Capitolo 4
In un'altra epoca...
Solitamente prendere a pugni un sacco mi rasserena: è un gesto meccanico che eseguo senza bisogno di riflettere.
Destro.
Sinistro.
Destro.
Sinistro.
Il mio corpo sa quello che deve fare così posso tranquillamente estraniarmi dal mondo e cercare di quietare i miei disperati pensieri.
Ma oggi non trovo pace.
A dire il vero è da due settimane che non sto bene.
Da quando Liv è scomparsa all'interno di un varco spazio-temporale.
Molteplici rivoli di sudore mi scorrono lungo il collo, scendendo sul mio petto nudo per poi raccogliersi sulla cintola, dove il cotone dei pantaloni della tuta ne assorbe la maggior parte.
La palestra oggi è vuota, come ogni giorno a quest'ora.
Ormai i miei uomini hanno capito il mio bisogno di solitudine.
Da quando lei è... dispersa, il mio umore è notevolmente peggiorato, tanto che persino il signor Smith si è preoccupato.
Credeva che stessi per tornare nella spirale autodistruttiva in cui mi ero perso dopo la morte della mia sorellina.
Allora mi aveva salvato lui dal suicidio, ma ora...
Ora non esiste salvezza per me.
Un lungo fischio di ammirazione mi fa perdere il ritmo: non mi fermo, però, e continuo a picchiare il sacco come se fosse il mio peggior nemico.
《Questo posto è pazzesco!》esclama una giovane, e molto familiare, voce.《Non ho mai visto una palestra così ben attrezzata! Beh, a dire la verità, non ho mai visto una palestra... Però...》
Non dico alcunché e continuo con la mia missione: voglio distruggere questo maledetto sacco.
Ciò nonostante, avverto i suoi passi avvicinarsi fino a fermarsi. Alle mie spalle si trova una panca dove ho lasciato la mia bottiglietta d'acqua: sono certo che si sia seduto lì.
《Cosa ti avrà mai fatto di male quel povero sacco?》mi domanda con un sospiro.《E poi...》aggiunge, in tono perplesso.《Sono quasi sicuro che tu debba metterti i guantoni...》
Con una bestemmia, mi fermo e mi giro: ho il respiro accelerato, il corpo madido di sudore e le nocche completamente scorticate.
Ma non avverto alcun dolore, a parte la sofferenza provocata dalla mancanza di Liv.
Una donna straordinaria che, all'inizio, avevo trovato semplicemente carina, ma che, poi, mi era entrata sotto pelle come una malattia da cui, però, non volevo farmi curare.
È stata l'unica in grado di scalfire la muraglia d'acciaio che avevo innalzato intorno al mio cuore dopo la morte di Lisa.
《Non hai proprio nulla da fare?》chiedo in maniera scontrosa al mio spettatore.
Lo fisso con occhi critico, ma ormai non sono più sconvolto dal suo bizzarro abbigliamento, anche se oggi si è proprio superato.
Il giovane Connor indossa, infatti, un paio di pantaloni a stampa hawaiana abbinati ad una camicia porpora. Un paio di infradito completano il suo alternativo look: non so nemmeno come abbia fatto a farsi accettare dal signor Smith.
Quell'uomo è così fissato con la disciplina e le regole che non ho ancora capito come abbia fatto ad assumere Connor senza sottoporlo ad un check up completo.
È un tipo così enigmatico...
《No. Non ora...》mi risponde il ragazzo, abbassando lo sguardo.《Ho lavorato con Leo ad un nuovo programma atto a trovare qualsiasi anomalia a livello globale, ma... Non ha ancora dato alcun risultato...》
Vederlo così depresso con le spalle incurvate, il corpo smagrito, vistose occhiaie e la voce che si incrina ad ogni parola, mi fa sentire in colpa per il tono con cui mi sono rivolto a lui.
Faccio un respiro doloroso e mi siedo accanto a lui; prendo la bottiglietta dell'acqua e ne bevo più di metà prima di riuscire a parlare.
《Mi dispiace per prima. Non dovevo usare quel tono...》inizio a scusarmi con lui, ma Connor mi ferma immediatamente.
《Non serve che ti scusi, capitano. È colpa mia. Non dovevo venire qui a disturbarti, ma... Mi sento così...》La sua voce si spegne e lui si prende la testa fra le mani, desolato e triste.
《Lo so. Mi sento così anch'io》gli confido, poggiando la bottiglietta e allungandomi per prendere l'asciugamano nero che giace ai miei piedi, piegato in maniera molto ordinata.
Tutto il contrario di come mi sento io.
《Tu non capisci, Liam...》Connor riprende a parlare a voce così bassa che devi tendere le orecchie per riuscire ad udirlo.《Lei mi ha salvato la vita innumerevoli volte, con i suoi gesti, con i suoi incoraggiamenti, mentre io... Cos'ho fatto per lei? Nulla! Sono sempre stato un passo morto! Non sono un tipo coraggioso come te... Io sono solo bravo coi computer...》
Da come le sue spalle tremano, capisco che sta piangendo e Dio solo sa quanto vorrei fare la stessa cosa.
Ma non posso.
Non posso lasciare che il dolore mi divori com'è successo dopo la morte della mia dolce Lisa: devo rimanere concentrato e lucido.
Devo salvare Liv.
E non posso farlo se mi siedo in un angolo a piangere.
《Io credo che...》Mi fermo un secondo per trovare le parole più adatte.《Se Liv ti ha portato con sé vuol dire che nutre un'immensa fiducia nelle tue qualità. Dopotutto, non ti sei mai tirato indietro né sei scappato di fronte al pericolo. E poi... Hai inventato quel dispositivo per trovare i varchi. Nemmeno Kelly ha mai pensato ad un congegno del genere e lei è praticamente un genio!》Prendo un respiro profondo prima di continuare, con l'asciugamano abbandonato sulle spalle.《Quello che sto cercando di dirti, Connor, è che tutti sono importanti a questo mondo. Nessuno è inutile o sacrificabile. Se vuoi davvero fare qualcosa per Liv, non arrenderti. Continua a lottare come stai facendo, con i tuoi mezzi. Anche se non pensi di essere un combattente, forse tu lo sei più di tutti noi.》
Ed è la verità.
Connor ha l'ingegno necessario per riuscire a trovare la nostra Liv.
Quello inutile sono io.
So sparare, certo, ma le mie abilità non mi sono di alcuna utilità durante la battaglia più importante della mia intera vita.
《Adesso...》Il ragazzo tira su col naso, si passa una mano sul viso e poi alza la testa per scoccarmi un'occhiata piena di gratitudine. Ha gli occhi rossi di pianto, ma ora capisco come mai Liv gli è così affezionata.《So come mai sei capitano.》
Lo guardo perplesso e confuso affinché lui si spieghi meglio.
《Sai come motivare i tuoi uomini!》
Inaspettatamente scoppio a ridere, cosa che non ho più fatto da quando...
《Ragazzi! Venite presto! Forse ho trovato qualcosa!》La voce squillante di Kelly ci interrompe e noi ci giriamo verso la porta.
La ragazza è lì, sulla soglia, con aria trafelata come se avesse corso dal suo laboratorio fino alla palestra.
Non faccio domande.
Mi alzo di scatto e la raggiungo assieme a Connor.
Stiamo arrivando Liv!
Angolo dell'autrice:
Ecco cosa sta succedendo al Centro!
Mentre per Liv è passato un anno da quel terribile giorno, per Liam e gli altri sono trascorse due settimane! 😲
I varchi sono davvero tremendi, vero? 😈
Ma non disperate!!
La vostra scribacchina ha la soluzione!! 😆😆😆
Fidatevi di me! 😈
Alla prossima! 🌟
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