Africa (sesta parte)
Guardo sconvolta la donna e realizzo che, in realtà, si tratta di una giovane ragazza.
La paura ed il timore che il Generale le incute l'hanno invecchiata di almeno diec'anni.
Nel silenzio, venutosi a creare dopo la sua scioccante rivelazione, la studio meglio e capisco che quell'uomo spregevole deve averla picchiata e, molto probabilmente, violentata.
Nyala, infatti, ha i lineamenti delicati, ma un orribile livido sotto l'occhio destro ed un taglio al labbro inferiore ne diminuiscono drasticamente il fascino.
Gli occhi, neri come ali di corvo, sono spenti e sfiduciati, in attesa della morte; i capelli, anch'essi scuri, sono lunghi ed arruffati, le arrivano, infatti, ai fianchi.
Mentre il suo corpo, le sue curve, sono fasciate da un abitino striminzito, dai colori vivaci, che copre, forse, l'indispensabile.
《Ti sbagli》ribatto con voce calma e ferma.《Esiste un modo per uscire da qui ed io lo troverò.》
Abbandono Nyala, che mi scruta un po' stranita dalle mie parole, ed inizio ad ispezionare la grotta dove ci troviamo. Non c'è molto da vedere, a parte un bassa pila di vestiti posti in un angolo, accanto alla porta, ed alcune candele, che illuminano l'ambiente.
Faccio qualche passo verso il fondo della grotta e sgrano gli occhi: Nyala mi ha portata in un piccolo lago sotterraneo.
Però...
L'acqua dovrà pur arrivare da qualche parte, giusto?
Mi avvicino in fretta alla pozza, grande quanto una piscina da giardino, ed immergo una mano: l'acqua è sorprendentemente calda.
Ritraggo le dita e me le asciugo con i resti della mia canottiera mentre rifletto sui possibili risvolti di questa scoperta.
Il lago potrebbe essere alimentato da un fiume sotterraneo che non sfocia in superficie, però...
È la mia unica possibilità!
Sicuramente non voglio tornare dal Generale: ho una mezza idea di ciò che vorrebbe farmi e non ci tengo a morire.
Ho troppi sogni da realizzare.
《Non farlo》mi dice Nyala, con voce sommessa, quando mi vede fare gli esercizi di respirazione.
Se riesco a dilatare al massimo i polmoni, posso immagazzinare più aria quindi dovrei riuscire a rimanere in apnea più tempo.
Tutto molto teorico, Liv...
《Perché no?》le domando, in tono bellicoso.《Magari il fiume che alimentano questo bacino porta in superficie...》
《Non è così, purtroppo.》
La ragazza uccide la mia speranza usando solo quattro parole.
《D'accordo...》borbotto, prendendomi la testa fra le mani.《Passiamo al piano B...》
Comincio a camminare avanti e indietro per tutta l'ampiezza della grotta, rimuginando su teorie ed ipotesi e scartando un'idea dietro l'altra.
Possibile che non esista una via d'uscita?!
Mi fermo al centro della caverna, sfiduciata, ed incrocio le braccia al petto: mi accorgo, così, di essere rimasta in reggiseno e pantaloncini.
Un abbigliamento poco adatto per tornare dal Generale.
Quel pensiero basta per farmi venire la nausea.
Dove diavolo sei Matt?!
《Nyala!》chiamo la ragazza, che si è seduta a terra e continua a fissarmi, mettendomi un poco a disagio.《Hai una maglietta da prestarmi? Oppure una canottiera... Non posso restare così.》
Allargo le braccia e le faccio capire cosa intendo. Lei si alza, si dirige verso la catasta di vestiti e ne trae una lunga striscia di stoffa verde scuro.
《Stendi le braccia》mi ordina Nyala, posizionandosi di fronte a me.
Faccio come mi dice e lei si mette all'opera: appoggia il tessuto al mio collo, come se fosse una sciarpa, poi incrocia i lembi davanti per coprirmi il petto, tira un poco per far aderire la stoffa alla pelle, infine annoda i due capi dietro la schiena.
Ammiro il suo lavoro e le rivolgo un sorriso colmo di gratitudine.
《Grazie! Mi sentivo a disagio mezza nuda...》
Nyala, dal canto suo, mi scruta con sguardo pensieroso e confuso.
《Non hai paura di lui?》mi chiede, con una voce che tradisce incertezza.
《Certo che ho paura!》le rispondo prontamente, il sorriso diventa un lontano ricordo.《Non voglio tornare di là e sicuramente non voglio che lui... Però, Nyala, combatterò con tutte le mie forze, lotterò fino al mio ultimo respiro. Lo devo alla mia famiglia, ai miei amici, ma soprattutto lo devo a me stessa.》
La ragazza apre la bocca, probabilmente per dirmi che sono pazza, ma un urlo squarcia l'aria, zittendo entrambe.
《Che sia...》
Guardo Nyala, ma lei scuote la testa, confusa quanto me.
《Aspettami qui. Vado a dare un'occhiata.》le sussurro, avviandomi, a passi decisi, verso la porta.
《Vengo con te》afferma la giovane, sorprendendomi.
《Perfetto!》Le rivolgo un mezzo sorriso per farle capire quanto sono fiera di lei poi mi metto un dito sulle labbra: d'ora in poi dobbiamo stare in silenzio.
Arrivate alla porta, abbasso pian piano la maniglia, cercando di non fare rumore, e socchiudo l'uscio: guardo attraverso quel piccolo spiraglio e vedo solamente un braccio abbandonato a terra.
Il resto del corpo non lo riesco a scorgere.
Oh, mio Dio...
Chiudo frettolosamente la porta e mi giro verso Nyala, che attende pazientemente una mia spiegazione.
《Ho visto... Qui fuori, a terra, c'è...》
Non riesco nemmeno a raccontarle l'orrore che ci aspetta in corridoio.
Sul volto della ragazza passa un'ombra di consapevolezza ed annuisce con aria solenne.
《Sono gli Spiriti. Sono tornati per rivendicare il loro Nido. Proprio come ha detto il nonno》mi spiega lei, con voce insolitamente calma.《Siamo salve.》
Il nonno?
《Non sarai mica... Lo Sciamano è tuo nonno?!》le domando, incredula.
Nyala annuisce nuovamente e finalmente il suo viso si rischiara, facendo riemergere la bellezza che il Generale voleva distruggere.
《I vostri Spiriti hanno staccato il braccio ad un uomo...》osservo, pacatamente.《Come fai a dire che noi siamo salve?》
《Loro ci proteggono. Così come noi proteggiamo loro.》La sua spiegazione non mi rassicura molto, però, non voglio starmene con le mani in mano quindi...
《D'accordo. Usciamo da qui e troviamo tuo nonno poi...》Non finisco la frase perché, effettivamente, non so cosa fare dopo, ma a Nyala sembra non interessare molto la cosa.
Mi giro nuovamente verso la porta e faccio un respiro profondo prima di aprirla: il braccio è ancora lì, abbandonato e sanguinante, mentre le grida risuonano nei cunicoli della caverna.
Gli Spiriti si stanno dando da fare...
Faccio cenno a Nyala di raggiungermi e lei non se lo fa ripetere: esce fiduciosa per poi indicarmi la giusta direzione per raggiungere la prigione dov'è rinchiuso lo Sciamano.
Proprio in quel momento, però, una porta si spalanca e la voce del Generale sovrasta le urla di paura e dolore dei suoi soldati.
《Razza di sgualdrine!》tuona lui, avanzando minacciosamente verso di noi.
Afferro la mano di Nyala ed inizio a correre nella direzione opposta a quell'orribile uomo quando un'ombra grande e scura ci sorpassa, dirigendosi verso il Generale.
《Non girarti!》mi ordina la ragazza appena comincio a voltare la testa.
《Perché?》le chiedo, continuando a correre mentre le urla del capo dei ribelli si uniscono a quelle dei suoi sottoposti.
《È proibito guardare gli Spiriti》mi risponde Nyala con naturalezza.
Non ribatto a quella che mi sembra una regola abbastanza assurda; cerco, invece, di pensare a quello che ho visto.
Gli Spiriti, come li chiama lei, mi sono sembrati più che altro degli animali, anche se troppo grandi e...
Correva su due zampe...
Quando arriviamo alla porta della grotta-prigione, le urla diminuiscono d'intensità ed un nuovo suono prende possesso dell'aria.
Sembra un elicottero...
Un incerto sorriso incurva le mie labbra: stanno arrivando i soccorsi.
《Nyala. L'incubo è finito!》
Matt ha portato la cavalleria.
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