Capitolo 12
La vita non si poteva controllare, fluiva come acqua da buchi microscopici.
(Clara Sanchez)
Cos'era successo?
Dio, le veniva da piangere.
Cos'aveva combinato?!
L'aveva baciato... l'aveva baciato e non poteva accettarlo. Era impazzita... per forza!
Con le mani sul volto scosse la testa, gli occhi spalancati, pizzicavano.
Non avrebbe pianto, NO!
Lei non piangeva mai, mai.
Quel groppo che aveva alla gola la indispettì e lo mandò giù con forza.
Si appoggiò con le braccia al tronco che aveva di fronte e si piegò in avanti respirando forte.
Se si concentrava poteva sentire ancora il suo odore, la potenza di quelle labbra perfette sulle sue. Le gambe le tremarono come gelatina.
Sapeva di dover tornare indietro ma voleva prendersi ancora qualche minuto per se.
Cos'era successo DAVVERO? Si ridomandò. Non era stato un bacio, no... qualcosa si era smosso al suo interno facendole vorticare lo stomaco, i polmoni, il cuore...tutto!
Era come se la sua pelle lo richiamasse, come se le loro carni aderissero alla perfezione per fondersi. Il suo corpo non aveva mai sperimentate una tale voglia di farsi possedere.
Aveva sempre paragonato il sesso alla magia. Essendo una strega, sin da bambina le emozioni più potenti gliel'aveva scatenata la natura stessa.
Quando poi aveva conosciuto il piacere fisico non aveva potuto non paragonarlo all'euforia di riuscita di un incantesimo.
Eppure non c'era mai stato un paragone valido per lei.
La magia batteva sempre il sesso.
Si disse sconfitta che ciò che era avvenuto poco prima era di quanto più lontano avesse mai provato.
Non era stato un atto volto solo al piacere carnale, anche se avesse voluto fosse stato così.
Perché non poteva esserlo? Non voglio essere la tua scopata di sfogo.
Quella frase l'aveva dilaniata quando, con il respiro spezzato, aveva appurato che sarebbe andata proprio così. Se ne sarebbe andata.
Non sarebbe rimasta, non con lui anche se l'aveva salvato la vita neanche cinque minuti prima. Anche se aveva ucciso due streghe nere per lui...no. Non per lui, si disse convinta.
L'avrebbe fatto ugualmente per Kam, Sam, Larah...
Si rialzò e dalla rabbia prese a pugni quel tronco infame. Quell'albero che era stato testimone di quella passione sfrenata che quel dannato lupo aveva bloccato sul nascere.
Non voglio essere la tua scopata di sfogo. Vaffanculo Wayland! Vaffanculo. Cosa vuoi essere allora?
Con un pugno d'aria potente sradicò l'albero mandandolo a metri e metri di distanza da lei. Non voleva vederlo più, né quel tronco, né quel lupo.
Cacciò un urlo di rabbia, rabbia verso se stessa, verso quella situazione in cui si era cacciata ma che gli stava scomoda.
Wayland era uno di quei tipi dal quale non potevi nasconderti, ma Al era abituata a farlo. Nascondersi si intende. Sì, si disse convinta, avrebbe continuato a fare così.
Fu con passo deciso e il sangue sulle nocche che entrò nella casa del branco.
Spalancò gli occhi quando si accorse che tutto era distrutto.
Le tende erano ridotte in brandelli, un manto di piume d'oca ricopriva il pavimento, infatti il divano era pieno di squarci di artigli.
Sam subito si accostò a lei.
"Tutto bene?"
Al annuì tirandogli la mano con forza per abbracciarla. In quel preciso momento, pensò di aver davvero bisogno della sorella.
La lasciò andare, si guardarono negli occhi e tacitamente parlarono. Sam ruotò l'indice come a dire - dopo - e si accomodò di nuovo sul divano sgangherato.
Kam si alzò per seconda, e lasciandosi cadere il plaid che aveva sulle spalle le saltò in braccio.
"E' tutta colpa mia...colpa mia Al." Piangeva, mentre Al la teneva stretta come una bambina e la cullava tra le sue braccia.
"Non è stata colpa tua, nessuno, ehi... ehi guardami Kam." Persistette quando l'amica deviò il suo sguardo.
Con gli occhi lacrimosi e pieni di rimpianto tirò su con il naso e con un saltello si rimise in piedi di fronte a lei.
"Nessuno di noi si è fatto male. Dico bene Sam?" alzò la voce per sovrastare quella di tutti gli altri, girandosi verso la sorella.
Sam annuì sorridendo.
"Sam e Arty sono state fantastiche." Esordì Larah.
"Sam ci ha ridonati l'aria immediatamente. Avrei voluto non essere impegnata per godermi lo spettacolo " scherzò poi.
Arty fece una risatina arrossendo e sussurrò "è stato un piacere davvero."
Al accarezzava ritmicamente la schiena di Kam per tranquillizzarla mentre ascoltava cosa era successo tra quelle quattro mura.
Larah si schiarì la voce e continuò a spiegare indicando la sorella.
" Penso che Sam ad un certo punto abbia fatto qualcosa di strano perché tutte le streghe e gli stregoni sono scappati a gambe levate."
"Cosa hai fatto?" domandò Al curiosa.
Sam alzò le spalle e con un mezzo sorrisetto d'intesa affermò:"il polpo"
La risata cristallina di Al si espanse per la sala e annuì fiera.
Il polpo, o meglio "polpo d'acqua" era un gioco inventato da loro.
I tentacoli d'acqua che fuoriuscivano dalla schiena, se ben maneggiati, andavano ad affogare più persone contemporaneamente.
"Poi?"
"Noi ci siamo ripresi e sono scappati anche i lupi."
"Ovvio" sbuffò Al.
Poi si rivolse alla sorella:"avrei voluto vederti anche io."
"Tu non sei stata da meno..." affermò Ray con sguardo intenso.
Al lo guardò e abbassò di poco il capo ringraziandolo.
Quindi Wayland aveva già spiegato l'accaduto del bosco, bene.
Aveva raccontato anche del bacio?!
Sorrise tra sé e sé e mentre continuava a tenere un braccio attorno alla spalla dell'amica, buttò un'occhiata alla sua destra.
Way era appoggiato allo stipite della finestra ora distrutta, e con le braccia incrociate, sbirciava fuori.
Fissava in alto, verso la luna.
Si chiese se anche lui provava per quel disco di platino ciò che lei sentiva per la sua amata natura. La sua contemplazione venne interrotta da una voce ostile.
"Ma che ti è saltato in mente?" urlò quella.
Una ragazza uscì dal corridoio e spedita si scagliò contro Larah.
"Calmati Fà" la riprese Ray.
"CALMARMI? Io non mi calmo. E per un'umana... un'umana sei scattata. Potevano ucciderti, avrebbero potuto farti veramente del male questa volta stupida!"
La ragazza alzò una mano per schiaffeggiarla ma ad un soffio dal suo volto Larah la fermò con occhi duri.
"Lo rifarei" rispose calma.
Umana? Ma quale umana? Kam? Sicuramente si, visto che adesso l'amica si stava nascondendo con il mento sotto la sua testa.
Fatima si divincolò dalla presa della lupa e puntò gli occhi sulle due figure abbracciate.
"Ah no hai ragione scusami. La colpa è sua. SUA, che si è messa in quell'angolino, come un sacco di spazzatura, qual è veramente!"
Quel "Smettila Fatima" detto da Larah, non lo avvertì proprio.
Quella sera si erano messi d'accordo per farle saltare i nervi? Prego, prendi il numerino Fatima e rispetta la fila.
Sentì il respiro di Kam agitarsi contro la sua gola e contemporaneamente vide la lupa fare uno scatto verso di lei.
Al Alzò un palmo d'istinto e la inchiodò al muro alle sue spalle.
Una frusta d'aria spessa vorticava attorno la gola di Fatima stringendo sempre di più ad ogni passo fatto in sua direzione.
Fermò uno ad uno le persone che intervenivano con l'altra mano respingendole.
Quelle sbattevano l'una sull'altra, sentì vagamente la voce di Kam urlare:"non riesco più a toccarti".
Seguì a quell'esclamazione urlata un gemito di dolore e un tonfo .
Non riusciva a toccarla?
Certo, perché Al aveva perso il controllo. Riconosceva di rischiare una crisi di nervi se fosse rimasta chiusa un minuto in più la dentro.
Fatima si accasciò a terra, e i suoi lunghi capelli rossi si adagiarono sul pavimento andando ad attutire la botta.
Gorgogliò qualche parola mentre gli occhi le uscivano quasi fuori dalle orbite.
Sentì con chiarezza che non si sarebbe fermata, non quella notte!
Ormai il lato oscuro la stava stuzzicando alimentando pensieri neri, sporchi.
Ammazzala perché tu puoi Al. Ha offeso Kam, voleva aggredirla... è una Beta di Wayland... si Wayland, lo stesso stronzo che ti ha lasciata lì nel bosco come un'idiota.
Poi un braccio venoso si strinse intorno alla sua pancia e la trasportò via.
"Lasciami...lasciami non mi toccare. Non mi toccareeee lupo" sbraitò mentre scalciava in aria.
Non mi toccare, prima non hai voluto farlo.
"Ti lascio ma resta calma... resta calma Al. Respira." Le disse il lupo con voce estremamente pacata.
Perché mi stai parlando così, lupo? Perché mi parli così lentamente? Non sono arrabbiata, ho tutto sotto controllo.
Ma seppe istantaneamente che non era vero. L'aveva perso, per ben due volte in una stessa sera.
Il lupo, l'unico in grado di fermarla, l'aveva portata di peso all'esterno e la fissava con i suoi intensi occhi smeraldo come se da un momento all'altro sarebbe potuta esplodere.
Chiuse gli occhi, e respirò per pochi minuti. Ispirò profondamente gli odori del bosco, dell'erba, di lui.
"Brava, brava Al. Così..." la incitava Way.
Le prese gentilmente le mani incastrandole fra le sue e quel gesto la fece tornare lucida.
"Non toccarmi lupo" lo minacciò con voce dura.
S'incamminò di nuovo all'interno e scuotendo la testa lo rassicurò: "sto bene. Sono lucida."
Non aveva intenzione di dire altro, non voleva restare sola con lui neanche un minuto di più.
Quando entrò andò spedita verso la ragazza che prima aveva quasi ucciso.
Lei se ne stava adesso china su una sedia, con le spalle basse e gli occhi lucidi.
Appena la vide Ray tentò di sbarrarle la strada ma con un ringhio dell'Alpha si fece da parte guardandolo interrogativo.
Si inginocchiò davanti a Fatima, e quella spalancò gli occhi allarmata.
Ma Al adesso era lucida... era calma.
"Scusami."
Non era solita scusarsi, ma Al sapeva quando sbagliava... e quella volta aveva sbagliato a reagire così.
La ragazza annuì con un mezzo sorriso e torturandosi le mani disse con voce debole:"scusami anche tu. Non avrei dovuto provocarti, soprattutto dopo... d-dopo quello," e indicò l'esterno.
Al annuiva nel frattempo.
No, non avrebbe dovuto provocarla, non dopo la doppia scarica di adrenalina che aveva avuto nel bosco.
"E solo che ero furiosa e...e si preoccupata! Quei lupi stanno attaccando la mia famiglia... poi Larah che quasi si fa ammazzare per...per"
"Kam."
La lupa annuì con un groppo in gola.
"Si per Kam. Lei non doveva venire qui..." continuò Fatima con occhi bassi.
"Se lei non fosse venuta qui in realtà sareste stati in seria difficoltà, se non morti." S'intromise Sam.
"Vedila così..." si unì Al dandole una pacca sulla coscia.
Lei annuì ma Al ebbe la netta sensazione di non averla convinta affatto.
Poco le interessava in realtà.
Con le mani sulle ginocchia fece leva per alzarsi e un forte capogiro la stordì.
Con una mano a sorreggersi al tavolo si chiese ancora quanto cavolo aveva bevuto quella sera al Grove.
"Faccio la camomilla" esordì Ed, e gli altri annuirono. Al si appoggiò al tavolo e incrociò le caviglie.
"Allora, mi spiegate?" domandò, lanciando un'occhiata eloquente alle due ragazze, che adesso riposavano in silenzio sul divano distrutto.
In realtà, quella scena era pressochè comica se vista dall'esterno.
Un ammasso di lupi, tre streghe e un'umana a bere camomilla in una casa praticamente distrutta.
"Siamo andate a bere una cosa in un pub..." iniziò a spiegare Larah, mentre si scrocchiava il collo.
Aveva dei segni ovunque che facevano fatica a rimarginarsi.
Kam con le labbra semi-aperte li osservava criptica.
"Abbiamo fatto un giro e avevamo deciso d-di guardarci un film a casa mia."
"Nostra." Puntualizzò Fatima con una punta di cattiveria.
"Nostra! Non sapevo ci avessero seguite, li abbiamo portati direttamente nella tana del lupo."
"E i tuoi sensi da lupo? Dove erano finiti?" chiese Sam.
"Non lo so" rispose Larah con un filo di voce arrossendo.
"Sono entrati e subito è scoppiato il casino" finì di raccontare Ray mentre si passava una mano tremante tra i capelli.
"Poi sono comparse due streghe con lunghi mantelli-" si, le streghe nere... "-Mi hanno lanciato contro una maledizione mortale, e Way, l-lui s-si è m-messo in mezzo."
Mortale?!
"Sapevo che non mi avrebbe ucciso" spiegò Way rivolto alla sua Beta.
Impossibile! La maledizione mortale si chiamava così per un motivo.
Con sufficienza pensò che l'Alpha era immune anche a quello.
Per la milionesima volta si chiese come sarebbe stato uno scontro con quel ragazzo. Un bello scontro alla pari, si rispose.
"L'hanno catturato e sono andati nel bosco e poi il continuo lo sappiamo..." disse Sam sbrigativa.
"E' il quarto attacco questo." Affermò Al sottovoce.
"Ma perché Larah?" urlò frustata Fatima sbattendosi i pugni sulle ginocchia.
Dopo un minuto di silenzio che non trovò risposta, Sam parlò.
"E' semplice in realtà."
"Ti ascolto" rispose Way avvicinandosi alla sorella.
"Vogliono te Way. Quale miglior modo per indebolirti?"
Quella domanda rimase sospesa nel nulla, solo il lupo assottigliò lo sguardo e gli fece il gesto di continuare a spiegare.
"L'Alpha non è Alpha senza Beta. Uccidendo Larah ti saresti indebolito sia fisicamente che psicologicamente. Quale momento migliore poi, per costringerti ad uno scontro e vincere?"
"Cazzo!" esclamò Ed infervorato.
Kam rabbrividì visibilmente e si strinse a Larah che la guardò dolcemente in risposta accarezzandole il volto.
"Svelato l'arcano mistero allora!" sputò con veleno la rossa.
E seriamente? Che problemi aveva quella ragazza? si domandò Al.
Un capogiro più forte degli altri la costrinse a prendersi la testa fra le mani e ad assottigliare gli occhi.
Se li strofinò pensando che era decisamente il momento di tornare a casa.
"Andiamo?" chiese alla sorella.
"Solo un attimo. Anche io ho una domanda. Dove diavolo eravate voi?" Way, che mandava saette con gli occhi, si avvicinò a lei.
Al alzò le braccia e con un colpo di reni si allontanò dal tavolo per mettere più spazio tra loro.
"Siamo andate al Grove" rispose Arty.
"Non ti azzardare," minacciò Al guardandolo severa. "NON TI AZZARDARE LUPO."
Wayland piantò due pugni sul tavolo sfondandolo del tutto.
"A fare cosa? A DIRE COSA? Che era compito tuo, TUO proteggere la TUA amica?" urlò in risposta lui.
L'intero branco si mise sull'attenti spalancando gli occhi.
Se siete sbigottiti per un paio di pugni, non lo conoscete bene ragazzi!
Al scosse la testa imbarazzata e al contempo infuriata.
"Tu cosa fai invece? Te ne vai a ballare eh, in mezzo a tutti quei pazzi, lasciando la tua amica umana a casa!"
"Non mettere la tua CAZZO DI GELOSIA in mezzo a questo discorso lupo..." sputò in risposta .
"Gelosia? Io...geloso?" s'indicò con scherno mentre con l'altra mano si spettinava ancor di più i capelli. "Non si tratta di questo strega!"
"Ah no? E di cosa allora? Spiegamelo, perché poco ma sicuro, tutto questo non è stata colpa mia." Urlò lei indicandosi intorno.
"Cosa ci facevi li eh? COSA CAZZO FACEVI LI' ALLORA?" Way era così irato che Ed intervenne prendendolo dal braccio e tirandolo verso di lui.
Ma Way lanciò un ringhio profondo, "non immischiarti Ed" e lo spinse con una mano sul petto.
Al lo guardò con occhi chiusi a fessura. Poi...scoppiò.
Mai come quella notte si sentiva sempre pronta a scattare.
Quella notte? Rise... NO! non quella notte, ma da quando aveva conosciuto quel ragazzo che le stava di fronte ringhiando basso.
"Ci sono andata per cercare informazioni, ci sono andata per te brutto lupo ingrato. Perché me l'avevi chiesto...m-me l'avevi chiesto." Sbottò alla fine.
Il lupo si batté un pugno sul petto scalciando una sedia che finì diritta sul muro alle sue spalle.
E basta lupo! Fermati!
"Davvero? Ti avevo chiesto di metterti in ghingheri a ballare tra tutti quei sconosciuti... a scolarti chissà che cosa per tutta la notte?!" le domandò con voce mortalmente calma.
Ed era un paradosso per tutto quello spettacolo che aveva tirato sù.
"Rispondi, RISPONDIMI STREGA!" incalzò quando vide che Al son aveva intenzione di proferire parola.
Non gli avrebbe dato quella soddisfazione, già se ne era prese abbastanza per quella sera.
Allargò le narici e una folata di vento fece sballottare le finestre facendo cadere quel poco di vetro che era rimasto attaccato.
"Okay adesso basta! Al , andiamocene" disse Sam guardinga.
Way appoggiò le mani al camino con i palmi aperti e la testa bassa.
Diede delle manate continue con i denti digrignati: una, due, tre, quattro.
Poi con uno scatto di velocità non lo vide più, si sentì solamente una porta sbattere dal corridoio.
Finita! Era finita per quel giorno...finalmente! Al si guardò attorno e incontrò solo sguardi attoniti. Si vedeva che i lupi non avevano mai dovuto affrontare quel nemico così, un amico per loro. Forse raramente avevano visto Wayland arrabbiarsi o sfogare fisicamente in quel modo.
Al scosse la testa allo sguardo interrogativo che le rivolse Larah e preferì non aggiungere nulla. All'improvviso la stanchezza la stava prendendo, il ballo, lo scontro, il bacio, ancora un altro scontro, sembravano gravarle sulle spalle come un macigno.
Una montagna intera.
Con dei saluti accennati abbandonarono la casa distrutta per tornare alla propria.
E solamente quando si trovò nell'ingresso di casa sua, mano nella mano con Kam che tremava ancora e Sam alle costole come un angelo custode, fece un pensiero pericoloso.
Ormai c'erano dentro. Dentro fino al collo.
Angolo
Bene eccoci con un nuovo capitolo!
Cosa ne pensate di Fatima?? 🤔
Al sta dando segni di grave squilibrio e Way la segue a rotta di collo!! 😂
Ma soprattutto Sam avrà fatto centro con la sua teoria? Chissà...
Niente, vi amo. Mandatemi un segno se ci siete!! Alla prossima ♥️😘
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