Capitolo twentysix-Chat Between Men-
Remus
Quei due erano fatti così. Litigavano ogni due per tre e si insultavano senza neszuna ragione dal primo anno. Peró, adesso come adesso, qualcosa era cambiato. E mi pare anche ovvio.
Entrambi sapevano che prima o poi si sarebbero sposati, lo sapevano eccome, ed entrambi sapevano anche che avrebbero avuto un figlio e poi sarebbero morti. Sapevano tutto, tranne come andare finalmente d'accordo e cominciare a far nascere il sentimento.
Avevano litigato per una cosa così stupida. Come sempre, del resto. Sempre per cavolate, come per chi va meglio in una materia o per chi ha mangiato l'ultima fetta di budino in Sala Grande. Stupidaggni vere e proprie! E questa volta non è da meno. Hanno litigato per una cretinata, che in fondo è anche importanti.
Il litigio era partito da Harry che chiedeva un consiglio su una ragazza e poi era finito con James e Lily che parlavano di loro due, perchè si, indirettamente era di quello che stavano parlando.
«James sei un cretino certe volte...»gli cominció a dire Peter, mentre tutti noi Malandrini, Harry e Ron eravamo nel salotto della Stanza delle Necessità, che avevamo trasformato in una seconda torre di Grifondoro.
«Non sono io il cretino, ma lo è lei.»Harry a quelle parole alzó subito gli occhi al cielo, irritato. Ne avevamo già parlato di questo, a lui dava fastidio il fatto che lui sparlasse di lei, anche se era suo padre e lei sua madre.
«Piano con i termini, eh.»lo ripresi io alzandomi a posare il libro che avevo sulle cosce da almeno un'ora e mezza e che alla fine non avevo neanche aperto.
«Piano con i termini un cazzo, taci Remus, sono veramente arrabbiato.»disse Sirius alzandosi, quando queste parole me le sarei aspettate da James. Tutti quanti lo guardammo vagare per la camera e strattonarsi i capelli mentre borbottava qualcosa a bassissima voce.
«Voi due...!»cominció ma poi si azzittì per andare contro il muro e sbatterci la testa. Poi ci appoggió la mano e si voltó nuovamente verso di noi.
«Tu la ami, maledizione! La ami dal primo momento in cui l'hai vista, mi ricordo ancora le tue parole. "Cavolo, è carina quella lì". Già l'amavi e nemmeno tu lo sapevi. L'hai amata per sei anni e mezzo e tu ti ostini ancora a negare questo sentimento. Non è che ti piace, no, non è affatto così, tu ne sei completamente innamorato.»disse tutto gesticolando e lasciando tutti a bocca aperta. Da quando Sirius Black, e stiamo parlando di quel Sirius Black, era così profondo?
«È vero.»dissi e Ron e Peter mi diedero manforte. Nell'arco di dieci secondi mancava solo una parola di Harry, che se ne stava zitto a fissare Sirius come stava facendo suo "padre".
«Vai da lei e diglielo.»parló dopo un po' alzandosi e andando accanto a Felpato.
«Harry, sei pazzo, come tutti voi. Secondo voi mi aprirebbe la porta della camera con un sorriso smagliante e sentendo le mie parole mi salterebbe addosso? Secondo voi davvero lo farebbe?»disse ironico lui passandosi una mano tra i capelli energicamente, forse fu la prima volta che lo fece così forte inconsciamente.
«Dai vostri silenzi capisco le vostre risposte.»disse dopo una ventina di secondi mettendo le braccia intorno alla testa e appoggiando i gomiti sulle ginocchia, esasperato.
«Magari non adesso.»spiegó Ron pacato e congiungendo le mani in segno di preghiera, forse sperando che la furia di James non si scatenasse contro di lui.
«Magari al suo compleanno.»ideai io, anche perchè a distanza di dieci giorni sarebbe arrivato il suo momento. Eh già, il 30 gennaio era alle porte e noi eravamo ancora in quell'epoca, in cui lo avremmo festeggiato.
«È una splendida idea!»acclamó Peter applaudendo emozionato, cosa che gli capitava molto spesso di fare, da quando aveva cominciato a passare il tempo con noi, quindi dal primo anno.
«Siete matti, le dovrei rovinare, se così si può dire, il compleanno?»ribattè James con uno sguardo confuso negli occhi, facendo finta di non capire.
«Ma che rovinare! Pensaci, non sarebbe fantastico? Tu le dai il regalo, lei ti ringrazia e tu le dici cosa provi per lei, no?»inventó sul momento Sirius avvicinandosi all'amico e dandogli un pugno amichevole sulla spalla.
«Poi cominciate a baciarvi...»continuai io andando verso di lui.
«A farvi le coccole...»aggiunse Ron sorridendo e dandosi uno schiaffo sulla gamba ridendo.
«E poi arriverebbe il pezzo forte in cui voi scop...»volle dire Peter ma ci fu un rumore non piacevole. Harry, infatti, si era messo le mani sulle orecchie e aveva cominciato a urlare veramente forte "LALALA".
«Ragazzi, voi vi state facendo troppi film mentali.»rammentó James, mettendosi una mano sulla fronte ma reprimendo un sorrisetto che gli stava per spuntare sul viso, ma invano.
«E per di più davanti a me.»disse poi Harry togliendo le mani lentamente per paura di sentire altre cose che non avrebbe voluto udire.
«E che ci sarebbe di male? Secondo te come sei venuto al mondo? In qualche modo avranno fatto ses...»fece per dire Sirius ma questa volta venne azzittito da un incantesimo silenziatore che venne fuori dalla bacchetta di Harry, che lui stesso aveva alzato alla velocità della luce per farlo tacere in più fretta possibile.
«Lo state traumatizzando.»Ron riuscì a smettere di ridere finalmente, era da ormai dieci minuti che era sbragato per terra a morire dalle risate. Gli diede una pacca sulla caviglia, per far capire ad Harry di aiutarlo a rialzarsi, ma quest'ultimo lo ignoró.
«Ragazzi comunque no, non penso sia il periodo adatto per fare delle confessioni così importanti, anche perchè è quasi certo al 100% che mi dica di no.»divenne pessimista tutto ad un tratto, cosa che non era mai successo.
Lui era sempre stato la luce nell'oscurità più buio, il sorriso in una valle di lacrime, la vita nel periodo magico più oscuro di tuti i tempi. E vederlo così, triste e convinto del peggio, forse era una delle più rare da vedere.
«Io sono la dimostrazione che tutti e due vi amate e che, tipo fra due anni, sarete già sposati e genitori. Vedi un po' cosa vuoi dirmi.»a quel punto tutti ci azzittimmo.
Era la prima volta che ci veniva detta una data futura. Non ci avevano mai detto che, James e Lily, a diciannove anni, sarebbero diventati madre e padre.
Poi fu come se le parole vennero eliminate perchè riprendemmo a parlare della scena di come sarebbe potuta andare la confessione.
«Magari ci sarà la neve, e voi cadreste a terra continuando a farvi le coccole e a ridere per come siete caduti goffamente!»dissi e ad un certo punto mi venne una voglia matta di giocare a battaglia sulla neve.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Sirius chiuse gli occhi e alzó una mano e, visto che si trovava al centro della stanza, noi lo guardammo non capendo cosa volesse veramente fare, anche se io mi ero già fatto una mezza idea, dato che era già successo al nostro terzo anno.
Nella sua mano calda comparve una palla di neve, bianca, pulita e perfettamente tonda.
Lui mi guardó ghignando e io non feci in tempo a prendere il cuscino sul divano per ripararmi che lui me la lanció contro colpendomi in pieno petto. Caddi a terra e, volendo entrare completamente nella parte, feci finta di essere un diciassettenne in fin di vida.
«Mi ha ucciso! Mi ha ucciso!»cominciai a gridare da terra, con le risate dei miei amici in sottofondo. Poco dopo vidi Sirius venire nuovamente verso di me con un'altra palla in mano pronto a scagliarmela contro. Ma, questa volta, James lo precedette, tirandogliene una sulla guancia. Lui lasció cadere quella che aveva in mano che finì dritta sulla mia faccia e poi voltó la testa verso quest'ultimo.
In pochi minuti ci ritrovammo a giocare una delle partite più belle e divertenti che avessi mai fatto. Anche Harry e Ron parteciparono alla partita e fu davvero esilarante vedere Harry che cercava di far rianimare James, il quale diceva di aver inghiottito una palla di neve troppo densa da ingoiare. Si, lui si era messo a mangiare la neve. Era un vero e proprio idiota.
«S-s-t-to mor-end-ooo...UGH!»e a quel punto vedemmo una piccola pallina di ghiaccio spuntare dalla sua bocca e finire dritta in fronte a Peter, il quale stava correndo inseguito da Sirius che urlava "ridammi le mie palle di neve!". Fu ancora più divertente vedere Peter cadere a terra e Sirius rovinando sopra di lui. Io, dal mio canto, stavo sbragato per terra insieme a Ron mentre stavamo morendo dalle risate tra la neve per tutte le scenette che stavamo osservando. Di tanto in tanto mi finivano alcuni pezzetti di neve nell'occhio e, a fine partita, ci furono sei angeli di neve disegnati sul pavimento della stanza, che furono poi cancellati da quelle guastafeste delle ragazze che, uscendo dalla stanza di Lily, ci guardarono e ordinarono alla stanza di far ritornare il tutto come prima.
Pff, che cattive.
Spazio me!
Ciaoooo! Come state? Io bene, ma mia madre mi ha tolto il telefono perchè ho dimenticato la relazione di fisica. Uccidetemi.
In questo capitolo non succede niente di importante, è stato molto difficile scriverlo perchè l'ho trovato un po' noioso, peró boh mi era venuta questa idea e l'ho scritta.
Domanda del giorno:
Da voi ha nevicato/sta nevicando?
Da me no, rip.
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