Capitolo 5- Emily ❤️
Emily
È un'ora che ormai sto rimuginando sul comportamento di quel cretino di Alex, non so proprio cosa volesse ottenere con quel comportamento idiota, io non sono una qualunque tette da urlo e se pensa che sia disposta a farmi abbindolare con porcate simili, ha fatto male i suoi conti, non sono disponibile ad una storiella di sesso nemmeno se ci provasse con romanticherie, figuriamoci con mezzucci del genere.
Devo ammettere che è davvero un bel ragazzo, spalle larghe, labbra carnose, occhi magnetici, per un attimo quando ha detto di aver perso la testa per me con quella voce sexy mentre mi guardava in quel modo, le gambe quasi stavano per cedere, ma non lo ammetterò mai, nonostante fossi ben cosciente si trattasse di uno stupido gioco, poi la magia è finita quando ha terminato a frase. Ma mi sono ripresa la mia rivincita, so giocare anche io, l'ho lasciato lì come un fesso a bocca aperta, anche se, quella vicinanza mi si è un tantino ritorta contro, i nostri corpi si sono quasi sfiorati, come la mia bocca ha quasi toccato il suo viso, e lì, stranamente, e scioccamente, ho sentito il mio cuore accelerare.
Assurdo.
Mentre sono intenta a mettere lo smalto color petrolio sulle unghie delle mani, seduta in salotto, suonano alla porta di casa, ovviamente sempre nei momenti meno opportuni, perché si sa, una donna è impotente solo fino a quando non si asciuga lo smalto.
Mi alzo facendo strisciare la sedia, continuo a soffiare sulle unghie e mi avvio, guardo dallo spioncino e ciò che vedo mi fa scioccamente abbassare di colpo con occhi sgranati, come se lui potesse vedermi, il mio passato non vuole proprio lasciarmi andare. A passo felpato vado verso la stanza di Emma, felice che sia in casa, apro senza bussare non badando alle buone maniere o al fatto che odia quando succede, ma questa è una situazione di vita o di morte, la trovo letteralmente con la testa nell'armadio bianco a tre ante che ha comprato da poco.
Ha troppi vestiti questa donna.
"Ma sei scema? Mi hai fatto prendere un colpo, e poi scusa, che modi sono, poteva esserci Michele, magari ci stavamo rotolando nel letto."
Il suo sguardo contrariato è inequivocabile, neanche gli enormi occhiali neri riescono a nasconderlo, e per un attimo immagino l'ipotetica situazione, mi sarei sotterrata dalla vergogna.
Subito inizio a gesticolare indicando la porta d'ingresso sotto il suo sguardo che ora è diventato confuso mentre il campanello suona per la seconda volta ed io non ho intenzione di affrontarlo.
"È Paolo, mandalo via, inventati qualcosa."
Sussurro spingendola verso il corridoio, io mi rifugio nella sua stanza socchiudendo la porta così da poter sentire tutto e sono già pronta con l'orecchio teso dalla mia postazione segreta, Emma sbuffando si sacrifica andando ad aprire la porta che suona per l'ennesima volta, pronta ad affrontare quel cocciuto del mio ex, sono certa che non lo tratterà con i guanti d'oro conoscendola.
"Ciao Paolo, Emily non è in casa."
"Ciao, sei sicura che non ci sia, la macchina è qua sotto."
Senza pensarci dico ad alta voce 'che scema', poi mi tappo la bocca con entrambe le mani stringendo il più possibile, spero non mi abbia sentito, di sicuro il premio per la più stupida al mondo va a...Emily, sarei una ladra perfetta, posso andare in incognito, non mi farei scoprire assolutamente.
"Guarda, di certo questa non è una reggia di seicento metri quadri dove lei vive nell'ala est ed io in quella ovest incontrandoci dopo giorni, purtroppo no, quindi se fosse in casa lo saprei."
Sento Paolo ridere al solito sarcasmo della mia amica.
"Ok, puoi dirle che sono passato?"
Sento silenzio, cerco di appiccicarmi il più possibile a questa porta per poter sentire.
"Perché invece non la lasci stare e cerchi di andare avanti? Ci avete provato, più volte, vi fate solo del male, non credi sia abbastanza?"
Sapevo che la mia amica non si sarebbe lasciata sfuggire l'occasione per rinfacciarglielo.
"Credi voglia farle del male? Credi non sia sincero? Mi conosci da anni, non puoi pensarlo, e comunque ci ho provato a chiudere, ma sono di nuovo qui perché mi ha fottuto il cervello."
Le sue parole devo ammettere che mi fanno un certo effetto, come sempre, so che le pensa, che è sincero, il problema è che non accetta la realtà dei fatti.
"No, il tuo cervello è fottuto di suo."
Rischio quasi di ridere nel sentire Emma, immagino la faccio del mio ex restarci male per averle quasi aperto il cuore e lei essersi appena resa conto di aver detto ciò che pensa ad alta voce.
" Sì, ti conosco, so che sei un bravo ragazzo, confuso sui suoi sentimenti che finisce per fare casini e ferire chi hai intorno, ma lo dico anche per te, devi andare avanti, è inutile ritentare in eterno."
Lui non replica, si salutano e basta, forse era ben consapevole che la biondina avesse perfettamente ragione e dirlo ad alta voce faceva troppo male.
Inizialmente Paolo non piaceva alle ragazze, le mie amiche volevano ovviamente solo proteggermi, di certo sapere che un ragazzo impegnato corre dietro alla tua amica, non è un ottimo biglietto da visita, poi conoscendolo e vedendo soprattutto che prima di iniziare qualunque cosa con me, chiuse il rapporto con Marianna, iniziarono a cambiare idea, col tempo si affezionarono a lui e i suoi comportamenti delusero anche loro.
Si sa, quando ti fidanzi con una ragazza, un po', ti fidanzi anche con le sue migliori amiche.
"Devi chiudere con lui una volta per tutte."
Emma mi ridesta dai miei pensieri rientrando nella sua stanza, quelle parole mi fanno sprofondare nello sconforto, perché è una cosa che già so e che cerco di fare da tempo.
"So che devo farlo, ne sono consapevole, ne abbiamo parlato tante volte, ma resto sempre in bilico quando si tratta di lui, credo di essere forte, invece resto debole, forse perché senza di lui non mi sento al sicuro davvero."
Ammetto a lei, ma soprattutto a me stessa, sconfitta mi siedo sul letto con spalle ricurve e lo sguardo triste perso nel vuoto.
"Come si fa a lasciar andare qualcuno a cui tieni, che ti ha protetta dai colpi bassi della vita, che era lì per aiutarti a rialzarti quando il mondo ti faceva paura, quando tutto ti sembrava perso?"
Fisso i miei occhi in quelli azzurri e candidi della mia amica che mi guarda con affetto.
"Forse non si può davvero, oppure sono io debole."
Le confesso le mie titubanze un po' provando vergogna per non essere forte, il suo sguardo si addolcisce maggiormente, mi accarezza i capelli come si fa con una bambina alla quale devi spiegare che un giocattolo rotto non è la fine del mondo, che si può affrontare di tutto, e anzi, che in realtà già l'ho fatto e ne sono uscita vincitrice.
"Senti tesoro, so che lui è stato importante e lo hai amato, come lui, a modo suo ha amato te, nessuno può cambiare cosa siete stati l'uno per l'altra, ed è giusto così, ora, bisogna accettare che non sia l'amore della tua vita, ma che entrambi siate aggrappati al passato."
Già, lui non è l'amore della mia vita, ma come si dovrebbe amare? Qualcuno ha un libretto di istruzioni?
"Lui ti ha aiutata molto in passato, e riuscirai a voltare pagina quando incontrerai qualcuno che ti farà capire che l'amore è altro, che sei legata a Paolo per affetto e riconoscenza."
Le parole di Emma hanno tutta la mia attenzione.
"Qualcuno che ti farà battere il cuore senza un reale motivo, senza che tu possa controllare i tuoi istinti, i tuoi pensieri, i tuoi battiti. Ti catturerà con un gesto, uno sguardo e non potrai capirne il motivo, perché non c'è."
Accenna un sorriso e so perfettamente che sta pensando al suo Michele in questo momento, rivivendo la loro storia nella sua testa.
"Ed è ciò che voglio, cerco proprio questo, ciò che vedo nei tuoi occhi ora, so che stai pensando a Michi, e voglio questo, non l'ho mai avuto nemmeno con Paolo, desidero qualcosa che scoppi all'improvviso nel cuore come una pioggia estiva."
Mi lascio prendere troppo dall'entusiasmo, ma continuo con enfasi e occhi forse sognanti a esternare i miei desideri.
"Un sentimento che mi travolga senza scampo, senza logica, al quale non potrò scappare neppure volendo, anche quando cercherò di rinnegare quei sentimenti, sarà sempre il cuore a vincere, basterà guardarlo negli occhi per fermare il tempo, un suo abbraccio per sentirmi a casa, perché è questo l'amore."
Torno alla realtà con un sospiro di sconfitta rendendomi conto di non trovarmi in un bel film romantico o nei libri che leggo.
"A lmeno spero, oppure è così solo nei libri?"
Mi siedo nuovamente vicino Emma con un muso lungo ripensando alle mie storie passate, a Paolo.
"No, amica mia, è davvero così."
La biondina accarezza le mie spalle cercando di rincuorarmi.
"L'amore ti fa sentire viva, anche se a volte vorrai strozzarlo."
Scoppiamo a ridere entrambe, lei tenta di far fuori quel povero ragazzo spesso anche senza motivo, ma evito di sottolinearlo per la mia incolumità, loro hanno combattuto per avere quello che hanno ora e forse l'amore è proprio questo, qualcosa che ti spinge a non mollare alle prime difficoltà.
Finito il momento catartico, vado a prepararmi, ho un appuntamento con il fioraio e poi devo correre in ufficio da Daniele perché bisogna risolvere alcuni dettagli per la festa di questo nuovo cliente.
Mentre sto uscendo di casa, una qualche entità sconosciuta mi vuole proprio male, davanti la porta dei miei cari vicini, Alex sta salutando focosamente con un bacio e una palpatina di sedere, una biondona con un succinto abitino rosso, immagino la famosa tette da urlo, visibilmente rifatte, aggiungerei.
Alla vista di questo teatrino che mi si palesa davanti il mio stomaco va in subbuglio e uno strano fastidio cresce, immagino perché non sia uno spettacolino carino al quale assistere, altrimenti non ci sarebbe un'altra spiegazione logica. Il tutto è molto imbarazzante e non so come comportarmi, se andar via facendo finta di niente, oppure cercare di rientrare in casa piano, ma lui decide per me richiamandomi con la sua faccia da schiaffi che manifesta un sorrisetto strafottente, per non parlare di quelle sopracciglia che si muovono su e giù, segno che si è divertito alla grande, conclude il tutto l'occhiolino che mi fa.
Questo è troppo, lo ignoro e me ne vado per la mia strada, scendo le scale con rabbia allontanandomi il più possibile e il più in fretta possibile, lo faccio per la mia salute mentale e soprattutto per evitare di prenderlo dritto in quel bel faccino con la mia borsa, e si sa, noi donne mettiamo di tutto nelle borse, sono belle pesanti, le mie di sicuro. Che idiota si sta rivelando il fratello di Claudio, il giorno e la notte quei due, al nostro Claudietto è impossibile non voler bene, è sempre pronto ad aiutarti, con un sorriso e una parola gentile per tutti, ci siamo legati parecchio soprattutto da quando con le ragazze ci siamo trasferite qui, forse perché alcuni momenti bui ti uniscono. Lui, Paolo, Michele e le ragazze sono stati fondamentali per me, la mia ancora, non avrei superato facilmente quel periodo e anche le mie crisi di panico che sono scaturite dopo.
A proposito di Claudio, che fine ha fatto, non lo vedo da qualche giorno, eppure abitiamo a due metri.
Salgo in auto e mentre vado a lavoro lo chiamo con il bluetooth in macchina, pochi squilli e risponde.
"Ciao Emily, dimmi tutto."
La sua voce è stanca di prima mattina.
"Brutto sconsiderato, si può sapere che fine hai fatto? Ti sei trasferito e non ci dici nulla?"
Lo sgrido bonariamente.
"Hai ragione ma sto facendo orari assurdi perché abbiamo una scadenza in questi giorni, per farmi perdonare sarò tutto per voi domani sera, organizziamo qualcosa da voi. Ora devo andare, un bacio."
Prima di riagganciare lo sento sbruffare e già immagino la sua faccia sconsolata con la solita espressione da funerale quando è giù di corda, angoli interni delle sopracciglia alzati, occhioni chiari tristi, ed infine sospiro da film drammatico. Abbiamo conosciuto Claudio tramite Michele, uscivano spesso insieme, lavora per uno studio di commercialisti che si occupano anche dello studio di ingenieri dove lavorano Michi ed Emma, è stato lui ha trovarci casa accanto la sua quando volevo scappare lontano il più possibile e cambiare vita, e da qual momento siamo molto amici.
Inizialmente Sara si era invaghì un tantino di lui, prima di trasferirci, perché in fondo lo frequentavamo nel gruppo con uscite sporadiche, alto, un accenno di muscoli, un sorriso dolce, simpatico ed intelligente, un bel ragazzo, una volta diventati vicini non perdeva occasione di invitarlo, ma poi il suo cuore di panna ebbe la meglio, è impossibile non amarlo come amico, è un ragazzo molto buono e anche per Sara fu così.
Il nostro amico è fantastico, senza esagerare, è pur sempre un uomo quindi è fottuto per via del suo DNA in quanto essere maschile, ma mi dispiace che non abbia trovato l'amore, perché lo merita e sarei stata felice se proprio lui fosse riuscito a rattoppare il cuoricino malridotto di Sara, ma non è destino, perché per ognuno di noi là fuori c'è qualcuno che ci aspetta, qualcuno che è esattamente la nostra metà.
Per fortuna esiste l'amicizia. 🥰
Cosa sarà successo tre anni prima?
Perché Emily dice spesso che ha affrontato un periodo buio?
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