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Freud e la psicanalisi


Concetto di topica: Le topiche freudiane si riferiscono a luoghi psichici da Freud teorizzati nell' nell'ambito della sua esperienza psicoanalitica e si possono considerare le fondamenta del concetto di molteplicità psichica. Il termine Topica è un'espressione usata in ambito filosofico e indica l'argomentare su punti di vista diversi o su tesi da dimostrare; deriva dal termine latino "topos" cioè luogo, uno spazio, qualcosa di circoscritto, così come circoscritti sono gli ambiti psichici teorizzati da Freud con la prima e la seconda topica.

Freud elaborare due topiche:

PRIMA TOPICA: conscio, preconscio, inconscio.

Freud scrive: "Paragoniamo quindi il sistema dell'inconscio a una grande anticamera, in cui gli impulsi psichici giostrano come singole entità. [Con l'anticamera] comunica una seconda stanza più stretta (cioè meno potente), una specie di salotto, in cui risiede anche la coscienza (qua Freud dice che l'inconscio è molto più vasto della coscienza). Ma sulla soglia tra i due vani svolge le sue mansioni un guardiano, che esamina, censura i singoli impulsi psichici e non li ammette nel salotto (la coscienza) se non gli vanno a genio (cioè tra il conscio e l'inconscio c'è una censura che decide quali impulsi possono diventare coscienti e quali no). Gli impulsi nell'anticamera dell'inconscio sono sottratti allo sguardo della coscienza, che infatti si trova nell'altra stanza: inizialmente essi sono destinati a restare inconsci. Se si sono spinti fino alla soglia e sono stati rimandati indietro dal guardiano, li chiamiamo rimossi. Ma anche gli impulsi che il guardiano ha ammesso oltre la soglia possono diventare [coscienti] solo se riescono ad attirare su di sé lo sguardo della coscienza (cioè ponendo su di essi l'attenzione, in termini moderni). A buon diritto chiamiamo perciò questo vano il sistema del preconscio." [vale a dire che il preconscio è quello spazio tra conscio e inconscio dove opera la censura, e, se si pone attenzione su un elemento del preconscio, quell'elemento diventa cosciente; dunque nel preconscio si trova tutto ciò che è inconscio e che diventa cosciente nel momento in cui ci si pone l'attenzione].

Come si differenziano questi 3 sistemi?

sulla base di quanto il materiale può avere accesso alla coscienza (coscienza: del tutto; preconscio: ponendoci l'attenzione; inconscio: con grande difficoltà), sulla base di quali principi regolano il funzionamento di questi 3 sistemi ossia principio di piacere e principio di realtà -->nell'inconscio opera il principio del piacere (comporta la ricerca di una gratificazione immediata delle pulsioni) / nel conscio e nel preconscio: principio di realtà (soddisfazione della pulsione in base a ciò che la realtà offre, quindi dilazionando la gratificazione).

L'Inconscio

L'inconscio della prima topica freudiana è un sistema in cui agiscono pulsioni e istinti non compresi dalla coscienza e a cui viene rifiutato l'accesso al sistema conscio. Pulsioni e istinti che restano attivi e che cercano di accedere alla coscienza e ne sono ostacolati dagli aspetti di rimozione, ovvero forze contrarie provenienti dalla censura. Così i contenuti inconsci possono esprimersi solo nei sogni o attraverso sintomi fisici e lapsus.

Il Preconscio

Per preconscio si intende una condizione inconsapevole, ma facilmente richiamabile dalla coscienza.Il preconscio è separato dall'inconscio da una censura che cerca di impedire ai contenuti inconsci l'accesso al preconscio ed è separato dal conscio da un altro tipo di censura di tipo selettivo, il cui compito è far emergere SOLO contenuti che non siano perturbanti per la coscienza. Al preconscio appartengono i ricordi infantili e non attualizzati che possono emergere. Il preconscio è legato infatti oltre che ai ricordi alle funzioni automatiche che vengono integrate come conoscenza e che restano disponibili, ma inconsce. Ad esempio i movimenti necessari per andare in bicicletta, per l'automobile o per sciare sono legati al preconscio. (Memoria procedurale ) Movimenti che vengono compiuti senza pensare, perchè sono stati appresi e restano in una sorta di memoria interna sommersa quale è appunto il preconscio.

Il Conscio

Il conscio, come il temine stesso indica, è legato alla consapevolezza della realtà. E' una funzione a cui ogni essere umano accede per il solo fatto di essere senziente e di avere coscienza di sé. Da Freud è posto in relazione con l'istanza critica ossia il principio che dirige la nostra vita vigile e che decide delle nostre azioni volontarie coscienti

SECONDA TOPICA: qui il conflitto fondamentale non è tra conscio e inconscio, ma all'interno dell'inconscio tra le sue istanze psichiche (funzioni) ossia Es/ Io/ Super Io .

queste tre istanze operano cercando di regolare le pulsioni che derivano dall'Es e che premono per emergere alla coscienza, le regole imposte dal super io e le richieste della realtà.

ES

• È magmatico, primordiale, non organizzato, caotico, istintuale, biologico, innato, inconscio e non realistico

• Coincide in larga misura con il sistema inconscio e ne condivide dunque le caratteristiche: principio del piacere, scarica immediata, atemporalità

• È la sede delle pulsioni innate di vita e di morte delle quali il soggetto non è consapevole ed è la fonte principale, se non unica, dell'energia psichica, da cui attingono anche l'IO e il Super-IO.

• Dunque da un punto di vista economico è il serbatoio dell'energia psichica, mentre da un punto di vista dinamico entra in conflitto con IO e Super-IO

• Da un punto di vista biologico: è innato, ed è l'unica istanza presente fin dalla nascita --> da esso si sviluppano successivamente l'Io e il Super-IO. Poi continua ad agire anche in età adulta, nei sogni notturni a occhi aperti, nell'immaginazione, nei comportamenti impulsivi, nei sintomi nevrotici, e in forma sublimata nell'arte e nella letteratura

IO

• Presenta un alto grado di organizzazione

• Presiede alla percezione, all'attenzione, alla memoria, al controllo motorio, al pensiero logico, alla soluzione dei problemi ecc...

• Nasce dall'ES: è una parte di ES che si evolve sotto l'influsso del mondo esterno reale --> nasce dall'incapacità dell'ES di raggiungere costantemente l'oggetto desiderato

• Da un punto di vista topico: media fra le richieste dell'ES (pulsionali), della realtà esterna (mediante il principio di realtà), e del Super-IO (richieste morali).

• É cosciente? Nella metafora dell'iceberg, la parte sotto l'acqua rappresenta l'ES e gran parte dell'Io e del Super-IO (dunque gran parte dell'IO è inconscia), mentre la parte emersa rappresenta una piccola parte dell'IO e del Super-IO --> dunque esistono un IO conscio è un IO inconscio --> IO conscio: vi appartengono processi come la percezione, la memoria e il controllo motorio / IO inconscio: vi appartengono la censura onirica ed i meccanismi di difesa --> le difese dell'IO si mobilitano quando compare l'angoscia (data dal fatto che un elemento inconscio preme per emergere alla coscienza) --> una delle funzioni dell'IO è di percepire il segnale di angoscia (ad esempio: sta emergendo la brama sessuale) e di mobilitare le difese.

• Quindi da un punto di vista dinamico è il polo difensivo della personalità (e infatti aziona i meccanismi di difesa), mentre da un punto di vista economico è debole in quanto deve prendere a prestito le sue energie dall'ES.

• Servitore di due padroni (ES e SUPER IO )

Super-IO

• È costituito da due parti: 1) la coscienza --> è prevalentemente negativa, e include le proibizioni (esempio: "non devi farlo!") --> come i genitori hanno punito il bambino per le sue trasgressioni, la coscienza punisce con sentimenti di inferiorità e di colpa (la cui intensità dipende da quanto il super-IO è arcaico e persecutorio) 2) l'Io ideale --> è prevalentemente positivo ed è uno standard di perfezione (riecheggia il "bravo" dei genitori) --> ricompensa con autostima e orgoglio

• Se l'ES si dirige verso il piacere e l'IO verso il confronto con la realtà, il super-IO si muove verso la perfezione --> "L'Es è completamente amorale, l'Io si sforza di essere morale, il Super-Io può essere ipermorale e diventare quindi tanto crudele quanto solo l'Es può esserlo" --> ciò vuol dire che a differenza dell'IO non è completamente realistico, ma è ottuso ed estremamente rigido nelle sue richieste verso l'IO, tanto quanto l'ES.

• È l'ultima istanza in ordine evolutivo --> La sua origine è legata all'introiezione dell'oggetto primario e all'identificazione con l'istanza genitoriale (cioè il bambino porta dentro di sè degli aspetti del suo genitore), dunque al declino dell'Edipo, quando il bambino abbandona i desideri edipici e trasforma l'investimento dei genitori in identificazione con loro (cioè il bambino investe la madre di pulsione edipica e quando tramonta l'Edipo, la pulsione sessuale verso la madre si s trasforma in identificazione con la madre e il padre).

• Come l'IO, anche il Super-IO deriva la sua energia dall'ES.

• Le funzioni che svolge il super-Io sono: coscienza morale, autosservazione (giudicare se stessi) e la formazione di ideali (è l'aspetto più positivo).

• Importante: Freud sottolinea come il Super-IO non si basi sul genitore reale, quanto piuttosto sul Super-IO del genitore. (Regole imposte dai genitori e interiorizzate )

La teoria psicosessuale freudiana

Nel 1905, Freud scrisse una delle sue opere più famose, intitolata Tre saggi sulla teoria sessuale, che da un lato, rese possibile la scoperta clinica della sessualità infantile, e dall'altro, determinò l'abbandono della teoria della seduzione. Come era tradizione nell'Europa cristiana, la sessualità, veniva considerata una prerogativa della vita adulta, in quanto connessa al solo uso dell'apparato genitale finalizzato alla riproduzione, quindi il bambino veniva visto come una creatura innocente priva di qualsiasi spinta sessuale. Freud rivoluzionò tale concezione, designando la sessualità non solo come un impulso diretto al piacere corporeo, ma come l'insieme di tutte le attività che provocano appagamento di bisogni elementari, quindi non aveva sede in un organo specifico; inoltre, non considerava il bambino una creatura innocente priva di spinta sessuale, ma un potenziale perverso polimorfo che già nell'infanzia predisponeva di una propria sessualità; quest'ultima, quindi, è divenuta il fulcro della vita psichica dell'essere umano, poiché, oltre ad essere presente sin dalle prime fasi dello sviluppo infantile, influenza in maniera decisiva lo sviluppo psichico successivo e va a costituire l'organizzazione sessuale della vita adulta. La concezione freudiana della sessualità si basa sui concetto di pulsione. Freud chiarisce che la pulsione è un concetto limite tra lo psichico e il somatico. La pulsione è rappresentata nella mente da un'idea (essenzialmente, un desiderio), e da una quota di affetto.

In tedesco vi sono due termini per esprimere il concetto di pulsione: istinkt e trieb. Freud li utilizza entrambi, dando ad essi un significato ben distinto. Con trieb egli intende riferirsi, da un punto di vista motivazionale, ad una spinta energetica - la cui fonte è data da uno stato di tensione, di eccitazione a livello somatico - che spinge l'individuo verso una meta, allo scopo di eliminare tale stato di tensione; la meta viene raggiunta dalla pulsione, grazie all'oggetto. L'oggetto è per Freud il mezzo del soddisfacimento ed a volte può essere una parte del corpo. La fonte è, invece, l'origine interna, peculiare per ogni tipo di pulsione; è rappresentata o dal luogo in cui nasce l'eccitazione (zona erogena) o dal processo somatico che si verifica in una specifica parte del corpo ed è percepito come eccitazione. La meta, infine, è ciò che conduce al soddisfacimento della pulsione; è l'attività provocata dalla pulsione e che porta alla scarica, alla riduzione della tensione interna. Il termine istinkt (biologico) è invece da Freud riferito ad uno schema di comportamento ereditato, filogeneticamente determinato e peculiare in ogni specie animale. La distinzione fondamentale per Freud é tra pulsione di vita e di morte che sono presenti nell'Es sin dalla nascita. La pulsione di vita, chiamata da Freud "libido", ha una costituzione innata, quindi, essendo presente sin dalla nascita, non vi è discontinuità tra libido infantile e libido adulta, l'unica cosa che cambia è l'oggetto della libido, non la libido stessa; ma la pulsione di vita, non è l'unica forza che opera in noi, esiste infatti, un'ulteriore forza che agisce proprio nel senso opposto alla libido ed è quella che Freud chiama pulsione di morte (aggressiva _ distruttiva) che, se rivolta all'interno di noi stessi porta all'autodistruzione, mentre se viene rivolta verso l'esterno, prende la forma dell'odio, dell'aggressione e della distruttività. Secondo la teoria freudiana, il bambino alla nascita è bisessuale e solo con l'adolescenza raggiungerà la completa formazione della sua identità. Durante l'infanzia, l'organizzazione sessuale del bambino viene identificata come disorganizzata e autoerotica, questo vuol dire che l'eccitazione sorge in particolari zone del corpo, chiamate zone erogene e la funzione, è quella di raggiungere l'appagamento dei bisogni organici fondamentali. Le fasi psicosessuali descrivono le modificazioni della personalità dell'individuo dall'infanzia all'età adulta e spiegano come abbiano origine molti tratti persistenti del carattere. Secondo Freud l'area del piacere sessuale si sposta da una zona erogena del corpo all'altra, secondo una sequenza determinata biologicamente man mano che il bambino cresce. Ogni zona esogena viene investita di una libido. "Libido" è un termine latino, che significa 'desiderio'. Nella letteratura psicoanalitica, il termine può essere interpretato almeno in due modi: secondo Freud o secondo Jung. Jung infatti, quando si allontanò dal suo maestro, dette della libido un'altra interpretazione, definendola una energia psichica generale presente in tutto ciò verso cui si tende – dunque un'energia si, ma non necessariamente sessuale. Più di ogni altra divergenza di opinione, a separare ancor oggi i seguaci di Freud da quelli di Jung è soprattutto questo concetto della libido. Freud infatti aveva introdotto il termine per indicare, a livello di inconscio, l'energia psichica innata, biologicamente determinata e correlata strettamente al principio del piacere. Nell'accezione ortodossa freudiana la libido si trova alla base degli impulsi e dei comportamenti umani ed indica l'energia della pulsione sessuale nei suoi aspetti psichici. (Pertanto è errato considerare la libido come un'eccitazione sessuale puramente somatica, come normalmente si tende a fare; per dirla con Freud essa è "l'espressione dinamica della pulsione sessuale nella vita psichica"). La libido può investire un oggetto esterno all'individuo (libido oggettuale) o l'individuo stesso (libido narcisistica). Quanto più aumenta la libido narcisistica, tanto più diminuisce la libido oggettuale e viceversa. (Detto in altre parole, se si ama troppo sé stessi, non si può amare un'altra persona, e viceversa). Alla nascita, la libido è interamente narcisistica e solo successivamente si trasferisce sugli oggetti esterni all'individuo (persone o cose). Cambia così il rapporto con gli oggetti.

Cosa cambia?

Passaggio dalla dipendenza all'autonomiaRapporto con gli oggetti: progressione evolutiva

• Stadio auto erotico: l'oggetto delle pulsioni è il proprio corpo

• Narcisismo primario: l'investimento libidico dell'Io --> il bambino assume se stesso come oggetto d'amore prima di scegliere degli oggetti esterni --> corrisponderebbe ad uno stato di onnipotenza

• Amore oggettuale: il bambino investe (oggi diremmo "pone l'attenzione") sull'oggetto primario, che in termini freudiani è la madre. Questo primo oggetto viene detto oggetto analitico (cioè d'appoggio), perché il bambino si appoggia alla madre dato che ha bisogno della gratificazione che proviene dal suo seno --> dunque la madre non è percepita come persona, ma come colei che gratifica la fame.

• Oggetto omosessuale (emerge in età scolare): il bambino investe oggetti uguali a lui (ad esempio il migliore amico o la migliore amica)

• Oggetto eterosessuale: (alla fine dell'adolescenza o nell'età adulta): il soggetto investe un oggetto diverso da lui.

Fase orale:

Il primo stadio è relativo al primo anno di vita; è una fase di autoerotismo, il che vuol dire che non conosce oggetti e la zona erogena è la bocca, quindi è lì che si concentrano gli impulsi libidici e le prime manifestazioni affettivo-sessuali del bambino. Inizialmente, attraverso la suzione alimentare e quindi l'allattamento, il bambino non viene solo nutrito, ma sperimenta le prime esperienze di piacere; è solo in una fase successiva, che la bocca non viene più utilizzata solo per la gratificazione alimentare, ma diviene un organo di conoscenza della realtà, quindi il piacere non è più legato al bisogno di essere nutrito, ma viene provocato dalla suzione di oggetti diversi dal seno, in particolare, da parti del proprio corpo, come il pollice. Questa fase vien divisa da Freud e Abraham in orale-passiva e orale-aggressiva. All'inizio, il bambino sperimenta la gratificazione attraverso la suzione alimentare dove l'afflusso di latte caldo causa la sensazione di piacere, ma verso il secondo anno di vita, inizia a svilupparsi la dentizione, quindi il bambino rinuncia all'alimentazione interamente liquida e sperimenta la gratificazione attraverso gli atti aggressivi orali, che servono per compensare l'esperienza di frustrazione dovuta al fatto che il seno non è sempre disponibile, quindi la fase orale-aggressiva è caratterizzata dal piacere del mordere, mentre quella orale-passiva è caratterizzata dalla gratificazione della suzione.

Fase anale :

Nel corso della fase anale le principali fonti del piacere sessuale diventano le attività sfinteriche, in seguito all'addestramento al controllo degli sfinteri; l'erotismo anale si fonda sulla stimolazione della mucosa che riveste l'ano ed il canale anale e sulla valorizzazione dei prodotti della defecazione. Il bambino non prova alcun imbarazzo per i propri escrementi né per il loro odore e li maneggia con naturalezza; essi sono trattati come parte preziosa del corpo da cui non ci si distacca facilmente; le feci sono il primo "oggetto" che egli riesce a produrre e a controllare.

Il bambino, che sin dalla nascita vive una situazione di passività rispetto ai genitori che lo accudiscono completamente, per la prima volta è in grado di esercitare un vero e proprio controllo esclusivo sul proprio corpo e sulla realtà che lo circonda: può decidere se trattenere o espellere le feci.

La sensazione di controllo è alla base del senso di sicurezza: più riesco ad esercitare un controllo sul mio corpo e sulla realtà che mi circonda più aumenterò le mie capacità previsionali e sarò sicuro che niente di imprevisto e minaccioso possa accadere. Il controllo delle feci rappresenta inoltre la prima fondamentale esperienza di totale autonomia: "sono io e solo io a poter decidere se trattenere o espellere".

Fase fallica:

La fase fallica, si svolge durante il terzo e il quarto anno di vita ed è caratterizzata dalla concentrazione delle pulsioni libidiche sugli organi genitali, che quindi vanno a rappresentare la successiva zona erogena. Per quanto riguarda il bambino quindi, la zona erogena è costituita dal pene, chiamato anche fallo, che nel piccolo porta all'angoscia di castrazione, come affronteremo nel complesso di Edipo; mentre, per quanto riguarda le bambine, la zona erogena è costituita dall'organo genitale femminile, in particolare dal clitoride, quindi l'assenza del pene porta a quello che Freud ha identificato come "invidia del pene".

L'angoscia di castrazione è strettamente connessa alla situazione edipica, poiché i bambini, in questa particolare fase, desiderano e amano il genitore di sesso opposto e provano un misto di amore-odio-rivalità per il genitore dello stesso sesso. In altre parole, il bambino a questa età, provando amore e desiderio nei confronti della madre, vive la relazione con il padre con un forte senso di rivalità, proprio perché prova gelosia nei confronti del suo oggetto d'amore. Per la bambina, la situazione è naturalmente inversa e viene identificata con il mito di Elettra.

A tre quattro anni, il piccolo inizia a rendersi conto delle differenze anatomiche tra l'uomo e la donna, ma il fatto che la donna è priva del pene, non è concepito come una diversità anatomica costituzionale, bensì come una castrazione punitiva da parte di un genitore. La paura del bambino quindi, è che a causa delle sue fantasie sessuali e dei suoi desideri incestuosi nei confronti della madre, il padre lo punisca per mezzo della castrazione; è il concetto di padre eviratore che suscita nel bambino angoscia e senso di colpa nei confronti di quest'ultimo, e questo conduce il piccolo a rinunciare al suo oggetto d'amore per identificarsi con il genitore del suo stesso sesso, introiettando i suoi valori e i suoi atteggiamenti; è così che il complesso di Edipo si risolve e questo meccanismo porta alla completa strutturazione del Super-Io che funge appunto, da coscienza morale.

Fase di latenza:

Il periodo di latenza, corrisponde all'intervallo dai cinque agli undici anni circa, questa fase è caratterizzata dalla rimozione del complesso edipico e dal fatto che la libido è dormiente, quindi le pulsioni sessuali vengono sublimate verso scopi socialmente accettabili e attività adattive; è proprio in questa fase che il bambino inizia a socializzare e a sviluppare i primi rapporti amichevoli con i ragazzini del suo stesso sesso e a focalizzarsi sulle attività che caratterizzeranno il suo sviluppo, come lo sport e la scuola.

Fase genitale :

La fase della pubertà é caratterizzata dal passaggio da uno stato di auto-erotismo a quello di amore oggettuale; se nella fase precedente la libido era latente, durante la fase della pubertà le pulsioni sessuali sono nuovamente investite di libido e l'oggetto d'amore incestuoso si ripresenta. Solo a seguito del ritorno edipico, l'individuo sarà capace di spostare il suo interesse verso altri oggetti esterni al nucleo familiare, maturando così la rinuncia ai genitori come oggetti sessuali infantili.

Durante questa fase di sperimentazione, il bambino mette alla prova la propria identità, al riparo dal sesso opposto, quindi non è da considerare infrequente una fase omosessuale nella prima adolescenza, poiché è proprio alla fine di questo periodo, che la vita sessuale polimorfa e mutevole del bambino, acquista un'organizzazione stabile e un'identità sessuale definitivamente formata.

Genitale = rappresenta la capacita di spostare l'investimento da una arte del corpo a un oggetto esterno

Il compimento dello sviluppo psicosessuale dipende dai momenti di fissazione e regressione poiché, secondo Freud, la predisposizione alla futura nevrosi dipende dalle difficoltà incontrate, durante lo sviluppo, nel progredire da un livello di organizzazione pulsionale ad un altro. La fissazione, è intesa come un arresto nello sviluppo poiché una grande quantità di libido sessuale viene mantenuta a fasi precedenti dello sviluppo. Per quanto riguarda la regressione, è un meccanismo di difesa che l'individuo mette in atto per proteggere l'Io da eventi ritenuti pericolosi per la sua integrità; essa rappresenta un altro grande pericolo, poiché, se l'individuo non sviluppa delle tecniche di appagamento più evolute, potrebbe regredire a fasi precedenti dello sviluppo per ritornare alle antiche tecniche che procuravano soddisfazione

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