Clarity - IwaOi (2 parte)
Nota autrice: la storia contiene un linguaggio/ contenuto esplicito e presenza di sangue. Se siete sensibili a questi contenuti, vi consiglio di non leggerla!
If our love is tragedy, why are you my remedy?
If our love's insanity, why are you my clarity?
Non appena arrivarono nella stanza di Oikawa, Iwaizumi lo gettò malamente sul suo letto.
"Bene. Cerca di non affogarti con il tuo stesso vomito durante la notte. Ci vediamo domani. Buonanotte idiota." Gli disse avvicinandosi alla porta.
"Aspetta..." lo richiamò Toru.
"Che c'è?"
Il ragazzo sul letto esitò, prima di guardare negli occhi l'amico.
"Puoi restare con me fino a quando non mi addormento?"
Iwaizumi inclinò la testa di lato e sorrise leggermente.
"Sei peggio di un bambino." Scosse la testa e si avvicinò al letto. Si distese accanto a Oikawa e osservò il soffitto.
Passò qualche minuto di silenzio.
"Dormi?" Domandò al ragazzo ubriaco.
"Non ancora.." sussurrò l'altro.
Altri minuti di silenzio.
"Ehi Iwaizumi..." cominciò a dire Oikawa sussurrando.
"Dimmi."
"Posso dirti una cosa?" Domandò alzandosi a sedere e guardando il ragazzo alla sua destra, che annuì leggermente.
"Ti ho fatto un regalo." Disse allora Oikawa e barcollando, senza dare il tempo a Iwaizumi di rispondere, si alzò dal letto e si diresse verso il tavolino presente all'interno della stanza.
Iwaizumi si mise a sedere sul letto e aspettò che il ragazzo tornasse da lui.
"Questa settimana non ci siamo visti molto.." iniziò a spiegare "Un giorno sono stato in paese, e sono tornato a casa a trovare mia madre. Ho visto questa cosa a casa e ho pensato subito a te. E quindi te l'ho portata."
Oikawa si sedette accanto al ragazzo e alzò il braccio destro, mostrandogli l'oggetto che teneva.
Iwaizumi inclinò la testa di lato "Ma è un bracciale da donna." Disse.
"Era di mia nonna." Sussurrò Toru. "Me lo regalò quando ero solo un bambino e mi disse che un giorno lo avrei regalato a qualcuno molto speciale per me. Perciò tieni, è tuo!" Disse dandoglielo.
Il ragazzo iniziò a tremare, e il suo cuore riprese a battere velocemente all'interno della cassa toracica. Sembrava che la volesse distruggere.
"Ma io non ho ti ho fatto nessun un regalo..." sussurrò imbarazzato Hajime.
Per la prima volta, in vita sua, si sentì un perfetto idiota.
Oikawa sorrise dolcemente a trentadue denti e si avvicinò un po' di più al ragazzo.
"La tua presenza è già un bellissimo regalo per me e poi..." si avvicinò "se proprio vuoi farmi un regalo..." si fece sempre più vicino "in effetti ci sarebbe qualcosa che voglio disperatamente." Sussurrò, ritrovandosi faccia a faccia con Iwaizumi.
"Che cosa?"
"Voglio..." abbassò lo sguardo titubante "voglio..." sussurrò di nuovo.
Iwaizumi aspettò in silenzio.
Oikawa sospirò, e alzò lo sguardo "Voglio essere tuo!" Disse seriamente, anche se i suoi occhi ingannavano tale serietà.
Erano titubanti e lucidi; sembrava quasi che volesse piangere.
E in effetti, successivamente abbassò nuovamente lo sguardo e delle lacrime calde cominciarono a scendere lungo il suo viso.
"Voglio essere tuo." Disse nuovamente. "Voglio sentirti dentro di me!!" E scoppiò a piangere più forte, quasi a singhiozzare, mentre Iwaizumi lo guardò senza dire una parola.
Il corpo di quest'ultimo aumentò a dismisura di temperatura, così come il cuore aumentò di velocità.
Iniziò a girargli la testa, i suoi occhi si riempirono di lacrime e iniziò a respirare a fatica. Gli mancava l'aria.
Aveva, veramente, detto di voler essere suo? Gli aveva, veramente, proposto una cosa simile?
Perché il suo cuore andava così veloce? E perché il suo corpo stava tremando?
Ma soprattutto, perché reagiva così?
Era Oikawa, il suo migliore amico.
L'idiota che gli dava fastidio ogni giorno.
Erano praticamente cresciuti insieme.
E allora perché si sentiva in quel modo?
Non riusciva più a ragionare. Aveva totalmente perso la testa.
"Hajime... ti prego..." Oikawa si mise a cavalcioni su di lui e gli prese il volto tra le sue mani. "Ti prego... ti prego... voglio essere tuo. Voglio sentirti dentro di me. Voglio solo questo!" Sussurrò, tra le lacrime, mentre gli accarezzava il viso dolcemente. "So che può sembrare una richiesta assurda, ma ti prego. Io lo desidero tantissimo. È l'unica cosa che desidero di più al mondo."
Iwaizumi perse completamente l'uso della parola.
Non sapeva che cosa dire e non sapeva che cosa fare.
Era confuso.
Perciò decise di ascoltare il suo corpo ma soprattutto il suo cuore.
Afferrò i capelli di Oikawa con la mano destra, come se avesse il timore che potesse scappare; o forse lo fece solo per accettarsi che fosse vero e che non stesse sognando; e, senza rifletterci troppo, avvicinò il viso del più piccolo al suo.
Guardò, per qualche secondo, le sue labbra e senza capirci più niente, si avventò sopra di esse con foga, divorandole completamente.
Tenendolo ancora per i capelli, Iwaizumi avvicinò di più il corpo di Oikawa al suo, come se li volesse fondere insieme.
Si staccarono da quel bacio senza fiato.
Iwaizumi appoggiò la sua fronte a quella del ragazzo e i loro respiri affannati si confusero, diventando un unico respiro irregolare.
"Puoi lasciarmi i capelli.." sussurrò allora Oikawa. "Non scapperò, non andrò da nessuna parte." E riprese a baciarlo con foga.
Le lacrime di Oikawa stavano ancora scendendo lungo le sue guance, bagnando così anche il viso di Iwaizumi.
Quest'ultimo, si staccò dal bacio, e asciugò con le sue mani le lacrime salate del più piccolo.
Successivamente spostò le sue mani sui suoi fianchi e, si distese sul letto, portandoselo di sopra.
Toru si spogliò completamente e Hajime lo guardò interamente, con estrema cautela e attenzione, come se fosse fatto di porcellana e, con un solo sguardo, potesse rompersi da un momento all'altro; poi ribaltò la situazione.
Gettò Oikawa sul letto e si mise sopra di lui.
La vista del più piccolo sotto di lui, completamente nudo, aumentò notevolmente la temperatura del suo corpo, già abbastanza alta.
Lo guardò: i capelli castani erano in disordine, gli occhi erano lucidi e lo guardavano pieni di desiderio, e il viso era paonazzo. Le labbra erano leggermente schiuse e stava respirando affannosamente.
Era meraviglioso. Non c'erano parole per descriverlo.
A quella vista, Hajime non ragionò più e tornò a baciare il più piccolo intensamente.
Nella stanza si sentivano solo i loro respiri affannati e il suono dei loro baci, carichi di desiderio.
La mattina dopo Iwaizumi si svegliò a causa della luce che entrava dalla finestra.
Infastidito, si strofinò una mano sugli occhi e li aprí lentamente.
Disteso alla sua sinistra c'era Toru che lo stava guardando, con un sorriso stampato sulle labbra.
"Buongiorno Iwa-chan." Sussurrò.
"Buongiorno." Si alzò a sedere e si guardò il petto. Era leggermente graffiato e pieno di morsi.
Per un momento, tutto quello che era successo quella notte gli tornò alla mente, e il suo cuore sussultò. Sorrise. Era successo veramente. Non l'aveva sognato.
Si girò verso Oikawa, il quale aveva gli occhi chiusi, e lo osservò.
Il suo petto era altrettanto graffiato e pieno di morsi, così come le spalle e il collo.
"Direi che è il momento di alzarsi." Sussurrò leggermente Oikawa "anche se, onestamente, resterei qua tutto il giorno."
Iwaizumi annuì leggermente e sospirò.
Era d'accordo con il più piccolo.
Anche lui avrebbe voluto passare la sua giornata in quel letto con Oikawa, a rifare tutto quello che era successo quella notte.
Ma, ad un certo punto, un strano senso di colpa lo colpì come un pugno in pieno stomaco.
Accompagnato da un fortissimo senso di nausea.
Che cosa avevano fatto? Cominciò a domandarsi Iwaizumi.
Erano forse impazziti? Non potevano farlo. Erano pur sempre le guardie del re.
Che cosa sarebbe successo se il re li avesse scoperti? E se li avessero scoperti qualcun altro presente nel palazzo?
"Bene. Andiamo." Disse Oikawa riportando Iwaizumi alla realtà e alzandosi velocemente dal letto.
A causa di quel movimento, però, dalla sua bocca uscì un lamento.
Iwaizumi si girò velocemente verso di lui preoccupato.
"Che succede?"
Oikawa si grattò la testa imbarazzato e sorrise. "Niente, è solo che mi fa male un po' dietro... Sai...." il suo viso divenne improvvisamente paonazzo "non ci sono abituato..." e distolse lo sguardo.
Iwaizumi, capendo a cosa Oikawa stesse facendo riferimento, si imbarazzò e anche il suo viso si tinse di rosso.
Inoltre solo in quel momento si accorse che il ragazzo era nudo proprio davanti a lui e iniziò ad osservare per intero la sua figura.
Il suo corpo iniziò a formicolare.
Così come il petto, il collo e le spalle, anche il resto del corpo era completamente ricoperto di morsi e graffi e quel senso di colpa in Iwaizumi ritornò prepotentemente.
Abbassò lo sguardo verso le sue mani.
Oikawa, notando che Iwaizumi era ancora seduto e non accennava minimamente a muoversi, si girò verso di lui e lo guardò. "Stamattina ti vedo silenzioso. Che succede?"
Il ragazzo alzò di poco lo sguardo e sorrise leggermente.
"Niente tranquillo." In realtà il senso di colpa, per tutto quello che era successo, lo stava uccidendo all'interno e lentamente; inoltre si sentiva in colpa per quei sentimenti che stava iniziando a provare.
Erano normali? Poteva veramente sentirsi felice, come in quel momento?
Se li avessero veramente scoperti, cosa sarebbe successo?
Due uomini che andavano a letto insieme.. avrebbe sicuramente fatto scalpore.
Aveva fatto la cosa giusta?
Perché aveva ceduto?
Troppe domande e troppe poche risposte, riempivano la testa di Iwaizumi.
Oikawa lo guardò per qualche secondo, sospirò e poi si abbassò a prendere i suoi vestiti per terra, insieme a quelli di Iwaizumi.
"Se sei preoccupato per il mio dolore e per come sono combinato, puoi stare tranquillo. Mi hai reso la persona più felice del mondo. Inoltre mi abituerò." Sorrise, lanciò i vestiti al ragazzo sul letto e continuò a parlare.
"Se sei invece preoccupato per quello che abbiamo fatto, smettila immediatamente. Perché non c'è niente di male. Abbiamo fatto la cosa giusta!"
Iwaizumi guardò il ragazzo di fronte a lui, il quale si era già vestito. "E se ci scoprissero? Cosa direbbero le persone di noi? E se non fosse così giusto come dici tu?"
"Serio? Hai veramente così tanta paura di quello che può dire o pensare la gente?" Oikawa incrociò le braccia al petto e Iwaizumi abbassò nuovamente lo sguardo; senza però dare alcuna risposta.
Il ragazzo in piedi sospirò.
"Ho capito..." si avviò lentamente verso la porta e, non appena giunse davanti a quest'ultima, si voltò un'ultima volta verso il ragazzo.
"Dimentica ciò che è successo. Fai finta che non sia mai capitato. Nessuno lo verrà mai a sapere." Mise la mano sulla maniglia e sospirò. "Hai ragione Iwaizumi. Se ci scoprissero sarebbe un problema. Un grosso problema." Si bloccò e strinse più forte la maniglia, mentre cercava disperatamente di trattenere le lacrime.
Iwaizumi guardò le spalle del ragazzo in piedi che tremavano, senza però dire una sola parola.
Non ci riusciva, era come bloccato.
"Faremo finta che questa serata non sia mai successa. Continueremo con le nostre vite tranquillamente, come se nulla fosse."
Ma la verità è che non pensava nemmeno una singola parola di tutto quello che aveva appena detto.
La verità è che lui voleva Iwaizumi, e sarebbe voluto rimanere con lui per sempre.
Tutte quelle emozioni che stava provando erano del tutto nuove per lui, e non voleva mettervi fine in quel momento.
Ma per il bene di Iwaizumi, Oikawa sarebbe anche morto; perciò decise ciò che era meglio per il ragazzo sul letto. Decidendo così di mettere da parte le sue stesse emozioni.
"Adesso rivestiti, e dimentica Iwaizumi. Abbiamo un lavoro da svolgere!" E senza dargli il tempo, uscì immediatamente dalla stanza lasciando Iwaizumi completamente da solo.
Un dolore fitto lo colpì al petto, e gli occhi si riempirono di lacrime.
Che cosa aveva fatto?
Aveva appena permesso alle sue paure di prendere il sopravvento.
Senza rendersene conto, lacrime amare cominciarono a scendere lungo il suo viso.
Iwaizumi si portò le mani sul viso, cercando invano di fermarle.
Si sentiva un idiota. Un perfetto idiota.
Continuò a piangere, singhiozzando, e la consapevolezza di aver fatto un errore lo colpì in pieno; come un pugno in faccia.
Urlò, più forte che poteva, per buttare fuori tutte quelle emozioni; soffocandole però contro il cuscino.
Era un idiota, perché aveva appena perso Oikawa.
Dopo quella mattina, i due ragazzi non parlarono più, se non per quanto riguardava il compito di tenere sottocchio Lord Thomas.
Ma un giorno, un pomeriggio, arrivò una lettera a palazzo spedita da un informatore affidabile del re; il cui contenuto rivelò tutta la verità su Lord Thomas.
A quanto la lettera diceva, egli era solo un donnaiolo, amante del vino, e tutte le voci sul suo conto erano false e infondate.
Allora il re, pentitosi di aver dubitato di quell'uomo, disse ai due ragazzi di non controllarlo più, mettendo così fine al loro incarico.
I due ragazzi allora, senza nulla da fare, se non proteggere il re, ogni volta che si incontravano lungo i corridoi tendevano sempre a cambiare strada.
La voglia di dimenticare quello che aveva fatto e quello che aveva detto era tanta in Iwaizumi; così come la voglia di perdonare quest'ultimo era del tutto inesistente in Oikawa.
Nonostante avesse preso quella decisione proprio per il bene di Iwaizumi, era troppo arrabbiato con quest'ultimo.
Non voleva nemmeno vederlo, anche se doveva.
Il loro compito era pur sempre quello di proteggere giorno e notte il re.
Inoltre si vedeva lontano un miglio che tra le due guardie ci fosse un forte imbarazzo e che non riuscissero a stare nemmeno l'uno accanto all'altro.
Quella situazione era davvero insostenibile.
Dovevano fare qualcosa.
Dovevano mettere fine a quella scenata.
Proprio per questo Oikawa, nonostante continuasse a sostenere di non volerlo più vedere, cercò più volte di parlare con lui, ma senza alcun successo.
Perciò si arrese. Tanto non sarebbero più tornati quelli di prima, e tanto meno quelli della notte del 25 dicembre.
Ormai l'aveva perso definitivamente.
Arrivò il 31 dicembre, l'ultimo dell'anno e quel giorno il re decise di trascorrerlo interamente solo con la sua famiglia, e qualche ospite presente a palazzo.
La giornata trascorse molto velocemente, e giunta la sera Iwaizumi si andò a chiudere nella sua stanza.
Nonostante il re avesse chiesto a lui e a Oikawa di restare per la cena, lui sentì che la cosa migliore fosse quella di rifiutare; così mentre Oikawa rimase con il re, lui se ne tornò in stanza.
Si distese sul letto e si addormentò, distrutto da quella giornata.
Dopo qualche ora venne svegliato da un forte trambusto al di fuori della sua stanza.
Cosa stava succedendo?
Guardò l'orologio e si accorse che era da poco passata la mezzanotte.
Il ragazzo allora si tranquillizzò; molto probabilmente erano solo i servi che stavano festeggiando l'inizio del nuovo anno.
L'inizio di un nuovo anno...
Iwaizumi si alzò dal letto pensieroso, si avvicinò al tavolo presente all'interno della stanza, e guardò l'oggetto che aveva adagiato, qualche giorno prima, su di esso.
L'afferrò e se lo rigirò tra le mani.
Era il bracciale che Oikawa gli aveva regalato a Natale.
Ripensò a quella sera; sospirò, distrutto a causa di tutta quella situazione.
Ma lui cosa voleva veramente?
Perché era così tanto indeciso?
Voleva davvero dimenticare tutto quello che era successo?
Continuò ad osservare l'oggetto e il ricordo di quella serata, gli fece venire il batticuore.
Allora in un secondo, stringendo quell'oggetto, si rese conto di una cosa e prese così una decisione.
Doveva andare a parlare con Oikawa.
La verità è che lui non voleva assolutamente dimenticare quella sera.
Voleva stare con lui e vederlo sorridere ogni giorno. Perché... amava il suo sorriso; e non solo quello.
Ripose il bracciale all'interno della tasca del pantalone e, con grande fretta uscì dalla sua stanza per raggiungere il più piccolo.
Corse più veloce che poteva, proprio verso la sala centrale, dove era sicuro che si trovasse Oikawa.
Il cuore pompava a mille e la testa gli stava scoppiando.
Ma doveva e voleva mettere a nudo tutte le sue emozioni, tutto ciò che provava quando stava con Oikawa.
In quel momento era felice, perché finalmente aveva capito. Aveva capito tutto. Era servita quella litigata a fargli capire ciò di cui aveva bisogno. O meglio dire, di chi aveva bisogno. E la risposta era assolutamente Oikawa Toru. Aveva totalmente bisogno di lui.
Raggiunse la sala centrale ma, non appena aprí il portone, una scena raccapricciante gli si presentò davanti agli occhi.
Il re, la regina, la principessa Emi e il principe Ivan, o meglio dire i loro corpi, erano malamente gettati a terra, in posizioni innaturali e ricoperti di sangue.
Iwaizumi sgranò gli occhi e iniziò a tremare come una foglia.
Che cosa diavolo era successo?
Corse verso il re e controllò il suo battito; era assente. Fece la stessa cosa con il corpo della regina e del principe Ivan.
Erano morti.
Un colpo di tosse attirò la sua attenzione e il ragazzo si voltò verso la pozza di sangue nella quale era immersa la principessa Emi.
Corse verso di lei e sollevò leggermente il suo corpo, portandosi la sua testa sulle sue gambe, cercando di fermare inutilmente l'emorragia che aveva allo stomaco.
"Iwaizumi..." sussurrò la ragazza.
"Emi... che cosa è successo?"
"È stato Lord Thomas..." un colpo di tosse e uscì dal sangue dalla sua bocca. "Ha ucciso..." iniziò a dire con la voce inclinata "ha ucciso Ivan..." e lacrime amare cominciarono a scendere lungo le sue guance.
"Lo ha ucciso senza pietà proprio davanti ai miei occhi..." un altro colpo di tosse.
"Non vi sforzate.." sussurrò Iwaizumi, cercando di trattenere le lacrime ma invano.
"Io... non voglio morire... non voglio!" Continuò a piangere la ragazza "ma... devi andare da Oikawa. Lui ha bisogno di te! Devi salvarlo..."
"Io non vi lascio!" Disse il ragazzo, anche se la voglia di correre da Oikawa era tanta.
"Non dire sciocchezze... io sto morendo..." guardò negli occhi il ragazzo e con le sue ultime forze rimaste gli accarezzò dolcemente il volto con la mano.
"Grazie per essere stato mio amico... alle principesse non è concesso questo lusso di avere degli amici, ma tu-" tossì di nuovo, sputando altro sangue.
"Emi..." sussurrò Iwaizumi piangendo.
"Tu sei stato il mio primo e unico amico..." fece una pausa, prese un respiro e poi riprese a parlare "va tutto bene Hajime. Posso ricongiungermi a papà, a mamma e a Ivan. Magari avremo la possibilità di sposarci in un'altra vita.." e un singhiozzo fuoriuscì dalla sua bocca.
"Buona fortuna Iwaizumi..." e piano piano chiuse gli occhi, abbandonando la testa all'indietro.
Iwaizumi pianse più forte e si portò il corpo al petto, sporcandosi interamente di sangue.
Voleva solo piangere e disperarsi, ma il pensiero del sorriso di Oikawa gli ritornò alla mente.
Toru. Doveva andare immediatamente da lui.
Adagiò il corpo a terra dalla ragazza, e guardò quello spettacolo un'ultima volta.
Poi uscì velocemente dalla stanza.
Doveva trovare Oikawa.
Cercò in tutto il palazzo. Ma di Toru nessuna traccia.
Con il petto in fiamme, il ragazzo stava andando nel panico. Dove diavolo era! Continuava a ripetersi mentalmente.
Fino a quando non venne attirato da dei rumori provenienti dall'esterno.
Corse più veloce che poteva e, non appena arrivò, trovò proprio Oikawa combattere contro Lord Thomas.
Per un momento Iwaizumi sospirò di sollievo.
L'aveva trovato.
Ma, senza pensarci, prese la sua spada e corse in soccorso dell'amico.
"Iwaizumi! Cosa fai qui?" Chiese il ragazzo più alto alterato.
"Ti stavo cercando idiota!"
"Vattene! È pericoloso qui!" Urlò Oikawa, spingendolo leggermente.
"Perfetto! Magnifico! Il duo che stava indagando su di me, finalmente è riunito." Disse Lord Thomas scoppiando a ridere, attirando così l'attenzione su di sè.
"Perché?" Domandò Iwaizumi "perché l'avete fatto?!" Urlò in preda alla disperazione.
"Perché dici?" Domandò l'uomo inclinando la testa di lato. "Beh, la risposta è semplice."
Ci fu un momento di pausa.
Poi l'uomo scrollò le spalle e disse: "Voglio il potere! Voglio conquistare il mondo!"
"Ma... la lettera... diceva che non eravate pericoloso. È stato l'informatore del re a dirlo." Farfugliò Iwaizumi confuso.
"La lettera l'ho scritta e spedita io. Non è mai stato il vostro informatore a scriverla, idioti!" Sorrise l'uomo.
Di nuovo una pausa.
"Vi dirò però la verità su tutto. La pura e semplice verità. Ovvero che io odio i sovrani; e il mio obbiettivo è quello di ucciderli tutti! A uno ad uno." Scrollò le spalle e continuò a parlare. "Può non avere molto senso per voi, ma per me, che sono sempre stato povero e non ho mai avuto niente, ha senso. Perciò farò di tutto per conquistare questo castello.
Ho bisogno di potere e il vostro re è uno degli uomini più influenti e potenti del mondo, quindi mi basta solo conquistare questo palazzo e questo paese orribile, e tutto ciò che ho sempre desiderato sarà mio. Ricostruirò da zero un nuovo impero, sotto il mio dominio, e, finalmente, sarò l'uomo più potente del mondo!!" E scoppiò a ridere in preda al delirio.
"Sei un pazzo! Non appena sapranno cosa hai fatto, la gente ti si rivolterà contro e ti giustizieranno." Urlò Oikawa.
"Ucciderò pure loro. Ucciderò tutti coloro che si metteranno in mezzo alla mia strada. E in questo momento..." disse alzando la spada verso la coppia "voi mi siete in mezzo!" E con scatto fulmineo attaccò Oikawa.
"Non te lo permetteremo folle!" Disse Iwaizumi impugnando la sua spada.
Attaccò l'uomo contemporaneamente a Oikawa, e iniziò così una lotta tra i tre.
"Io sarò anche un pazzo ma voi siete uno scherzo della natura!" Urlò però Lord Thomas all'improvviso.
Iwaizumi si bloccò e guardò l'uomo sgranando gli occhi.
"Cosa intende?"
"Pensate che non vi abbia visto a Natale? Quello che avete fatto? Chissà cosa penserà la gente di voi! Siete dei mostri, siete contro natura. Fate schifo." Disse il lord scoppiando a ridere.
"Chissà come reagiranno i vostri genitori a una notizia simile. Oh... ma aspetta! Non potranno mai saperlo perché... li ho fatti uccidere. Proprio in questo momento quattro dei miei uomini sono nelle vostre case a uccidere le vostre famiglie."
A Iwaizumi mancò la terra da sotto i piedi e Oikawa venne colto da una rabbia improvvisa.
"Forse però gli ho fatto un favore ad ammazzarli... così non sapranno mai che i loro amati figli sono solo dei mostri contro natura!"
"Noi siamo dei mostri!? Tu... maledetto!!" Urlò allora Oikawa.
Iwaizumi era bloccato, non sapeva che cosa fare; le gambe gli tremavano e guardava un punto fisso a terra.
I suoi genitori.. erano stati uccisi. Senza pietà. Da quell'uomo.
Inoltre gli aveva dato dei mostri contro natura, solo perché avevano scelto entrambi di ascoltare i propri cuori.
Una lacrima solitaria attraversò la guancia di Iwaizumi.
"Non starlo a sentire Hajime, mente!" Disse Oikawa al ragazzo più basso.
Ma Iwaizumi non lo stava ascoltando; in realtà non lo sentiva nemmeno.
"Iwaizumi.." sussurrò. "Non sta dicendo la verità... non dargli ascolto.."
"Io non dico bugie! Non lo farei mai." Disse lord Thomas sorridendo fiero.
Quel sorriso fece perdere la concezione della realtà a Iwaizumi che, senza pensarci, impugnò la sua spada e si gettò contro l'uomo.
"Io ti uccido maledetto!!"
"HAJIME!!"
Uno dei ragazzi spinse l'altro e un rumore di carne che venne perforata si percepì in quel silenzio assoluto.
Un corpo cadde a terra, con un tonfo quasi assordante.
Da quest'ultimo iniziò a uscire del sangue molto velocemente.
"Che cosa hai fatto?" Sussurrò Iwaizumi "CHE COSA HAI FATTO!?" Urlò contro Lord Thomas, osservando il corpo di Toru a terra.
Lord Thomas l'aveva pugnalato al petto, perforandolo da parte a parte, senza alcuna pietà.
Iwaizumi riprese la sua spada, caduta a terra quando Oikawa lo aveva spinto via da Lord Thomas, con la mano tremante e si avvicinò a quest'ultimo molto velocemente.
"Muori!" Disse con sguardo spento e, senza dargli nemmeno il tempo di ribattere, gli tagliò la gola, senza alcuna esitazione.
Lord Thomas cadde ai suoi piedi, il sangue che uscì incontrollato dal suo corpo e Iwaizumi continuò a fissarlo, senza battere ciglio.
Voleva massacrare il suo corpo, farlo a pezzi ma la voce di Oikawa lo riportò alla realtà.
"H- Hajime..." sussurrò.
"Toru." Gettò la spada a terra e corse da lui molto velocemente, afferrando il suo corpo.
Era ricoperto di ferite dappertutto dalle quali usciva già del sangue, probabilmente causate dallo scontro precedente al suo arrivo.
Inoltre dal buco all'altezza del petto fuoriusciva molto sangue.
"Bisogna fermare l'emorragia." Disse premendo sul petto del più piccolo.
"No, non- non serve..."
"Ma che stai dicendo Toru? Così morirai!"
"Va bene così Hajime.. va bene così." Tossí del sangue, sporcando così Iwaizumi.
No.. non poteva succedere di nuovo.
Cadde il silenzio ma fu proprio Toru ad interromperlo.
"Ho bisogno di dirti una cosa Hajime.." disse guardando il ragazzo negli occhi.
"Dimmi tutto..." il petto di Iwaizumi stava andando a fuoco, il cuore stava per esplodergli. Non sapeva che cosa fare. Non sapeva che cosa dire. Non poteva perdere Toru. Non poteva.. eppure...
"Voglio che tu continui a vivere."
"Ma che stai dicendo Toru?" E in quel momento numerose lacrime uscirono copiosamente dagli occhi di Iwaizumi.
Non riusciva più a trattenere il dolore.
"Oh.. è la prima volta che ti vedo piangere.. sei così bello." Un altro colpo di tosse, seguito da altro sangue.
"Non mi re- resta molto tempo Hajime.. quindi..." iniziò ad ansimare, respirando a fatica "lasciami parlare."
Iwaizumi annuì silenziosamente.
"Voglio che tu... continui la tua vita. Vattene da qui e non tornare più indietro! Non mi pensare e dimenticati di me!"
"Ma cosa stai dicendo? Io non posso dimenticarmi di t-"
"Ti ho detto di lasciarmi parlare!" E anche dagli occhi di Oikawa cominciarono a uscire delle lacrime.
Aveva paura. E come dargli torto. Non voleva morire, ma doveva assolutamente dire a Iwaizumi tutto. Tutta la verità.
Hajime rimase in silenzio e Oikawa riprese a parlare, anche se con grande fatica.
"Ti farai una famiglia e sarai felice..." si bloccò. Passò qualche minuto di silenzio.
"Mi chi voglio prendere in giro... L'idea di vederti con una donna mi uccide, più di questo buco del cazzo." E altre lacrime uscirono dai suoi occhi marroni.
"Magari... ogni tanto pensami. Hai ancora il mio bracciale, vero?" Domandò.
Iwaizumi annuì, incapace di parlare a causa dei singhiozzi.
"Perfetto...tienilo sempre con te..." disse Oikawa socchiudendo gli occhi.
"Toru.. ti prego..."
"Sai Hajime... mi hai reso molto felice. Forse mi hai reso la persona più felice del mondo. Mi dispiace per come sono andate le cose ma io... non mi pento di niente e non voglio che ti dimentichi della notte di Natale.. di quello che abbiamo fatto.. Non voglio che ti senti in colpa perché..." la sua voce si inclinò sempre di più a causa del pianto "perché non abbiamo fatto niente di male... Non è strano, non è una cosa innaturale... fare l'amore con la persona che si ama. Non siamo dei mostri.." Spostò i suoi occhi dal viso di Iwaizumi al cielo.
"La verità è che ti amo Hajime.. ti ho sempre amato. Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto e, onestamente, ho avuto tutto ciò che volevo dalla vita. Quindi mi va bene così. Anche se in realtà... non voglio morire. Avrei voluto trascorrere tutta la mia vita al tuo fianco ma, ho come l'impressione, che non sarà possibile. Ma va bene così." Tornò a guardare il volto di Iwaizumi, il quale ormai non provava nemmeno a trattenere le lacrime che, incontrollate, scendevano sempre di più.
Il dolore era troppo forte e gli stava lacerando il petto.
Singhiozzava, voleva gridare ma rimase ancora un po' in silenzio ad ascoltare la voce di Oikawa. La voce del ragazzo che amava. E che aveva capito di amare solo da poco.
Che cosa ingiusta la vita.
Gli stava per portare via l'unica persona che avesse mai amato veramente, e lui non poteva impedirlo. Non poteva salvarlo. Non poteva fare assolutamente niente.
"Pensami! Pensami Hajime. Ti prego, non mi dimenticare.. per favore... non voglio essere dimenticato..."
"Toru io ti a-" provò a dire Iwaizumi.
"Magari... ci rincontreremo. No, sicuramente sarà così... In una prossima vita ci rincontreremo e, se tu mi vorrai, potremo stare finalmente insieme.. senza preoccuparci del giudizio degli altri. Io ti vorrò sicuramente.. come ti voglio adesso e come ti ho sempre voluto..." la voce di Oikawa iniziò ad affievolirsi sempre di più.
"Ci incontreremo sotto un grande albero, magari durante la fioritura dei ciliegi, che a te piacciono tanto. Sarà perfetto e potremo stare insieme..." disse socchiudendo gli occhi e sorridendo, con la bocca sporca di sangue.
"Si, staremo insieme e ci ameremo tantissimo perché.. è questo il nostro destino. Si.. sarà bellissimo.."
"Toru, ti prego non andare!" Disse Iwaizumi.
"Va- va tutto bene Hajime, ci rincontreremo. È una promessa! E non ti dimenticare di me... ti amo tanto Iwa-Chan..." L'ultimo respiro lasciò il corpo di Oikawa, che morì con il sorriso stampato sulle labbra.
"Non sono nemmeno riuscito a dirti che ti amo pure io." Sussurrò Iwaizumi, in preda alla disperazione.
"Toru ti prego... Toru!" E scosse il suo corpo violentemente.
Non poteva essere morto. Non poteva averlo appena lasciato. Non poteva! No!
"Toru.." scosse di nuovo il suo corpo ma non ebbe alcuna risposta da quest'ultimo.
Iniziò a respirare irregolarmente e, con tutto il fiato presente all'interno del suo corpo, urlò: "TORUUUU!"
"Toru!" Iwaizumi si svegliò di soprassalto, alzandosi a sedere velocemente sul letto, tutto sudato.
Si guardò attorno e si rese conto di essere nella sua stanza, e nel suo letto.
"Chi è Toru?" Sussurrò a sè stesso, toccandosi il viso, rendendosi così conto di una cosa. Stava piangendo. Il suo viso era, infatti, tutto bagnato a causa delle lacrime.
Che strano. Perché stava piangendo?
Era stato a causa del sogno? E poi.. cosa aveva sognato?
In solo pochi istanti non ricordava più il sogno che lo aveva appena svegliato.
Si asciugò le lacrime e un forte mal di testa lo colpì. Sbuffò infastidito, massaggiandosi energicamente la fronte.
Era ben consapevole del perché avesse quel mal di testa, dal momento che la sera prima aveva bevuto come una spugna insieme ai suoi amici.
Si alzò da letto e controllò il cellulare.
Merda, erano le 8:30! Era in ritardo!
Doveva smettere di bere durante la settimana. Aveva 10 chiamate perse e 8 messaggi da parte dei suoi amici; e proprio in quel momento gli arrivò una chiamata da parte di uno dei due.
"Pronto?"
"Dove cazzo sei Iwaizumi? È da un'ora che io e Matsukawa ti stiamo aspettando!" Urlò l'amico dall'altro capo del telefono.
"Arrivo arrivo." Sbuffò Iwaizumi. "E poi non urlare così Maki, a causa tua ho un mal di testa assurdo."
"Fanculo. Ti stiamo aspettando al solito posto. A dopo." E chiuse la chiamata.
Iwaizumi sbuffò di nuovo ed entrò in bagno per prepararsi.
In meno di 10 minuti era già pronto, prese il suo zaino, con tutti i libri dell'università, il cellulare, si infilò le scarpe, la giacca e uscì di casa.
Corse velocemente, per raggiungere il punto stabilito per l'incontro.
Dopo una manciata di minuti, intravide da lontano i due amici ma, proprio in quel momento, un ragazzo con la bici, che stava andando nella direzione opposta alla sua, gli andò incontro prendendolo completamente in pieno.
I due ragazzi caddero rovinosamente a terra.
"Oggi non è proprio giornata!" Sbuffò incazzato nero Hajime. "Ehi, stai più attento la prossima volta!"
Ma non appena alzò lo sguardo, due occhi marroni, attraverso un paio di occhiali da vista, lo stavano osservando attentamente.
"Perdonami. Anche se tu ti sei messo proprio in mezzo alla mia strada. Quindi, in realtà, dovresti essere tu a scusarti con me." Lo sconosciuto sorrise, alzandosi da terra e aggiustandosi la giacca blu.
"Che cosa hai detto?" Si alterò ancora di più Iwaizumi alzandosi anche lui, e osservando il suo interlocutore.
Era un ragazzo poco più alto di lui, e slanciato. Aveva i capelli marrone scuro dello stesso colore degli occhi.
"Vi siete fatti male?" Chiese Hanamaki raggiungendoli.
"Stiamo bene, ma il vostro amico dovrebbe chiedermi scusa. Dato che è colpa sua se gli sono finito di sopra." Sorrise il ragazzo dai capelli marroni.
"Tu maledetto!" Disse Iwaizumi stringendo i pugni.
"E dai Iwaizumi, chiedi scusa e andiamocene. Siamo già in ritardo per colpa tua."
Hajime sbuffò, per la millesima volta in quella mattinata, e si voltò verso il ragazzo.
"Ti chiedo scusa." Borbottò.
"Non ti preoccupare, alla fine non mi sono fatto niente." E il ragazzo sorrise a trentadue denti, provocandolo ancora di più.
Iwaizumi ebbe la tentazione di volerlo prendere a pugni ma si trattenne. Dopotutto, era pur sempre uno sconosciuto.
Il ragazzo riprese la sua bici da terra e si voltò verso Iwaizumi.
"Bello il tuo bracciale da donna." Disse, alludendo al braccialetto che Iwaizumi portava al braccio destro.
"Grazie...? me l'ha regalato mia nonna. Dice che è un bracciale molto importante per la nostra famiglia, regalato secoli fa da una persona speciale." Raccontò.
Il ragazzo annuì, sorridendo leggermente.
"Comunque io sono Oikawa. Oikawa Toru." Quel nome, in Iwaizumi, provocò una sensazione familiare. Aveva già sentito quel nome. Ma dove?
Scosse la testa e si presentò a sua volta. "Sono Iwaizumi Hajime."
"Bel nome." Disse Oikawa.
Quest'ultimo alzò gli occhi verso al grande albero che avevano alla loro sinistra, e sorrise dolcemente.
"Sta iniziando la fioritura dei ciliegi. Sono proprio belli."
"Già." Disse Iwaizumi affiancandolo e osservando, a sua volta, l'albero.
I due ragazzi poi si guardarono in volto. Occhi negli occhi.
Il volto di Oikawa si tinse leggermente di rosso, mentre il cuore di Iwaizumi prese a battere velocemente. Chissà per quale assurdo motivo, tutte le cose cattive che pensò su quel ragazzo, sparirono in un secondo.
"Beh ci vediamo Iwa-Chan. È stato un piacere conoscerti." E sorrise dolcemente, allontanandosi.
"Ci vediamo Toru. Anche per me è stato un piacere." Disse sinceramente, sostituendo così quel viso imbronciato, con un bellissimo sorriso.
Oikawa si voltò nuovamente verso Iwaizumi e si guardarono attentamente per un'ultima volta, con la consapevolezza però che si sarebbero incontrati di nuovo.
Note autrice:
Buongiorno, eccoci qui con la 2 parte di questa storia.
Ammetto che mi sono emozionata molto mentre la scrivevo; inoltre devo dire che ci tengo tantissimo a questa storia.
È la prima infatti, dopo il mio blocco, che sono riuscita a finire e di cui vado molto fiera.
Spero che vi piaccia e perdonate eventuali errori.
Fatemi sapere cosa ne pensate. Ci vediamo la prossima volta.
Passate una buona giornata ❤️
Clare
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