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Capitolo 5

Rimango un attimo interdetta a fissare quell'antro oscuro e gelido.

Dietro alla muraglia di liane, infatti, è celato l'ingresso di una grotta: sembra una grande bocca pronta a divorarmi visti gli spuntoni rocciosi che sporgono dal terreno.

Un refolo d'aria fredda giunge sino a me dalle profondità della caverna, mi abbraccia strettamente fino a farmi tremare per poi scomparire nell'atmosfera.

Ora non so che fare.

Dovrei entrare e cercare un varco?

Oppure dovrei tornare indietro?

No...

Non posso...

Dopo tutto quello che ho passato...

Prendo un respiro profondo, rinserro la presa sul congegno di Connor e faccio la mia scelta.

Appena entro nella grotta, un gelo intenso mi penetra fin nelle ossa, lasciandomi stordita: mi sfrego le braccia con le mani per attenuare la fredda morsa, ma non ottengo alcun risultato.

L'interno è buio, tanto che vedo a stento dove metto i piedi: devo procedere lentamente, mantenendo una mano sulla parete rocciosa alla mia destra.

Dopo un po' che mi addentro nelle tenebre, il dispositivo si rianima. Inizia, infatti, a suonare debolmente e strattonare come se percepisse un campo elettromagnetico nei paraggi.

Aumento il passo e mi ritrovo ad un bivio: ci sono due corridoi davanti a me. Entrambi tetri e gelidi.

Provo a puntare il congegno prima sul cunicolo di destra e poi su quello di sinistra e lui non mi delude: la via giusta è quella di destra.

Perfetto!

Proseguo ancora per qualche metro, anche se mi sembrano chilometri, e finalmente arrivo alla tanto agognata meta.

Il corridoio sfocia in una specie di sala ovale, rischiarata da cristalli bluastri che spiccano notevolmente sulla roccia nera come il carbone, dove, proprio al centro, vedo un grande varco spazio-temporale.

È stupefacente.

Mi vengono le lacrime agli occhi mentre fisso intensamente quell'agglomerato di sfavillanti luci che pulsano di vita e calore.

《Dopo tutto questo tempo...》mormoro a voce bassa, mentre una singola stilla salata riga la mia guancia per poi cadere a terra con un soffice rumore.

Finalmente ho trovato un modo per tornare a casa da Liam e Connor.

Io...

Avverto un pizzicorio al palmo della mano destra e mi gratto distrattamente: non riesco a distogliere lo sguardo dal varco.

Non mi sembra ancora vero!

《Devo solo attraversarlo...》

Mentre le parole bisbigliate nella quiete della grotta lasciano le mie labbra, i miei piedi si muovono di loro spontanea volontà ed io mi ritrovo, quasi magicamente, con una mano affondata nel tepore di quelle luci.

Allora...

Non sto sognando!

Il varco...

È reale!!

Chiudo gli occhi, lasciando le lacrime libere di scorrazzarmi sul volto disegnando, a modo loro, la mia gioia, e cammino lentamente fra le luci, pregando che mi riportino a casa.

Connor...

Liam...

Sto tornando da voi...

Appena avverto il cambiamento, cioè quando il gelo profondo viene sostituito da un caldo estivo e le mie orecchie si riempono dei rumori tipicamente umani come le strombazzate di clacson, capisco di essere tornata alla civiltà dopo tantissimo tempo trascorso in un'era a cui non appartenevo.

《Finalmente...》sussurro, riaprendo gli occhi, ansiosa di vedere in quale città sono capitata.

Speriamo sia Londra...

Non appena i miei occhi si adattano all'oscurità notturna, non un buio intenso e quasi tangibile, ma qualcosa di più vivo e luminoso, capisco che le cose non sono andate come avevo previsto.

In primo luogo, mi trovo in un vicolo cieco, accanto ad un cassonetto strapieno di scarti alimentari, a giudicare dall'odore, e comprendo che forse non sono arrivata alla mia amata Londra.

In secondo luogo, davanti a me ci sono quattro uomini armati fino ai denti, vestiti completamente di nero per confondersi con la notte, che mi stanno puntando contro i loro fucili.

Non sembrano interessati al varco luminoso alle mie spalle.

《Ehm... Vi posso spiegare...》esordisco, in tono un poco titubante, ma vengo fermata da una voce fredda e familiare.

Non può essere...

《Alzi le mani, signora》mi ordina Liam, avanzando di un passo verso di me, entrando così nell'alone del varco.

È identico all'ultima volta che l'ho visto.

I capelli corvini sono tagliati corti, gli occhi blu intensi mi scrutano ferocemente, la sua divisa da capitano enfatizza il suo fisico asciutto e muscoloso.

《Liam...》Il suo nome sfugge dalle mie labbra con un sospiro mentre avverto un nodo in gola così forte che rischio di soffocarmi.

Le lacrime, ora, scendono copiose dai miei occhi, ma non ci faccio caso: sono troppo felice di rivederlo dopo un anno trascorso in mezzo a feroci predatori.

Senza accorgermene faccio un passo avanti e sento la sicura di quattro fucili venire disinserita.

Un brivido di terrore mi scorre lungo la schiena, facendo portare le mani al petto.

《L-liam...》mormoro nuovamente il suo nome, ma...

Perché lui non dice nulla?

Perché rimane lì, impassibile, a fissarmi?

《Signora...》mi dice, in tono duro, senza abbassare il fucile.《Come fa a conoscere il mio nome?》

Di fronte a quella domanda, la mia mente si svuota completamente: forse sta scherzando, forse è ancora arrabbiato con me da quella volta oppure...

《Tu...》Inghiotto saliva e paura prima di continuare.《Non sai chi sono io?》gli domando, certa che riderà per poi correre ad abbracciarmi.

Sto tremando da capo a piedi in attesa della sua risposta.

Il terrore che provo in questo momento è più forte e intenso di qualsiasi altra emozione.

《No, signora. Non l'ho mai vista prima d'ora.》Le sue parole così taglienti e prive di sentimento s'infrangono sulla mia pelle come miliardi di piccoli pezzi di vetro, facendomi sanguinare.

《Ma... Come... Io...》

Non riesco a formulare una frase di senso compiuto.

Non è possibile.

Quello che sta succedendo non è possibile.

《Accidenti, Liam! Non vedi che la stai spaventando?》interviene un'altra voce, sconosciuta e indubbiamente maschile.

Come in risposta alle mie riflessioni, accanto al capitano appare un uomo che non conosco: poco più basso di Liam, possiede gli stessi capelli scuri, ma i suoi occhi sono color nocciola, aperti e affabili.

Un'ancora di salvezza in questa tempesta di dolore e incredulità.

Liam gli scocca un'occhiata scocciata per poi arretrare e andarsene via, senza rivolgermi un solo sguardo.

《La lascio a te, Ian》dice il capitano, richiamando, poi, i suoi uomini, lasciandomi sola con uno sconosciuto.

《Allora...》L'uomo, Ian, mi rivolge un sorrisetto mentre si avvicina a passi lenti come se temesse una mia reazione violenta.《Chi è, signora? E come fa a conoscere il mio amico Liam?》




Consiglio dell'autrice:

Oh-oh 😫 Guai in vista per Liv!



Mentre lei tenta di capire che sta succedendo, io vi rubo qualche istante per consigliarvi un libro che sono certa piacerà moltissimo agli amanti della fantascienza 🙄

S'intitola Transmissions: Storia dell'umanità ed è una raccolta di brevi storie a tema fantascientifico ☺

L'autore è TheRebelRobot96 un ragazzo dalle idee innovative: infatti, i suoi scritti prendono spunto da stupende canzoni! 😀

Che aspettate?

Andate sul suo profilo e non ve ne pentirete! 😉

Vi auguro una buona lettura e...


Alla prossima! 🌟

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