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Malpensandoti- capitolo 16


 "I soldi non la impressionano. Se li guadagna da sola.

Sta creando la vita dei suoi sogni ed è concentrata sui suoi obbiettivi.

E quando ama lo fa duramente, non ha tempo per giocare.

Non ha bisogno di approfittarsi della fama del suo compago,

non le interessano queste cose. È stata cresciuta con dei valori.

Lui lo sa bene, ed è questo che la rende speciale ai suoi occhi".

-Tumblr-


                                                                                                                                                                           Roma


Mario

Ho appena finito di parlare con Fabrizio al telefono, ho percepito che un po' ci rimane male quando lo chiamo per nome, ma d'altronde non è mai stato presente nella mia vita fino a pochi mesi fa e, anche se è mio padre, fatico a chiamarlo così.

Devo comunque rendergli atto che si sta impegnando seriamente a cercare di costruire un rapporto con me, quello che mi promise al nostro primo incontro non furono parole buttate al vento. Una parte di me era scettica, perché sapevo delle mille promesse che fece a mia madre, che finirono in fumo con uno schiocco di dita.

L'unica cosa di cui si degnò fu darmi il suo cognome, prima di lavarsene definitivamente le mani. Sono convito che deve essere stato il suo senso di colpa a farlo piombare nella mia vita sulla soglia dei trent'anni, forse schiacciato da un peso che non riusciva più a gestire.

Chissà cosa ne pensa sua moglie di tutto ciò? C'entra qualcosa con questa sua decisione? Non l'ho manco conosciuta, so di lei solo quello che Fabrizio racconta.

Poggio il cellulare sul comodino. Delle voci alterate richiamano la mia attenzione. Mi pare di riconoscere quella di Beatrice e mi chiedo con chi stia discutendo così animatamente, con il rischio di farsi sentire da tutto il piano dell'albergo.

Decido di andare a vedere cosa sta succedendo e quando apro la porta davanti all'uscio mi trovo la faccia Marco Solari, con il pugno alzato, nel tentativo di bussare. A quanto pare l'ho anticipato.

Lo guardo senza capire cosa ci faccia qui, ma non mi dà neanche modo di formulare una qualsivoglia domanda, che mi afferra per il polso trascinandomi fondo al corridoio, dove arrivano le urla.

La porta è aperta e scorgo Beatrice: con una mano si sta massaggiando una guancia, mentre l'altra regge lo stipite. I miei occhi intercettano la figura di Nina e un'espressione perplessa si dipinge sul mio volto.

<< Si può sapere cosa sta succedendo?>> Chiedo attonito, dopo che Marco mi ha liberato il polso.

Beatrice si gira verso di me<< sta pazza mi ha dato uno schiaffo>> sbotta con voce grave.

Non riesco a crederci che Nina sia arrivata a tanto, a meno che non ci sia qualcosa di serio sotto. Non compierebbe mai certi gesti senza un valido motivo.

Guardo la mia ragazza, in attesa di una risposta. Sono confuso sulla sua presenza qui.

<< Sta puttana ha avuto il coraggio di chiamarmi e sbattermi in faccia che ha delle intenzioni poco caste nei tuoi confronti>> risponde con tono tagliente, lasciandomi sbigottito.

<< Sei una bugiarda che si fa i film mentali. Quali interessi vuoi che abbia? Ti brucia che lavoriamo a stretto contatto? Hai paura di essere sostituita? Ma guarda sta mocciosa insolente>> sputa rabbiosa Beatrice.

<< Non offendere la mia ragazza, chiaro?>> La ammonisco. Lei sbuffa e si getta i capelli all'indietro.

<< Tu sei una bugiarda, che ha delle mire sul mio ragazzo. Intanto come ti sei permessa ti postare una foto indossando la collana che gli ho regalato? E poi a chiamarmi per sputarmi addosso le tue perversioni?>> rimbecca Nina.

È così arrabbiata che sembra una tigre pronta a sbranarla, saltandole alla gola.

<< Non ci sto capendo niente>> borbotto, per farle smettere. Se andiamo avanti così mi verrà un bel mal di testa.

<< Beatrice mi ha detto chiaramente che vuole venire a letto con te>> sintetizza la mia ragazza, diretta come sempre.

Sto per dire qualcosa, ma una mano si posa sulla mia spalla: solo ora mi ricordo della presenza di Marco proprio dietro di me. Senza che c'è ne accorgessimo ha chiuso la porta, per evitare che qualcuno sbirci questo teatrino.

<< Mario è tutto vero>> ammette mostrandomi il cellulare di Nina. Preme un tasto e parte quella che sembra la registrazione di una chiamata.

Beatrice ha un sussulto e sbianca, mentre la conversazione che ha avuto con la tigre esce dall'altoparlante. Ha davvero detto quelle cose, senza mezzi termini e tutto questo mi fa incazzare parecchio.

<< P-posso spiegare>> balbetta, al termine della registrazione << ho iniziato a provare dell'attrazione nei tuoi confronti, specialmente nell'ultimo periodo. C'ho provato a combatterla, ma non ci sono riuscita. Non volevo creare problemi, sono stata impulsiva questa mattina>> incespica nelle parole e cerca una scusa, pur sapendo di essere in torto.

Le lancio uno sguardo di sufficienza<< ma come ti salta in mente di chiamare la mia ragazza e dirle quelle cose? Non ti ho mai fatto intendere che tra di noi potesse esserci qualcosa. Ecco perché cercavi sempre una scusa per stare da sola con me. Non era perché Cris era pesante, no. Volevi sondare il terreno, sperando che potessi provare dell'interesse nei tuoi confronti. E se anche solo fosse stato possibile, non avrei mai fatto del male a Nina spezzandole il cuore, ma le avrei detto la verità ponendo fine alla nostra relazione. Ma per tua informazione io amo quella ragazza>.

Abbassa gli occhi, sentendosi in colpa. Non ne ho idea di come riesco a mantenere la calma, anche se vorrei urlare.

<< Non voglio più vederti, questa è l'ultima sera che lavoriamo insieme. Vai da Cris e inventati una scusa, tanto sei barava a mentire, no? Ti do anche modo di uscirne pulita davanti a lui, anche se non lo meriteresti, ma non sono un bastardo. Attieniti al tuo cazzo di lavoro e basta>> proseguo con un tono che non ammette repliche.

Beatrice fa un cenno con il capo, dopodiché usciamo dalla sua stanza. In corridoio lancio uno sguardo di gratitudine verso Marco, poi prendo la mia ragazza per mano e la accompagno nella mia camera.

Appoggia lo zaino a terra e si guarda attorno, il suo viso risulta provato da quanto accaduto.

Mi avvicino a lei e la stringo in un abbraccio: mi era mancata tanto. Calde lacrime scivolano sulle guance, bagnandomi la maglietta. Le accarezzo la schiena, dandole conforto. Poso le labbra sui suoi capelli, inalando il suo profumo di vaniglia.

Mi scosto per asciugarle le lacrime: la mia Nina, tanto forte quanto fragile al tempo stesso. Annullo la distanza che ci separa baciandola, le sue labbra sono umide e salate per via del pianto. Le sfioro delicatamente con la lingua, finché non cedono e posso assaporare la sua bocca. In questo bacio metto tutto quello che provo per lei, inebriandomi del suo essere. Comunichiamo con i gesti, raggiungendo la nostra intesa.

<< Sai Nina, amarsi è un po' come armarsi>> soffio sulle sue labbra, ora gonfie << mi hai detto che ti facevo soffrire di vertigini e lo stesso vale per me, perché hai preso ogni parte di me rendendola tua. E anche il mio cuore ora è uno strumento, che suona musica in tuo onore>>.

Perché potrebbe scomparire l'universo, ma il mio amore per questa ragazza rimarrebbe l'unica certezza in questa mia vita.

<< Sono parole bellissime>> sussurra lei, commossa. Ed ecco la mia tigrotta: con gli occhi lucidi e il cuore a mille.

La faccio sedere sul letto, stringendole le mani. Sfioro con un dito l'anello che le ho regalato per il nostro anniversario, perfetto per lei.

L'amore per me è stima, perché la bellezza stanca. È cercare negli altri lo sguardo di quella persona, percepire il suo profumo, come se fosse sempre affianco a te. L'amore è curarsi le cicatrici, nel tentativo di lenire il dolore dell'altra persona. È accettare che ti ha incasinato la mente, non solo il cuore. È perdersi nei suoi occhi, come dentro l'universo, mentre il mondo perde letteralmente il suo senso. Ma più di ogni altra cosa: l'amore è prendersi cura dell'altra persona.

Posa la testa sulla mia spalla, mentre le accarezzo i capelli. Fissa un punto indefinito, perdendosi nel mio tocco.

                                                                                *

Nina

Mario mi ha portato in giro nei dintorni del Hotel, dandomi modo di scattare alcune foto con il telefono. Quando siamo rientrati abbiamo chiesto il servizio in camera e cenato insieme.

Ora lui ha iniziato il suo ultimo concerto, mentre io sono rimasta qui in camera, per evitare di rivedere Beatrice. Ho seguito qualche replica di Quattro Ristoranti, rimanendo basita per certe strategie che adottano alcuni concorrenti pur di vincere.

Alessandro Borghese mi piace come persona: non sembra il classico chef che se la tira, in più a volte sa essere simpatico. Con i suoi voti si declama il vincitore della puntata.

Spegno la TV e decido di farmi una doccia, entro nel bagno con le piastrelle color verde. Apro il soffione per regolare l'acqua, dopo il viaggio che ho sostenuto ci voleva proprio.

Per insaponarmi uso il bagnoschiuma di Mario, al legno di cedro. Chiudo gli occhi, godendomi il getto sulla pelle.

Esco dalla doccia ed infilo l'accappatoio in dotazione del Hotel, mi rifletto nello specchio sopra il lavandino: ora ho un aspetto molto più rilassato.

Torno in camera e indosso l'intimo in pizzo, infilo un top colore acqua marina che scopre la pancia e un paio di pantaloncini. Decido di legare i capelli in una coda alta, poi chiamo Lara al telefono, omettendole la storia di Beatrice, preferendo raccontargliela di persona.

Marco ha trovato alloggio in un B&B per la notte, che può permettersi molto di più rispetto ad una stanza in questo albergo.

Non finirò mai di ringraziarlo per essermi stato accanto oggi e, soprattutto, avermi accompagnato fino a qui.

Quando poso il cellulare scatta la porta e Mario fa il suo ingresso. Ha un'aria stanca, ma appagata.

Mi avvicino a lui<< com'è andata?>> allungandomi per gettargli le braccia al collo.

<<È stato pazzesco>> commenta lui, con gli occhi che brillano.

Ci scambiamo un bacio a fior di labbra, prima che si congedi per una doccia.

Osservo la sua figura sparire oltre al bagno e devo mordermi il labbro inferiore, davanti alla meraviglia del suo fisico.

Decido di uscire sul balcone ad aspettarlo, mi appoggio alla balaustra, mentre osservo le luci della città. Roma è un vero incanto per i miei occhi.

Poco dopo il mio ragazzo mi raggiunge, con addosso solo dei pantaloncini grigi. Mi abbraccia da dietro e i nostri corpi si incastrano alla perfezione.

<< A cosa pensi?>> Chiede sfiorandomi il lobo con il suo fiato.

<< Alla meraviglia di questo posto. Sai, non ho mai potuto viaggiare per motivi economici>> dico scrollando le spalle.

<< Lo stesso vale per me, prima di intraprendere questo mestiere ero stato a Milano solo con la mia prima famiglia affidataria, ed è lì che conobbi Mirko>> risponde lui.

<< Mi ha accennato qualcosa tua madre quando è venuta a trovarmi>>. Gli accarezzo il polso, disegnando piccoli cerchi immaginari sulla sua pelle.

Posa la punta del dito sul mio piercing e un brivido mi percorre tutta la schiena.

<< Non mi hai mai raccontato come ti è venuto in mente di fartelo>> mormora.

<< Beh avevo da poco compiuto i diciotto anni, quando un pomeriggio Luna mi chiese di accompagnare a fare i buchi per gli orecchini. Mentre eravamo in sala d'attesa, si mise a sfogliare una rivista sui vari modelli di piercing e quando vide quello all'ombelico disse che dovevo assolutamente farmelo, perché secondo lei mi sarebbe stato bene. Lo feci stesso quel giorno>> dico perdendomi nei ricordi, mentre un lieve sorriso sfiora le mie labbra al pensiero della mia amica.

<< Concordo, ti sta proprio bene>> prosegue lui, facendo ruotare la punta su tutto il contorno, causandomi una forte scarica elettrica.

Possibile che con un solo tocco riesca a ridurmi in questo modo?

Inizia a mordicchiarmi il lobo, mentre mi schiaccio di più contro il suo corpo. Lascia poi piccole scie di baci da sotto l'orecchio fino al collo, dove succhia forte. So che domani avrò un succhiotto, ma poco me ne importa.

Mi prende in braccio, per entrare in camera e mi adagia sul letto. Lo afferro per le spalle, mentre reclamo la sua bocca. Siamo un intreccio di desiderio puro, faccio scorrere le mani lungo la sua schiena, mentre premo il bacino contro il suo.

Mi solleva il top, per togliermelo e bacia la mia pelle. Sta venerando il mio corpo, mentre il desiderio monta dentro di me. Mi sembra di vivere il sogno più bello di sempre, quando mi sgancia il reggiseno, per poi succhiarmi un seno. Getto la testa all'indietro, perdendomi in un gemito basso. Un gran calore mi sale dal basso ventre e una scia umida scivola sulle mie mutandine.

Mario usa tutta la calma possibile, per assaporare questo momento e allungarlo. Questa notte è solo nostra, non c'è spazio per nessun'altro. Con un unico gesto mi sfila i pantaloncini e le mutande, mi allarga leggermente le gambe e bacia il mio interno coscia, ma quando si sposta verso la mia intimità per poco non ho un orgasmo prima del tempo. Afferro i lembi del lenzuolo, mentre mi tortura con la lingua.

<< Mario>> il suo nome mi esce come una supplica, ebbra di sensazioni fortissime.

Si libera dei pochi indumenti che indossa, lasciandomi una piccola tregua. Quando scivola dentro di me mi sento come se due stelle si scontrassero tra di loro, fondendosi nell'universo.

Da quando non usa più il preservativo è come se fossimo senza barriere, liberi di sentirci fino in fondo.

Ci muoviamo in sincronia perfetta, una danza lenta, sensuale, di cui siamo noi a dettarne il ritmo. Fino al raggiungimento del culmine più alto, dove mi mostra le porte del paradiso.

Appoggia la testa sul mio seno, mentre riprendiamo fiato. Lo stringo a me, come il bene più prezioso. 


https://youtu.be/rKeTnI5gMY0

Angolo Autrice:

Ci siamo liberati di Beatrice, che si è mostrata per chi è davvero, facendo cadere la maschera. 

Questa è una notte speciale per Mario e Nina, saranno finalmente liberi? 

Vi lascio con la canzone Acqua( Malpensandoti) che accompagna questo capitolo.


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