Chapter nineteen-The Big Day-
Remus
I giorni passano lenti, soprattutto per me e in questo periodo del mese. Infatti, la sfiga vuole, che questo sia il periodo lunare. Merlino, come mi sento male solo a pensarci.
«Lunastorta, passami il tuo shampoo.»mi ordina ad un certo punto James, tirando fuori solo la testa dal bagno, e indicando un punto vicino a me, sul mio comodino.
«Non vedi che sto leggendo?»gli chiedo ironico mentre gli mostro il libro che tengo in mano, con la speranza che lui capisca che non deve infastidirmi in questo momento. Anche se so che non puó capire, visto che ha la capacità di intendere di un caprone da passeggio.
«Si tutto quello che vuoi, ma prestami il tuo shampoo.»dice gesticolando con la mano come se leggere fosse una cosa da niente. Beh, forse per lui è così.
«Perchè non usi il tuo?»gli domando riportando gli occhi sul libro, credendo, e sperando, che così la conversazione termini, ma purtroppo non fa che allungarsi.
«Perchè ho voglia di cambiare, sai com'è la Evans, lei dopo un po' si stufa.»giustifica, facendomi riportare gli occhi sul suo viso, dopo aver riletto la stessa riga più o meno sei volte.
«Si, con te si stufa anche vedendoti una sola volta, ma questo non vuol dire che devi cambiare. E poi, perchè non chiedi a Sirius, o a Peter?»dico scocciato perchè di questo libro non ci sto capendo niente.
«Oh uffa, mi hai rotto. Prendo il tuo perchè se è amica tua gli piace il tuo profumo, perció oggi saró te.»giustifica lui dando una testata al muro del bagno facendomi sobbalzare.
«Tu credi che mi sia amica solo per il mio profumo? Davvero?»gli domando poi chiudendo definitamente il libro e poggiandolo sul mio comodino.
«Basta che dicevi di no all'inizio e non ti avrei più rotto le scatole.»sbuffa riportando la testa nel bagno e chiudendocisi per più o meno quarantacinque minuti, per poi uscire lindo e pinto.
«Bene, possiamo andare.»annuncia passandosi una mano tra i capelli ribelli e con un ghigno sul viso, la sua classica espressione giornaliera.
«Aspetta...»dico improvvisamente alzandomi e andando verso il suo baule, quando è troppo impegnato a guardarsi nello specchio con un espressione da modello.
Lo apro e prendo il suo Mantello dell'invisibilità, come da richiesta di Sirius.
«Andiamo.»dico mettendomi al suo fianco e incamminandomi verso la porta, per scendere le scale e arrivare in Sala Comune, dove c'è Sirius seduto su una poltrona e la Evans, a gambe accavallate e braccia incrociate, con una faccia di chi è pronto ad uccidere.
«Sei bellissima.»dice ad un certo punto James, per poi fare una faccia pentita mentre Lily arrossisce con un sorriso appena accennato.
«Andiamo?»chiede poi la rossa mentre il mio amico annuisce seguendola. Sirius aspetta che i due escano per poi avvicinarsi al mio orecchio.
«L'hai preso?»mi chiede, riferendosi al mantello, mentre Peter esce da un angolo, sicuramente stava buttando la carta di qualche caramella.
«Ovvio, voglio sapere come andrà a finire.»ribatto con un ghigno, proprio come quello che stanno facendo gli altri due.
Ci guardiamo un attimo intorno, per vedere se c'è qualcuno che potrebbe vedere i nostri corpi sparire, e poi ci buttiamo il pezzo di stoffa addosso, uscendo dal ritratto della Signora Grassa.
Mentre scendiamo le scale velocemente e silenziosamente (si fa per dire, lo stomaco di Peter sembra un vulcano in eruzione e le imprecazioni di Sirius rimbombano) li adocchiamo parlottare fittamente di non so bene cosa, probabilmente di quello che faranno questo pomeriggio.
«Smettila di essere così arrogante, è solo un ragazzino.»dice lei ad un certo punto portandosi le braccia al petto e mettendo il broncio.
«Smettila tu, mi ha calpestato il piede e se ne è andato ridendo senza neanche chiedermi scusa. Cosa dovevo fare? Ringraziarlo per avermi sporcato la scarpa?!»domanda retoricamente innervosendosi.
«Se vuoi che questa sottospecie di "appuntamento" fili bene, taci e parliamo d'altro.»ribatte lei scontrosa mentre lui si giustifica con un "ok, faccio come vuoi".
Usciamo dal castello e l'aria di fine novembre ci investe in pieno. Nonostante faccia piuttosto freddo hanno deciso ugualmente di andare fuori dal castello, credo sulla riva del Lago Nero, invece che restare dentro e andare, magari, nella Stanza delle Neessità.
«Sediamoci qui.»dice ad un certo punto lui, indicando una radice più grossa del normale. Lei fa come gli dice e anche noi ci sediamo sull'erba, consapevoli del fatto che non ci possono vedere ma possono sentirci.
«Bene...»dice lei ad un certo punto, non sapendo di cosa parlare. Si guarda intorno e aspetta un segno, probabilmente di qualsiasi cosa.
«Bene.»ripete lui guardandola e cercando la sua attenzione in qualsiasi modo.
«Ti piace il Quidditch?»e io, a questa domanda, non posso fare a meno che sbattermi una mano in fronte, cercando di essere il più delicato possibile.
«Stupido, stupido, stupido!»sussurro mentre Sirius gira la testa verso di me e mi guarda confuso.
«Perchè?»mi chiede Peter, non sapendo il motivo.
«Tra poco lo vedrai.»dico, osservando il cielo che si fa un po' più buio, cosa che nota anche James, mentre lei lo guarda ad occhi spalancati.
«No, credo sia uno sport inutile.»dice semplicemente con un'alzata di spalle, mentre anche lei volge lo sguardo al cielo e alle stelle che piano piano stanno comparendo e lui lo abbassa su Lily.
«Cosa?! Il Quidditch è lo sporto migliore che ci possa essere!»dice infastidito lui.
Sapevo che non sarebbe andata bene, per niente bene.
«Solo perchè piace a te non significa che debba piacere a tutti.»ribatte nervosa stringendo un po' gli occhi per cercarlo di fissare negli occhi.
«E invece si, è perfetto!»giustifica ancora più spazientito.
«No, non lo è, e nemmeno i tuoi gusti sono perfetti. Nessuno è perfetto, Potter.»sputa acida lei stringendo le braccia al petto.
«Non l'ho mai detto, dico solo che non puoi dire che sia uno sport inutile. Si dice "non mi piace" no "è inutile"!»gli spiega lui cercando di farla ragionare. Andrà a finire male, molto male.
Bel primo appuntamento.
«Cavolo, così la Limes non andrà da nessuna parte.»mi sussurra Sirius.
«La cosa?»chiedo non capendo. Limes? E che roba è?
«Lily+James=Limes.»mi spiega in un sussurro lui, come se fosse ovvio.
«Secondo me è meglio Povans.»aggiunge Peter. Probabilmente sono i loro due cognomi, Potter+Evans=Povans.
«Zitti, lasciatemi sentire.»ordino tornando con lo sguardo su quei due.
«Io ho soltanto espresso la mia opinione, visto che tu me l'hai chiesto!»esclama lei alzando la voce di qualche tono.
«Si ma non si dice che una cosa è inutile se c'è qualcuno che la ama di fronte a te, è maleducazione.»ribatte ancora una volta James, tenendo il tono di voce abbastanza basso, stranamente.
Stavolta Lily ribolle di rabbia, lo noto dal suo colorito di pelle più roseo del solito.
«Sai chi è il maleducato qui? Tu! Visto che mi stai dando della maleducata!»urla lei spalancando le braccia e alzandosi in fretta.
«Ma è la verità!»grida allora James, alterandosi anche lui.
«Sai che c'è Potter? Non è il Quidditch ad essere inutile. Tu sei inutile.»dice lei guardandolo negli occhi. In quel preciso istante vidi l'autostima di James crollare nel suo sguardo, come se ormai più niente contasse come dovrebbe. Sembra che qualcosa dentro di lui si sia rotto, come se fosse ferito.
Oppure è proprio così.
Il grande James Potter, orgoglioso fino alla morte, con un sorriso da orecchio ad orecchio, inscalfibile come un diamante, ferito da Lily Evans, quella ragazza, l'unica ragazza, che in così tanto tempo è riuscita a tenergli testa senza mai mollare.
Ma, quando lei si rende conto che in quelle poche parole è riuscita a neutralizzare una parte di James, fa una strana espressione, come se si fosse pentita di quello che ha appena detto e fatto.
«Potter io...»cerca di dire, probabilmente per rimangiarsi tutto. La conosco molto bene, e so che anche se lo odia non vorrebbe mai il suo male. Cioè si un pochino, ma mai così.
«Lascia stare. Anzi, lasciami stare.»dice in un sussurro lui, un sussurro che fa trasparire l'unica emozione che sta provando, la tristezza.
Lei annuisce e, fa per andarsene ma all'ultimo secondo cambia strada e viene verso di noi, che non facciamo in tempo ad alzarci perchè ci casca addosso.
«Ma che...?!»comincia a dire ma subito dopo si rende conto di cosa sia appena successo.
«Che diavolo ci fate voi qu...»ma viene azzittito dalle parole di Sirius che urlano:
«La luna!»
Tutti i nostri sguardi si volgono al cielo, notando spiacevolmente che si sta riempendo.
Merda, non l'avevo calcolato. Pensavo sarebbe avvenuto domani o dopodomani, non oggi!
«Lily, scappa!»grida James e quelle sono le ultime parole che sento da umano. Poi il mio corpo comincia ad allungarsi e ad infoltirsi di peli, mentre il fiuto diventa migliore di quello che ho di giorno.
Un attimo prima che le mie capacità umane si neutralizzino sento un urlo di ragazza, non ben distinto, che sembra aver detto qualcosa a che fare con il mio collo e poi, tutto si fa rosso, come se dovessi uccidere tutto quello che ho davanti.
Spazio me!
Ma eih! Lo so che mi amate, ma adesso vi lascio con la suspense! Detto questo come state? Io bene dai. Questo capitolo l'ho scritto sull'aereo quando ero di ritorno ad Amsteram, alle sette di mattina quando mi ero svegliata alle quattro ed ero andata a dormire a mezzanotte, quindi non so come possa essere.
Cosa credete che succederà? Tranquilli non uccido nessuno, non sono così cattiva(o almeno, non adesso muahahah).
Domanda nel giorno:
La vostra festa preferita?
La mia preferita in assoluto è Pasqua, poi metteri Halloween e infine Natale.
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