Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

XXXI. La vendetta di Mary Jane

Mess non era riuscita a chiudere occhio: anche quando i suoi compagni, a uno a uno, avevano ceduto alla spossatezza e alla rassegnazione, lei era rimasta sveglia a rimuginare sul loro destino.
Aveva misurato a grandi passi la stiva alla ricerca di un modo per fuggire, anche a costo di far saltare la nave, ma la stanza era stata accuratamente svuotata di ogni oggetto che potesse essere usato come arma e l'unica entrata era sorvegliata a vista da due guardie di York.
Ora che le lampade a olio iniziavano a baluginare e a spegnersi, avendo consumato tutto il carburante, Messalina sapeva di non avere più tempo, eppure non riusciva a rassegnarsi all'idea di perdere le sue ali.

"Non succederà" si ripeté per l'ennesima volta. Quelle due parole, anche se false, avevano il magico effetto di tenere il panico lontano dalla sua mente.
"Non so come, ma lo impedirò. Nessuno perderà le ali..."
Il reverendo Lloyd, che pure a un certo punto dopo la sua straziante confessione si era assopito, si destò con un sussulto.
"O la vita."

Le porte si spalancarono all'improvviso, svegliando tutti e facendo entrare nello stanzone buio la pallida luce dell'alba; alle sue spalle, Trix si lasciò sfuggire un singhiozzo e Mess strizzò forte le palpebre mentre gli uomini di York la afferravano e la trascinarono sopraccoperta.
"Rimani lucida. Trova una via d'uscita. Cosa farebbe Blackraven ora?"
Ma Blackraven si era davvero trovato in una situazione simile, rammentò con amarezza, e neanche lui era stato capace di uscirne indenne.

L'Heaven's Gate era un vascello possente e il ponte principale, largo circa trenta piedi e lungo il doppio, era affollato da decine di senza-ali; altri spettatori si erano assiepati sulla tolda e sulla balaustra del cassero e lungo i ponti delle navi vicine, legate all'ammiraglia da ponti di legno e robuste catene. Perfino i marinai, dall'alto delle sartie e dei pennoni, allungavano il collo per vedere i prigionieri sfilare.
Era stato però lasciato uno spazio vuoto lungo una fiancata della nave, accanto a una passerella di legno sospesa nel vuoto che oscillava e scricchiolava sotto la spinta del vento; York era lì ad aspettarli, insieme a un uomo nerboruto che stringeva un'enorme scure affilata.
Fu allora che la lucidità di Messalina svanì e d'istinto la ragazza si divincolò, puntando i piedi e spalancando le ali nel tentativo di alzarsi in volo e allontanarsi da lì; ma fu inutile, perché i suoi due carcerieri la tenevano saldamente per le braccia.
Si voltò e tra le lacrime vide che i suoi compagni uccellini erano spaventati quanto lei – alla vista del boia persino mastro Bell aveva perso l'aria minacciosa che lo contraddistingueva.
Poi tutto si fece ovattato: le grida di Bart, rimasto chiuso nella stiva insieme a Old Tom, il mormorio della folla, il canto solenne intonato da un coro alle spalle di York...

Tutto scomparve sotto il rumore del suo respiro affannato e del cuore che batteva veloce. Quasi non si rese conto che le due guardie l'avevano lasciata andare, mentre il reverendo Lloyd veniva spinto in avanti e York iniziava un lungo discorso sul peccato e sui castighi divini.
Mary Jane si avvicinò a Joey, il primo della fila di condannati, intinse due dita in una ciotola d'acqua benedetta e gli tracciò un segno sulla fronte – un gesto che a Mess rammentò il passo biblico che si leggeva in chiesa il giorno di Pasqua. Immaginò che anche lei dovesse avere l'espressione stanca e terrorizzata di un agnello in procinto di essere sacrificato.
Il viso di Mary Jane era contratto in una smorfia: pareva odiare quel compito penoso e torceva il collo il più possibile per non perdersi neanche un istante dell'esecuzione di Lloyd, che stava avendo luogo dietro di lei.
Quando giunse davanti a lei Messalina, colta da un'ispirazione improvvisa, si chinò e le afferrò il polso; i senza-ali erano troppo assorbiti dalla voce tonante di York per farci caso.
Mary Jane sbatté lentamente le palpebre, come se si stesse svegliando da un lungo sonno e avesse difficoltà a mettere a fuoco il suo viso, sebbene non ci fossero che pochi pollici a separarle.

«State commettendo un errore!»

Le labbra sottili della ragazza si aprirono in un sorriso dolce, quasi materno:
«Avete paura, lo so. Lo capisco. Farà male, molto male e il vostro sangue sprizzerà dappertutto... E se poi avrete la febbre, beh, pochi sopravvivono alla febbre...»

La sua testa scattò di nuovo, voltandosi verso la passerella di legno su cui Lloyd era stato costretto a salire, come se temesse di perdere il momento cruciale.

«Voi non mi state ascoltando!» ringhiò Mess, facendo un passo avanti e strattonandola più forte.
«Volete la vostra vendetta, sì o no?»

A quelle parole la ragazza percepì l'attenzione di Mary Jane focalizzarsi su di lei: le iridi chiare analizzarono la sua espressione alla ricerca di una qualche incertezza o menzogna e il sorriso svanì, veloce come era apparso.

«Vorreste esserci voi al posto di vostro padre, non è vero? Vorreste dare voi l'ordine, desiderate il potere di decidere del destino dell'uomo che vi ha rovinato la vita...» sussurrò Messalina, suo malgrado ipnotizzata dai rapidi mutamenti d'emozione che si susseguivano su quel volto scarno: la diffidenza si mescolava alla curiosità, la rabbia al dolore, il desiderio alla paura.
«Dunque ascoltatemi: sta per essere ucciso l'uomo sbagliato!»

Mary Jane scosse la testa con così tanta furia che il velo che portava sul capo scivolò all'indietro, rivelando l'attaccatura a V dei capelli bruni.
«Voi state tentando di confondermi!» sibilò, cercando di sottrarsi alla sua stretta. «Io c'ero, io l'ho visto al processo! Non dimenticherò mai le grida di Lilibeth che si appellava al suo amore paterno... Come se quell'uomo fosse capace di amare! Ha una pietra al posto del cuore!»

Mess lanciò un'occhiata intorno, angosciata: se qualcuno le avesse viste in quel momento, sarebbe di certo intervenuto e la sua unica possibilità di salvezza sarebbe svanita.
"Ancora pochi istanti, poi il reverendo andrà giù e il boia inizierà la sua mattanza..."
«Avete visto il reverendo Lloyd processare sua moglie e sua figlia» ripeté. «Ma vi siete mai chiesta chi le abbia accusate? Chi le trascinò davanti al tribunale in primo luogo?»

«Non ce n'era bisogno: la sua fuga era il segno della sua colpevolezza! Fu lui, senz'altro, a inventare quelle orribili accuse!»

«No. Fu vostro padre a dichiarare quelle due donne colpevoli di peccati che non avevano mai commesso se non nella sua mente!»
Mess parlava veloce, inventando la sua arringa con la stessa facilità con cui a Cloud Eden aveva inventato storie strampalate per allontanare pretendenti troppo tenaci, traendo spunto da ciò che vedeva e supponeva:
«So che è difficile credermi e che avrei tutti i motivi per mentirvi, ma nel vostro animo voi sapete che non è così, sapete che è York l'artefice della vostra miseria!
È sempre stato lui, non è vero, Mary Jane? Vi ha mutilato, vessato e usato per costruire la sua città-prigione. Si è preso il vostro corpo, la vostra bellezza, la gioventù e infine anche l'unica persona cara che vi era rimasta al mondo. Vi prego, vi prego, non lasciate che si prenda anche la vostra anima, non voltate le spalle alla verità e alla ragione! Solo così otterrete giustizia, e non vendetta!»

Gli occhi di Mary Jane scattarono per l'ennesima volta verso il patibolo improvvisato, come se non potessero farne a meno; questa volta, però, non c'era trionfo sul suo viso, solo un'espressione immota e pensierosa.

«Voi credete in Dio, non è vero? Siete la figlia di un reverendo» continuò Mess, così in fretta da mangiarsi le parole. York aveva appena terminato il suo sermone e aveva rivolto lo sguardo proprio verso di loro.
"Non c'è più tempo, Dio, non ho più tempo!"
«Vi siete mai chiesta perché Dio voglia punire viaggiatori innocenti? Bambini nati decenni dopo il Crollo? Dite che non vi importa della crociata di vostro padre ma come cristiana non potete voltare le spalle ai vostri fratelli e...»

Una guardia si intromise tra loro, afferrando Mess per il collo con furia omicida.
«Basta parlare, demonio!» ringhiò. «Anche una sola delle tue lusinghe ispirate da Satana può corrompere le nostre anime!»

La mano dell'uomo corse alla cintura, ma sgranò gli occhi quando trovò vuota la fondina della sua pistola: fece appena in tempo a sollevare di nuovo lo sguardo verso Messalina che uno sparo risuonò alle sue spalle.
La ragazza cadde a terra, schiacciata dal cadavere sul cui petto si andava allargando una macchia rossa, mentre la gente alle sue spalle gridava e si spintonava nel tentativo di allontanarsi.
Mary Jane osservò per qualche momento la pistola fumante che teneva in mano, come se non avesse ben capito come ci fosse arrivata; poi sorrise – lo stesso sorriso felice con cui suo padre li aveva accolti sull'aeronave il giorno prima – e Mess scoppiò a ridere tra le lacrime.
"Forse abbiamo solo ritardato l'inevitabile!" borbottò una voce nella sua testa, ma la ragazza decise di ignorarla e di aggrapparsi alla tenue speranza che si era appena riaccesa nel suo petto.

In pochi istanti, sul ponte dell'Heaven's Gate si scatenò l'inferno: i suoi compagni colsero al volo l'opportunità di liberarsi dalla presa delle guardie e decollare; alcuni senza-ali urlarono e fuggirono, spaventati dallo sparo, mentre altri sguainarono spade e pistole per contenere la rivolta.
Ma era chiaro che non erano stati addestrati per una situazione così imprevedibile e la folla in fuga rendeva ancora più difficile riacciuffare i prigionieri; York stesso osservava basito e immobile la figlia che sparava all'impazzata contro gli uomini che tentavano di fermarla, per poi sbarazzarsi dell'arma scarica e strappare un coltellaccio dalle mani di uno dei corpi.
Per quanto ci fosse un che di affascinante nella lucida efficienza con cui quella ragazza si faceva strada sul ponte lasciando una scia di morti e feriti dietro di sé, Messalina non restò a lungo a guardarla ma scattò in piedi, mulinando le ali per impedire a chiunque di avvicinarsi, e si guardò attorno con aria feroce. Non aveva mai davvero considerato le sue protesi un'arma, ma pur di fuggire da quella nave era disposta a sporcarsi le piume di sangue.

«Liberate Bart e Old Tom!» ordinò a Trix e Wes.

Puntò lo sguardo sul reverendo Lloyd che, ancora legato, era impossibilitato a scendere dalla passerella da un gruppo di facinorosi senza-ali: oltre a sbarrargli il passo stavano tentando di capovolgere l'asse di legno per farlo cadere nel vuoto.
Prima che potesse raggiungerlo, però, un'esplosione lacerò l'aria e lei fu sbalzata in aria insieme a schegge di legno e metallo.
Recuperò l'equilibrio con un paio di battiti d'ali incerti, tossendo e singhiozzando, accecata dalla polvere: quando riuscì a mettere a fuoco ciò che stava accadendo, vide che il cassero dell'Heaven's Gate era stato sventrato da una palla di cannone sparata da qualche aeronave vicina.
"Evidentemente Mary Jane non è l'unica desiderosa di sottrarsi al giogo di York!"
La sua gioia ebbe vita breve perché quando si voltò nuovamente verso la passerella, stropicciandosi gli occhi per scacciare le lacrime, vide che Lloyd non c'era più.
«Oh, Signore!» mormorò, roteando a mezz'aria prima di buttarsi in picchiata.

Sfrecciò accanto al parapetto dell'aeronave – cogliendo un'istantanea di mastro Bell che, dopo aver sottratto l'ascia al boia, la stava roteando a destra e a manca – ed evitò per un soffio di essere investita dal fumo dei motori dell'Heaven's Gate. Il reverendo non era altro che una figura scura diversi piedi più in basso e la ragazza sapeva che aveva solo pochi secondi a disposizione, perciò serrò le ali contro il corpo, tendendo i muscoli fino allo spasimo nel tentativo di acquistare velocità.
Volare non le era mai parso così liberatorio e terrificante allo stesso tempo: c'era un margine di tempo oltre il quale non sarebbe riuscita a frenare e si sarebbe schiantata contro la superficie dell'acqua, un margine che si avvicinava ogni istante di più...
Mess tese la mano alla cieca e serrò le dita attorno alla gamba di Lloyd, spalancando le ali con un grido liberatorio.
Furono risucchiati da una corrente ascendente che con uno schiocco li spinse in alto come ramoscelli. Sotto quella pressione improvvisa una fitta di dolore le attraversò i muscoli della schiena, ma Messalina l'accolse con sollievo, mentre le onde del mare si facevano sempre più piccole sotto di loro.

«Vi tengo» balbettò la ragazza, abbassando lo sguardo per incontrare quello stralunato del reverendo. «Vi tengo...»

I battiti lenti e poderosi delle protesi d'acciaio li riportarono a bordo dell'Heaven's Gate, dove lo scontro si era fatto meno confuso e violento: Mess mollò la presa sul polpaccio del reverendo e scivolò a sedere sul ponte accanto a lui, troppo stanca per gettarsi nella mischia.
Notò però che stavano vincendo: la maggior parte dei senza-ali erano civili che si erano dati alla fuga quando quel tafferuglio era iniziato e sul ponte giacevano i corpi dei pochi che invece avevano combattuto.
Trix le fece un cenno dall'altro lato del ponte: stava sorreggendo Joey, che sembrava incosciente. Wes, Bart e Old Tom, muniti di armi di fortuna, tenevano a bada le ultime guardie di York.
Ma l'attenzione di Mess fu ben presto attratta dallo scontro che stava avvenendo a prua – un duello così singolare che per un istante si rifiutò di credere ai propri occhi.

Mary Jane aveva spezzato a metà l'asta di una fiocina e ora brandiva l'arpione affilato con furia omicida mentre York, che si era ripreso in fretta dalla sorpresa di vedere sua figlia rivoltarsi contro di lui, aveva sguainato la daga che portava al fianco e parava i suoi colpi senza mai commettere un passo falso.
Lei aveva perso il velo di merletto nero e il rigido e casto chignon si era disfatto, così che ora una cascata di riccioli bruni le incorniciava il viso e sferzava l'aria a ogni suo movimento. Del sangue scuro le imbrattava una guancia, là dove la lama del padre aveva tracciato un taglio profondo, ma la ragazza pareva non curarsene: tutto il suo corpo fremeva in quello scontro, tanto che la sua menomazione non si notava quasi più.
Anche all'occhio inesperto di Mess fu subito evidente che York era molto più pratico di scherma e misurava le sue mosse con maestria, mentre Mary Jane era guidata solo dal dolore e dalla rabbia, che la spingevano a buttarsi in avanti e a infierire sul suo avversario con violenza inaudita, digrignando i denti e storcendo gli occhi in espressioni spaventose.
"Una belva, più che un essere umano!" pensò la ragazza, e per un attimo temette che quella foga incontrollata sarebbe stata la loro rovina.

Non c'era dubbio che quel duello sarebbe terminato con la morte di uno dei due e che dal suo esito dipendeva anche il loro destino – era infatti impossibile tentare di andarsene senza il beneplacito del comandante del Regno dei Cieli, circondati com'erano dalle aeronavi nemiche. Per questo Mess si ritrovò a pregare con fervore che l'ira di Mary Jane non l'accecasse: se York fosse morto, anche i suoi più accaniti seguaci a bordo delle altre navi sarebbero stati costretti ad arrendersi.
"Certo, non c'è alcuna garanzia che lei ci risparmi. È matta tanto quanto il padre, se non di più! Ma se devo scommetterci la pelle, diamine, punto tutto su di lei!"
Vicino a lei, il reverendo Lloyd grugnì e si alzò in piedi.
Trascinandosi stancamente lungo il ponte sotto il suo sguardo sbigottito, l'uomo raccolse da terra una colonnina di legno spezzata, resto della balaustra del cassero, e la strinse forte tra le mani ancora legate.

«Ma cosa fate!» gli urlò dietro Wes, quando lo vide avanzare verso i due combattenti brandendo l'arma improvvisata.

Il reverendo raddrizzò la schiena per quanto glielo permettevano i monconi delle protesi, alzò il bastone sopra la testa e gridò con quanto fiato aveva in corpo, riversando anni di odio in un'unica parola:
«James!»

D'istinto, York distolse lo sguardo dalla figlia e lo puntò verso di lui... E subito dopo spalancò gli occhi e la bocca in una muta smorfia di dolore: Mary Jane aveva colto quell'unico attimo di distrazione per piantargli l'arpione nella gola.
L'uomo cadde in ginocchio, gorgogliando, premendosi le mani sulla ferita in un futile tentativo di fermare il sangue – ma la figlia spinse ancora più a fondo l'asta di ferro, lacerando carni e ossa con un sorriso di trionfo.
Sulla scena cadde un silenzio innaturale mentre York spirava con un ultimo sussulto, cadendo a bocconi sul pavimento del ponte; l'unico rumore erano gli echi lontani degli scontri ancora in corso sulle aeronavi più lontane della flotta.
Mary Jane lasciò vagare lo sguardo spiritato dalle proprie mani macchiate di sangue, al reverendo Lloyd, alle decine di senza-ali che la fissavano in silenzio, sconvolti e atterriti.
Infine, i suoi occhi incrociarono quelli di Mess:
«Giustizia, non vendetta» bisbigliò, prima di chinarsi in due e scoppiare a ridere.

Una risata mista a pianto e ad altissime grida acute che si innalzarono oltre i palloni aerostatici dell'Heaven's Gate e si persero nella vastità del cielo.

Mary Jane è un altro di quei personaggi che, come la principessa Margaret, erano nati per restare sullo sfondo e poi hanno deciso di salire al centro del palcoscenico per fare di testa loro 😂
Pazza, violenta e vendicativa quanto il padre, ma per una volta tutto questo va a favore dell'equipaggio dell'Argon ahahah

Enjoy ❤️

  Crilu

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro