Abissi (terza parte)
Questa missione si sta rivelando quasi una vacanza: Connor pilota la barca dal Centro quindi io e Ian possiamo goderci il panorama, nonostante i nuvoloni neri si stiano moltiplicando.
《Secondo te pioverà?》gli chiedo, scrutando con un po' di apprensione il cielo.
《Credo di sì, anche se spero il contrario》risponde l'uomo, con un'espressione imperscrutabile in volto《Navigare col brutto tempo è una cosa davvero pessima.》
《Tu dici? Ti sei già trovato in una situazione simile?》replico mentre un'ondata di vorace curiosità mi sommerge.
Inaspettatamente Ian scoppia in una fragorosa risata che mi lascia spiazzata.
《Sei impossibile》commenta lui per poi abbandonarmi sul ponte dell'imbarcazione per recarsi sotto coperta.
Ma cosa...?
Stupita e confusa dalla sua reazione, lo seguo a ruota: scendo i cinque gradini in legno scuro e arrivo a una porta che l'uomo ha lasciato socchiusa.
Un fiotto di adrelina invade il mio corpo, galvanizzandomi. Allungo la mano e spalanco la porta, facendo sì che sbatta sulla parete, dopodiché avanzo di un paio di passi, immergendomi nel buio.
《Ian...》mormoro a voce bassa e incerta quando una mano mi stringe il polso, strattonandomi in avanti.
Sbilanciata, barcollo e finisco contro un petto muscoloso: due forti braccia mi avvolgono in una presa ferrea e un'accecante luce invade l'ambiente dove ci troviamo e mi costringe a chiudere gli occhi per qualche istante.
Quando riesco di nuovo a mettere a fuoco il mondo, non riesco a credere a ciò che vedo.
《Oh, mio Dio》sussurro, stupefatta e sbalordita《Ma questo è... cioè non può essere vero... però...》
《Te l'ho detto che questa barca è stata progettata dal Centro. Ovviamente ci hanno messo un optional》mi spiega Ian, allargando le braccia affinché io ammiri il lavoro dei ricercatori della signora Smith.
《E tu questo lo chiami optional? È un batiscafo! All'interno di un'imbarcazione》esclamo, alzando gradualmente il tuo tono di voce.
《Lo so. Non serve che gridi》mi prende in giro l'uomo, mettendosi le mani sulle orecchie in maniera scherzosa.
Sbuffo e mi zittisco, tanto so che discutendo con lui non farò alcun progresso. Così rivolgo tutta la mia attenzione all'ambiente che mi circonda e tento di capirci qualcosa.
《Quelli sono i comandi》inizio a parlare, indicando col dito ogni cosa che vedo《Quei due sono oblò, credo. Ma la riserva di ossigeno? Forse si trova all'esterno. In effetti, è abbastanza ovvio. Qui si sta stretti.》
《Stai andando benissimo》mi elogia Ian, fissando orgoglioso e fiero di me《Però mancano ancora due o tre optional alla tua lista.》
Sorrido nell'udire quella parola e mi volto nella sua direzione: l'uomo si trova vicino a una cassa di metallo, di medie dimensioni, e l'apre con una mano.
《Come a esempio queste》aggiunge, srotolando un paio di mute e producendo un rumore secco.
《Sono mute da sub》osservo, avvicinandomi e toccandole con dita leggere《Ma di che materiale sono composte? Non sembra neoprene.》
《Difatti non lo è》conferma Ian, alzando e abbassando le sopracciglia in modo comico《Si tratta di un polimero sintetico che isola termicamente nonostante lo spessore sottile. Permette di nuotare più velocemente, di comunicare e controlla in maniera costante i parametri vitali di chi la indossa.》
L'uomo me la sventola davanti agli occhi, come se si trattasse di un goloso cono gelato, e io non posso fare a meno di allungare una mano per prenderne una. La muta è estremamente leggera e non sembra affatto della mia taglia, ma quando tento di restitutirla a Ian lui scuote la testa in segno di diniego.
Dopodiché mi gira le spalle e io colgo l'invito silenzioso: mi tolgo rapidamente i vestiti che indosso, rimanendo in biancheria intima, per poi indossare quella bizzarra e rivoluzionaria muta da sub.
All'inizio avverto una sensazione di gelo intenso, però poi mi scaldo man mano che la muta aderisce alla mia pelle: è leggera e non impedisce i movimenti, oltre a mantenere il calore corporeo in maniera sorprendente.
《Wow... io... Non ho parole》mormoro, in tono davvero ammirato, mentre compio un giro su me stessa.
《Splendida》afferma Ian, voltandosi nella mia direzione.
Anche lui indossa la muta e mi mordo le labbra per non ricambiare il complimento. L'ultimo ritrovato del Centro aderisce al suo corpo come una seconda pelle, mettendo in mostra ogni singolo muscolo.
《Grazie》replico con un mezzo sorriso, abbassando lo sguardo per un attimo.
《Dico solo la verità》commenta Ian, raggiungendo i comandi e iniziando a premere qualche tasto.
Immediatamente la porta si chiude e produce un suono sibilante, facendomi rabbrividire. Un istante dopo odo un rumore meccanico e avverto la bizzarra sensazione di scendere.
《Che succede? Che stai facendo?》chiedo al mio compagno, un poco preoccupata.
《Ci stiamo immergendo》mi spiega lui, semplicemente, continuando a digitare chissà che cosa.
《Ma non era Connor il pilota?》domando ancora, avvicinandomi all'uomo.
《Beh, per quanto riguarda la barca sì. Però ora è tutto nelle mie abili mani》mi risponde lui, agitando le dita come un mago da strapazzo.
《Va bene》annuisco, muovendo la testa su e giù per auto-convincermi《Ce la posso fare.》
《Dammi un po' di credito, Liv. Sono bravo in queste cose. Anche se ammetto che si tratta del primo batiscafo che guido. Non sarà tanto diverso da una macchina o un aereo》sentenzia Ian, aumentando in modo esponenziale la mia angoscia.
《Sappi che voglio tornare a casa mia tutta intera》affermo, posandogli una mano sulla spalla.
《E ci tornerai》mi promette lui, con voce priva di incertezze《Però, ora, dobbiamo andare a pesca. Quindi rilassati e goditi il viaggio.》
Riesco a trattenere a stento una parolaccia, ma lo fulmino con lo sguardo prima di raggiungere uno dei piccoli oblò posto sulla fiancata del batiscafo. Per fortuna Ian ha acceso le luci esterne così riesco a vedere gli abissi e tutti i suoi bizzarri abitanti marini.
A un certo punto, più in basso di noi, alla nostra sinistra noto uno strano baluginio. Chiamo Ian e gli ordino di scendere di qualche metro cosicché io possa capire l'origine di quella luminescenza.
L'uomo esegue in silenzio, molto concentrato sul suo compito, e realizzo che siamo giunti a destinazione: il luccichio che vediamo appartiene a un varco.
《Beccato!》
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro