capitolo 20:Hyde park
"Harry!" Gridò Ginny sorpresa. Immediatamente corse da suo marito e lo abbracciò forte. "Oh, Harry," disse, le lacrime che le rigavano le guance. "Era così preoccupata."
Harry avvolse le braccia intorno alla moglie, "mi sarei mancata così tanto Ginny."
"Non lasciarmi mai più Harry Potter." Disse Ginny allontanandosi e asciugandosi gli occhi.
"Me ne vado," iniziò Pansy, "questo sembra un momento piuttosto intimo...... tornerò più tardi " un attimo dopo Pansy fu fuori dalla porta e tornava bel suo appartamento.
"Lo prometto Gin." Disse Harry sorridendo calorosamente a sua moglie, premendo le sue labbra contro le sue.
"Chi ti ha portato? Cosa è successo?" Disse Ginny, diventando seria.
Harry spiegò tutto dal momento in cui rea stato preso al ballo, a quando Hermione, Draco, Theo e Luna avevano ricevuto il suo patronus e erano venuti a salvarlo.
Ginny si rivolse con aria accusatoria a Hermione e Draco, "voi due mi avete detto che voi quattro avreste visto il più grande gomitolo di spago del mondo."
Draco alzò gli occhi al cielo Wislette - voglio dire Potter - o come ti chiami adesso pensi che due serpeverde una Grifondoro e una Corvonero avrebbero fatto di tutto per andare in America a vedere un gomitolo di spago?"
"Non l'ho fatto." Sbottò Ginny, "non pensavo che due serpeverde, una Grifondoro e una Corvonero sarebbero andati a salvare mio marito senza prima dirmelo."
"Ci dispiace Ginny. Semplicemente non pensavo che saresti stata in grado
di sopportare di venire con noi. Sarebbe stato emotivamente difficile per te da doverlo affrontare." Disse Hermione, sinceramente.
"Non pensi che sia una persona forte? Posso cavarmela benissimo." Scattò Ginny.
"Non è quello che volevo dire-" iniziò Hermione.
Ginny la interruppe, "ho sentito abbastanza," afferrò il braccio di Harry, "Harry e io c'è ne andiamo."
"Gin," supplicò Hermione.
"Ginny perché non possiamo semplicemente risolvere questo-," iniziò Harry ma fu interrotto da Ginny che si materializzava con lui.
Hermione emise un lungo sospiro e si lasciò cadere sul divano.
"Lotta tra gatti," commentò Draco mentre artigliava l'aria come un gatto.
Hermione lo fissò con la coda dell'occhio, "stai zitto, Malfoy."
Draco si sedette sul divano accanto a lei lasciando un cuscino tra loro, "pensavo che ci chiamassimo per nome adesso, Hermione."
"Sentirti dire il mio nome suona semplicemente strano...... Malfoy." Disse Hermione.
Draco inarcò un sopracciglio, "Granger."
"Draco," Hermione lanciò un'occhiataccia al biondo seduto accanto a lei.
"Hermione," Draco imitò Hermione, "ci vorrà un po'per abituarsi."
Hermione sorrise debolmente. Si sentiva in colpa per non aver consultato Ginny prima di andare a cercare Harry. Le due Grifondoro non avevano mai discusso erano praticamente sorelle.
Draco si voltò verso Hermione, "ti perdonerà. La Wislette non può restare arrabbiata per sempre..... tornerà."
Hermione guardò Draco, gli occhi marroni incontrarono il grigio. Gli occhi tristi di Hermione trafissero il cuore di Draco. Si avvicinò a lei e le accarezzò la guancia sinistra con dolcezza, il biondo mosse la sua testa per guardarla negli occhi, "andrà tutto bene, Hermione."
La ragazza dagli occhi marroni si appoggiò alla mano di Draco, "lo spero."
La porta principale ai spalancò, Hermione e Draco si separarono, Blaise e Pansy entrarono.
"Cosa state facendo laggiù?" Interrogò Pansy, il suo sopracciglio era alzato.
"La Grang- voglio dire che Hermione pensava di avere qualcosa negli occhi." Rispose Draco velocemente.
"Capisco," disse Blaise scettico, "vedi cosa ho fatto lì? Vedi? No?....va bene."
"Allora," iniziò Pansy, ignorando la brutta battuta di Blaise, "voi due vi chiamate per nome adesso?"
"Sì," rispose Hermione.
"Hai un problema con quello?" Prese in giro Draco.
"No, per niente," disse Pansy.
Blaise dall'altra parte guardò il suo migliore amico e scherzosamente chiese: "e zelo facessi io?"
"Ti maledico," rispose Draco, immediatamente, prese il telecomando della TV, adesso togliti di mezzo che sto cercando di accedere la televisione."
Blaise si tolse di mezzo, "mi dispiace vostra altezza, mi perdonerai mai?"
Draco ridacchiò un po' e premette il pulsante di accensione.
***********
"Perché Hermione avrebbe dovuto pensare che andava bene andare a salvarlo senza consultarla! cosa diavolo stava pensando? Sono là tua dannata moglie! Ho il diritto di sapere. Poi ha avuto l'audacia di dire che non l'avrei fatto. Ed essere in grado di gestirlo." Ginny emise un lungo sospiro e ricadde sul letto accanto a Harry.
Il ragazzo dai capelli corvini lanciò un'occhiata alla ragazza forte e bella accanto a lui, "Gin, tu ed Hermione siete molto vicine..... dovresti pensarci dal perseguirla."
"Cosa intendi?"
"Odio dirlo ma sembra che si sia affezionata molto a Malfoy, forse voleva un po'di tempo da sola con lui. Hermione non lo ammetterebbe mai, ma penso che potrebbe piacerle un po'. Non lo vista così felice da quando iniziò a uscire con Ron. Harry illuminato.
"Ma ci sono andati anche Luna e Theo lei era con loro." Ribatté Ginny.
Harry guardò il soffitto e guardò il ventilatore girare in tondo, "sono una coppia Ginny, è un po'diverso....ehi guarda in questo modo possono andare a un doppio appuntamento va bene, ma andare ad un appuntamento e portare con sé una amica e un po'diverso. Si dice ruota di scorta o in questo caso quinta ruota. Credimi so come si sente una ruota di scorta, quando Hermione e Ron stavano insieme io ero sempre la ruota di scorta."
"Oh," disse Ginny, tutti i pezzi iniziano ad andare a posto "beh, mi sento una carogna."
"Dovresti andare a parlarle."
"Lo farò domani mattina."
********
Hermione era fuori sul balcone, una calda brezza le soffiava sui capelli, ma non le importava. Normalmente si sedeva fuori e leggeva un libro, ma quel giorno stava solo riflettendo sul recente passato. Guardava le macchine e i pedoni che passavano sotto di lei. Si chiedeva come fossero le loro vite.
Pochi minuti dopo sentì qualcuno nel suo appartamento, di spalle alla porta. Afferrò la sua bacchetta e si voltò lentamente, era Draco.
"Oh, sei solo tu," Hermione abbassò la bacchetta.
"Solo io," confermò Draco.
Hermione si voltò e gli diede la schiena, "cosa ci fai qui?" Voleva passare del tempo da sola.
Draco si fece strada da Hermione e si appoggiò alla ringhiera accanto a lei,
"Volevo assicurarmi che non fossi qui a disperarti per te stessa."
Hermione lo fissò con la coda dell'occhio.
"E avevo esattamente ragione," continuò l'attraente giovane biondo.
"Taci," ribatté Hermione, non voleva ammettere che lui avesse ragione.
"Perché non vai a fare una passeggiata, un po'di interferenza con il mondo esterno potrebbe aiutare un po'." Disse Draco.
"Non voglio."
"E se venissi con te? Ci andresti allora?" Chiese Draco.
Hermione lo guardò con uno sguardo di traverso. "E perché questo dovrebbe renderlo migliore?"
"Beh," Draco si guardò,"sono pericolosamente bello chi non vorrebbe essere visto in pubblico con me?"
Hermione sorrise a terra.
"Oh, vedo che sei d'accordo,"osservò Draco, "sapevo che saresti tornata."
"Arrogante come sempre," borbottò Hermione.
"L'orgoglio e l'arroganza sono due cose diverse, Hermione." Draco guardò la strada trafficata sotto di loro, i ricordi di loro due sporgenti su quello stesso balcone gli attraversarono la mente, "è un sì o un no? Vuoi fare una passeggiata?"
"Non vedo perché no......non ho nient'altro di meglio da fare. A meno che non me ne resti qui seduta a dispiacermi per me stessa come hai predetto." Rispose Hermione. Si disse, andrà tutto bene se puoi gestire Mal-Draco per un po'. Probabilmente andremo in giro o qualcosa del genere.
"Sempre così entusiasta." Commentò Draco prima di afferrare improvvisamente la mano di Hermione e smaterializzarsi.
Hermione quasi cadde quando i suoi piedi incontrarono di nuovo un terreno solido, ma Draco la prese per la vita. Si guardò intorno per vedere che erano in un parco, "dove siamo esattamente?"
"Hyde Park." Rispose Draco.
Hermione si guardò intorno, c'era un lago di fronte a lei, il sole che tramontava sembrava colpirlo proprio bene. Fece un respiro profondo, sentiva l'odore dell'estate nell'aria. I due ex nemici girarono per un po'in silenzio.
"Draco, sei davvero capace di essere una brava persona." Disse Hermione, ricordando che il Draco che conosceva da Hogwarts non l'avrebbe mai consolata e si sarebbe offerto di stare con lei quando era a terra.
Draco diede un calcio in terra e la schernì, "giusto."
Si fermarono e si sedettero su una panchina del parco, Hermione sedeva realmente vicino a Draco. Non sapeva perché, ma si sentiva al sicuro con lui.
Hermione parlò: "perché sei stato così disposto ad essere mio amico Draco? Capisco che la guerra ha cambiato le persone ma sei stato così gentile con me. Non capisco. Non sembri per niente il Malfoy che conoscevo. Beh......sei ancora fastidiosamente sarcastico e schietto, ma questo è tutto."
Draco guardò senza meta le oche sul lago, "quando mia madre per la prima volta perse la voce, mi cambiò davvero. Attraverso quello e tutto ciò che avevo visto durante la guerra vedevo che c'era troppo odio in questo mondo. Volevo farne parte. Quando sei tornata nella mia vita mi sentivo come se fossi diventato un po' più paziente e disponibile. Tu più di chiunque altro abbia mai incontrato ha voluto uguaglianza e pace, pensò che sia fantastico. Per rispondere alla tua domanda, voglio essere tuo amico perché semplicemente mi rendi un uomo migliore." Fece una pausa per un momento, "non lusingarti, Mione, puoi ancora entrare nella mia pelle."
Hermione sentì le farfalle nello stomaco causate dalle parole gentili di Draco, perché ho le farfalle nello stomaco? Non mi piace Malfoy.....aspetta un momento,vero? Oh Merlino. La bruna si ritrovò a fare una domanda che non avrebbe mai pensato potesse uscire dalla sua bocca, "Ginny ha sempre pensato che fossi rimasto lì perché avevi dei sentimenti per me."
Draco lanciò un'occhiata a Hermione, "provò dei sentimenti per te."
Hermione lo guardò sorpresa, "davvero?"
"Sì. Sento che sei fastidiosa."
Hermione distolse lo sguardo, irritata: "perché? Draco? Perché? Proprio quando sto per cambiare la mia opinione su di te, di qualcosa-"
Draco la interruppe, tutto in un rapido movimento la baciò dolcemente. Hermione fu colta di sorpresa, ma ciò che la sorprese ancora si più fu che lo baciò di rimando.
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