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Inizio flashback

18 Giugno 2010, Miami, Florida

Ore 17:03

"Io ho scelto, vada per questo rosso scuro, si abbina divinamente con il mio abito nero!" Esulta Ashely, la mia migliore amica.

Effettivamente, nonostante qualsiasi colore le starebbe d'incanto, questo è davvero carino.

"Non ti dispiacerà mica se ti copio?" Le chiedo retoricamente, mostrandole il mio più bel sorriso.

"Tesoro, questo è il tuo momento, devi essere tu la star! Fa quello che preferisci" mi risponde prendendomi per mano.

Oggi è il giorno del mio diciottesimo compleanno e una festa in spiaggia, in una mega villa con piscina, aspetta solo me per cominciare. Tralasciando le responsabilità del diventare adulta e bla bla bla... questa sarà la serata più bella della mia vita!

Musica, tanta musica, cibo, alcolici e amici, molti, coroneranno i miei diciotto anni di vita perfetta, perché si, la mia vita è perfetta.
Ho un'adorabile papà, mio fratello Justin mi adora e mi protegge da qualsiasi cosa; la mia migliore amica è una strafiga, simpaticona ed estroversa e sono abbastanza ricca da permettermi sfizi e abiti firmati.
L'unica cosa che mi manca è l'amore, quello vero...ma per ora non me ne preoccupo.

"Okay, nail-art conclusa! Ora?" Chiede Ashely.

"Dobbiamo tornare a casa mia, tra un po' dovrebbe arrivare la parrucchiera"

"Perfetto!" Conclude, salendo sulla sua decappottabile nera.

Con i lunghi capelli biondi al vento, mi sento davvero rilassata...la giornata non potrebbe andare meglio!

"Papà siamo a casaaa" urlo aprendo la porta della mia villetta, che da le spalle al mare.

Un uomo, anch'esso biondo, dalla muscolatura imponente, ci da il benvenuto e io gli corro incontro abbracciandolo.

"Buonasera Owen" saluta Ashely, dandogli il pugno, come è loro solito fare.
Essendo mia amica da tanto, conosce perfettamente la mia famiglia ed è come se ne facesse parte...è una di casa!

"Ehi brontola" è così che mio fratello Justin chiama Ashely. Lo vedo scendere le scale, già abbigliato per questa sera.
I suoi capelli castani sono alzati in un ciuffo ordinato. I suoi lineamenti delicati ricordano molto più quelli della mamma. Con lei aveva un buon rapporto, a differenza mia, prima che divorziasse da papà.

"Ehi allegria fatta persona" gli risponde.

Fingendo la tosse, intervengo io
"ed ora? Non si salutano più le sorelle?" Gli chiedo con fare intimidatorio.

"Non sei mica noiosa come lei?" Risponde indicandola.

"Passa più tempo con me, tesoro, e lo diventerai! Così poi saluterà anche te..." mi dice Ashely.

"Ma se neanche la notte state lontane? Ci passa la vita con te!" Gli risponde.

"Comunque buona sera principessa" mi bacia la guancia.

Le nostre chiacchiere vengono interrotti dal suono del campanello e dall'arrivo della parrucchiera, con tutto il suo staff.

Ora 19:45
Tutta quella gente, con spazzole al posto delle mani, è appena andata via da casa.

Finalmente!

Non sopportavo più le mani altrui nei miei capelli, mentre li tiravano e li ordinavano.

Ma in fin dei conti, credetemi, l'acconciatura è perfetta, e adatta al mio abito.

I capelli raccolti lateralmente, e tenuti fermi da una spilla argentata, ricoperta da strass, ricadono morbidi sulla spalla sinistra, comprendo in parte il corpetto di pelle nero.
L'abito scende bianco fino ai piedi con uno spacco laterale e tacchi a spillo neri fasciano i miei piedi, chiudendosi con un cinturino brillantinato sulla caviglia. Sono stata leggermente truccata: un filo di eyeliner sulle palpebre e un lucidalabbra quasi invisibile.

"Sei pronta tesoro?" Mi chiede Ashely.

Anche lei è bellissima, diversa da me, ma molto carina.

I capelli sono castani, molto scuri, il vestito nero, corto, quasi inguinale, molto attillato, mette in risalto le sue splendide e slanciate gambe. L'abito a mezze maniche, ha la chiusura sul davanti e un paio di zeppe, comode per ballare, completano l'outfit.
Il suo trucco è più definito rispetto al mio: la linea di eyeliner più calcata, una striscia di fard sugli zigomi; le labbra sono ricoperte da una tinta sul marroncino chiaro.


"Andiamo" le rispondo.

"Aspettate" mio fratello ci rincorre.
Sempre nei momenti meno opportuni.....

Si avvicina prima a me e mi sussurra un "sei bellissima" e poi, alzando un sopracciglio, chiede a brontola di aggiustargli il nodo alla cravatta nera, in contrasto con l'attillata camicia bianca.

Mi sorprende il fatto che non abbia chiesto a me di aiutarlo...

Ashely dopo aver sbuffato, lo aiuta.

Ore 20:30
Si va in scena!

Ed eccoci qui, davanti la villa.

Ora vi aspetterete un ingresso trionfante, magari una nube di vapore, le luci puntate su di me e lo sguardo di tutti attonito alla mia vista, da vera diva....

Già, me lo aspettavo anche io, ma Justin non era d'accordo con me.

Il mio ingresso è stato un insieme di "Aaaah", "mettimi giù", "Justin quando mi lasci ti uccido", "Ashely aiutami".

Quel gran genio di mio fratello ha deciso, di sua spontanea volontà, di prendermi in braccio a mo di sposa e farmi fare il giro intorno alla piscina.

"Okay sorellina, l'ingresso è stato di tuo gradimento?"

"Ti odio" gli rispondo, e mi fa scendere.

Saluto tutti gli invitati che mi accerchiano, dopo essermi aggiustata il vestito.

"Ricordami di strozzare Justin domani" dico ad Ashely, alzando la voce per superare il volume della musica.

"Dai è stato simpatico"

"Stai cercando di difenderlo?"

"Mai ahahah"

"Questa è la mia migliore amica! Ahaha"

Ore 23:45
Sono distrutta...non potete capire...i miei piedi chiedono pietà!
Saltare sui tacchi a ritmo di musica è stato un gesto azzardato, ma non avrei MAI potuto toglierli, sarebbe stato molto peggio che un dolore all'alluce!

Cerco tra la gente un posto per sedermi e riposare qualche istante.

Scorgo da lontano Ashely ballare con un ragazzo, John dovrebbe essere il suo nome, ma non ne sono sicura.

Vi starete chiedendo com'è possibile che non conosca un invitato, ma succede spesso alle mega feste che si imbuchi qualcuno....è tutto normale.

Dietro di loro Justin ha lo sguardo perso e pensieroso. Prende poi il cellulare dalla tasca e lo porta all'orecchio. Chissà chi lo avrà chiamato a quest'ora!
Dovrò ricordarmi di chiederglielo.

Ma che cazzo....manco una sedia libera!

Sarà meglio andare a prendere una boccata d'aria, magari ai margini della piscina ci sarà qualche panchina libera.

Forse ero troppo elettrizzata per questa festa...mi aspettavo troppo, la volevo diversa, ma in realtà è molto simile alle altre: musica, amici, alcolici...
A proposito, mi rendo conto di aver bevuto solo qualche shortino.

Mi avvicino al bancone, quasi deserto, vicino alla piscina e chiedo una doppia dose di vodka alla pesca...l'adoro!

Levo le scarpe e chiedo altra vodka...mi sento allegra e sembra che la delusione di prima sia scomparsa.

Questa festa è mega!

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