Capitolo 6
La notte precedente avevano lasciato l'appartamento di Rita impaurite. Avevano bevuto cinque tazze di caffe e successivamente fatto scorta di cibo, biancheria, vestiti e armi ma l'unica cosa che non avevano in borsa era la salvezza e speravano di poterla trovare per strada. Durante il viaggiò Megan osservò curiosa le strade chiedendosi che fine avessero fatto i pazienti dell'ospedale e il personale. Nicole invece dormiva tranquilla dall'inizio della fuga dalla loro città. Diede un'occhiata al viso tremante dell'amica poggiato al finestrino e poi controllò l'ora sul telefono 9:30 di mattina. Si stupì di quanto tempo fosse passato mentre guidava e poi Nicole si svegliò.
"Mmh" si stropicciò gli occhi e si massaggiò dolorante la schiena, Megan la osservò con la coda dell'occhio "ho fatto male a pensare che dormire in macchina fosse una buona idea"
"Decisamente" rispose Nicole "dove stiamo andando? Ho fame e poi sono più di tre ore che guidi senza sosta"
Megan scrollò le spalle e disse "sto cercando di allontanarmi sempre di più da San Francisco"
"Quando facciamo una pausa?" le chiese Nicole ancora intontita dal riposino
"Ci fermiamo al primo autogrill che troviamo, promesso" le rispose Megan mentre girava il volante.
Uscite dall'autostrada trovarono un autogrill poco distante, nel parcheggio vi era qualche macchina. Le porte del locale erano semichiuse e l'aspetto dell'edificio all'esterno sembrava invitante. L'insegna del locale brillava ancora alla luce del sole e per Megan quello rappresentò un buon segno, sorrise. Parcheggiò il SUV, fu la prima ad aprire la portiera e a scendere dal veicolo.
Aprì il baule, per prendere lo zaino con le armi, Nicole si posizionò dietro di lei
"Dove andremo dopo?" le domandò con le braccia conserte
"Non lo so. Per quanto ci riguarda non sappiamo nemmeno se la situazione di San Francisco sia la stessa nel resto dell'America" rispose Megan mentre chiudeva il baule.
"Si ma, dovremmo avere qualche idea sul da farsi"
"Non ne ho idea, mi dispiace"
"Tra poco saremo a corto di benzina" le ricordò Nicole, questa volta con tono più severo rispetto alle volte precedenti
"Credi che non ci abbia pensato? Cristo!" chiuse il baule con forza "e ora andiamo prima che qualcun altro prenda del cibo"
Camminarono fino all'ingresso del locale, sperando con tutto il cuore di trovare lì qualcuno che potesse accoglierle e preparare loro una colazione come si deve dopo un viaggio così lungo. Si accorsero subito, però, per loro dispiacere che probabilmente avrebbero dovuto aspettare molto più tempo per incontrare qualcuno.
"Bene, non c'è nessuno. Meglio così, possiamo prendere molto più cibo di quanto avremmo potuto" si guardarono attorno e notarono che la cassa non era in ordine, bensì in disordine come se quel negozio fosse stato vittima di un saccheggio. Megan si diresse verso la cassa, un odore nauseante si infilò nel suo naso quando trovò un morto. Il corpo era quello di un uomo sulla cinquantina con i capelli rasati, una pozzanghera di sangue fresco colorava le piastrelle lucide del negozio.
"Oh, cristo" si tappò il naso con la mano destra, mentre con l'altra si coprì la bocca per trattenere il conato di vomito. Nicole la guardò curiosa e spaventata
"Cos'hai trovato?" le chiese impaurita
"Non farmici pensare, ti prego se non vuoi che ti vomiti in faccia"
Nicole si sporse per capire da cosa Megan potesse essere così disgustata, si tappò il naso anche lei
"Che schifo! Cosa gli è successo?" esclamò lei
"Zitta! Non sappiamo cosa o chi gli abbia fatto questo. Non mi piace come è stato ridotto, e il sangue è fresco, quindi è morto da poco"
"Qualsiasi cosa sia stato è ancora qui vicino" concluse Nicole, Megan annuì. Rivolse un altro sguardo al cadavere, questa volta con più attenzione, nel palmo dell'uomo vi era una croce d'oro.
"Guarda lì" disse a Nicole e le indicò il braccio dell'uomo
"Vuoi rubare una collanina a un morto? Sei pazza?" le domandò strabuzzando gli occhi
"Ma no scema. Che stai dicendo?" scosse la testa e riprese a parlare "hai mai sentito parlare di gente che vede una collanina d'oro per terra e non la raccoglie? Non è un po' strano? A meno che tu non sia psicopatico o cose del genere. Secondo me non è stata una persona a fargli questo"
"Secondo te c'è un animale che si annoia e va in giro a fare fuori le persone? Non saprei" stettero in silenzio per qualche minuto per riflettere.
Fu Nicole a rompere il silenzio "se è davvero così dobbiamo sbrigarci con i rifornimenti. Megan annuì e si divisero.
"Secondo te c'è un animale che si annoia e va in giro a fare fuori le persone? Non saprei" stettero in silenzio per qualche minuto per riflettere.
Fu Nicole a rompere il silenzio "se è davvero così dobbiamo sbrigarci con i rifornimenti. Megan annuì e si divisero. Lasciarono la collanina d'oro scintillare da sola, sul pavimento. Le corsie del negozio erano vuote, Nicole aveva sempre desiderato di poter fare la spesa in un supermercato vuoto, ma ora quell'atmosfera la faceva sentire come un pesce fuor d'acqua. Quell'edificio ormai si era trasformato in un labirinto e la faceva sentire tutt'altro che bene, come se potesse mancarle qualcosa. Giunse allo scaffale dei dolci, lo aveva evitato per 10 mesi, uno sforzo in più per reggere la competizione con le sue colleghe di lavoro sempre in forma. Sospirò e prese tre confezioni di cioccolato per poi passare alla zona dei cibi in scatola. Megan si trovava dall'altra parte della stanza, in quell'autogrill aveva scoperto l'esistenza di elementi molto strani come la miniatura di un water con l'acquario al posto dello sciacquone, una pistola per mettere nel piatto le salse e un vestito di carnevale da squali per cani. Ma, un elemento tra i molti attirò la sua attenzione. Era un quaderno tascabile, di finta pelle. Quelli che si trovano nei discount a metà prezzo. Si sorprese nell'afferrarlo e girarlo per osservare la scritta –Diario di viaggio-. Le pagine all'interno erano bianche in modo da poterci scrivere e riportare illustrazioni sopra. Da ragazzina, ne aveva tenuti parecchi di diari, soprattutto sotto consiglio degli psicologi per affrontare il lutto dei genitori. Due anni fa aveva smesso, subito dopo l'inizio dell'università e degli innumerevoli impegni che occupavano le pagine della sua agenda. Ci pensò su, ricordò dei tempi in cui scriveva degli incubi che faceva sulla madre e il padre. Gettò il quadernino nello zaino e andò a cercare una biro prima di pentirsene.
Un pensiero le passò per la testa: e se quel posto non fosse completamente abbandonato e qualcuno arrivato prima di loro avesse chiamato la polizia? Cosa avrebbero detto se l'avessero trovata lì mentre "prendeva" cibo e altre cose utili per il viaggio insieme a Nicole? O se, semplicemente qualcuno le avesse beccate a frugare in un negozio dove il proprietario era un cadavere che giaceva sul pavimento dietro la cassa? Così rivolse lo sguardo verso la strada per controllare che nessuno fosse nei paraggi. Ed era così. Nessun rumore del traffico, nessuno che chiacchierava con le borse della spesa in mano. I suoi pensieri si zittirono e decise di prendere altri coltelli, dei giubbini nel caso la notte avessero avuto freddo e dei sacchi a pelo nuovi di zecca.
Dopo aver preso tutto ciò che potesse dimostrarsi utile sbucò anche Nicole.
"Che hai trovato?" le domandò curiosa Megan, Nicole espose le confezioni di cioccolate trovate prima "nel caso avessimo fame e dovessimo fare una pausa"
"Altro?"
"Cibi in scatola, qualche frutto, dei coltelli...solo abituati a mangiare con le mani se dovessimo utilizzarli per altro"
"Assorbenti?"
"Tutti quelli in esposizione"
"Bene, direi che siamo pronte" annunciò Megan ormai diretta verso il parcheggio
"Aspetta" disse all'improvviso Nicole
"Hai dimenticato qualcosa? Ti aspetto, basta che fai veloce"
"No, io, non ho dimenticato niente" scosse la testa Nicole
"Allora? Che c'è, qual' è il problema?"
Nicole indicò subito il corpo "il...il tizio si è mosso" affermò prontamente impaurita
"Che cosa?! Mi prendi in giro!" esclamò Megan "andiamocene, abbiamo ancora molta strada da fare" si voltò sbuffando
"Si è mosso di nuovo! Oddio!" esclamò Nicole questa volta, Megan si girò a guardarla e la trovò più spaventata di prima
"Oh Cristo" si avvicinò al cadavere sbuffando e lo toccò una volta col punto delle dita "visto? Non si muove!"
"Attenta!" gridò Nicole.
Le mani dell'uomo morto iniziarono a tremare e la bocca a muoversi come stesse masticando qualcosa, Megan si alzò di scatto e si allontanò. Lo zombie iniziò a muovere la testa e a sputare sangue, dopodiché iniziò a ringhiare come un leone infuriato e affamato. Si alzò in piedi barcollando come un ubriacò e si avvicinò alle due ragazze osservandole come la testa inclinata
"Scappa!" esclamò Megan e Nicole la seguì correndo. Arrivate alla macchina lanciarono gli zaini nei sedili posteriori e fecero partire la macchina. Megan si accorse non aver mai guidato così velocemente da quando ne aveva memoria.
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