Questa piccola avventura la dedico alle mie lettrici, in particolar modo a ValeryChristie 

Attenzione, però, vi raccomando prima la lettura di Anomalie: New Word in quanto Causa contiene alcuni spoiler

Buona lettura!

Apro gli occhi e vedo un soffitto roccioso come sempre da quando sono nato. Sospiro e mi metto a sedere: la branda è ormai logora, dovrei cambiarla ma preferisco evitare sprechi inutili.

Mi alzo, attento a non sbattere la testa contro la stalattite che orna la mia piccola grotta. Avrei dovuto toglierla, però è così bella che non ci sono riuscito. Ha il colore del  ghiaccio più puro.

L'unica cosa bella rimasta in questo mondo in rovina.

《Ian! Muoviti!》Un grido mi riscuote dai miei pensieri funesti e sobbalzo, prima di rendermi conto che si tratta della voce di Layla.《Zayne vuole vederci.》

Oggi è il giorno.

Ci metto qualche secondo a realizzarlo, ma poi la consapevolezza prende possesso di me e mi sento inondare da una sorta di felicità mista a paura.

《Arrivo》le urlo di rimando con voce ancora arrochita dal sonno.

Ho dormito poco però mi sento riposato e pronto all'azione.

Con due falcate, raggiungo la pila di vestiti puliti e prendo le prime cose che mi capitano a tiro: pantaloni neri e maglietta blu. Un paio di comodi stivali completano il look.

Prima uscire dalla mia piccola grotta, mi inginocchio accanto alla pozza di acqua potabile, che ho scavato vicino alla tenda che uso come porta, e mi sciacquo il viso.

La freddezza dell'acqua mi dà la scossa necessaria per affrontare Zayne.

Mi rialzo e scosto il telo lacero che copre l'ingresso della mia nicchia, trovando Layla ad aspettarmi.

《Alla buon'ora》sbuffa lei, infilando le mani in tasca con impazienza.

Molti la trovano una bella ragazza, con la pelle diafana e gli occhi color ambra, ma io la considero come una sorellina molesta e iperattiva.

E lei questo lo sa.

《Scusa, dovevo farmi bello》sogghigno nel vederla arrossire un poco prima di avviarsi lungo il cunicolo che ci porterà da Zayne.

Come me, anche Layla è indossa abiti semplici e comodi. Ormai sono scomparse le differenze sociali così come i vestiti per le feste.

Sono svanite così tante cose.

Sospiro nel rendermi conto che non avremo un futuro. Non che a me importi molto: ho sempre vissuto rinchiuso qui sotto, senza mai vedere la superficie, però, il mio pensiero va a quei pochi bambini che vivono con noi.

Loro dovrebbero averlo un dannatissimo futuro.

Invece no.

Moriranno senza mai sapere cos'è la vita.

Un esile braccio cinge il mio, riscuotendomi dal mio torpore.

《Non temere. Stavolta sarà quella giusta》mormora Layla, senza incrociare il mio sguardo.

Con la mano, stringo la sua per un momento prima di liberarmi della sua morbida presa.

《Speriamo...》sussurro in risposta, continuando a camminare.

Cedo il passo alla ragazza perché il corridoio si restringe per un attimo per poi allargarsi nuovamente, così posso affiancarmi a lei.

《Da quanto tempo ci prova? Anni? Decenni?》sbotto, irato, mantenendo la voce bassa dato che stiamo percorrendo il cunicolo principale.

Non vorrei che qualcun'altro ci sentisse.

Non voglio dare false speranze a persone che ormai non sanno più cosa sia la speranza.

《Da prima che tu nascessi...》commenta lei con una punta di malinconia.

Mi dimentico sempre che Layla ha qualche anno più di me. È così fresca, allegra e solare che mi pare una ragazzina, ma, invece, mi supera di ben cinque anni.

Lei si ricorda il volto di mia madre, quando per me la parola mamma rappresenta solo una voce musicale e un profumo dolce.

《Scusami...》

Mi sento un idiota totale.

I genitori di Layla sono morti quando lei era appena nata e mia madre l'ha allevata come se fosse figlia. Poi ha avuto me e...

《Tranquillo, Ian...》La mano gelata della ragazza stringe la mia per un secondo prima che lei la ritiri, nascondendola in tasca.《Il passato è passato. Dobbiamo concentrarci sul presente. Anzi, sul futuro.》

《Ogni tanto invidio la tua fiducia in Zayne》borbotto, spegnendo le fiaccole che illuminano il corridoio roccioso.

Dobbiamo risparmiare il fuoco per quando ci servirà davvero: conosciamo questo posto a menadito e possiamo benissimo camminare al buio.

《Più che fiducia, la mia è speranza》replica lei, continuando la marcia incurante dell'oscurità che ci sta inghiottendo.《La tua, invece, è mania...》aggiunge, con un sorriso nella voce.

《Lo sai che bisogna fare economia. Prima o poi le nostre risorse finiranno e...》

Mi blocco prima di finire la frase, ma noi moriremo è lì che aleggia fra noi.

Io e Layla ignoriamo di comune accordo quelle parole e ci fermiamo di fronte ad una tenda bianca.

《Zayne? Siamo noi!》annuncia lei, prima di entrare nella grotta.

《Entrate, ragazzi. Vi stavo aspettando!》Ci accoglie la voce bassa e sofferente dell'unico uomo che ha a cuore le sorti del mondo.

Quando scosto la tenda, mi soffermo sull'immagine di mia madre che Zayne tiene appesa ad un piccolo spuntone di roccia: lei è bellissima con una fluente chioma scura e due dolcissimi occhi color nocciola, identici ai miei.

Non si tratta di una foto, come mi ha spiegato mio padre quand'ero piccolo, bensì di un disegno a matita.

L'unico ricordo che abbiamo di lei.

《Ian...》La voce di Zayne mi riscuote dal doloroso viaggio nel passato che intraprendo ogni volta che lo sguardo mi cade sul suo volto.

Distolgo gli occhi da lei, incrocio le braccia al petto e appoggio la schiena alla roccia, cercando di rilassarmi.

La nicchia di Zayne è grande almeno il doppio della mia, però, è sempre troppo piccola per lui e le sue ricerche.

Il pavimento è ricoperto di carte e calcoli mentre il suo giaciglio è colmo di tutti i libri che i Ricognitori riescono a prendere ad ogni uscita.

Tomi di ogni genere, ma Zayne legge e assimila le nozioni più disparate, un po' per diletto un po' per la Causa.

《Perché ci hai chiamato?》Gli domando come faccio tutte le volte che mi convoca.

《Ce l'ho fatta. Ho trovato il varco...》