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NdA: questa storia è stata scritta un anno fa come augurio di buon anno e con questa nota iniziale: "Nasceva da presupposti totalmente differenti, il progetto era quello di una piccola serie natalizia, sulle varie coppie presenti in "Samhain", ma il lavoro e gli impegni mi hanno reso impossibile lavorare a questo progetto, così l'ho dovuto abbandonare lì in un cassetto (chi sa che non sia valido per l'anno prossimo, mi piacerebbe, ma ho imparato che fare piani non funziona mai davvero del tutto, non con me)... Ho pensato molto a cosa scrivere per augurarvi almeno buon anno, ma non riuscivo a farmi venire idee, poi ieri è nata questa piccola Os, buttata giù in una mezzora e sistemata oggi, per quanto quella povera paziente donna che è Pampi22 potesse fare oggi, che seppur in epoca di pandemia, è l'ultimo dell'anno anche per lei... vi lascio ad Harry e Draco, ancora buon anno!"
Appurato che è passato un anno, ma le cose sono rimaste invariate, vi auguro Buona Vigilia e una buona lettura!
Draco rotolò sulla schiena, sospirando soddisfatto, un braccio a coprire gli occhi e l'altro disteso sul letto, pronto ad accogliere il peso di Harry.
«Questa fuga non ce la perdoneranno facilmente, lo sai vero?» chiese quest'ultimo, accoccolandosi al suo petto e osservando la neve cadere leggera fuori dalla finestra.
«Abbiamo passato insieme tutte le feste: abbiamo fatto il ballo di Yule alla Tana con le nostre famiglie e la cena di natale al maniero Zabini, con tutti i nostri amici... nessuno di loro si arrabbierà se siamo scappati da casa di Charlie prima della mezzanotte.».
«Ma...».
«Niente "ma" Potter! Charlie capirà, sa che anni difficili hai passato, come ognuno di noi, è felice di averti avuto a cena, ma non si offenderà solo perché hai pensato prima a te stesso per una volta... in più ha rivisto Theo dopo mesi, pensi che lui sia rimasto buono buono ad aspettare la mezzanotte?» lo fece ragionare Draco, il tono più dolce di quanto avesse voluto.
×××××
«Voglio mostrarti un posto speciale...». Erano le dieci e mezza di sera, si trovavano in Romania, alla riserva in cui lavorava Charlie, per festeggiare tutti assieme l'ultimo dell'anno.
Erano andati anche Ron e Herm, nonostante gli impegni, non sapendo per quanto ancora la gravidanza avrebbe reso così semplice spostarsi con mezzi magici.
Draco lo aveva abbracciato da dietro e aveva sussurrato al suo orecchio.
La sua prima risposta era stata un mugolio di apprezzamento, seguita da un confuso:
«Un posto speciale? Qui?».
Draco aveva riso e Harry si era meravigliato come ogni altra volta che accadeva, notando quanto fosse diverso quel sorriso, dai vecchi ghigni che gli rivolgeva, dalle risate di scherno nei corridoi, dal volto teso e triste che esibiva al sesto anno... Draco era estremamente diverso dal bambino che aveva incontrato così tanti anni prima da Madama McClan.
«Non qua -aveva risposto, ripresosi dalle risate- in Francia...».
«Ah beh, allora... IN FRANCIA?!» aveva chiesto ancora più stupito, una volta compreso ciò che aveva appena sentito.
«In Francia...» aveva risposto di nuovo Draco, pacato, allungando verso di lui la mano in cui reggeva una statuetta a forma di piccolo tonno.
Harry sorrise per quella strana mania dei maghi, di utilizzare sempre gli oggetti più assurdi come passaporta, e pose la mano sulla sua, coprendo la statuetta.
Draco non gli disse dopo quanto si sarebbe attivata, lo baciò dolcemente e mentre il bacio si faceva più intenso, sentirono il classico strappo all'altezza dell'ombelico e un istante dopo erano scomparsi.
Harry non ebbe il tempo di orientarsi, poiché non appena atterrarono, la bocca di Draco fu sulla sua, bramosa e bollente.
Si chiese per un attimo a che cosa fosse servito imparare ad atterrare in piedi, se poi doveva trovarsi sbattuto comunque a terra.
Percepì la morbidezza di un tappeto sotto al proprio corpo ed il calore emanato dal fuoco di un camino, poi anche l'ultimo barlume di razionalità si spense, mentre tutto il suo mondo si riduceva alle labbra di Draco sulle sue.
La sua bocca implacabile lo stava divorando, bramosa.
I bottoni della camicia saltarono in aria per la foga con cui Draco la strappò e le sue mani, soddisfatte del risultato, presero ad esplorare ogni centimetro di pelle ormai nuda.
Se nella vita Draco era il principe di ghiaccio, aggraziato, pacato, altero, aristocratico, apparentemente delicato e sicuramente molto razionale... a letto era un vero mistero.
Draco sapeva essere amore dolce e rispettoso, lussuria languida e provocante, oppure puro sesso animale.
A quando pareva quella sera aveva deciso per il sesso animale ed Harry pensò di non esser proprio nessuno per potersene lamentare.
Le mani di Draco accarezzavano pesantemente, stringevano e graffiavano, lasciando segni di cui entrambi sarebbero stati orgogliosi il giorno seguente.
Harry ansimava e gemeva senza controllo, godendosi ogni carezza, ogni graffio, ogni bacio... bollente, era tutto incandescente, si sentiva andare a fuoco e solo il tocco di Draco, i suoi baci, la loro unione, potevano spegnere quell'incendio, o almeno placarlo a sufficienza da lasciarlo respirare.
E fu ciò che accadde, quando entrò dentro di lui.
Il respiro di Harry scomparve del tutto per un istante, prima di tornare regolare.
Perché in quel momento tutto era come doveva essere, con l'uomo che amava, sepolto in profondità nelle sue carni, unito a lui anima e corpo.
Draco non rallentò, non cambiò ritmo, invaso dallo stesso fuoco, che aveva bisogno di placare, donando tutto se stesso ad Harry.
Lo sovrastava, guardandolo dall'alto, baciandolo con occhi e bocca aperti, in un bacio violento e profondo come il loro amplesso.
Nel momento in cui si fermò venendo nel suo corpo, le mani strette sui fianchi del compagno, lo sguardo lucido e caldo, anche Harry cedette all'orgasmo.
L'incendio domato, ridotto a tiepida fiamma che scalda ed avvolge.
Dopo essersi ripresi, rimasero semplicemente in silenzio, abbracciati sul morbido tappeto bianco.
Dopo un po' Draco si era allontanato -prima di partire aveva incaricato un elfo per preparare tutto, ma subito dopo la aveva congedato, dicendo che avrebbero provveduto al resto da soli- in quel momento aveva deciso di preparare due cioccolate calde, e appellato una coperta... dopo di che si erano seduti di nuovo, di fianco al caminetto, petto contro schiena, avvolti nel morbido tessuto.
Eccetto questo, non era ancora stato detto niente.
Harry bevve il primo sorso, godendo del calore della tazza sulle sue mai ed osservando la neve scendere fuori dall'enorme finestra.
«Dove siamo?» aveva chiesto, cercando di riconoscere il paesaggio, sebbene consapevole che ciò fosse impossibile: era notte fonda ed era quasi certo che non si trovassero in Inghilterra.
«Sui Pirenei. -rispose Draco- Ho comprato questa baita appena ne ho avuto la possibilità, ma conosco questo luogo da anni... è uno dei miei preferiti, il silenzio ed il ghiaccio mi danno un senso di pace che mi calma nei momenti peggiori e mi rilassa in quelli migliori.».
Harry avrebbe voluto aggiungere altro, ma trovò che non ci fosse bisogno di parole, quindi semplicemente annuì e riprese a guardare fuori dalla finestra, godendosi quel piacevole tepore e il pacifico silenzio che li circondavano.
La serata proseguì così, nel più completo rilassamento... ad un certo punto erano saliti in camera, punzecchiandosi per le cose più sciocche.
Draco aveva persino pensato di mettersi comodo, con Harry come cuscino ed iniziare a leggere, ma la cosa era durata poco, poiché avevano ripreso a discutere...
Un bisticcio tira l'altro ed i due si erano ritrovati avvinghiati braccia e gambe, cercando entrambi di avere la meglio.
Harry si era ritrovato Draco a cavalcioni sul proprio bacino, e semplicemente non aveva più saputo resistere.
Se Harry nella vita di tutti i giorni era caloroso, vivace, impulsivo, a volte quasi animalesco, anche se sempre con una punta di cavalleria ma sopratutto impacciato e goffo... a letto rimaneva istintivo, impetuoso e focoso -in fondo era pur sempre IL Grifondoro-, ma senza la goffaggine e ciò lo rendeva un amante attento, ma non meccanico, dolce, ma non per questo meno passionale.
Un'alta marea che ti travolge e ti porta con sé.
Draco si sentiva così, mentre lo cavalcavia, sospinto di rimando dalle mani del compagno.
Onde ininterrotte che lo travolgevano spezzandogli il fiato, mentre Harry si muoveva dentro di lui sempre più forte, facendo avvicinare l'orgasmo di entrambi.
Onde, onde sempre più alte e Draco sapeva che sarebbe affogato, se non fossero andati oltre, se non si fossero lasciati andare, annegando in quel mare di sensazioni.
«Più forte! Più veloce... di più...» gridava, muovendosi al ritmo del compagno, assecondando le onde, finché il nuovo orgasmo non li travolse e Draco sentì i polmoni andare a fuoco, come quando arriva un'onda che non ti aspetti e ti ritrovi sommerso e per un attimo perdi il respiro, ma poi riemergi e il respiro torna affannoso, ma libero e l'acqua semplicemente ti culla, in un dolce dormiveglia.
××××××
«Stai dormendo?» chiese Harry dopo qualche minuto, cullato dal ritmo lento e regolare del respiro del compagno.
«No.» rispose Draco in un sussurro.
«È stato proprio un anno particolare eh?» continuò il moro.
«Quanti anni "normali" hai vissuto, Potter?» chiese Draco con un ghigno stampato in volto.
«Non molti in effetti...».
Draco si alzò un po' posizionandosi seduto, con i cuscini dietro la schiena e portando Harry con sé.
Allungò una mano verso il comodino e cercò qualcosa nel cassetto.
C'è chi cerca frasi ad effetto, scrive serenate, o poesie... c'è chi organizza cene romantiche e chi va nel panico.
Draco era sempre stato considerato un codardo serpeverde, ma al momento giusto aveva sempre affrontato le proprie paure a testa alta e fatto ciò che doveva fare.
Quel momento però era diverso, non c'erano paure da superare, perché non aveva paura, era al posto giusto, nel momento giusto, con la persona giusta... fece scattare la chiusura della scatoletta di velluto sotto lo sguardo lucido e sgranato di Harry.
«Paura Potter?» chiese, prendendo in mano una delle due fedine in platino.
«Ti piacerebbe, Malfoy!» la voce mancava della tipica intonazione di sfida, rotta dall'emozione di quella dichiarazione così perfetta, così loro...
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