DESIRE // DESIDERIO
Vi è mai capitato di soffrire a tal punto da desiderare di non esistere più, sentire il cuore così pesante da sperare che si fermi, anche solo per qualche istante, solo per poter riprovare a sentire la pace.
Alcune volte mi chiedo come facciano quelle persone a cui gli viene tolto tutto a continuare ad andare avanti, perdono i genitori, perdono un figlio ma loro si rimboccano le maniche e vanno avanti, lo fanno per il loro bene e per quello del resto dei familiari, io ho grande stima per loro.
Vorrei poter riuscire ad andare anche io avanti, non ho perso un genitore, ne un figlio, a dire il vero non ho perso nessuno a me caro, semplicemente dopo due anni passati a dedicarli ad una persona, lui mi ha lasciato senza nessuna spiegazione, è andato via da me, ha deciso di troncare la nostra relazione tramite un messaggio, ha semplicemente scritto "Sono confuso e ho bisogno di stare da solo." Ma la sua confusione ormai va avanti da due mesi.
Ogni notte mi addormento sperando che il giorno dopo io possa trovare un suo messaggio o una sua chiamata, qualsiasi cosa che mi faccia capire che lui sta tornando da me. Ma non succede mai, una sera da ubriaca gli ho anche scritto, ricordo di avergli mandato un messaggio contenente una semplice parola "torna". Lui non ha risposto e dopo quella sera la mia migliore amica mi ha supplicato di andare avanti, ma non ci riesco, ho donato davvero tutto a quella persona, come si può andare avanti, non riesco neanche ad immaginare la mia vita senza lui.
«Sun sai dove sono le mie mutande portafortuna?» mio fratello irrompe nella mia stanza con addosso solo un un'accappatoio interrompendo così i miei pensieri, si guarda in giro e inizia a scavare nei miei cassetti.
«Tae esci fuori dalla mia stanza» alzo l'indice puntandolo verso la porta.
«Non è possibile -assottiglia gli occhi- ho bisogno delle mie mutande, oggi ci sarà la partita finale e sai che non gioco senza.»
Ecco a voi uno dei miei due fratelli, Kim Taehyung, fa parte della squadra di calcio della scuola -anche se non sa affatto giocare a calcio- ha una fissa per alcune mutande bianche a striscie blu, un giorno le ha indossate prima di una partita e hanno vinto, da allora è convinto gli portino fortuna.
«Le tue mutande non sono qui» sbuffo e scendo dal letto sorpassandolo, mi dirigo in cucina dove trovo mio padre che urla contro Namjoon, mio fratello maggiore e anche l'unico membro normale della famiglia, mentre mia madre alza le mani al cielo dicendo cose senza senso, decido di ignorare tutto il casino che ho intorno e di concentrarmi sulla colazione. Mangio con la testa rivolta altrove, rivolta a lui, il solo ed unico padrone dei miei pensieri, ormai comanda lui nella mia mente, decide lui cosa io debba pensare dalla mattina alla sera.
«Sun» Namjoon una volta essersi liberato da mio padre si accomoda al mio fianco, guardo i suoi occhi scuri e poi la piccola fossetta che gli si è formata sulla guancia a causa del mezzo sorriso «Buongiorno Nam» esulto.
«Questa mattina ti accompagno io a scuola» dice prima di scompigliarmi i capelli scuri, sorrido e decido di dirigermi in bagno per prepararmi.
«Mutande bellissime, dove siete finite?» sento ancora Tae cercare le sue amate mutande con una voce da deficiente, sbuffo e mi chiudo in bagno facendo scattare la serratura.
🐣
La partita è iniziata da un quarto d'ora, mio fratello Taehyung corre per il campo senza riuscire a fare un tubo, è frustrato, crede che stia facendo schifo solo perché non ha trovato le sue mutande, quando in realtà lui fa schifo sempre.
Nella squadra c'è anche Lee, il mio Lee, lo guardo mentre esperto corre per il campo e senza neanche rendermene conto una lacrima cade sulla mia guancia, dopo di essa ne escono delle altre invadendo completamente il mio viso, mi alzo dal mio posto e scendo fino ad uscire dagli spalti, sento le urla delle persone che mi fanno intuire che molto probabilmente la nostra scuola sta vincendo, ma non mi importa più di niente, vorrei solo poter tornare indietro nel tempo, vorrei poter non aver mai conosciuto Lee e magari aver incontrato qualcun altro, qualcuno che mi tratti come merito, qualcuno che mi ami come io ho amato "e amo" Lee.
Cammino senza una meta ben precisa, cammino con le lacrime che continuano a scendere e con gli occhi offuscati, d'un tratto una luce quasi mi acceca, sono dei fari di un'auto che si ferma a qualche metro da me, mi passo una mano sul viso per pulirlo dal trucco colato e mi riparo dai fari per riuscire a vedere meglio, la macchina non è dei nostri tempo, oserei dire che è una di quelle auto stile anni 50 o 60.
Da essa scende un ragazzo vestito in modo elegante, porta dei pantaloni classici rosa e una giacca dello stesso colore sopra, ai piedi dei stivaletti neri con la punta e i capelli biondi sono tirati all'indietro con un fiocco nero, con passo elegante si avvicina a me, d'istinto indietreggio di qualche passo. Perché cazzo ha un fiocco in testa? È l'unica domanda che riesco a pormi in questo momento.
«Ciao Sun» mi saluta con voce acuta, ma come fa a sapere il mio nome? Lo guardo meglio provando a capire se lo conosco ma davvero non so chi sia.
«Ci conosciamo?» chiedo titubante.
«Tu non mi conosci ma io so chi sei e so anche quale sia il tuo desiderio più grande.»
Mi sta mettendo ansia onestamente «Come fai a saperlo?» Ma è uno scherzo? Inizio a guardarmi in giro alla ricerca di qualche telecamera o anche solo di qualche cellulare pronto a riprendere la scena.
«Non importa come io lo sappia -sventola una mano in aria- la cosa che conta è che io posso aiutarti se vuoi. Posso realizzare il tuo desiderio.»
«Davvero puoi trasformarmi in un panda?» chiedo con gli occhi che brillano, lo desidero da quando sono bambina.
«Che? -il ragazzo mi guarda confuso- Sun» fa un passo verso di me e questa volta non indietreggio ma mi concentro sul suo viso, gli occhi sono scuri e mi scrutano con dolcezza, le labbra rosee e a cuore «Se vuoi io posso portarti indietro, posso farti dimenticare di Lee» sussurra in un modo così inverosimile.
«Come puoi?» mi ritrovo a chiedergli.
«Non posso dirti come ma, fidati di me.»
Come posso fidarmi di lui, non so neanche chi sia, e se è un pazzo? Uno psicopatico? Ma nonostante ciò non so per quale assurdo motivo ma faccio come mi dice, mi fido di un perfetto sconosciuto. Forse sono stati i suoi occhi a convincermi, oppure il suo aspetto, o semplicemente sono una demente, ma fatto sta, che mi lascio abbindolare dalla sue parole ed accetto.
Voglio dimenticarmi di Lee, voglio dimenticare il dolore che mi ha causato, voglio vivere senza sofferenza, senza paura. Una luce forte mi penetra gli occhi e succede tutto in un attimo, la luce si trasforma in tenebra e sembra quasi che io venga risucchiata da un vortice, i miei occhi si chiudono e io crollo, forse in un incubo o forse solo in un sogno.
🤗🤗🤗
SCIAO!
Allora, che direbbi? Sì, sono qui con una nuova storia, un'altra fanfiction solo che questa volta non è sui 5SOS ma suoi BTS.
Scusate ma ne sentivo il bisogno.
Comunque, questa storia era già in procinto da un po', solo che doveva essere una storia normale ma poi siccome sono diventata una sottona per i Bts l'ho resa un ff.
So che un solo capitolo è davvero poco per dare un giudizio ma magari se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, vi avverto che non è una storia pesante o che tratta di argomenti seri, è più una cosa leggera e spensierata stile "Stay with me" cioè, più o meno.
*Ripeto che è una storia sui Bts, i caratteri non sono quelli dei ragazzi, ma sono inventati, ogni cosa è inventata, solo i nomi sono i loro.
Non so più che altro dire onestamente
Ah sì, per tutti coloro che stanno leggendo "My SuperHero" volevo dire che non me ne sono dimenticata, in questi giorni aggiorno, massimo la settimana prossima.
Ora vi lascio che ho fatto praticamente un secondo capitolo qui sotto. Grazie in anticipo se la leggerete.
Instagram: iamsaravincenti
I Purple You 💜 (dato che è sui bitti ci sta)
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