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Capitolo 10 (doppio) ☑️

Alex.

Finalmente tutto inizia a girare per il verso giusto per me.
Ho iniziato questo nuovo lavoro e non sembra male, non posso lamentarmi nemmeno dei colleghi.
Soprattutto della mora di questa mattina, ha un culo niente male.
Però non posso fare stupidaggini, noi due ci vedremo tutti i giorni, quindi meglio evitare complicazioni, almeno a lavoro.

Suonano alla porta e vado ad aprire.

Ecco un'altra complicazione.

"Ciao Alex, ti disturbo?
Claudio c'è?"

"Ciao Emily, mio fratello rientra tra un'oretta, vuoi accomodarti?"

È completamente fradicia, se la strizzassi riempirei la vasca da bagno probabilmente.

"Sarà contento che tu stia rovinando il suo parquet con tutta quest'acqua."

La prendo in giro, ma invece lei si imbarazza diventando tutta rossa in viso.

"Scusami tanto, è stata una giornata pessima."

Un sospiro di sconfitta e poi parte a raccontare.

"A lavoro una giornata stressante, poi mi si è rotta l'auto o comunque mi ha lasciato a piedi, non so cosa sia successo.
Sono tornata con l'autobus, che però mi ha lasciata lontanissima da casa perché ho sbagliato fermata. "

Alza le mani in segno di resa.

"Colpa mia, ero distratta perché ero al telefono con mia madre che mi farà impazzire.
Poi indovina?"

Resto in attesa.

"Acquazzone!"

Si indica come per sottolineare l'ovvio.

"Io ovviamente ero senza ombrello e secondo te è finita qui la mia sfiga?"

Chiede retoricamente.

"No! Arrivo qui e non trovo le chiavi, ho il telefono scarico e non ci sono le ragazze."

Si accascia su di una sedia e io scoppio a ridere.

Dio, è così buffa!

Lei mi guarda storto,se potesse mi strozzerebbe ora probabilmente.

"Scusa ti prego, ma è un po' difficile restare seri con te."

Continuo a ridere, mentre lei borbotta qualcosa di incomprensibile con un'espressione irritata.
Poi inizia a tremare leggermente, è tutta bagnata.

"Dovresti togliere quei vestiti, sei fradicia, ti prenderai un malanno."

Mi guarda come se avessi confessato di avere poteri paranormali e provenire da un altro pianeta.

"Forse serve Google traduttore o mi prendi per il culo, ti ho detto che sono chiusa fuori casa."
Mi ricorda con tono un po' irritato.

Ok, non ho voglia di litigare e mi sembra un po' nervosa.

"Puoi mettere qualcosa di mio, va ad asciugarti."

Lei ci pensa un attimo sù, dice che ha solo bisogno di caricare un attimo il telefono e chiamare le ragazze per farle tornare a casa.

Sbaglio o questa ragazza è alquanto testarda?

Iniziamo a chiacchierare del più e del meno, mi chiede del nuovo lavoro e le spiego un po' in cosa consiste.

L'informatica è sempre stata la mia passione, in realtà ho dovuto fare un corso per far sì di avere più punti agli occhi del mondo del lavoro, ma ora sono soddisfatto.
Sono fiero di me, mi sono dato da fare e ho avuto la fortuna di poter lavorare nel campo che più preferiscono.

Noto guardandola che ha ripreso a tremare, sinceramente neanche io sono a mio agio ad averla qui davanti in queste condizioni.
In realtà i problemi li ha il mio amico qui sotto visto che per quanto sia bagnata, la camicetta bianca che porta è attaccata al seno, non ha di certo una prima come misura di reggiseno.

<<Senti Emily o ti cambi, oppure chiami le tue amiche.
Stai tremando.>>

<< Ok, provo a chiamare.>>

Dopo qualche tentativo riesce a parlare con Sara, ma non mi sembra felice dell'esito della conversazione, chiude la telefonata con una faccia da funerale.

<<Credo che accetterò la tua maglietta, starò qui per le prossime due ore, spero di non disturbare.>>
Mi informa con tono sconsolato.

<<Ma no, figurati.>>

Le prendo una maglietta e un pantalone di tuta, ma in quel momento arriva mio fratello.
Lei gli racconta la bella giornata passata e io nel frattempo vado in cucina per mettere a marinare la carne.

Dopo una decina di minuti torno in salotto ma non trovo nessuno, chiamo a gran voce sia mio fratello che la rossa non ricevendo nessuna risposta.
Probabilmente è tornata una delle ragazze e sono tutti e due nel loro appartamento.

Decido di fare una doccia per rilassarmi prima di cena, visto che il mio amico è ancora in allerta.
Mi sento spesso scombussolato quando nei paraggi c'è quella ragazza.

Vado in camera, mi spoglio restando solo con i boxer e mi dirigo verso il bagno.
Sono davanti la porta che in quel momento esatto si apre.
Non credo ai miei occhi, la fonte dei miei guai tutta bagnata e nuda con indosso solo un asciugamano che la copre appena.

Non va bene, no, non va affatto bene così.

Imbarazzata e tutta rossa in viso continua a fissarmi con occhi sgranati dalla sorpresa.
Non riesco a toglierle gli occhi di dosso, mi sento così attratto da questo disastro vivente che è qui davanti a me e non riesco nemmeno a spiegarmelo.
Sapevo che mi avrebbe portato guai questa ragazza, sapevo che dovevo starne lontano.
Ma non so come si fa.

********************

Emily

Mi ci voleva proprio una bella doccia calda, avevo i brividi.
Esco dalla doccia prendendo il telo arancione che il mio amico ha lasciato alla gruccia blu in tinta con le mattonelle.
Noto solo ora che Claudio, invece di darmi il telo grande più un altro asciugamano, mi ha dato solo quello medio per i capelli.
Mentre maledico mentalmente la sua sbadataggine, cerco di asciugarmi il più possibile, ma mi rendo conto in quel momento, guardando il mobiletto bianco vuoto, di aver lasciato il cambio di vestiti fuori dal bagno.

Qui ci scappa un'imprecazione a voce alta.

Cerco di farmi coraggio per uscire di qui, Claudio è sceso a prendere le altre buste della spesa in macchina e Alex l'ultima volta era in cucina, dovrei riuscire a sgattaiolare fino in camera del mio amico.
Indosso l'intimo e cerco di comprirmi il più possibile, prendo i miei vestiti umidi, un bel respiro e apro la porta del bagno.

Mi trovo a pochissimi centimetri Alex praticamente in mutande, sono immobile mentre mi stringo nel mio asciugamano che mi copre a malapena e non riesco a distogliere lo sguardo.
Fisso il suo corpo semi nudo, quei pettorali, mi fa caldo improvvisamente, di sicuro devo essere arrossita perché sento il viso andare a fuoco.

Vorrei dire qualcosa ma non ci riesco, vorrei chiudere la porta per mettere distanza fra noi, ma non riesco a fare neanche quello, resto inchiodata qui a guardarlo. Avrei solo voglia di accarezzare la sua pelle e posso farlo solo con lo sguardo, centimetro dopo centimetro.

Imprimo nella mia mente questa visione, poi incastro i miei occhi nei suoi, quel verde mi cattura ogni volta.
Lui è lì a fissarmi, la bocca semi aperta e vorrei sentire il sapore delle sue labbra, mi sfiora con il suo sguardo e mi sento avvampare dentro.
L'imbarazzo d'un tratto si trasforma in panico, svegliandomi dalla trance.

<<Oh mio Dio scusa, Claudio è andato a prendere la spesa in macchina, mi ha proposto una doccia calda visto che in effetti ero tutta infreddolita.
Però ha sbagliato a darmi l'asciugamano e proprio come è tipico di me, ho lasciato i vestiti nella sua stanza.>>

Mi rendo conto di parlare a raffica ma mi capita sempre quando vado nel panico, in questi casi sono più imbranata del solito.
Mentre cerco di prendere anche le scarpe che avevo lasciato all'ingresso del bagno, mi cade la camicetta umida dalle braccia e con un piede vado su questa rischiando quasi di cadere.
Lui prontamente mi afferra, ma facendo questo cado praticamente addosso a lui e finiamo entrambi giustamente sul pavimento.

Per sorreggermi poso la mano sul suo petto, brividi invadono tutto il mio corpo, da questo contatto sento il suo cuore all'improvviso battere più forte. Il suo è in perfetta sincronia con il mio che rischia di schizzare fuori dal petto da un momento all'altro.

Siamo troppo vicini.

Alex non ha detto una parola, nemmeno io, ma sono mezza nuda letteralmente addosso a lui mezzo nudo, questo non aiuta.
La sua mano stringe il mio fianco e noto il suo respiro accelerare, siamo ancora occhi negli occhi.

<<Che cosa sta succedendo qui? >>

La voce di Claudio ci fa sobbalzare.
Dio che vergogna, era già molto imbarazzante prima, ma ora, vorrei proprio sotterrarmi qui all'istante.
Datemi una pala.

<<Stavo andando a fare una doccia, credevo non ci fosse nessuno in casa, stavo entrando in bagno e lei uscendo, ci siamo scontrati.
Tu dov'eri?>>

Spiega tranquillo Alex.

Come fa ad essere così tranquillo?

Allora mi sono sbagliata, devo essermi immaginata tutto, credevo di aver sentito un po' di elettricità fra noi, non solo adesso.
Invece sono la solita cretina che si immagina cose che non esistono, mi sento davvero un idiota, un adolescente che si fa film mentali su nulla.

*****************

Un altro incontro scoppiettante fra questi due...e siamo solo all'inizio.
Se vi piace lasciate una stellina. Grazie 😍

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