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capitolo 30:I calzini di Blaise

Era un martedì mattina pieno di spifferi, l'appartamento era silenzioso e tranquillo. Beh, almeno fino a quando nientemeno che Blaise Zabini uscì impettito dalla sua stanza indossando nient'altro che boxer e calzettoni verde brillante. Il suo canto poteva essere sentito fino in fondo all'appartamento di Hermione e Luna. Diciamo solo che tutti nelle immediate vicinanze dell'appartamento ventitré si erano svegliati al suono di Blaise che urlava la canzone sweet child o mine  dei Guns N ' Roses.
In men che non si dica Hermione e Luna bussarono alla loro porta di casa. Entrambe erano ancora in pigiama ed erano molto incazzate. Quando Blaise aprì la porta stava ancora cantando: "ha un sorriso, mi sembra, mi ricorda i ricordi d'infanzia......"
"Taci," disse Hermione stranamente tranquilla, "stiamo cercando di dormire."
"Aspetta sento odore di frittelle?" Chiese Luna.
"Sì," rispose Blaise, "ne vuoi un po'?"
Luna entrò nell'appartamento Hermione la seguì.
"Ti capita di avere del mais?" Interrogò Luna.
"Uhh," Blaise si prese un momento per pensare, "penso di sì."
Hermione tentò di domare la sua testa gettò i suoi capelli indietro in una crocchia disordinata. I suoi capelli ricci e fitti ora erano raccolti in un modo in cima alla sua testa. Un sorriso si diffuse sul suo viso quando vide Draco in cucina che lanciava frittelle.
"Ehi, cosa ci fai qui?" Chiese Draco subito prima di darle un rapido bacio sulle labbra.
"Molesta me e la mia voce canterina," sbottò Blaise.
Draco lanciò un'occhiata al suo migliore amico, "lo avrei fatto io stesso se non mi avesse battuto...... può un ragazzo fare i pancakes in pace?"
"Ammetti, Draco, ami me che canto." Disse Blaise con orgoglio.
Draco lo schernì "sì, adoro svegliarmi con te che canti 'ti amerò per sempre' ogni giorno."
"Cosa dovrai aspettarti domattina quando io e Pansy ci trasferiremo?" Chiese Blaise scherzando.
Il biondo guardò Hermione e disse: "oh, anch'io avrò molto da guardare avanti." Mise le frittelle sul tavolo della cucina, "dai."
Tutti e cinque mangiarono le frittelle. Nessuno di loro parlava mentre si riempivano la bocca. Il cibo poteva davvero farli tacere.
Una volta che Blaise ebbe finito, si alzò, spinse dentro  la sedia e ruttò: "è stato bello........vado a fare qualcosa di produttivo, come fare la doccia o trovare dei pantaloni da indossare." Se ne andò e andò in camera sua, portando con sé  i suoi boxer e calzini verdi alti fino al ginocchio.
Pansy seppellì il viso tra le mani, "e lo sposerò tra una settimana."
Gli altri ridacchiarono al commento.
"Corri finché puoi." Disse Draco.
Hermione intervenne "sta solo scherzando."
"No, non sono.......dico sul serio." Disse Draco con noncuranza.
La bruna gli lanciò un'occhiataccia: "non dirlo," fece una pausa per un secondo e guardò Pansy, "sai che questa volta la prossima settimana voi due vi sposerete."
Pansy diede un colpetto ai suoi pancakes e un sottile sorriso si diffuse sul suo viso, "sì, lo so."
Un paio di minuti dopo Hermione sorprese Draco da solo in cucina a lavare i piatti. Silenziosamente lei si avvicinò dietro di lui e gli avvolse le braccia intorno al busto. Era un po' sorpreso, ma un sorriso si formò rapidamente sul suo viso, "i tuoi pancakes erano buoni." So complimentò Hermione.
"Grazie." Si fermò un attimo: "pensi che io sia un cuoco migliore di Blaise?"
Prima che Hermione avesse la possibilità di rispondere, Blaise la interruppe. Tornò in cucina completamente vestito, pronto per il lavoro. "Non devi nemmeno rispondere a questo, Mione, so già di essere un cuoco migliore."
"Oh, non lusingarti," scherzò Hermione.
I tre scambiarono una conversazione casuale finché non fu il momento per Hermione di tornare a casa sua e prepararsi per il lavoro. Prima che Hermione se ne andasse, Draco la sorprese avvicinandola e dandole un bacio gentile ma appassionato. Quando si allontanò, si guardarono negli occhi per un paio di istanti. Non avevano bisogno di scambiarsi parole, entrambi sapevano esattamente cosa voleva dire l'altro: sono così innamorato di te.
****************
Hermione si lasciò cadere sulla sedia dietro la sua scrivania al lavoro. Il quartier generale degli Auror era eccezionalmente occupato quel giorno, considerando quello che era successo il giorno prima. Il San Mungo era stato riparato come prima in un attimo. Grazie a Dio l'incendio non aveva causato troppi danni all'edificio.
Non ci volle molto perché Harry si rendesse conto che la sua migliore amica era finalmente arrivata al lavoro. Entro un paio di minuti dall'arrivo di Hermione era in piedi davanti alla sua scrivania con un sorriso stordito sul viso.
"Stai bene?" Chiese Hermione un po'preoccupata.
"Sto benissimo." Informò, "non dovremo più preoccuparci di Amycus Carrow."
Hermione posò la penna che aveva in mano e intrecciò le dita sulla sua scrivania, "cosa intendi?"
"Beh," Harry si massaggiò la nuca "ieri quando non sono riuscito a trovarti al San Mungo, ho preso in mano la situazione. Ho indagato sul livello che era sotto attacco e sono riuscito a rintracciare Carrow magic. Ho finito per rintracciarlo in qualche magazzino nella Londra babbana. Stava usando il posto come una sorta di nascondiglio, c'erano tutti i tipi di oggetti oscuri. Sono stato in grado di trattenerlo e metterlo ad Azkaban per aver attaccato il San Mungo. Quando ho avuto la possibilità ho cancellato la sua memoria di qualsiasi conoscenza che poteva avere di noi che distruggiamo la pietra della resurrezione."
La strega più brillante della sua età rimase seduta lì per un momento senza parole: "Harry Potter, avresti potuto farti ammazzare o peggio licenziato!"
"Lo so, lo so......... è stato rischioso ma ne è valsa la pena." Ribatté.
Un senso di sollievo venne su Hermione mentre lasciava che la notizia arrivasse. Entrambi i Carrow sono a Azkaban e non sono più in grado di ferire nessuno. Emise un respiro che non si era accorta di aver trattenuto e sorrise. "È fantastico Harry."
"Lo so.............non dobbiamo più vivere nella paura."
I due Grifondoro rimasero lì per un momento in silenzio. Hermione stava proprio allora iniziando a notare che la sua vita sembrasse stesse andando a posto. Aveva un lavoro che amava, un nell'appartamento, amici fantastici e un ragazzo che pensava non avrebbe mai avuto. La vita la stava sicuramente cercando.
Harry interruppe i pensieri di Hermione, "bene, è meglio che vada.....ho un incontro con Alice e altri tra un po'."
"Va bene, ci vediamo più tardi."
"Ciao," disse Harry mentre usciva dall'ufficio di Hermione.
Lo guardò allontanarsi, quando fu fuori dalla sua vista riportò la sua attenzione sul suo lavoro. Quando Hermione finì tutto ciò che aveva bisogno di essere fatto, molte ore erano passate. Abbassò lo sguardo sul suo orologio e notò che erano già le cinque. La sensazione di vuoto nel suo stomaco gli ricordò che non aveva mangiato da quella mattina da Draco.
Il furetto era tutto ciò a cui riusciva a pensare. Rendono davvero la vita degli altri molto più felici. Senza Hermione Draco era più amareggiato, e senza Draco Hermione era molto più chiusa. Si bilanciavano perfettamente a vicenda. Chi avrebbe mai immaginato che due ex nemici un giorno si sarebbero andati l'un l'altro?

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