Antropologia: definizione e i primi antropologi
ANTROPOLOGIA
È una delle scienze umane. La parola antropologia significa "discorso scientifico sull'uomo."Tutte le scienze sono interessate all'uomo e ciascuna di esse lo prende in esame da un diverso punto di vista. Gli antropologi si occupano dell'uomo in quanto "elaboratore di cultura". Non viene preso in considerazione come singolo e nemmeno come società, ma come produttore di cultura. Ciò che consente all'uomo di produrre cultura è il vivere all'interno della società: l'uomo è l'unico animale intelligente e sociale. Ciò che differenzia l'uomo da tutti gli altri, è il fatto che è l'unico che ha imposto alla natura le proprie leggi, trasformando l'ambiente naturale in base ai propri bisogni, creandosi una sorta di seconda natura culturale. Utilizzando strumenti simbolici come leggi, usanze, credenze, vincoli affettivi e sociali. In particolare con il linguaggio verbale. Il compito degli antropologi è quello di studiare le risposte socialmente organizzate ai problemi di sopravvivenza posti dall'ambiente e cercare di cogliere il significato della vita sociale dei popoli.
L'antropologia compie indagini nello spazio e nel tempo.
Nello spazio, per studiare i problemi dell'adattamento dell'ambiente e della convivenza sociale, dei popoli in diverse parti del mondo.Nel tempo, per capire come le risposte siano cambiate ed evolute nel corso del tempo, dall'uomo primitivo ad oggi.
LA CULTURA
La cultura formulata nella seconda metà dell'ottocento, si distingue dalla concezione classica della cultura.
Concezione classica-umanistica, risale al XIX, ai greci, in questa concezione la cultura è paideia, quindi la cultura viene vista come la formazione dell'individuo in tutte le sue componenti. L'uomo che emerge è l'uomo colto ma che vive una vita appartata lontano della vita attiva da solo con i suoi libri. Nell'ottocento: la cultura è tutto ciò che è realizzato dalle capacità dell'uomo.Questo concetto di cultura si avvicina a quello elaborato da Tylor, secondo cui la cultura è quell'insieme complesso che comprende il sapere, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume, e ogni altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro di una società.
Ne conseguono quindi:
Ogni gruppo umano sviluppa una propria cultura, non esiste nessuna differenza di valore tra le diverse culture (non posso dire che esistono culture di alto o basso livello)Non esistono culture definite primitive, perché la parola primitivo significa un popolo selvaggio privo di civiltà, e non esiste nessun popolo che vive come gli altri animali. Credere che esistono culture primitive significa essere etnocentrici.(la credenza che la propria cultura sia superiore alle altre.)La cultura è da concepire come qualcosa di dinamico, evolve.
Se la cultura può continuare nel tempo e grazie a due processi:
Inculturazione: trasmissione verticale. Trasmissione da una generazione all'altra, di una particolare cultura, attraverso la quale ogni uomo diventa a tutti gli effetti membro della società. Processo che in sociologia viene definito come socializzazione e in pedagogia educazione. (nonni a nipoti, è una trasmissione di tipo verticale, c'è anche la socializzazione in versa, tipica della società moderna nipoti a nonni.)Acculturazione: trasmissione orizzontale, chiamato anche diffusione culturale. È il mutamento culturale derivante dall'incontro di culture diverse.
Es la Globalizzazione che ha profondamente cambiato il concetto di cultura. Oggi non esistono più culture pure cioè che non siano mai state toccate, infatti il turista porta degli aspetti della globalizzazione che in qualche modo cambiano quel il popolo. Questo viene provocato dal turismo globale non sempre rispettoso.
Per questo, l'antropologia, e il concetto di cultura hanno subito un grandissimo cambiamento: il concetto di Tylor perciò è superato.
Oggi l'antropologia non studia culture allo stato puro, ma fusioni di culture.
DISCIPLINE ANTROPOLOGICHE
Nel corso del novecento l'antropologia si è sviluppata prevalentemente come antropologia culturale, studia l'uomo come elaboratore di cultura. Si divide in:
Antropologia Culturale: studia l'uomo come elaboratore di cultura Antropologia fisica: mettere a confronto l'uomo con gli altri animali, dal punto di vista fisico, in modo da capirne l'evoluzione.Antropologia filosofica: capire le specificità umane che lo differenziano dagli altri esseri viventi. Esempio ragione e razionalità Etnografia: significa "descrizioni di popolazioni", si tratta di un lavoro svolto sul campo (osservazione partecipante) e studia gli usi e costumi di una popolazione. I primi veri antropologi. Vivevano con loro anche per tre o quattro anni.Etnologia: è un lavoro di sintesi dei risultati di ricerche degli etnografi. Utilizzano il metodo dell'analisi comparativa, facendo così emergere le differenze culturali.
LE ORIGINI DELL'ANTROPOLOGIA
L'antropologia intesa come interesse e curiosità verso ciò che è diverso, è sempre esistita nella storia fin dall'antichità.
Prova di questo, ne sono i racconti degli scrittori Erodoto e Tacito, Che raccontano le usanze dei popoli con cui i greci e romani entravano in contatto.
Tuttavia, è soltanto nel 700, durante il periodo dell'illuminismo, in cui questo semplice interesse, inizia a trasformarsi in un atteggiamento antropologico.
Atteggiamento antropologico: atteggiamento che che porta lo studioso ad un distacco critico sia rispetto alla cultura che sta osservando sia rispetto alla cultura a cui lui stesso appartiene.
Giá nell'illumismo abbiamo alcune opere Volteare e Diveroo (filosofi che possono essere considerati precursori dell'antropologia vera e propria) che iniziano a fare degli studi, utilizzando la nuova modalità dell'atteggiamento antropologico.
Nelle loro opere, iniziano a criticare l'atteggiamento dell'eurocentrismo, quindi la tendenza a interpretare ogni cosa secondo il punto di vista della cultura europea, ritenuta superiore alle altre.
L'EVOLUZIONISMO
La Antropologia come disciplina si sviluppa nella seconda metà dell'800.
Il quadro teorico e culturale di riferimento è quello dell'evoluzionismo.
L'antropologia evoluzionista sostiene che il genere umano, e di conseguenza la cultura, adotta uno schema universale di sviluppo, in fasi dallo stadio meno evoluto al più evoluto. (Proprio come la legge dei tre stati di Comte.)
In un approccio di tipo filosofico di Spencer, da non confondersi con l'evoluzionismo scientifico di Darwin.
I primi antropologi sono stati evoluzionisti. Morgan, Taylor, Frazeer.
La maggioranza sono antropologi da tavolino, etnologi, ma non degli etnografi.
MORGAN
Il lavoro di Morgan è paragonabile alla legge dei tre stadi di Compte, anche Morgan è interessato a cercare di tracciare uno schema evolutivo delle società umane. Individua tre stadi:
Morgan traccia uno schema evolutivo delle società umane. Secondo cui l'umanità si evolve attraverso 3 tappe:
Fase di vita selvaggia: Popoli Nomadi per necessità, in cui gli uomini vivevano di caccia e di raccolta. Strategie acquisitive, perché l'uomo acquisisce direttamente dall'ambiente quello che gli serve. Fase delle barbarie: cronologicamente, corrisponde al Neolitico, l'uomo da nomade inizia a diventare sedentario e a vivere di agricoltura e allevamento. L'uomo utilizza una strategia produttiva, è in grado di produrre, modificando l'ambiente, sulla base dei propri bisogni. (Rendere campo fertile, per coltivare)Fase della civiltà: i popoli iniziano ad utilizzare la scrittura e le macchine.
Questa suddivisione in fasi, non è di tipo cronologico, ma sono percorsi diversi che le società fanno.
(Secondo questo schema la civiltà degli egizi o sumeri, dal punto di vista evolutivo, fa parte dell'ultima categoria, nonostante siano antichi)
Ci sono popoli più antichi ma più evoluti rispetto a popoli più recenti, ma dal punto di vista evolutivo, più arretrati.
Come tutti gli schemi evolutivi, anche queso è totalmente superato: oggi non è possibile sostenere che vi sia un unico pensiero di civiltá uguale in tutti i popoli. Ogni società ha la sua storia che non può essere paragonabile ad altre società o culture.
TYLOR
Taylor fu soprattutto un antropologo da tavolino, quindi è un etnologo.
Si dedica soprattutto all'antropologia della religione.
Tylor traccia invece, uno schema evolutivo dello sviluppo del pensiero religioso, sempre di tre fasi:
Animismo: L'animosmo è la credenza che tutti gli esseri viventi abbiano un'anima che sopravvive alla morte, ed è considerata il principio della vita (Aristotele primo sostenitori dell'animismo, un'anima comune a tutti gli esseri viventi, anima sensitiva, condivisa con gli animali, e un' anima razionale tipica soltanto dell'essere umano.) E non è solamente la prima fase dello sviluppo del pensiero religioso, ma anche l'origine comune di tutte le religioni.Politeismo: credenza nell'esistenza di più Dèi, Monoteismo: credenza in un solo Dio (il monoteismo sarebbe più evoluto rispetto al politeismo, secondo Tyler),
FRAiZER
È inglese, dedicato allo studio dell'antropologia dell'evoluzione , sempre in una modalità etnologica.
Cerca di formulare uno schema evolutivo sempre relativo alla religione, come Tylor, ma non prende in considerazione la religione in quanto tale, ma la religione come sistema cognitivo.
In particolare per cercare di spiegare come l'uomo sia passato da sistemi di pensiero pre scientifici (magia e religione) a sistemi scientifici.
La magia e la religione, appartieni alla fase pre scientifica, sono sistemi di pensieri, sui quali l'uomo non ha nessun tipo di controllo.Mentre con la fase scientifica, l'uomo, attraverso la scienza è in grado di controllare e prevedere la realtà a proprio vantaggio.
Secondo Frazeer la magia e la scienza partono dagli stessi principi:
Principio di similarità: secondo cui il simile genera il simile, (ossia pianta di mele=mele), da questo nasce la magia omeopatica (medicina omeopatica= in armonia con la natura umana) ad esempio gli incantesimi.)Principio di contatto: due cose che sono state a contatto fra di loro continuano ad agire una sull'altra anche dopo che il contatto é finito, (calamita / wodoo)deriva la magia simpatica, l'idea che agendo dalla bambola woodo della persona posso provocare un'azione nella persona stessa.
Secondo Frazeer sia la magia che la scienza hanno in comune il punto di partenza, la differenza sta quindi nella loro applicazione.
La magia applica viene definita da Frazeer sterile, fine a se stessa, in quanto non porta alcun tipo di progresso e cambiamento all'umanitàLa scienza, al contrario, applica i due principi in maniera corretta, viene definita fertile: porta all'interno dell'umanità cambiamenti positivi.
Dal primo nasce la magia omeopatica: gli incantesimi, la seconda nasce la magia simpatica: i riti wodoo
MAUSs
MAUS nacque in Francia.
Fu uno dei massimi esponenti del funzionalismo, una corrente teorica introdotto dallo zio Durkheim.
Era un antropologo da tavolino. La totalità del suo lavoro infatti, si basa sugli studi etnografici di altri autori, dei quali riuscì ad ottenere tutte le informazioni necessarie a completare i volumi che sarebbero poi stati cruciali all'interno dell'evoluzione etnografica e dell'antropologia.
IL SAGGIO SUL DONO
Uno fra tutti è il "saggio sul dono", scritto nel 1923/4 basato in larga parte sui resoconti di Malinowski, Boas e Turner.
Analizza pratiche, da lui definite come pratiche economiche.
Il saggio di Mous si concentra sulle forme di scambio di oggetti da parte di vari gruppi, con lo scopo di costruire rapporti sociali.
Trova come tema principale di ogni forma di scambio quella del " dare, ricevere, ricambiare".
Consiste quindi nel "dare" e nel "ricevere".
Rifiutandosi di "ricevere" da qualcuno è un'offesa se possibile ancora più grande del non donare niente.
Infine è fondamentale "ricambiare" non solo con un altro dono ma con qualcosa che superi ciò che si è ricevuto.
"Dare, ricevere e ricambiare" non sono consuetudini facoltative, ma obblighi sociali, se si vuole avere un ruolo di prestigio nella società, ma anche solamente se si vuole essere riconosciuti sufficientemente onorevoli anche solo per far parte della società,
Il prestigio e l'onore di un individuo sono collegati direttamente alla quantità di cose che ha donato e che ha ricevuto.
Più è stato in grado di donare agli altri, maggiori onori egli ne otterrà, più ha donato agli altri, tanto più ne riceverà nel momento di ricambio.
L'oggetto ha un triplo valore:
quando lo si riceve, dimostrando che in un tempo precedente a sua volta si era donato, mentre si possiede l'oggettoNel momento in cui ci si disfa dell'oggetto, donandolo a propria volta, e permettendo al ciclo vitale di ricominciare
I CLASSICI DELL'ANTROPOLOGIA
BOAS
Boas è di origine tedesca. Studio matematica e fisica in Germania, e si avvicinò alle scienze umane dopo aver partecipato a una spedizione scientifica in Canada, nella terra degli Iunit. Verso la fine degli anni 80 dell'ottocento si trasferì definitivamente negli Stati Uniti, dove si dedicò allo studio degli indiani della costa nord ovest e, tra il 1919 e il 1922, dei pueblos.
Boss era contrario all'etnologia da tavolino dell'evoluzionismo. Infatti il suo motto era "tutti sul terreno", per lui l'antropologia non si può fare ad un tavolino ma significa fare ricerca sul campo.
Boas È il primo a delineare un metodo di ricerca secondo la logica induttiva che può essere riassunto nel seguente schema:
osservazione diretta dei fatti concretiRaccolta e analisi dei datiElaborazione di teorie e leggi
Boss rifiutò gli schemi dell'evoluzionismo, Perché ritiene che ogni cultura è che non può essere paragonato valutata può essere solo capita relazione all'ambiente in cui si sviluppa centrismo degli evoluzionisti che prendevano sempre in riferimento alla loro cultura.
Questa impostazione è stata definita particolarismo culturale: si tratta di un punto di vista secondo il quale ogni cultura deve essere studiata e compresa in relazione allo specifico ambiente in cui si sviluppa e ai problemi che deve affrontare.
Il particolarismo è la premessa indispensabile del relativismo culturale, ovvero di quella concezione per cui tutte le culture hanno una loro validità, e per questo non ha senso valutarle secondo parametri esterni che sono quelli prodotti da una cultura che si reputa migliore delle altre. (Etnocentrismo).
POTLACH
Il potlak è una cerimonia che si svolge tra alcune tribù di Nativi Americani. Sono delle tribù molto ricche perché vivono in un ambiente ricco di risorse.
Dal punto di vista evoluzionista è una popolazione arretrata perché sono raccoglitori, cacciatori, ma in realtà vivono in villaggi molto accoglienti, in caso di legno, lavorano rame, fanno artigianato, costituiscono canoe in legno, usano tecniche per essiccare quindi conservare il cibo.
Hanno pratiche simboliche molto importanti. I totem.
POTLACH
Festa che è un uomo ricco faceva, alla quale invitava quante più persone possibili.
Durante la festa lui bruciava o donava i beni in eccesso. Gli invitati erano obbligati a ricambiare, quindi dovevano fare una festa invitare tutti quelli che lo avevano invitato. Era una cerimonia di ostentazione: far vedere quanto si possedeva, mostrare i beni.
Significato sociale: Il prestigio, nessuno si permetteva di sottrarsi, era un vero e proprio dovere morale. Cerimonia obbligatoria, pena per perdere del prestigio sociale.Significato economico: Rientra nell'economia del dono. Dono: è un dovere sociale, non una regola, e morale prevede tre momenti che vanno rispettati dare ricevere ricambiare il Potlach permette di mantenere all'interno della tribù una certa uguaglianza sociale: evitarla che certi soggetti avessero troppo potere. Significato giuridico è un obbligo significato anche magico era la festa con riti Danzica e infinesignificato politico: conferma delle gerarchie sociali, facendosi Festa faceva vedere che avevano beni da buttare quindi l'anno ricchi.
È stato permesso dal governo canadese fino al 1884, poi però venne dichiarato illegale per poi dal 1951 tornano essere permesso perché diventa il simbolo dell'identità culturale di queste popolazioni che hanno sempre problemi ad integrarsi alla cultura americani canadesi, hanno sempre difeso le loro tradizioni ed usanze.
MALINOWSTKI
Malinowski è considerato il principale teorico del funzionalismo antropologico, che è un punto di vista che collega la funzione della cultura ai bisogni biologici dell'uomo.
Infatti secondo lui bisogna collegare la cultura e bisogni dell'uomo perché la cultura rappresenta la risposta dei bisogni o alle sfide che l'ambiente gli impone
Era di origini polacche. Tra il 1914 e il 1918 scappa e va nelle isole Trobriand si trovano in Papua nuova Guinea ovvero in Nuova Zelanda e li studia il popolo dei Trobriandesi, Partecipa attivamente alla loro vita e successivamente scrive un testo nel 1922 chiamato: "Argonauti del Pacifico occidentale"
Argonauti perché presi dai navigatori del mito greco comandati da Giasone infatti i Trobriandesi sono degli abilissimi navigatori.
Pur affermando la fondamentale importanza del lavoro etnografico compiuto direttamente da parte dell'antropologo, Malinowski non si accontentò di come questo fosse concepito e portato avanti dagli etnografi professionisti, ma lo ripensò totalmente.
Prese il nome di "osservazione partecipante" e segna un punto di rottura totale dall'antropologia vittoriana a quella novecentesca.
L'osservazione partecipante è Malinowski un'immersione completa all'interno della cultura che si sta studiando, e può necessitare spesso di anni di lavoro continui ed estenuanti.
Non a caso molti antropologi subirono veri e propri "crisi identità culturale" essendo immersi in una cultura totalmente differente e contemporaneamente estraniati dalla propria.
L'immersione dell'osservazione partecipante implica moltissimi elementi di lavoro:
Interviste, apparentemente informali, per permettere all'altro individuo di aprirsi nella maniera più sincera possibileOsservazione diretta dei fenomeni sociali, e non solo il loro resoconto o raccontoDiscussione di gruppo e partecipazione alla vita collettivaAnalisi di documenti prodotti dal gruppo sia in presenza dello stesso sia in solitariaStesura, di un diario dove annotare ogni singolo eventoAutoanalisi, per , individuare i preconcetti o distorsioni del proprio pensiero riguardo i fenomeni analizzati
KUla ring
Letteralmente "cerimonia di scambio "
È un rito che rientra nell'economia del dono. (Economia del dono perché non é un obbligo farlo, ma un dovere morale.)
Consiste in una cerimonia di scambio che precede il baratto vero e proprio, che viene fatta tra gli abitanti di diverse isole.
Questa forma di scambio ha profondo valore simbolico: serve a confermare i rapporti di collaborazione, amicizia tra gli abituanti di diverse isole.
Ma anche un significato economico, perché rappresenta una vera e propria forma di scambio.
Ma gli oggetti scambiati hanno solamente un valore simbolico e non economico.
Che cosa si scambia?
Gli oggetti scambiati sono collane e bracciali fatte di conchiglie.
Non possono avvenire scambi di oggetti dello stesso tipo.
(Es, un bracciale può essere scambiato solo con una collana)
È una pratica ciclica che si ripete sempre nella stessa modalità. Vi sono circa 20 comunità/ isole e durante la cerimonia i Trobriandesi girano in senso orario o antiorario purché si inizi si finisca sulla propria isola.
Se facevano in giro in senso orario si portavano collane di conchiglie rosse invece lo facevano in senso antiorario bracciali di conchiglie bianche.
Dopo la cerimonia, iniziava lo scambio vero e proprio, in questo caso il valore era economico.
Gli oggetti scambiati avevano un valore economico, es. reti da pesche, lance per pescare, cibi particolari.
(Nella società moderna: quando andiamo a casa di qualcuno c'è la prima fase dell'accoglienza, in cui ci fanno sedere, e normalmente noi che andiamo ospiti portiamo qualcosa, un oggetto privo di valore economico, ma per lo più simbolico. D'altra parte ci offre qualcosa anche chi ospita, per esempio del caffè. Non ha un valore simbolico, ma serve per confermare i buoni rapporti di amicizia.)
I Trobriandesi non possono essere definiti primitivi come uomini economici solo perché scambiano oggetti che non hanno valore economico. È comunque uno scambio non me ne voluto delle tradizionali forme di scambio
LEVI-STRAUSS
Nato a Bruxelles nel 1908, da genitori francesi, morto a Parigi nel 2009, Levi-Strauss si laureò in filosofia alla Sorbona nel 1931, e visse in Brasile, paese molto legato culturalmente alla Francia, dove compì spedizione etnografiche tra i Caduveu.
Dopo il breve rientro in Francia, si trasferì a New York, negli Stati Uniti, e qui entrò in contatto con grandi antropologi della scuola di Boas.
Levi-Strauss è il massimo esponente dell'antropologia strutturale (strutturalismo antropologico), cioè di quel tipo di teorie, da lui stesso elaborate, che ha l'obbiettivo di individuare le strutture sociali.
Secondo Levi-Strauss la struttura è un elemento culturale ricorrente che è presente all'interno di ogni cultura
Una di queste strutture è quella della parentela.
(La parentela è un termine strettamente antropologico in sociologia famiglia,)-
Con parentela si intende un'atomo, ossia una struttura di base che costituisce la parentela e racchiude i tre fondamentali legami di parentela.
- Legame di affinità, legame tra i coniugi
Legame di consanguineità, tra fratelli e sorelle, siblingship Legame di filiazione, tra genitore e figlio
Questi tre legami si muovono tra aspetti biologici e culturali:
Legame di affinità, non presenta alcun tipo di aspetto biologico, è un legame che si gioca completamente sul piano culturale. Questo legame, si fonda sull'evento del matrimonio, invenzione tipicamente umana, infatti non esiste nessun' altra specie animale che ha inventato questa ritualità. Tutti gli altri animali, vedono il rapporto finalizzato alla riproduzione. ( Levi Strauss ne parla non in chiave moderna, ma come un atto che ha una valenza dal punto di vista sociale e culturale e anche economico.);Legame di consanguineità, legame al 100% biologico, che si gioca sul legame di sangue;Legame di filiazione, viene visto come un legame che combinava sia aspetti biologici che aspetti culturali. È necessario differenziare il legame tra madre e figlio e padre e figlia. Il legame tra madre e figlio è al 100% biologico, esso si basa sull'evento del parto, ed anche sul fatto che la madre, fin dalla nascita, nutre il bambino, condividendo sostanze proprie. Mentre tra padre e figlia, il legame si gioca sul piano culturale e sociale, con l'assunzione delle responsabilità dei figli da parte del padre. Questa visione è differente da quella attuale, questo perché nell'800, la la paternità, a differenza della maternità, non poteva essere verificata. Perciò era padre chi si assumeva la responsabilità della propria compagna e dei figli, riconoscendoli come propri, nel momento in cui gli da il proprio cognome e li mantiene economicamente. In realtà, questo aspetto della paternità, per esempio con l'adozione, il padre viene riconosciuto sul piano sociale e culturale, e non biologico. Anche la paternità, come il matrimonio, è un invenzione tipicamente umana, in quanto nessun'altra specie animale riconosce il legame tra padre e figli. Questo perché l'essere umano è l'unico ad avere un cervello abbastanza evoluto da essere in grandi di concepire una relazione triadica, padre madre e figlio, (il bambino ad esempio deve superare il complesso di Edipo).
Da questo atomo di parentela , derivano le due fondamentali regole che riguardano l'accoppiamento sessuale:
- Tabù dell'incesto
Regola dell'esogamia
TABÙ DELL'INCESTO
Con tabú dell'incesto si riferisce al divieto dell'accoppiamento tra parenti prossimi, presente in tutte le culture umane, ed anche in altre specie animali.
Per esempio negli scimpanzé.
Negli scimpanzé, il tabù dell'incesto, riguarda il rapporto tra madre, figlio e fratelli uterini (che fanno parte dello stesso parto ). In questo caso si parla di inincrocio (termine biologico che si utilizza per indicare l'accoppiamento tra parenti stretti).
Nella storia dell'essere umano la forma più frequente di incesto riguarda il rapporto tra padre e figlia. E la motivazione è pratica, in quanto l'incesto non è condannato per motivi morali o biologici, ma proprio perché è più facile l'accoppiamento tra padre e figlia, rispetto a tra madre e figlio.
La madre spesso entra in menopausa ed i figli erano spesso in guerra.
Stesso vale per i rapporti tra fratello e sorella: i fratelli spesso erano in guerra, e le sorelle trovavano marito prima del ritorno del fratello.
ESOGAMIA
ESOGAMIA regola matrimoniale che impone al soggetto di sposarsi al di fuori del gruppo di appartenenza, in contrapposizione con l'endogamia, che indica invece, le unioni che avvengono all'interno del gruppo.
Ciò non è necessariamente l'incesto.
Il Matrimonio esogamico si è imposto in tutte le società, perché stabilisce rapporti di alleanze di vario tipo che sono una garanzia di sopravvivenza del gruppo sociale.
Dal punto di vista antropologico, l'esogamia trova la sua origine nel mito dell'Orda primitiva di Freezer.
È un contesto sociale primitivo cioè privo di istituzioni in cui tutto il potere è concentrato nelle mani del padre che autoritario e comanda solo lui quindi ha il potere assoluto. Il padre tiene per sé tutte le family group e figli maschi che sono in competizione con lui. Quindi si riuniscono e uccidono il padre quindi di eliminare il problema me lo dà inizio a provare un forte rimorso come per dire che il padre quasi prepotente da morto che da vivo. I figli per placare il rimorso creano un totem ovvero le donne del gruppo, perciò si obbligano a cercare donne al di fuori del proprio gruppo, da qui nasce il concetto esogamico.
Questo mito presenta diverse similitudini con il complesso di Edipo. Le simbologie che ricorrono: il divieto di uccidere il padre, la proibizione dell'incesto e la visione del padre come legge, rappresentato come una figura autoritaria
TESTI
CAVALLI SFORZA
Luigi Luca cavalli sforza nato a Genova, a studiato le evoluzione umana per più di cinquant'anni. Studiando il rapporto tra geni, popolazioni lingue, cavalli sforza ha concluso che tutta l'umanità ha origine da un unico ceppo africano e che la diversità linguistica corrisponde a quella genetica. Nel brano tratto dal testo "geni , popolazioni e lingue", cavalli sforza illustra i meccanismi della trasmissione culturale.
La trasmissione culturale consiste di due fasi successive: la comunicazione di una novità e la sua accettazione.
La seconda non è del tutto assicurata, poiché la comunicazione può essere malintesa, dimenticata o insufficiente a convincere, ed è sempre possibile che non sia seguita dall'accettazione. Spesso, per avere un seguito favorevole, la comunicazione deve essere ripetuta. Se il trasmettitore autorità politica o religioso, o semplicemente prestigio, l'accettazione sarà molto più probabile. Anche all'età del trasmettitore del ricevente hanno il loro peso.
NEL VILLAGGIO DOGON
Testo filosofico, del tutto diverso da una scrittura antropologica.
I DOGON, sono una popolazione africana del Mali, di circa 200.000 abitanti.
Sono più tribù diverse collegate tra loro, alcune si trovano in Mali, altri in Burkina Faso.
Sono società di coltivatori: coltivano il miglio, (famiglia delle graminacee), caffè e tabacco.
Sono abili artigiani, fabbri e scultori. (maschere).
I Dogon creano maschere con un profondo valore simbolico e rituale.
Sia maschere antropomorfe .
Si credeva che, momento in cui vengono indossate, dessero una carica ed energia vitale.
Venivano indossate durante cerimonie rituali, erano cerimonie mistiche, dove la figura dello Scamano, durante il rito, fatto di danze e canti, ad un certo punto raggiunge l'ecstasi, ed in quel momento riesce ad entrare in contatto con il mondo sovrannaturale.
L'aspetto caratteristico che si conosce è la lingua, il DOGON, articolata in una serie di dialetti e varianti, a tutti gli effetti riconosciuta.
Ogni membro di questo villaggio ha 4 nomi: un nome segreto, uno riferito alla mamma, un nome relativo alla classe di appartenenza e un nome legato all'età.
Religione è animista, religione molto antica, secondo cui tutte le cose, animate e non, possiedano un anima. Questa religione si lega con tradizioni tipiche dell'Islam.
La religione DOGON può essere definita come una forma di enoteismo, via di mezzo tra monoteismo e politeismo.
Monoteismo, credenza in una sola divinità; Politeismo, sistema socialmente organizzato di dei.
Enoteismo; variante del monoteismo, crede che esista una di vita principale, dalla quale derivano una serie di divinità minori.
In questo caso il Dio creatore è Amma.
Il loro villaggio ha un organizzazione spaziale particolare.
Territori molto aspri, pietre, fango, dove batte il sole molto forte.
Villaggi sorgevano in posizioni sollevate, dove ci si arrivava dopo un lungo percorso, tra pietre, fango, sotto il solo cuocente.
Il villaggio apparentemente poteva sembrare un villaggio caotico e disorganizzato per via delle abitazioni una vicina all'altra separate da sentieri molto piccoli.
In realtà la sua organizzazione vista dall'alto, presenta una somiglianza a un corpo umano disteso, una sorta di Gulliver, dove le parti fondamentali del corpo riproducevano un elemento fondamentale del Villaggio.
La testa, la parte più alta del villaggio, sta il Toguna, la casa della parola e degli anziani, dove si amministrava la giustizia quotidiana.
La pancia erano i granai e i segni erano le abitazioni .
La casa delle donne, in cui andavano a vivere durante il periodo mestruale, rappresentavano le mani.
La pietra con i sassi che vista dall'alto sembrava un ombelico.
Poi dei pilastri con una vaschetta di pietra che raccoglie l'olio che richiamavano i genitali.
Per loro la sessualità rappresentava un elemento molto importante, non era assolutamente un tabù, ma una dimensione fondamentale dell'essere umano, sia maschile che femminile, che va in un certo senso esibita con orgoglio, e va investita attraverso una serie di riti finalizzati a promuovere la fertilità.
Questo è l'aspetto tradizionale, ma oltre a questo, si combinano anche aspetti moderni.
Moderni non perché si siano evoluti, ma perché, è frutto di un processo di assimilazione, di fusione culturale, avvenuto con i turisti, i quali hanno portato pezzi di globalizzazione.
Esempio, un bar (frutto dell'importazione da parte del turismo).
Turismo spesso non rispettoso e responsabile delle tradizioni del popolo.
E senza soprattutto capire la simbologia che questi elementi possono avere nella loro cultura.
(I DOGON devono ogni anno risistemare le loro case, perché i turisti staccano pezzi delle loro case come ricordo.)
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