutto?»l'ironia di quel ragazzo non l'ho mai capita. Perchè mette quel suo stupido dito nella piaga quando si parla di Peter?! Dovrebbe semplicemente stare zitto ed annuire, come faccio io. Ma nooo! Lui è Sirius Orion Black, migliore amico di quella testa bacata di James Charlus Potter, e non se ne parla affatto di tacere, no no! L'ultima parola deve essere sempre e solo esclusivamente sua, ovvio.

«Black, così non aiuti.»ringhia Lily verso di lui scuotendo la testa per poi sbatterci una mano in faccia.

Continuiamo a fissare la scena davanti a noi. Quei quattro si stanno dando proprio un gran da fare...

«Dobbiamo tornare a casa.»sbotta ad un certo punto la rossa, sedendosi per terra e prendendosi la testa tra le mani.

«Perchè?»le chiede James curioso. Lui le si avvicina e fa per mettergli una mano sulla spalla. Alla fine si blocca per un'occhiata abbastanza significativa, e anche omicida, da parte di Sirius.

«Per non creare altri danni magari?!»grida lei rialzandosi di scatto e cominciando ad andare avanti ed indietro, con tutti i rimproveri da parte di Peter per non farsi vedere. Dopotutto, siamo a pochi metri da alcuni dei maghi più potenti al mondo, che al momento ce l'hanno con noi. Meglio evitare di farci vedere.

«Evans stai calma.»cerca di intimorirla Sirius facendo un passo con fare autoritario. Pessima mossa, Sir, pessima mossa davvero.

«No Black! Io non sto calma per niente! Per quanto mi riguarda potremmo riuscire a tornare tra più o meno mille anni, quando saremo felicemente defunti!»strilla lei agitandosi.

«Lily, dai tranquilla. Andr...MPFCOSASUCCEDEOMMIODDIOAIUTO!» grido poi, quando un esemplare di Lily Evans mi si è catapultata contro, facendomi cadere a terra, per trovare un qualcosa che è ben saldo al mio collo.

«DAMMI QUELLA GIRATEMPO!»mi ordina lei cercando di prendermela a tutti i costi.

In quel momento poi, riesco a distinguere le tre voci dei restanti Malandrini dire:

«Evans ma cosa ti è preso?! Moriremo tutti, me lo sento!»questo è Peter che sta cominciando ad impaurirsi, come al suo solito del resto.

«Remus, hai chiamato la Evans con il suo nome?! TU NON NE SEI DEGNO!»James, sei un vero e proprio idiota.

«MA CHE CAZZO STA SUCCED...PRESTO, ALLA GIRATEMPO!»ed ecco Sirius, che in poche parole ha salvato gli altri tre. Infatti, in tutto questo macello, la collana ha preso a girare in senso contrario molto più velocemente del normale. Peter a quel punto si buttó sopra ai miei piedi, in questo modo sarebbe stato come parte di me. Sirius invece prese la mano di James(ho detto bene SIRIUS prese la MANO di JAMES) e si buttó sul mio stomaco, dove Lily continuava a fissare la Giratempo.

Fu come risvegliarsi da un incubo. Tutto ad un tratto, eravamo tornati nello stesso posto in cui eravamo scomparsi, ovviamente in posizioni diverse.

«Non ho più lo stomaco...»dissi facendo un respiro lungo, simile a quelli che fanno i sub, e feci cadere la testa sul pavimento.

«Siamo tornati...a-a casa?!»chiese Peter eccitato come non mai, rialzandosi e tendendo la mano a Sirius che poi aiutó James. Quest'ultimo cercó di ottenere una gentilezza da parte della ragazza ma lei scansó la sua mano e si rialzó da sola, facendomi finalmente respirare.

«Oh grazie, sono vivo...»

«Si Peter, penso proprio di sì.»annunció Felpato con un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.

Eh già, eravamo nell'esatto punto in cui eravamo quando eravamo partiti. Cominciai a guardarmi attorno, anche se da terra e vidi che la Sala Comune era rimasta vuota.

«Voi credete che...che è come se il tempo si fosse fermato ad aspettare il nostro ritorno?»domanda poi Lily tendendomi la mano per farmi alzare. Io declino l'offerta, anche perchè non penso che sarebbe capace di tirarmi su, e poi mi sollevo da solo.

«Beh, è questro che fa una Giratempo, mi pare...»spiega poi Black. Ad un certo punto, la porta della stanza si spalanca, mostrando le scale e...e la Prewett.

«Alice!»grida la Caposcuola, correndo incontro alla sua migliore amica e saltandole letteralmente in braccio.

«Lils...mi stai...strozz...ando...»balbetta la mora, mentre dalla porta compare il suo ragazzo che, vedendo la scena, ci guarda confuso. Noto lo sguardo che lancia a James e Sirius del tipo "cosa le avete dato da bere a cena?".

«Scusami, scusa tanto ma...mi sei mancata!»cerca di inventare una scusa plausibile lei, mentre lascia respirare l'altra.

«Ma siamo tornati a scuola da ormai un mese e mezzo...Vabbè, io con te ci rinuncio. Ero venuta a prendere una giacca in dormitorio, devo uscire con Frank. Vieni con noi?»dice poi lei indicando le scale della Sala Comune che portano ai dormitori e poi il suo ragazzo. Lily sta per dire qualcosa ma io la fermo prima che crei altri guai.

«No! Veramente...lei deve venire con me in biblioteca a ripassare quella cosa...»intervengo, attirando la sua attenzione.

«Quale co...ahhh! Si, quella coooosa!»dice lei con uno dei sorrisi più finti che si possano avere. Quella ragazza non sa proprio mentire a nessuno.

«Ah, devi studiare eh. Come al solito.»sbuffa Alice, scuotendo la testa. Alla fine, riusciamo a liberarci della coppietta e trasciniamo Lily di fronte al camino.

«Remus adesso spiegami il motivo per cui non sono potuta andare con la mia migliore amica a fare una passeggiata.»dice lei sedendosi sul divanetto, mentre io le sono affianco.

«Dobbiamo parlare della Giratempo.»annuncia James accomodandosi sul bracciolo della poltrona su cui c'è anche Sirius, mentre l'ultimo Malandrino si mette sul tappeto.

«Non c'è niente di cui parlare. La Giratempo ci ha fatti viaggiare nel passato. Fine. Dobbiam...dovete, solo fare più attenzione quando casca o quando la toccate. Fine. Posso andare?»dice lei tutto d'un fiato per poi indicare col pollice l'entrata del ritratto della Signora Grassa.

«No. Dobbiamo sapere se tu dirai a qualcuno di quello che abbiamo passato che, per fortuna, non pare abbia cambiato molto.»si fa avanti Sirius, con fare autoritario e girandosi intorno per vedere se è successo qualcosa nella Sala Comune.

«Beh...ovvio che non lo diró a nessuno. Potrei finire nei guai anche io e poi potrebbero mettere in punizione Remus.»spiega sorridendomi gentilmente per poi soffermarsi sulla faccia confusa del Potter.

«Mah, ok. Ci bastava sapere questo.»intervengo io. Ci alziamo tutti insieme e, senza dire neanche una parola, ci dirigiamo in parti diversi. Noi maschi al dormitorio e lei fuori la Sala Comune, sicuramente con direzione Alice.

Spazio me!
Eiiiii! Come statee? Io tutto bene tranne che senza telefono con su scritto tutto quanto non ci so stareee. 

In questo capitolo sono tornati alla loro Hogwarts, notando che non ci sono modifiche(perchè sono buona eh). Curiosi di sapere dove finiranno la prossima volta?

Domanda del giorno:
Vi va se creiamo un gruppo WhatsApp?
Ci stavo pensando da molto tempo a fare una cosa del genere e mi sono detta "perchè no?"
Se volete, datemi i numeri sulla privata e, quando riavrò il telefono, creeró un gruppo.

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