Chapter fifty-The Marauders'Era-
James
«Evans! E dai muoviti, il treno non aspetta te.»gridó Sirius dopo aver abbassato il finestrino del nostro scompartimento vedendo la mia ragazza correre verso l'entrata del treno. In cambio ricevette un'espressione scocciata da parte di quest'ultima e anche un dito medio. Tipico di Lily.
Dopo qualche secondo la porta si aprì e mostró la mia ragazza con i capelli rossi perfettamente arruffati che, entrando, diede uno scappellotto sul collo di Sirius, il quale non riuscì a piegare il collo in tempo.
«Stronza.»biascicó lui massaggiandosi dietro la nuca piagnucolando.
«Coglione.»rispose lei con un sorriso che poteva spaccare le pietre mentre veniva verso di me. Diedi una botta sulla mia gamba per farle capire di sedercisi sopra e lei arrossì un po'. Nonostante stessimo insieme da mesi ormai si imbarazzava ancora a fare dei gesti che si fanno solitamente tra coppie, soprattutto quando eravamo in pubblico.
Alla fine si accomodó sulla mia coscia e io istintivamente portai le braccia intorno alla sua vita e la testa sulla sua spalla dove potevo avere una perfetta visuale dei miei amici.
Di fronte a me avevo Frank e Alice. Eravamo venuti a conoscenza anche del loro futuro ma avevamo deciso di non raccontargli nulla al riguardo. Avrebbero fatto troppe domande e non saremmo stati in grado di affrontare quell'opzione.
«Lils, hai detto a Silente del segreto?»le sussurrai in un orecchio mentre gli altri parlavano e scherzavano ad alta voce. Mi era venuto in mente in quel momento dato che, se lei avesse detto al preside come sconfiggere Voldemort, non avremmo nemmeno avuto bisogno di dirlo a Frank e Alice, dato che probabilmente sarebbero sopravvissuti.
«Gliel'ho scritto su un biglietto. Era un peso troppo grande per dirglielo.»rispose lei girando a mala pena la testa e portandosi i capelli da un lato, in modo da poter parlarmi senza farsi vedere dagli altri.
Io annuii, incapace di dire nient'altro. No sapevo cosa questo segreto fosse e sinceramente non volevo forzarla a parlare. Spesso l'avevo vista pensierosa dall'ultimo viaggio e potevo scommettere che era per questo.
«Ramoso?»mi chiamò ad un certo punto Sirius di fianco a me con Frannie sulle sue gambe.
«Si, Felpato?»risposi. Era strano che Sirius mi chiamasse e non dicesse direttamente quello che voleva. Si trattava molto probabilmente di qualcosa di serio.
«Domani sera potrebbe venire Frannie a cena da noi? Cosí la faccio conoscere ai tuoi.»disse e in quel momento mi sentii come spezzare il cuore. Il fatto che Sirius teneva molto all'opinione dei miei genitori mi ricordava tanto il ragazzo che a quindici anni aveva lasciato casa sua e che mi ero trovato davanti alla porta con le lacrime agli occhi.
«Certo! Lunastorta, Codaliscia, domani venite anche voi, anche voi due se volete!»dissi poi guardando i quattro di fronte a me, compresi Alice e Frank. Mi sorrisero di rimando e capii che era un segno di approvazione.
«Dovremmo fare un giro per le carrozze? Voglio dire, siamo caposcuola.»mi domandò poi Lily girandosi un po' verso di me.
«Ma non lo siete più.»fece notare Peter e anche in questo caso sentii come spezzarmi il cuore. Non eravamo più caposcuola, non eravamo più studenti.
«Fino all'arrivo del treno credo che possano ancora usufruire della loro spilla.»aggiunse Remus ricordando probabilmente il regolamento di Hogwarts che lui, ovviamente, aveva imparato a memoria. Mi stupisco che Lily non lo ricordasse.
«Beh allora cosa stiamo aspettando?»dissi e lei si alzò uscendo poi dallo scompartimento che stavamo occupando.
Camminavamo per i corridoi del treno mentre lei si osservava costantemente la spilla da Caposcuola che aveva appuntata sul petto. Non parlavamo molto, anzi, non dicemmo una parola.
Soltanto quando arrivammo all'ultima carrozza, quella più vicina ai bagagli, ci stoppammo.
«Dovremmo tornare indietro.»annunció lei guardandosi per l'ennesima volta la spilla. Le toccai con la punta delle dita i fianchi e lei mise le braccia intorno al mio collo.
«Fra un po andiamo, stiamo un po' qui, che ne dici?»dissi abbassando la testa andando subito a nasconderla tra i suoi capelli rossi mentre anche le mie mani si abbassavano, andando a finire dalla vita al sedere.
«Beh, se proprio devo...»iniziò a dire con un ghigno e probabilmente quel mezzo sorrisetto malizioso fu la cosa più eccitante che avevo visto in tutta la mia vita.
Le strinsi le cosce e la sollevai e istintivamente lei cacció fuori un piccolo urletto prima di infilarmi le mani tra i capelli. Mi sedetti sul divanetto del vagone con lei sopra e poco dopo si sistemò su di me, mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe e spostandosi i capelli da un lato.
«Merlino, quanto sei bella.»le dissi andandole a posare un bacio sul collo. Sentì i muscoli del suo mento tendersi per andare a formare un sorriso e quando lo fece le mordicchiai la pelle più sensibile con l'intento di macchiarla.
«Mi farai impazzire tu.»le dissi poi lasciandole una linea di baci a fior di pelle verso le labbra. Non resistette a lungo perchè appena arrivai alla mascella si scostò e posò la bocca sulla mia con poca delicatezza.
Portai le mani sul suo sedere stringendolo e spingendolo verso di me e lei si accoccolò più vicina al mio petto mentre le nostre bocche iniziavano a divorarsi. Era da un po' che non avevamo un momento così...intimo. Trani viaggi del tempo e gli esami non avevamo avuto molto tempo per noi.
Mi accorsi di quanto la desiderassi quando fece un movimento col bacino e si andò a scontrare con il mio... la mia erezione, ecco.
«Ti prego non fare così...»sussurrai tra un bacio e l'altro. Lei ne rise, probabilmente per il mio tono di voce, e compì un altro movimento stavolta più ampio, e mi fece risucchiare l'aria.
«Lily, smettila ti supplico, non resisto così.»le dissi allontanandomi da lei. Sbuffò appena e si alzò.
«Uffa, per una volta che avevo voglia.»sospirò e io ghignai di rimando alzandomi e prendendole la mano.
«Da quando sei così...audace?»domandai e dovetti trattenermi da non dire altri termini che non erano molto delicati.
«Non so, mi fai quest'effetto.»disse alzandosi in punta di piedi per baciarmi per poi prendere a camminare per arrivare al vagone dei nostri amici.
Entrammo e notai da subito che Frank, Alice e Frannie si erano addormentati.
«Ecco i piccioncini.»disse Peter mentre entravamo e Lily arrossì a mala pena. Nonostante con me fosse tosta e maliziosa, con gli altri rimaneva comunque la classica ragazza timida e riservata, e questo era un altro lato che amavo di lei.
Mi sedetti dove ero prima e lasciai che si accoccolasse su di me. Non disse nulla e qualche minuto dopo notai il suo respiro farsi pesante.
Remus e Peter stavano giocando a carte (quelle babbane, non so come avessero fatto ad averle e per quale motivo sapessero usarle) e Sirius guardava un punto vuoto accarezzando i capelli della sua ragazza.
«È così strano.»disse ad un certo punto non distogliendo nemmeno lo sguardo da ciò che stava fissando, ovvero il nulla.
«Che cosa?»domandai un po' confuso. Sembrava davvero preso da ciò che pensava.
«Non so, tutto questo. Io e te con una ragazza fissa, Remus a non pensare già ai compiti dell'anno prossimo, Peter che non piange perchè la scuola è finita. Non so, è strano.»spiegò lui guardando fuori dal finestrino e poi buttando un'occhiata a noi tre, mentre Peter borbottava un "io non piango mai".
«È vero, è strano, ma credo che sia il finale migliore che abbiamo mai avuto in tutti questi anni.»disse Remus e io annuii, lasciando un bacio tra i capelli di Lily.
«E il meglio deve ancora venire.»ribattei sorridendo. Tutti e tre mi sorrisero di rimando e poi chiusi gli occhi, lasciandomi cadere in un sonno per almeno qualche ora prima di arrivare alla stazione.
«James eddai, devo trasfigurare un cannone per svegliarti?»domandò Lily mentre iniziavo ad aprire gli occhi.
«Trasfiguralo, non si sa mai.»disse Alice dietro di lei prima di beccarsi un'occhiataccia da parte mia. Alzò le mani in segno di resa e scoppiò a ridere insieme alla rossa mentre si dirigeva verso il suo ragazzo.
«Noi due iniziamo a scendere, se non riusciamo a salutarci ci vediamo comunque domani a casa tua. Chiamaci per farci sapere i dettagli.»annunciò Frank e io annuii vedendolo sparire tra i corridoi del treno.
Mi alzai e Lily mi passò la mano sui vestiti stropicciati dal sonno.
«Pronta?»le domandai poi prendendola per i fianchi. Era la prima volta che tornava a casa senza vedere i suoi genitori ad aspettarla davanti al treno e probabilmente sarebbe stato duro per lei non tornare nemmeno a casa sua.
«Pronta.»disse e le diedi un bacio dolce ma veloce sulle labbra. La presi per mano e percorsi la strada per l'uscita dal treno.
Nel mentre trovai i malandrini e Frannie vicino al vagone dei bauli e chiesi a uno di loro di passarmi il mio e quello di Lily.
Scendemmo i gradini del treno e salutai Remus e Peter avvertendoli che li avrei chiamati il prima possibile per fargli sapere di domani.
Arrivammo in mezzo alla folla di genitori che salutavano i propri figli dopo sei o dieci mesi e riuscii ad avvistare i miei genitori sorridenti.
Aumentai il passo e anche Sirius fece lo stesso fino a ritrovarci tra le loro braccia, io in quelle di mia madre e lui in quelle di mio padre.
«James, Sirius! Come state? Come è andata?»iniziarono a farci domande di questo genere e io sorrisi ad entrambi. Ci scambiammo e io abbracciai mio padre che mi diede delle forti pacche sulla schiena.
«Stiamo bene, più che bene! Anzi...»iniziò a dire Sirius ma lo interruppi quando vidi Lily avvicinarsi a me.
«A proposito di questo, vorremmo presentarvi delle persone.»annunciai e a quel punto anche Frannie si avvicinò a Sirius.
«Salve, sono Lily Evans.»entrambe si presentarono dicendo soltanto il loro nome e mia madre quasi pianse di gioia.
«Non posso credere che qualcuna sia riuscita finalmente a sopportarvi!»disse asciugandosi le lacrime e noi due arrossimmo, stranamente, mentre mio padre ridacchiava.
«Lily Evans, sei tu quindi la famosa ragazza.»ribattè mio padre in direzione della rossa che divenne della stessa tonalità dei suoi capelli mentre annuiva.
«Ok ragazzi io accompagno Frannie dai suoi genitori.»annunciò Sirius e capii che lo fece soltanto per lasciarci dire che Lily sarebbe venuta a vivere da noi.
«Mamma, papà, dovrei chiedervi una cosa.»dissi e Lily andò a tenermi la mano.
«James, non devi, lo sai...»continuò lei a bassa voce ma i miei la sentirono e il loro sguardo si preoccupò.
«Che cosa?»domandò mia madre. Aveva lo sguardo tipo "non dirmi che è incinta".
«I genitori di Lily sono venuti a mancare da qualche mese a causa della guerra. Lei non ha altri parenti e sua sorella è andata a vivere dal suo fidanzato. Non ha una casa dove stare.»spiegai io in breve e gli sguardi degli adulti che avevo davanti a me passarono dal preoccupato al triste in un millisecondo.
«Ora hai una casa, mia cara. Verrai a stare da noi. Non ti lasceremo sola. Potrai dormire in camera con James se ovviamente riesci a convincere Sirius.»annunciò mia madre mettendole una mano sulla spalla e sorridendole comprensiva mentre a Lili venivano quasi le lacrime agli occhi.
«Mi sposterò volentieri. Non voglio assistere alle loro scop...»ma gli tappai una bocca con la mano.
«Non voglio approfittare, posso dormire anche sul divano, o su un tappeto, non è un problema. È una situazione momentanea, non rimarrò molto. Non voglio recare nessun disturbo, ecco.»perchè doveva rendere le cose così complicate.
«Ma quale disturbo! Sei la benvenuta a casa Potter. Puoi stare quanto vuoi e il divano è molto scomodo, davvero.»aggiunse mio padre guardandola con tranquillità e affetto.
«Sicuri?»domandò lei e i miei genitori annuirono. Lei allora sorrise e strinse il baule ancora di più.
«Possiamo andare adesso, posate le borse nel bagagliaio e salite in macchina.»ordinò mia madre e tutti e cinque ci dirigemmo verso la macchina dei miei.
Aprii il cofano e ci posammo le tre borse, poi Sirius aprii lo sportello ma mentre stavo per entrare mi fermai e abbracciai Lily.
Lei ricambiò e poi le posai una mano sulla guancia prima di baciarla dolcemente.
«Ti amo.»disse lei e io sorrisi perchè solitamente ero quasi sempre io il primo a dirlo.
«Ti amo.»le sussurrai prima di lasciarla ed entrare in macchina.
Tutto sarebbe andato per il meglio e le cose sarebbero andate al loro posto. Nonostante fossimo fuori dal castello e fuori dall'ambiente scolastico e quindi più esposti al pericolo mi sentivo più tranquillo. Probabilmente mi sentivo così perchè anche se eravamo lontani, io, Lily, Sirius, Remus, Peter, Frannie, Frank e Alice eravamo ancora più uniti di prima.
Il nostro futuro lo conoscevamo e lo avremmo affrontato insieme.
Spazio me!
Ciaooo come state? Spero bene, io sto molto bene e mi sento finalmente libera. Questa storia è durata fin troppo e ora che l'ho conclusa non mi sembra vero.
Questo non è l'ultimo capitolo NON RIMUOVETE LA STORIA DALLA BIBLIOTECA PERCHÈ HO PREPARATO UN EPILOGO. Manca quel capitolo e poi ovviamente uno sui ringraziamenti.
Domanda del giorno:
per i pochi che sono ancora qui a leggere, vi è piaciuta?
io ho messo tutto il mio impegno e, anche se con un ritardo di due anni, l'ho quasi terminata e devo dire che ho scriverla.
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