Nella fertile regione di Tracia, re Bisalte e sua moglie furono benedetti dalla nascita di una figlia, Teofane. Con il passare degli anni, la fanciulla divenne la più bella di tutta la regione, un incanto vivente la cui grazia e bellezza non passavano inosservate, nemmeno agli occhi degli dei.

Poseidone, il dio del mare, rimase abbagliato dalla sua bellezza. Innamorato e accecato dal desiderio, le chiese la mano, ma Teofane rifiutò. Il potente dio, incapace di accettare il rifiuto, la rapì, strappandola alla casa paterna e portandola via nei suoi domini sommersi.

Re Bisalte, devastato dalla perdita della sua unica figlia, radunò il suo esercito. Con il cuore colmo di rabbia e dolore, giurò vendetta contro chiunque avesse osato privarlo del suo tesoro più grande.

La furia del re trovò il suo bersaglio nella città di Helion, dove si diceva che Poseidone avesse nascosto Teofane. Sordo a ogni ragione e consiglio, Bisalte marciò contro Helion, portando morte e distruzione con sé.

Helion, però, era protetta da Aries, il dio della guerra, che aveva giurato di difendere la sua terra natale. Quando l'esercito di Bisalte si avvicinò alle mura della città, Aries scese sul campo di battaglia, guidando i difensori con una forza divina che sembrava invincibile.

La guerra fu brutale e senza tregua. Ma nel caos della battaglia, il destino prese una piega oscura. Re Bisalte, consumato dall'odio, individuò il punto debole di Aries: la donna che il dio amava, una mortale che aveva trovato rifugio a Helion.

Con un colpo vile e improvviso, Bisalte la trafisse, uccidendola davanti agli occhi di Aries. La vista della sua amata che cadeva senza vita spezzò qualcosa dentro di lui.

Oscurato dalla furia e dal dolore, Aries liberò la sua ira divina, annientando non solo l'esercito di Bisalte, ma anche Helion stessa. Fiamme rosse come l'inferno divorarono la città, riducendola in cenere sotto lo sguardo impotente del dio.

Gli altri dei, inorriditi dalla sua perdita di controllo, lo punirono severamente, bandendolo dall'Olimpo. Da allora, Helion vive nei suoi incubi, simbolo del suo fallimento come protettore e della devastazione che il suo potere incontrollato può scatenare.

In esilio tra le montagne e i venti, Aries vive come un'ombra di sé stesso. La sua forza, una volta motivo di gloria, è diventata una maledizione. Nessuno osa avvicinarsi a lui, temendo la sua collera. E così, per anni, ha scelto la solitudine, convinto che fosse l'unico modo per proteggere il mondo da sé stesso.

Ma in una notte qualsiasi, mentre giaceva sdraiato sull'erba folta del suo giardino, il suono di passi concitati interruppe il silenzio. Due giovani, una ragazza e un ragazzo, bussavano violentemente alla sua porta, le nocche che colpivano il legno con urgenza.

Chi erano? Cosa volevano da lui?

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