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Capitolo 15

《Non è... possibile...》

Quante volte ho pronunciato queste parole?

Troppe, davvero troppe volte, eppure la realtà non finisce mai di stupirmi.

Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi quando Ian mi ha proposto un tour della struttura, ma, sicuramente, ciò che sto vedendo supera di gran lunga le mie aspettative.

《Sapevo che ti avrebbe impressionata...》commenta Ian, fiero di se stesso.

Davanti a noi si trova un corridoio infinito, illuminato da fioche luci poste ad intervalli regolari, ma non è questo che mi sconvolta.

Sono le gabbie che riempiono le pareti l'elemento più sconcertante dell'intera situazione.

Non tutte sono abitate, però, riesco ad intravedere un cucciolo di stegosauro che si abbevera da una piccola ciotola nella gabbia alla mia destra; mentre, in quella alla mia sinistra, noto un velociraptor adulto e in piena forma, che mi fissa, inclinando la testa, quasi ci stesse ascoltando.

《Questo posto...》

... io l'ho già visto!

Mentre i miei occhi analizzano e studiano il luogo dove vengono stipati i dinosauri, il mio cervello mi riporta in un altro tempo, un futuro che ho visto assieme a Connor, dove lui è stato ferito gravemente.

Il serraglio di questo Centro è praticamente identico a quello del Centro del futuro.

Però...

La struttura in cui mi ha mandato Kevin rappresentava il futuro del mio Centro. Allora come fa a rappresentare il futuro anche di questo Centro?

《Oddio...》mormoro, serrando gli occhi, mentre teorie e ipotesi si rincorrono nella mia testa, frastornandomi.

《Ehi... Tutto bene?》mi domanda Ian, preoccupato, posandomi una mano sulla spalla.

《S-sì... Certo. Tutto a meraviglia》borbotto, cercando di darmi un contegno.

Se solo ci fosse con me Connor...

Con lui potrei lasciarmi andare ad ipotesi e crisi nervose, ma qui...

Qui non posso mostrarmi fragile.

《Allora... Cosa ci fate con tutti questi dinosauri?》chiedo a Ian, scrollandomi la sua mano di dosso e cercando di ammettere un tono di voce normale.

Lui non dice nulla e continua a fissarmi. Anche se non ricambio il suo sguardo, lo percepisco sul mio corpo: sono certa che stia tentando di capire cosa mi è successo qualche istante fa.

Mi allontano da lui di un paio di passi, avvicinandomi alla gabbia dov'è rinchiuso il cucciolo, e mi accovaccio a terra.

《Ciao, piccolino...》sussurro con dolcezza, allungando una mano fra le sbarre.

Il piccolo gira la testolina verso di me e fissa la mia mano, incerto sul dà farsi.

Il cucciolo possiede occhietti neri e intelligenti, pelle verdastra dall'aria stranamente morbida e mini protuberanze ossee sulla schiena, che cresceranno durante i prossimi anni fino a diventare placche di forma romboidale, dure e forti.

《Vieni qui...》provo a richiamarlo mentre Ian continua a rimanere in silenzio.

Vorrei sapere cosa sta pensando.

Tutti i miei pensieri si azzerano, la mente si svuota, quando le mie dita riesco a sfiorare il musetto del cucciolo: alla fine ha preso coraggio e si è avvicinato, a passi lenti, alle sbarre.

《Bravo, cucciolo... Da grande diventerai molto forte e ancora più bello...》continuo a parlargli con voce carezzevole e morbida mentre lui si gode i grattini sul mento coriaceo.

《Suppongo che tu non sia così impressionata...》Ian si decide a rompere il silenzio, proprio quando pensavo non l'avrebbe mai fatto.

《Sono una paleontologa. Studio i dinosauri da tutta la vita》gli spiego la mia reazione contenuta davanti alla sua "sorpresa".

《E come mai non me l'hai detto prima? Avrei evitato questa brutta figura?》Il tono dell'uomo torna canzonatorio e io sono sicura che, quando meno me l'aspetto, lui mi chiederà spiegazioni che non so se voglio condividere.

《Non hai fatto brutta figura. Anzi...》lo rassicuro, rialzandomi in piedi e abbracciando con lo sguardo tutto il serraglio.《Sono davvero impressionata da tutto questo. Però non capisco perché teniate in gabbia poveri dinosauri che vorrebbero solo vivere liberi nella propria epoca.》

Sento Ian sospirare penosamente e questo suono mi fa voltare.

Lui si trova a pochi passi da me, con una mano si massaggia la nuca mentre i suoi occhi sono persi in una realtà nota solamente a lui.

《Avresti preferito che fossero liberi di uccidere le persone? Liberi in un luogo in cui verrebbero braccati e uccisi senza pietà soltanto perché sono ciò che sono?》

Più guardo Ian più mi convinco che non sia parlando solamente dei dinosauri.

Per un attimo provo a mettermi nei suoi panni: ha detto che proviene da un'altra epoca, ma non ho avuto tempo di pensare alle possibili implicazioni.

Essere solo in un mondo in cui non esisti dev'essere difficile.

Avere la solitudine come unica compagna.

Non poter parlare con qualcuno del tuo dolore perché sai che non capirebbe.

《Mi dispiace...》

Non so perché lo dico.

Non è colpa mia se Ian si trova qui in questa sorta di pazzo mondo alternativo né so cosa, o chi, ha lasciato nella sua realtà.

L'unica cosa che capisco appieno è la profonda sofferenza che sta provando poiché è la stessa in cui sto affogando io.

Sola e senza punti di riferimento, sto andando alla deriva in questo nuovo mondo, a me totalmente sconosciuto.

《Io e te siamo uguali, Liv...》

Lo sguardo nocciola di Ian è penetrante e insondabile, i suoi occhi mi scavano dentro fino ad arrivare alla mia anima.

Ha ragione. Noi due siamo uguali.

Non per nostra scelta, è vero, però, ci siamo ritrovati nello stesso tempo per un motivo. Lui ha bisogno di me e io ho bisogno di lui.

《Mi fido di te, Ian》gli dico l'unica verità possibile.

Non posso continuare a sospettare di tutti quanti: è una cosa logorante e tremendamente estenuante a lungo andare.

Devo poter contare su qualcuno.

Ne ho bisogno.

Posso solamente sperare di aver fatto la scelta giusta.

《Anch'io mi fido di te, Liv》ribatte lui con un leggero e incerto sorriso, molto più bello di quello sornione e finto che ostenta sempre.《Non ti conosco, però, mi fido del mio istinto. E questo istinto mi sta dicendo che tu sei una persona di parola. Non tradirai mai il mio segreto. Ne sono certo.》

《No. Non lo farò》concordo con le sue sensazioni, sentendomi stranamente lusingata dalle sue parole.

《Ian! Che diavolo stai facendo?!》

Una voce furiosa esplode nel serraglio, zittendo sia noi che gli animali.

Rabbrividisco. Il cuore si ferma per un eterno attimo. Il respiro mi si mozza mentre passi sicuri si avvicinano a me.

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