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Violet

Fisso la mano di Aiden sul suo petto, vorrei posare lì la mia, anzi, vorrei posare il palmo in quello stesso punto per percepire il battito del suo cuore.

Chissà se corre come il mio?

L'altra mano accarezza ancora la mia guancia, la vicinanza fra noi è così breve, così intima e inspiegabilmente familiare, come se vivere momenti simili fosse una bella routine.
È davvero bizzarro pensare che io possa  aver catturato il suo cuore, che lui possa vivere le mie stesse emozioni, che lui possa volermi davvero conoscere, volermi vivere.
Eppure, i suoi occhi, quelle iridi talmente chiare da sembrare uno specchio nel quale in questo momento quasi guardo il mio riflesso, mi sembrano così sincere.
Poche, pochissime volte ho trovato persone che mi guardassero con affetto, con sincera amicizia, con vero interesse.
Ma mai così, mai come sta facendo lui ora, ed io, mai mi sono sentita, in vita mia, come in questo istante.

Ad un tratto le sue labbra sono sulle mie.
Le preme contro le mie, così forte come se volesse diventare un tutt'uno con me, come se volesse annientare ogni distanza, ma non solo fra i nostri corpi, anche fra le nostre anime.
La lingua preme chiedendomi l'accesso e sono felice di concederglielo, lasciandomi trasportare da una danza furente insieme alla mia.
Il suo sapore è così dolce e amaro allo stesso tempo, proprio come lui che sa ammaliarmi e subito dopo colpirti.
Le mani grandi e forti di Aiden si spostano dietro la mia schiena e spalmano il mio corpo al suo.
Le mie braccia avvolgono il suo collo, mentre la guerra fra le nostre bocche continua in modo quasi violento.
Non ho quasi più fiato nei polmoni ma non importa,non voglio separarmi da lui neanche per riprendere fiato, ma ci pensa lui a staccarsi.

Ossigeno, finalmente ossigeno.

I nostri respiri, sincronizzati, si inseguono, mentre nel suo sguardo, fisso sulle mie labbra, leggo pura lussuria.
Non posso credere che sia davvero io quella che desidera.
Un solo passo indietro e i nostri corpi si staccano facendomi sentire già la mancanza del suo calore, ma il freddo che sento viene subito sostituito da puro fuoco al passaggio delle sue dita sulla mia pelle.
Prima il braccio, poi la spalla, infine il petto.
Solo quando l'indice di Aiden sfiora la scollatura del mio ridicolo pigiama, ricordo di essere senza reggiseno, e per un attimo, sento le guance andare a fuoco, di sicuro devo essere arrossita.
Il mio corpo reagisce al suo tocco sentendo brividi in ogni centimetro di esso, l'angolo sinistro delle sue labbra si alza e capisco che è compiaciuto vedendo, attraverso il tessuto di cotone, i miei capezzoli turgidi.
I primi due bottoni della mia maglietta, vengono schiusi dalle sue dita, ed io devo ingoiare il groppo che mi soffoca.

Sono agitata.
Sta succedendo, sto per fare l'amore con Aiden.

Forse dovrei dirgli che sono vergine, ma come reagirebbe? Cosa penserebbe di me? Mi vorrebbe ancora?
Mi vergogno della mia scarsa, o meglio, inesistente esperienza.
Scosta i miei lunghi capelli da un lato e la punta del suo sottile naso accarezza il mio collo, lo sento inspirare ed emettere un flebile suono .
"Amo come profuma la tua pelle."
Trattengo il respiro quando inizia a lasciare piccoli baci umidi nell'incavo del collo facendomi sentire l'intero corpo intorpidito, ma soprattutto, le mutandine bagnate.
Le sue mani si intrufolano sotto la mia maglietta e viaggiano lungo la schiena.
Un passo, un altro, lui mi spinge delicatamente sul letto e mentre si appropria di nuovo delle mie labbra, mi ritrovo sdraiata con lui sopra di me.
io sono frastornata dalle sensazioni che mi fa provare mentre stuzzica un capezzolo con le dita sotto la stoffa leggera.
Aggancio spontaneamente le cosce intorno alla sua vita portando i nostri bacini più vicino., Troppo vicino, tanto da sentire il rigonfiamento del suo cavallo sulle mie parti intime, che bruciano.

Mi sfugge un suono stridulo.
"Oh fiorellino, tra poco urlerai più di così."

Famelico si lancia sulle mie labbra, un assalto al quale non ho intenzione di sottrarmi, almeno fino a quando non sbottona il resto della mia maglietta.
Mi ritraggo portando le mani a chiuderla e coprirmi.
"Forse dovremmo rallentare."
La sua fronte si aggrotta e confuso alza il busto, ne approfitto per sgusciare via.
"Davvero?"
Si siede sul letto e allarga le braccia, stordito da questo cambio di programma.
Di fretta chiudo i bottoni del pigiama e non posso credere di quello che stava per vedere.

"Violet, ho fatto qualcosa di sbagliato?"
Si avvicina a me con aria preoccupata e mi sento un po' in colpa.
"No, è solo che..."
Non so come finire la frase.
"Io, non..."

Abbasso lo sguardo perché non sono in grado di dirgli le due cose che voglio nascondergli per paura che possa smettere di guardarmi come solo lui sa fare.

"Non ...?"
Mi incalza a terminare la frase, ma questo peggiora il senso di ansia che attanaglia la mia gola.

"Non mi dirai che sei vergine?"
Ridacchia di me, facendomi sentire una perfetta idiota.
Stringo i pugni, diventando probabilmente paonazza, un misto fra vergogna e ira mi scorre nelle vene.
Non volevo dirglielo, e di certo, ora più che mai, non voglio che sappia della mia malattia e di quello che ho passato.

"Certo che no, ma di sicuro questo non sarebbe il modo più giusto per reagire se lo fossi.

Abbottono nervosamente la maglia e gli dò le spalle.
"Hei, hei, mi dispiace, sono stato un totale idiota."
Aiden mi raggiunge cingendomi le spalle.
"Sì, lo sei stato eccome non dimostrando un minimo di sensibilità, che importanza ha quanta esperienza io abbia?"
Mi stacco da lui in malo modo.

"Nessuna, Violet, credimi, nessuna, ma..."
Lascia la frase in sospeso, e me con essa.
Le sue labbra diventano una linea retta e inizia a scuotere la testa.
"Ho capito che non sei molto esperta a letto, e questo mi piace, anche se non dipende da questo il mio interesse nei tuoi riguardi, però...se tu fossi vergine, io non sarei l'uomo migliore per questa esperienza."
Sospira scompigliandosi i capelli corvino.

"Perché sostieni una cosa simile?"
Chiedo con voce leggermente tremante, timorosa della sua risposta.

"Perché io posso darti l'oggi, solo quello, perché sono un completo disastro e, per quanto ogni cellula di me, mi spinge verso di te, non sono in grado di darti di più."
La sua espressione è rammaricata e triste, non so come interpretare ciò che mi ha appena confessato.

"Chi ti dice che io cerchi altro? Cosa credi? Che sia in cerca di..."
"Dell'amore, e non credo di essere io."
Mi interrompe facendo saettare il mio sguardo nel suo e facendomi sentire una morsa al petto.

Cerco di mandare giù questa affermazione abbassando gli occhi.
"Io non credo nell'amore, cerco emozioni vere, autentiche, che mi facciano sentire viva."
L'essere umano non so se sia in grado di amare, tranne qualche raro caso eccezionale, come Patty e Consuelo.

"Stronzate, fiorellino."
Aiden mi raggiunge catturando le mie iridi ed intrappolando il mio viso fra le sue mani.
"L'amore esiste ed è meraviglioso, anche quando non lo capisci, anche quando cerchi di sfuggirgli, persino quando fa male, e fa male, fidati."
Scruto il suo volto, scruto quei frammenti di cristallo che ho davanti, alla sciocca ricerca di un nome, un volto di colei che ha avuto il suo amore.
Mi chiedo come sia, dove sia, chi sia, e la invidio, perché è chiaro che stia parlando di questo sentimento così perché lo ha provato.

"E tu devi crederci. Chi ti ha spezzato il cuore per rinnegarlo?"
Sfuggo alla sua presa e resto in silenzio, non voglio essere compatita per le difficoltà e le assenze, le derisioni, che ho subito da tutta la vita.

"Ma se al momento non puoi o vuoi farlo, puoi credere in questo, in noi."
Indica prima me e poi lui, strappandomi dai miei brutti ricordi.

"Perché nell'oggi esistiamo, e ciò che sentiamo qui dentro è autentico."
Batte un piccolo pugno sul suo petto sorridendo.

"Pensaci, fiorellino, buonanotte."
Si avvicina e mi lascia un piccolo bacio sulla fronte, per poi uscire dalla stanza proprio da dove era arrivato, lasciandomi ad una notte di tormenti.


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