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Capitolo 11

Dopo aver salutato i ragazzi per sempre, decisero di andarsene in cerca di un nuovo rifugio e di nuove provviste. Ormai il sole caldo della mattina si era nascosto dietro alle nuvole prospettando un pomeriggio piovoso. L'atmosfera in macchina non era migliore. Megan era concentrata sulla strada e il malumore le faceva pensare che avrebbero dovuto sbrigarsi se non volevano rimanere bloccate sotto la pioggia. Nicole, invece continuava a pensare alla sua migliore amica e al battibecco avvenuto precedentemente. Ricordava di aver litigato in questo modo solo due settimane prima dopo la visita all'ospedale per prendere sua madre. Per il resto, nel corso della loro amicizia non le venivano in mente litigi così pesanti da quando si erano conosciute. Erano sempre state discussioni futili, le loro, tanto che non ne ricordava nemmeno il motivo. Questa volta, però, aveva paura che se avessero continuato così, avrebbero passato il limite.

"Credo che stia per piovere" mormorò Megan sbuffando.

Nicole alzò la testa dal finestrino dopo averla udita parlare "Si, lo credo anch'io" disse "c'è un posto dove mangiare qui vicino?"

"Non lo so. facciamo un giro e vediamo" si guardò in giro "ho una fame assurda dopo quel cioccolato"

"Già".

Dopo mezz'ora trovarono un posto che sembrava essere invitante, si chiamava "Carmelo's" in vetrina era stampata la lista dei prezzi e disegni di panini farciti, porzioni di patatine fritte e un poster di Marilyn Monroe "Che ne dici?" chiese Megan, che ormai ragionava con lo stomaco più che con il cervello.

"Qualsiasi posto purchè ci sia da mangiare" sussurrò desiderosa Nicole.

Scesero dalla macchina. Il primo contatto con l'esterno fu l'aria fredda del posto abbandonato che le circondò come benvenuto. Aprirono il baule e afferrarono gli zaini.

Megan ispezionò lo zaino in cerca di armi, afferrò un pugnale dalla punta rotonda e lo esaminò. Accarezzò la punta rabbrividendo al contatto

"Bello questo. Dove l'hai preso?" domandò alla sua amica mentre fissava il coltello

"Mio nonno era un esperto di quella roba. Ti ho mai detto che era inquietante, insomma una volta ha aperto la scatola e io ho visto tutti quei coltelli...per un momento ho pensato fosse un assassino" commentò Nicole ridendo.

"Anche a mio padre piacevano quelle cose" rispose Megan

"Beh, ad essere sinceri nemmeno tuo padre era tanto normale" scherzò Nicole e Megan sorrise annuendo "scusami per quello che ho detto prima. Non avrei dovuto essere così aggressiva"

"Ero solo preoccupata per te. Ora me lo dirai?"

"Preferisco non parlarne per ora"

"Si va bene, ma ricorda che se hai bisogno di parlare io sono qui"

"Grazie"

"Per cosa?"

"Per sopportarmi".

"Bene, ora andiamo a mangiare" Megan mise lo zaino in spalla e si avviò verso il locale seguita da Nicole.

Impugnarono le armi e entrarono nel ristorante, la radio era ancora accesa ma andava a scatti e riproduceva musica latina, il locale era vuoto.

Si sedettero ad un tavolo, Nicole afferrò il libretto delle ordinazioni e tornò al tavolo in cui si trovava Megan

"Buongiorno signorina" disse ironicamente all'amica "vedo che è affamata"

"Oh si. Qual è la specialità del giorno?" domandò Megan

"Le consiglierei un panino ripieno, torno in cucina e do un'occhiata" girò i tacchi e scomparì.

Mentre Nicole andava in esplorazione, Megan guardò fuori dalla finestra e vide il SUV in compagnia delle altre macchine abbandonate. Si chiese se fosse successo qualcosa anche lì ma non seppe rispondere. Da un giorno all'altro la sua vita era cambiata, certo aveva sempre sognato che accadesse. Ma non in quel senso.

"Ah! Megan!" Nicole si mise a urlare

"Che c'è? Che succede?" sfilò il pugnale dallo zaino e si incamminò verso la cucina.

Entrò nella cucina composta da due corsie e si guardò attorno cercando Nicole. Quella stanza sembrava troppo grande per essere usata come cucina. Per un attimo Megan pensò di trovarsi in un labirinto quando un rumore attirò la sua attenzione. Alcune confezioni di cibo erano cadute dai piani più alti ed ecco che vide tutto: un uomo grasso vestito da cuoco si stava avvicinando piano verso Nicole. Megan vide l'espressione di Rita della notte precedente nel viso della sua migliore amica. Silenziosamente cercò di avanzare e di farsi notare da Nicole per fare in modo che sapesse di non essere sola. Nicole iniziò a piangere

"Ti prego, non farmi del male" piagnucolò la ragazza.

Mentre l'uomo iniziava a ringhiare Megan camminò lentamente, le gambe tremanti verso l'amica, questa volta la mano teneva decisa il pugnale. Sollevò il braccio e puntò l'arma sulla schiena dell'uomo come aveva visto fare nei film ma non funzionò perché la forza non era abbastanza. A ufficializzare il fallimento fu la caduta del coltello per terra. Trattenne il fiato "Non ce l'ho fatta" pensò "dovevo proteggerla e non ce l'ho fatta"

Nicole si staccò lentamente dallo scaffale mentre le lacrime si fermarono ansiose di poter continuare il loro giro sul viso della ragazza. Megan si avvicinò sempre al cuoco rabbioso uno sparo salvò la vita alle ragazze.

"Non c'è di che" disse una voce dietro di loro. Quella che aveva parlato era una ragazza della sua età, con i capelli lunghi e ricci e gli occhiali da hippie. Stringeva orgogliosamente il fucile tra le braccia

"Chi siete?" esordì Megan "volete ucciderci?"

La ragazza rise e scosse la testa "vi ho appena salvato la vita, che senso avrebbe uccidervi?". Megan annuì e pensò che se avesse voluto ucciderle avrebbe lasciato che il tizio se le mangiasse.

"D'accordo. Allora vuoi qualcosa in cambio?" le domandò Megan

"Deanna, dove sei?" sbucarono altre tre uomini con lei

"Tutto a posto qui? Chi sono loro?" chiese uno dei tre

"Loro sono delle nuove amiche" le presentò al suo gruppo.

"Morsi? O ferite di altro genere?" domandò sempre lo stesso

"No, stiamo bene" rispose Megan.

"Oggi mi sento gentile perciò potete seguirci nel nostro rifugio" disse la ragazza sistemandosi per bene il fucile sulla spalla.

I due gruppi raggiunsero le auto e si prepararono a partire. Megan sistemò gli zaini nel baule

"Ti fidi di loro?" le chiese Nicole.

"Non lo so, ma è meglio provarci. Non abbiamo un posto dove dormire e se questa gente è davvero buona dobbiamo scoprirlo" rispose Megan entrando in macchina.

"È se qualcosa dovesse andare storto? E se fossero un branco di psicopatici?!"

"Hai visto com'era tua madre?" le ripeté Megan.

Nicole annuì e allacciò la cintura

"Scusa, mi dispiace. È che questa situazione..." mormorò Megan

"Parti" le ordinò Nicole. E così fece.

Giunsero a destinazione dopo mezz'ora, scoprirono di trovarsi in piena campagna; non avevano mai visto così tanta natura, erano sempre state abituate alla noia dei grattacieli e degli edifici di San Francisco.

"Benvenute nel nostro rifugio" disse l'uomo pelato, "scusate se non ci siamo presentati prima ma preferiamo scampare dal pericolo, prima di farci sgranocchiare dai cadaveri, comunque io sono Dave"

"Io sono Marcus" si fece avanti un ragazzo moro con gli occhi verdi sorridendoci.

"John" lui invece aveva i capelli rossi e gli occhi marroni.

"Beh, non vi resta altro che seguirci e entrare" ci disse Dave.

L'edificio era una grande casa di campagna con quattro stanze, una cucina e un salotto in mezzo alla natura innocente.

"Alla faccia del rifugio" commentò Megan osservando l'edificio

"Non è un hotel a cinque stelle ma, almeno siamo sicuri di stare comodi e al sicuro"" disse Deanna

"Scherzi? In confronto a dove abbiamo dormito le notti passate questo è il paradiso. Grazie per averci ospitate" rispose Megan.

Deanna presentò la casa alle nuove arrivate "Bene. Allora ci sono quattro stanzette per dormire. Naturalmente gli uomini dormono tutti insieme mentre noi donne siamo quattro quindi voi dormirete nella stanza accanto a quella dove dormiamo io e Bradley"

"Chi è Bradley?" domandò Nicole curiosa

"Bradley è la sorella di Marcus. O meglio, la sua gemella. Lei lavora in cucina. Naturalmente ognuno di noi in questa casa ha il proprio compito dobbiamo cercare di collaborare".

Le ragazze annuirono completamente d'accordo con Deanna

"Ah dimenticavo. In cucina non c'è un tavolo quindi si mangia nel salotto. Questa stanza viene utilizzata anche per delle brevi riunioni che si terranno la sera per discutere della situazione in cui siamo messi".

Si avviarono verso la cucina dove li aspettava una ragazza bionda con i capelli corti

"Bradley loro sono Megan e Nicole" disse Deanna

"Ciao, benvenute" disse freddamente. Il sorriso finto evidenziò le rughe del suo viso.

La sera decisero di festeggiare l'arrivo delle nuove arrivate mangiando la carne che era rimasta in dispensa. Il gruppo iniziò a fare loro alcune domande, la prima naturalmente fu Deanna molto curiosa di sapere chi si trovava davanti.

"Dove siete state prima di finire qui?"

Megan fu l'unica a rispondere poichè Nicole era impegnata a masticare la cena

"In vari posti, diciamo che non abbiamo mai avuto una destinazione precisa. volevamo solo scappare. Tutto qui" si fermò per pensare a cosa dire "sono un paio di settimane che facciamo avanti e indietro, seguiamo la strada".

Deanna la osservò per un secondo interessata, dal suo modo di parlare e dai suoi gesti, Dave azzardò un

"Quanti ne avete uccisi, durante il vostro viaggio?"

Nicole deglutì, anche questa volta, alla sua amica

"Nessuno. Fin'ora siamo sempre scappate"

"Ah" rispose lui annuendo.

"Io ho ucciso mia madre" sputò il rospo Nicole, la fissarono tutti stupiti dal momento che non se l'aspettavano "tanto valeva dirlo". Megan le donò uno sguardo di solidarietà "lo ha fatto per salvarmi la vita" continuò a guardarla "è grazie a lei se sono ancora viva".

Ci fu un momento di silenzio, imbarazzante più per Nicole che non sapeva cosa aggiungere, poi Megan decise di romperlo

"È molto carina questa casa, di chi è?" domandò Megan osservando i quadri alle pareti

"Dave aveva un riccone per nonno che purtroppo è morto qualche settimana fa. Un vero peccato"

"Ehi, ti ho sentita. Un po' di rispetto per la memoria di mio nonno, Deanna" la rimproverò il suo amico

"È molto carina questa casa, di chi è?" domandò Megan osservando i quadri alle pareti

"Apparteneva al nonno di Marcus, dopo la sua morte i nipoti hanno combattuto per questa proprietà. Purtroppo i suoi cugini hanno vinto, ma fortunatamente il nostro amico aveva una copia di chiavi eh..." mise le mani a coppe per gridare "guardate stronzi chi sta seduto sul divano ora!"

Markus non reagì bene alla battuta sulla sua famiglia "Deanna, ti ho detto che non mi piace quando scherzi sulla mia famiglia"

"Scusami caro" disse Deanna sorseggiando un bicchiere d'acqua.

Mentre l'amica era impegnata, Dave continuò il discorso "naturalmente, in questa casa ognuno dà il proprio aiuto. C'è chi caccia come me John, Dave e Deanna, chi si occupa del cibo come raccogliere frutta e lavorare in cucina" indicò Bradley con un cenno della mano

"Io posso aiutare Bradley in cucina" propose Nicole

"Perfetto" rispose Dave soddisfatto della risposta.

Deanna poggiò il bicchiere sul tavolo e guardò Megan dritta negli occhi "tu sei brava a sparare? O a combattere?". Ci fu un momento di pausa, Megan degutì "Ehm, so sparare"

Deanna continuò a guardarla poco convinta "Domani mattina inizierò ad allenarti" decise, Megan annuì poco convinta.

"Ci servi per la caccia" protestò Marcus

"Riuscirete a fare meno di me, per una volta" lo guardò "dopotutto ci serve un'altra persona, no?". L'amico annuì "Va bene".

Passarono la serata a conoscersi meglio. Dave raccontò del suo posto di lavoro nell'azienda di famiglia e ne discusse con Nicole che parlava della sua mancata promozione per colpa della figlia del capo, mentre Marcus e Megan ascoltavano la conversazione in silenzio. Deanna fu l'unica a stare in disparte, con la stessa tra le mani sul bracciale del divano a guardare chissà dove.

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