IshiMondo
Richiesta da: vivoperlalevyaku
(sorry che ci ho messo un po')
~Aspettando la pioggia~
Ishimaru...
E' una sera fredda e per necessità sono dovuto andare a fare la spesa alle nove di sera, essendo tardi e in pieno dicembre il cielo è completamente nero, per lo più coperto da delle nuvole poco raccomandabili. Entro in un supermercato ed effettuo le compere che devo, poi esco e vengo preso alla sprovvista da una folata di vento gelida, in più sono uscito solo con una felpa pensando di fare in fretta, ma è stata una mossa stupida perché devo anche prendere l'autobus per tornare, e chissà quando ripasserà! Mentre camminavo per le strade giapponesi sentivo le buste farsi più pesanti e le mie mani infreddolite cominciare a cedere, e comincio a pentirmi di non aver indossato dei guanti, non so effettivamente cosa mi abbia convinto a uscire così, soprattutto a quest'ora, forse perché abitando da solo sono stato troppo impegnato con la scuola per occuparmi del mio nutrimento, eppure è importante avrei dovuto considerarlo, il vero problema è che sono anche all'interno del comitato studentesco il che mi da ulteriori preoccupazioni, inoltre ultimamente sta scoppiando il caos, ogni pomeriggio in quella sala abbiamo troppi documenti e affari di cui occuparci, e non siamo neanche così tanti per uscirne con una sanità mentale ottimale e dividerci il lavoro in modo da non stancarci. Sono quasi arrivato alla fermata dell'autobus quando sento delle gocce toccarmi prima la spalla, poi una delle due buste della spesa che trasportavo, e prima che me ne accorgessi erano diventate migliaia di gocce che si schiantavano al suolo e su di me, questa non ci voleva, che sfortuna! Comincio a correre verso la fermata dell'autobus, la quale purtroppo ricordo non avere una tettoia dove io possa ripararmi, infatti arrivo e sono costretto a rimanere lì tremante sotto la pioggia, che batteva sempre più forte, sento tutti i vestiti cominciare ad appiccicarsi sempre più al corpo e ciò provoca ancora più una sensazione di freddo sul mio corpo, accidenti! Un ombrello potevo portarmelo! Passano minuti dopo minuti ma l'autobus non passa, e la pioggia si fa man mano più intensa, tornerò mai a casa? Magari sano e salvo, senza prendermi un raffreddore sarebbe meglio. Però sembra quasi impossibile, anche perché gli autobus quando piove sembrano scomparire.
Le gocce cominciano a passarmi anche sul viso, si può dire che io mi sia fatto una bella doccia, ma ad un tratto sento che la pioggia smette di battere, anzi, rettifico, smette di battere su di me, infatti tutto intorno continua a piovere, quindi alzo lo sguardo e vedo un grande ombrello coprirmi, sento sollievo ma poi i dubbi mi assalgono, chi è? Così giro il volto, ma sento nuovamente la pioggia su di me e le luci dell'autobus che ormai è giunto a destinazione e una persona di spalle che cammina con un ombrello rosso. Non mi faccio domande per ora e salgo sull'autobus tirando un sospiro di sollievo, fortunatamente non c'è nessuno e posso sedermi. Finalmente arrivo a casa, prendo la stufa e la porto in bagno e la accendo e mi faccio una bella doccia calda per evitare di prendermi un malanno, infine mi preparo una cena veloce, in seguito vado a dormire stanco posizionando il futon in camera mia.
Al mio risveglio ho la sensazione di aver fatto un sogno riguardante una persona, con un ombrello che gli copre costantemente la faccia, e io lo seguivo chiedendogli chi fosse ma non ho ricevuto risposta, forse sono curioso di sapere chi fosse quella persona che senza dire niente mi ha coperto dalla pioggia anche se per poco e quindi lo ho anche sognato. Ad ogni modo, oggi è una bella giornata e vado a scuola e mi accorgo anche di non aver preso alcun raffreddore al contrario di come pensavo, le mie vie respiratorie sono libere e mi sento rilassato, perfetto posso impegnarmi al massimo oggi! Dopo le lezioni mi fermo alla sala del consiglio studentesco di cui sono il capo, e sono tutti puntuali come al solito. Ci dividiamo le mansioni, io controllo i documenti mentre alcuni sono andati a portare altri documenti già compilati ai professori, e quando torna il primo, ossia Asahina, si può notare che ha uno sguardo compiaciuto e sento che parla con gli altri del comitato e per sbaglio origlio qualche pezzo di conversazione.
《Non potete capire che è successo, pensavo volesse farmi cadere tutti i fogli, invece mi ha aiutata! E' il capo dei teppisti della scuola, così si sente dire almeno, quindi non me l'aspettavo, anche perché i suoi amici più volte ci hanno dato fastidio. Comunque mi ha resa felice avere una mano in più.》
Non faccio molto peso alle parole dei miei compagni e mi concentro sul mio lavoro. Quando si fa una certa ora torno a casa. Il giorno a seguire, mi sveglio con molte domande in mente: chi ha aiutato Asahina ieri quindi? Chi mi ha coperto con il suo ombrello? Purtroppo all'ultima domanda non posso trovare risposta, alla prima si se indago ma per il momento non mi serve. Oggi è nuvoloso quindi mi porto un ombrello per non fare la fine della scorsa volta, e lo infilo nello zaino. Durante le lezioni si sentivano dei tuoni, e infatti al termine di esse pioveva leggermente, ma io tanto rimango nella scuola, per cui forse smetterà di piovere. Mentre svolgevo le mie mansioni sento ancora voci su quel ragazzo che ha aiutato anche altri membri, come Naegi che lo sentivo parlare con Asahina del fatto che li sta aiutando molto a portare pesanti pile di documenti qua e là, immagino non sia però un grande scoop. Purtroppo quando è ora di uscire la pioggia non ha smesso, anzi, è diventata un gran acquazzone, ma fortunatamente ho qui il mio fidato ombr... Appena cerco di aprirlo, le mie speranze scendono a zero poiché non si apre bene perché quasi tutte le stecche dell'ombrello sono rotte, in effetti non l'ho affatto controllato... Di nuovo, devo camminare sotto la pioggia fino alla fermata, e per i primi cinque minuti non passa nulla, figuriamoci quando passerà più il mio autobus, questa è la volta buona che mi prendo l'influenza... Appena formulo quel pensiero, come un paio di sere fa sento una presenza accanto a me che mi copre con l'ombrello, e questa volta senza pensarci due volte mi volto alla mia destra e noto questo ragazzo, che guarda dritto davanti a sé, ha dei capelli piuttosto bizzarri con quella cresta che si allunga, ed è piuttosto alto... Aspetta, mi pare di conoscere questo ragazzo, è famoso nella nostra scuola forse è proprio... No, non posso saperlo, così cerco di formulare qualche parola per chiedergli se fosse lui lo stesso della volta scorsa, anche se credo di si visto che l'ombrello è del medesimo colore, e quando sto per far uscire le parole dalla mia bocca passa un autobus che guarda caso è proprio il mio, così l'unica cosa che riesco a dire prima di fiondarmici dentro è un "grazie" senza risposta, ma sono riuscito a vedere bene il suo volto prima di entrare. Mi chiedo perché lo becco sempre sotto la pioggia, e perché mi protegge da essa, anche se non so se è la stessa persona, ma proprio per questo voglio chiederglielo la prossima volta, magari... Se aspetto che piove di nuovo, lo rivedrò?
Ma per qualche giorno non ha piovuto, e non l'ho visto a scuola, mentre l'unica novità nel comitato studentesco è quel ragazzo "capo dei teppisti" che doveva essere il nostro nemico in quanto va sempre contro le regole scolastiche, ma pare stia facendo un sacco di cose per i componenti del comitato, ma non si è mai presentato qui, tanto meno lo ho mai incontrato visto che eseguo mansioni sempre in questa aula. Ad ogni modo, ogni giorno, anche quelli nuvolosi, non mi porto mai l'ombrello quando esco a fare mansioni, mentre aspetto l'autobus per andare o tornare a casa da scuola. Ma niente, proprio quando vorrei, neanche una goccia. Forse dovrei arrendermi, si sarà trattato solo di un ragazzo gentile, eppure desidero rivederlo e accertarmi che fosse di nuovo lui, e sdebitarmi. Del resto c'è una buona probabilità che grazie al suo ombrello io non mi sia preso un raffreddore per ben due volte, quindi continuo imperterrito ad aspettare la pioggia, fin quando un giorno la sento precipitare sulla terra proprio mentre stavo tornando a casa dopo aver visitato i miei nonni, naturalmente mi sono "scordato" l'ombrello, e continuo a camminare, ma guardandomi intorno non noto nessuno, solo delle macchine qualche volta, probabilmente quel ragazzo non abita qui, o semplicemente perché dovrebbe uscire con la pioggia la sera? Così con fare arrendevole, corro verso casa cercando di arrivare il prima possibile a destinazione quando, non riuscendo a vedere cosa ho davanti per via della pioggia impetuosa sul mio volto, vado a sbattere addosso a qualcosa, o meglio dire, a qualcuno e cado all'indietro a causa dell'impatto. Quando alzo il mio sguardo vedo...
《Forse dovresti comprarti un ombrello.》
Lo riconosco subito, è lui il ragazzo che aspettavo da una settimana ormai, e con il suo solito ombrello rosso molto ampio si avvicina a me coprendomi e poi mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi da terra. Appena afferro la sua mano, quel contatto con la sua calda pelle, mi fa per qualche motivo arrossire.
《G-grazie, di nuovo.》
Rimaniamo per un po' in un silenzio imbarazzante, poi lui comincia a camminare nella direzione opposta.
《Ti accompagno a casa, ma davvero, dovresti smetterla di stare sotto la pioggia così, in inverno soprattutto.》
《Hai ragione...》
Ricordo poi il motivo per la quale ho aspettato la pioggia uscendo senza ombrello.
《Quindi sei tu quello che mi ha riparato dall'acquazzone una settimana e mezzo fa circa, quando avevo appena fatto la spesa.》
Gira il volto verso di me, e poi risponde inarcando un sopracciglio.
《Tu che dici? Sarà la terza o quarta volta che ti trovo senza ombrello a prendere l'acqua.》
《Non è colpa mia, la prima volta l'avevo dimenticato, poi si è rotto... E poi l'ho dimenticato qualche altra volta.. E comunque grazie davvero, sei stato molto gentile!》
Non risponde e mi chiede la strada per arrivare a casa mia, e la percorriamo in silenzio. Mi sarebbe piaciuto parlare un po' chiedendogli qualcosa su di lui, ma forse si è scocciato di me ormai. Ad ogni modo lo saluto ringraziandolo non so quante volte nuovamente, e poi se ne va. Certo che è un ragazzo misterioso, alla fine dovrei chiedere io a lui perché sta sempre sotto la pioggia, anche se con un ombrello a differenza mia. Il giorno a seguire, ormai arreso al voler incontrare tanto quel ragazzo, mi porto l'ombrello per sicurezza visto che il tempo non promette bene, e faccio ciò che svolgo sempre durante i giorni scolastici: seguo le lezioni, e dopo vado nella sala del comitato. Mentre lavoravo alla mia parte di lavoro, penso che davvero questi documenti non finiranno mai! Nel frattempo sento la porta della stanza aprirsi, deve essere rientrato qualcuno.
《Grazie Owada-san! Ehi ragazzi, guardate chi è venuto ad aiutarci direttamente qui?》
Sento Asahina parlare, così alzo lo sguardo, e non ci credo, o meglio avevo qualche sospetto che fosse lui ma non lo pensavo realmente, invece lo stesso ragazzo che questi giorni mi ha protetto dalla pioggia, è il capo dei teppisti che stava aiutando gli altri componenti del comitato con le loro mansioni. Così viene verso di me, mentre tutti gli altri lo salutano cordialmente, dunque si è fatto una buona fama qui.
《Allora capo, cosa devo fare?》
Si rivolge a me con le braccia incrociate. Rimango in silenzio per un po', per poi chiedergli se potesse aiutarmi con quello che stavo facendo. Così gli faccio un po' di spazio e lui si procura una sedia libera. Prima di tutto ci presentiamo finalmente, perlomeno so il suo nome. Alla fine si è anche mostrato più veloce del previsto, infatti grazie a lui finiamo il tutto. Passa un po' di tempo e alla fine tutti lasciamo la sala per tornare nelle nostre rispettive case, e visto che io e Owada utilizziamo la stessa fermata dell'autobus, seppur dobbiamo prendere bus differenti, ci dirigiamo alla nostra meta insieme.
《Quindi è vero che sei il capo dei teppisti della scuola?》
《Huh? Quindi è questo il nome che mi sono fatto? Che sciocchezze, io non sono niente, non sono a capo di nulla, sono un solitario.》
Annuisco, allora siamo noi del comitato che avevamo delle idee tutte nostre.
《A prescindere da questo però, perché ci stai aiutando? Perché sei venuto più volte in salvo per uno sconosciuto, cioè io, sotto la pioggia?》
Chiedo imperterrito, in quanto mi da fastidio il fatto di non riuscire a capire i suoi comportamenti.
《La verità? Mi interessi, come persona. Da quando ti ho visto quel giorno, non penso tu mi abbia notato, ma stavi sgridando dei ragazzi che fumavano nei bagni, io ero di passaggio, e ho visto il modo in cui esponevi le tue ragioni, nonostante loro non ti ascoltassero.》
A dire il vero, non so bene quando è accaduto, del resto ho perso il conto di quante volte ho fatto la ramanzina a qualche ragazzo che fumava a scuola.
Ma nel realizzare quello che ha detto mi faccio prendere dall'imbarazzo, dunque è questo il motivo... ? La mia stessa ragione a dire il vero... Insomma, ho cominciato a uscire senza ombrello quando piove da quando lui è apparso, tutto per rivederlo perché lo trovavo misterioso, e volevo saperne un po' di più su di lui.
《O-oh... Quindi hai cominciato ad aiutare il comitato studentesco per avvicinarti a me?》
Chiedo ancora perplesso e imbarazzato dalle parole di Owada, al che lui annuisce e per qualche motivo il rossore sul mio volto brucia ancor di più.
《Invece cosa mi dici di te? Il rappresentante del comitato studentesco, che non si fa mai sfuggire nulla, impeccabile, che si scorda per più di una, anzi due o tre volte l'ombrello, anche quando fuori sta già piovendo?》
Mi sento scoperto dalle mie giustificazioni, quindi mi agita un attimo il fatto che mi abbia in qualche modo sgamato.
《Eh?! Cosa vorresti insinuare!?》
Esclamo, con evidente imbarazzo, alzando il tono e con il volto girato verso di lui, dandogli un pugno sulla spalla, che è più una pacca leggera, amichevole direi, ma ciò provoca una risata da parte sua, e il mio rossore diviene ancora più evidente e scosto lo sguardo verso il basso.
《Devo dire che è stato divertente conoscerti, un'esperienza... Interessante, degna dell'ultima in questa città a dire il vero.》
Quelle parole suscitano curiosità in me, rimango spiazzato e confuso, cosa significa? Appena formula quella frase, si sente un tuono e se si guarda in alto si possono notare grandi nuvoloni neri in cielo, sta cominciando a piovere...
《Cosa intendi?》
《Mi trasferisco, dall'altra parte del paese, per via del lavoro dei miei. In realtà andrò via domani stesso.》
Senza che me ne accorgessi arriviamo alla fermata. Quelle notizie improvvise provocano una stretta al mio cuore, vengo preso da un grande sconforto, quindi io...
《Oh, il mio autobus è "in arrivo".》
Constata guardando il cellulare, probabilmente controlla l'applicazione che ti indica gli orari degli autobus.
《Aspetta, quindi non ci vedremo mai più?》
Neanche il tempo di conoscerci, che già questo deve finire? Non risponde e rimane in silenzio a guardare la strada in lontananza per vedere se sta arrivando il suo autobus, il quale sta girando proprio in questo momento, appena arriverà qui in meno di 20 secondi, noi...
Ma sul suo volto si forma un sorriso, anzi una specie di ghigno.
《A-aspetta, non puoi andare via così, non puoi dirmelo così!》
Esclamo agitato smarrito nei miei pensieri che si affollavano nella mia mente. Allora, cosa ho aspettato a fare la pioggia tutto quel tempo? Per cosa mi sono preso tutti quei litri d'acqua addosso? E perché sono così contrario all'idea che lui, Mondo Owada, un ragazzo appena conosciuto, se ne vada via per sempre... ?
Si volta ora verso di me, con un gran sorriso in volto.
《Ishimaru, aspetta la pioggia un'altra volta, e ci rivedremo di sicuro, prima o poi! Se così sarà, allora era destino!》
Proferisce sicuro di sé, con le mani posate sui fianchi, per poi entrare nell'autobus che è arrivato in quell'istante. Dinanzi a quel sorriso e quella determinazione, quella speranza di rivederci, non sono riuscito a dire altro, rimango solo senza parole, mentre non appena gli sportelli si chiudono e l'autobus riprende il suo percorso, mi sento schiacciato dalla potenza della pioggia, che aveva deciso di scendere decisa. Ma questa volta, apro lo zaino ed estraggo un ombrello per coprirmi mentre guardo l'autobus con dentro Owada scomparire.
Dopo quella volta, qualche volta la razionalità prendeva il sopravvento e quindi per precauzione in giornate nuvolose mi portavo sempre l'ombrello, quando mi facevo prendere dalla nostalgia e dalle parole di quel ragazzo, in parte riprendo quella speranza ed esco senza ombrello, sapendo comunque dentro di me che anche così non l'avrei incontrato di certo.
E con questo atteggiamento, passano gli anni, mi diplomo con il massimo dei voti per poi trasferirmi in una città che dista abbastanza da qui all'età di venti anni e trovo lavoro inizialmente in un bar, mi occupo di servire i tavoli quando serve, lavare i piatti e pulire il locale.
Non è male la paga, quindi per ora continuo per questa strada, del resto mi sto anche abituando a questa città, non è una grande metropoli come Tokyo quindi niente rumore eccessivo, o troppe persone per le strade, è abbastanza tranquillo qui. La mia giornata si svolge anche in maniera serena, quando sono libero mi reco in libreria, qualche volta esco con i miei colleghi di lavoro con i quali sto facendo amicizia, hanno su per giù la mia età, il che mi rende felice.
Una sera mi capita il turno serale, dove mi occupo della chiusura. Per tutto il pomeriggio è stato bel tempo, neanche una nuvola in cielo, ma verso sera si è riempito con nuvole minacciose. Per tutta la durata del mio turno lavoro efficientemente, ma comincia a piovere seppur leggermente, e spero smetta quando stacco perché visto il bel tempo di prima non ho pensato a portare un ombrello.
《Ohi Ishimaru, mentre io servo quel tavolo puoi buttare la spazzatura?》
Chiede rivolto a me un mio collega, con la quale ho stretto abbastanza.
《Volentieri, però piove! Non ho l'ombrello.》
Gli faccio notare un po' contrariato all'idea di uscire con il sacco dell'immondizia con la pioggia.
《Se ti sbrighi non ti fracichi troppo, dai, il secchio è pieno!》
A quel punto sospiro, cedo e vado a prelevare la spazzatura per poi uscire dal retro che mi porta sempre sulla strada principale, ma almeno non passo in mezzo ai clienti con la spazzatura in mano...
Dunque corro stando attento alla grande busta che portavo in mano fino a raggiungere il secchione, butto dentro l'immondizia e ritorno verso il bar, se non fosse per il fatto che sento una voce chiamarmi.
《Mi scusi, è qui vicino il centro commerciale?》
Chiede un signore, al che mi giro visto che la voce veniva da dietro di me. Appena mi guardo dietro, rimango sorpreso da chi vedo, non credo ai miei occhi... Rimango immobile cercando di realizzare, ma mi sembra un sogno a occhi aperti, non ho mai creduto alle coincidenze, e questa mi sembra realmente troppo una di queste, in modo inaspettato con la pioggia, io senza ombrello, come altro dovrei definirla? Forse... Destino?
《Non sei cambiato affatto, ancora non te lo sei comprato l'ombrello?》
Mi viene quasi da piangere, e a distanza di tutti questi anni... Ancora non capisco il vero motivo dei miei sentimenti, sento solo come se questo ragazzo facesse parte della mia vita, sento come se ne avesse sempre fatto parte.
Questa volta noto però che neanche lui ha l'ombrello.
《Tu... Avevi ragione... Ma perché sei qui?》
《Ho ricevuto un mese fa una proposta di lavoro qui, e sono venuto ad abitare da un parente che abita da queste parti.》
Questa... È davvero fortuna, quante probabilità c'erano che venisse proprio in questa città? Era andato dall'altra parte del Giappone.
《Ma proprio qui, dove ci sono anche io... Come è possibile...》
Ancora non riesco a capacitarmi del potere del "caso".
《Te l'ho detto, destino. Aspettare la pioggia è servito qualcosa alla fine.》
Sentire che si ricorda ancora quelle parole, mi fa agire in modo istintivo e mi precipito da lui abbracciandolo, non so cosa io stia facendo, probabilmente sto seguendo il mio cuore, e sento un calore intorno ad esso quando sento che Owada sta ricambiando il mio gesto. Chissà, forse questo è l'inizio di qualcosa di nuovo, so solo che sta volta non mi farò scappare l'occasione di poter capire cosa provo per lui, fattore che mi ha fatto agire in un determinato modo anni fa, anche se la risposta è già dentro di me.
Allor, scusa per il ritardo intanto X3 eniuei, io ci ho provato, non so se sono riuscita mantenere fedeli i personaggi all'anime, perché appunto ho visto danganronpa un sacco di tempo fa lol
Spero comunque che questa one shot possa piacere a qualche amante di questa ship úwù
Plss commentate con ship che vorreste che io scrivaa :)
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