Abissi (seconda parte)
La cittadina di Hastings è la tipica cittadina portuale, costituita da case candide coi tetti rossi e abitanti molto simpatici e gentili, nonostante l'arrivo di un SUV governativo.
Ian raggiunge il pontile prima di fermare la macchina. Scruta il mare leggermente mosso e sospira pensieroso: volto la testa verso di lui e noto l'espressione distante sul suo viso. Non gli ho mai domandato nulla sulla sua vita ne lui ha chiesto qualcosa a me, però ora avverto l'insano desiderio di aprire la bocca e interrogarlo sul passato, sui buchi dimensionali e su tutto ciò che di bizzarro vi è a questo mondo.
《Che dici? Andiamo a dare un'occhiata?》Ian rompe il silenzio prima che io riesca a riordinare i pensieri, facendomi sobbalzare in maniera colpevole.
《Certo》annuisco in tono rassegnato, per poi smontare dall'auto assieme a lui.
Il momento ideale per curiosare è passato e sono quasi sicura che non tornerà tanto presto così seguo l'uomo, ammirando il paesaggio marittimo che ci circonda coi suoi burrascosi suoni e i suoi salmastri odori. Non ho mai avuto preferenze fra il mare e la montagna: li ho sempre amati entrambi allo stesso modo.
Sul pontile sono attraccati parecchi pescherecci, probabilmente appartenenti agli abitanti della cittadina, mentre l'unica barca priva di contrassegni identificativi è ormeggiata proprio di fronte a noi: si tratta di un'imbarcazione con un piano rialzato molto bella ed elegante.
《Dobbiamo salire a bordo di questa barca?》domando, curiosa e intrigata dalla prospettiva di navigare.
Un ricordo emerge con prepotenza dal mio cervello, riportandomi alla mente la missione di salvataggio che avevamo intrapreso io e Connor nel Mare del Nord: un sorriso malinconico mi incurva le labbra prima di svanire nell'oblio.
《Indovinato》risponde Ian, allontanandosi dalla macchina e camminando in direzione del pontile《Sei mai stata a bordo di una tuga*?》
《No. Forse. Non so nemmeno cosa sia quindi può anche darsi di sì》ribatto, confusa dal temine che ha pronunciato con tanta naturalezza, per poi seguirlo a passo svelto.
L'aria è fresca e una lieve brezza mi scompiglia i capelli, liberando alcune ciocche dalla stretta coda in cui li ho racchiusi. Sono contenta di aver indosso la giacca che mi ha procurato Ian perché scorgo alcuni nuvoloni scuri all'orizzonte che non fanno presagire nulla di buono.
《Piuttosto, sei convinto che sia il tempo ideale per andare al largo?》aggiungo, quando ci fermiamo vicino all'imbarcazione che immagino appartenga al Centro.
《Dobbiamo andarci, soprattutto se vogliamo trovare il sommergibile scomparso》replica l'uomo in tono pratico《Comunque, questa, signora mia, è una tuga. Uno degli ultimi ritrovati tecnologici creati dai ricercatori del Centro. Pare una normale barca, con un piano rialzato, da cui prende il nome, mentre, invece...》
Ian lascia la frase in sospeso, aumentando il pathos e la trepidazione come se fossi la spettatrice di un gioco di magia. Il mio compagno d'avventura alza e abbassa le sopracciglia in maniera sciocca e provocatoria, facendomi ridacchiare allegramente. Dopodiché sale a bordo con facilità mentre io allungo le mani sopra di me per aggrapparmi al parapetto in acciaio al fine di darmi la giusta spinta per issarmi a bordo, ma Ian mi precede e mi prende per i polsi, alzandomi con disinvoltura.
Stupita da quello sfoggio di forza, rimango a fissarlo per diversi istanti prima che lui abbia la creanza di arrossire lievemente in volto.
《Mi sono allenato parecchio》afferma, girandomi le spalle per recarsi al piano rialzato dove vi sono i comandi della barca.
Sono rimasta decisamente scettica dalla risposta che mi ha fornito e vorrei trovare il coraggio e la sfacciataggine per porgli alcune domande molto personali, però odo un sibilo e la barca comincia a muoversi sicura tra i flutti, così rimando ancora la questione.
Il motore dell'imbarcazione del Centro non produce alcun rumore e mi sporgo dal parapetto per dare un'occhiata al pontile: effettivamente ci stiamo allontanando in modo rapido seppur senza il frastuono di un motore classico.
《Magnifico》sussurro, davvero molto colpita dal lavoro dei ricercatori alle dipendenze della signora Smith.
《E non hai ancora visto nulla》commenta Ian, dall'oblò del piano rialzato《Vieni quassù.》
Con un sorriso in viso, abbandono il parapetto e mi dirigo verso la sala comandi: salgo cinque gradini ed entro in cabina. Il luogo è bellissimo, costituito di legno e una lega chiara che non conosco, e vedo un ordinario timone accostato ad attrezzature decisamente più moderne.
《Allora, che ne pensi?》mi chiede Ian, in piedi, in mezzo alla cabina con le braccia spalancate.
《Stupefacente》rispondo in tono sincero《Questa lega color perla... Di cosa si tratta? Non l'ho mai vista prima d'ora.》
《Il nome completo è più difficile di uno scioglilingua quindi Connor l'ha abbreviato in No-Magnet》mi spiega l'uomo, premendo un bottone e facendo rallentare la barca《Lo so, suona un po' stupido, ma a lui piace. E poi alla signora Smith non abbiamo detto nulla.》
Ridacchio nell'udire il nome di Connor, sebbene non si tratti del mio Connor.
Però certe cose rimangono uguali in ogni realtà...
《Intendi dire che questa lega non viene attratta magneticamente dal varco?》gli domando, posando un dito sul metallo in questione.
È gelido al tatto e mi pare che vibri leggermente. Decido di evitare ulteriori indagini e ritraggo la mano, un po' scossa.
《Esatto.》Ian applaude orgoglioso che io sia giunta alla conclusione giusta senza fare altre domande come se fosse tutto merito suo.
Avanzo fino a raggiungere il timone, che scopro essere puramente decorativo, e vi trovo un impianto all'avanguardia: diversi monitor sono collegati a un sonar e il tutto è gestito in remoto, probabilmente da un collaboratore del Centro.
《Il Genietto》chiarisce Ian, con un filo di voce.
《L'ho sempre saputo che avrebbe fatto grandi cose》commento con gli occhi leggermente lucidi.
《Concordo. Però intendevo dire che è lui che sta pilotando la barca》si spiega meglio l'uomo, tossicchiando.
《Ah.》Prendo atto della cosa con un respiro strozzato: in effetti non so perché non avevo messo in conto quest'aspetto della missione《Per caso ci può anche sentire o vedere?》
《No. Connor si limiterà a portarci nell'esatto punto in cui è scomparso il sommergibile dopodiché toccherà a noi.》
Angolo dell'autrice:
Giusto un chiarimento:
*La tuga, in un'imbarcazione, è la parte rialzata rispetto al piano di coperta al fine di aumentare l'altezza in cabina; questa sovrastruttura è dotata spesso di oblò (tratto da Wikipedia)
Buona lettura 😉
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