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8° Recensione: La lingua biforcuta

Disclaimer (si prega di leggere)

Questa raccolta di recensioni e critiche è fatta, come il 90% dei servizi qui su Wattpad, da una ragazza che altro non è se non una spassionata lettrice. Cosa implica tutto ciò?

° Non faccio editing
° Il mio parere è personale e non rispecchia ciò che potrebbe dirvi qualcun altro

° Vi parlo da lettrice, non da bozzettista o professoressa di grammatica

° Non devo dire che la vostra storia mi piace o sia bella solo perchè avete decine di centinaia di migliaia di views, ma lo devo fare solo se effettivamente è così
° Non dovete essere d'accordo o meno con ciò che dico, perchè tanto è la mia rubrica ed espongo ciò che a mio gusto personale ritengo essere meritevole o meno
° Sono coerente con ciò che dico e penso
° Uso linguaggio colloquiale che può essere male interpretato, ma vi assicuro che non c'è malizia dietro a determinati commenti
° Critico con il semplice obbiettivo di aiutarvi a migliorare

° Non regalo niente a nessuno
° Non sono obbligata a finire la vostra storia se ritengo che non sia di mio interesse o che lacuni di determinate caratteristiche, in fin dei conti capita a tutti di iniziare un libro, scoprire che non piace ed abbandonarlo nel dimenticatoio

Liberiamoci dei tabù nello stesso modo in cui ci liberiamo del reggiseno a sera.

Titolo: La lingua Biforcuta

Autore: 
Genere: Storia d'amore

Copertina e Titolo:

Mi schiarisco la gola, torturo il colletto della camicetta verde che indosso e mi guardo attorno con circospezione, sperando che nessuno, nella libreria di Wattpad, noti che sto per afferrare un libro dalla copertina che allude ad uno di quegli harmony che vanno tanto di moda adesso. Sotto ai polpastrelli, il materiale plastificato ha un che di invitante, ma io non riesco  del tutto a decidermi: sarà una storia alla Calendar Girl che tutti acclamano ma che sembra essere senza valore, o una piacevole scoperta come 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire ?

Non posso dire che tra titolo ed immagine non ci sia un legame, ma ho quasi l'impressione che questa grafica -a tratti banale- ne abbassi il potenziale.

ALT! Da come ho descritto l'inizio, è ben chiaro che riesco ad immaginarmi l'insieme come un cartaceo, ma la cosa che mi fa storcere la bocca è il fatto che potrebbe sembrare uno di quei libri pubblicati solo perchè "fa tendenza" il genere, mentre poi il testo, potrebbe essere più interessante di altri. Così sono stata più chiara?

Il titolo invece... questo titolo che tutto fa pensare tranne che a una sorta di harmony dai risvolti un pò più casti (lo dirò anche più avanti, ma le scene di sesso, qui, sono trattate in modo molto pudico, evitando di cadere nel volgare). Che dire di lui? Lo posso accettare, ma non apprezzare. 
L'autrice, con La lingua biforcuta, vuole alludere (anche) all'acume e alla prontatezza di risposte della sua protagonista femminile, che per i primi sette capitoli, non ho trovato poi tanto speciale. Sono commenti un pò cattivi, diretti, ma non taglienti. Questi ultimi infatti, dovrebbero lasciare l'interlocutore interdetto, spesso con le spalle al muro e senza grande possibilità di replica, ma quando la si trova a parlare con Mark, io vedo solo un continuo punzecchiarsi, nulla più. Quindi capisco dove GCatlike volesse andare a parare, ma a parer mio, non ha funzionato un granchè, soprattutto all'inizio della narrazione. (Spero che la mia teoria abbia senso) Poi ovvio, fa riferimento alla lingua di Erika, ma fino a narrazione più o meno inoltrata, non ci troviamo alcun riferimento logico.

Punteggio: 5/8

Trama:

"Erika è una squillo di lusso cinica e disillusa, con una peculiare caratteristica che la contraddistingue: la lingua biforcuta. Vive costantemente con i piedi per terra, affiancando al suo disarmante realismo una esuberanza ed una simpatia contagiose. Il suo fascino e la sua sensualità, oltre che la sua ampia cultura e il suo innegabile carisma, le hanno permesso di avere, fra i suoi clienti, uomini ricchissimi che la ricoprono di denaro anche solo per trascorrere qualche minuto con lei.

Mark è un facoltoso uomo d'affari in procinto di sposarsi con una donna di cui è già stanco. Trascorre le sue giornate fra il lavoro e i preparativi del matrimonio, senza essere in grado di chiedere a sé stesso cosa vuole dalla sua vita. Incapace di esprimere sentimenti ed emozioni, Mark vive nella costante insoddisfazione, reprimendo un animo sognatore, che non riesce ad accettare un mondo fin troppo crudo.Due persone diverse, incontratesi grazie al sesso ed unite dalle loro stesse differenze."

Che dire, anche qui mi sono ritrovata a pensare che, in fin dei conti, una trama così riuscirei a vederla facilmente su un retro-copertina. Abbiamo una buona presentazione dei personaggi e della vita e ambiente in cui si muovono. Di loro sappiamo il giusto, senza parlare di troppo.  Ci illude di affrontare la classica love story, ma in realtà non è così. Siamo fregati da tutto quello che ci hanno propinato fino ad ora, anche se qui, ho trovato qualcosa di più originale.

ps. Mi sono esaltata un sacco a vedere tutte le gif dedicate a questa cosa, davvero, sono assai "intrippose".

Ad ogni modo, tornando alla nostra trama, fino al capitolo 14 (?) Ciò che io ho pensato, sembrava non avere alcuna attinenza con ciò che trovavo nel testo, ma poi ecco il colpo di scena! Quindi tutto ritorna sui binari. Mi azzarderi a dire che sia quasi perfetta. (per chiarimenti rileggete la parte in cui parlo della lingua nel paragrafo precedente)

Punteggio: 9/10

Storia:

Come ci ha già informato la trama, ci troviamo di fronte ad Erika, una escort di tutto rispetto, e Mark, un aitante uomo d'affari con una grande insofferenza verso la propria vita.
Il modo in cui le loro storie si intrecciano è lento, una specie di danza che, però, non annoia mai. Ho letto i capitoli in treno, tra un viaggio per Milano e l'altro, ed ogni volta avrei voluto che non fossero solo 40 minuti quelli che mi separavano da una stazione all'altra. Leggevo e ascoltavo musica, seguendo un trip di immagini nella testa -perchè c'è da dirlo, l'autrice fa un buon uso delle descrizioni, anche se alle volte, queste, ostentano uno sfarzo che sembra un pò troppo patinato, da film alla 50 shades of.

Il mondo della prostituzione di "alto bordo" viene descritta come una favola che persino una donna qualunque vorrebbe vivere almeno una volta (già, peccato io non sia figa quanto la protagonista ...).

Il costante confronto tra la realtà di agi, lussi e disinibizioni in cui vive Erika, si contrappone bene al grigiume, all'apatia e all'insofferenza di Mark, che -come dirò più avanti- ho trovato essere un personaggio molto intrigante ma sviluppato in un eterno ciclo di contraddizioni.

In 28 capitoli finiamo con l'avere una buona infarinatura di ciò che contraddistingue queste due creature. 

Cosa non ho apprezzato?
Beh, oltre all'ostentazione dello sfarzo, ho trovato alcuni dialoghi -specialmente di Erika- banali. Espone in modo carino ed allusivo concetti che ho trovato un pò infantili, ma nulla di grave, a venticinque anni non sempre si ha una buona risposta a tutto.

Altre cose che non ho apprezzato, sono stati alcuni dettagli sui personaggi veri e propri, ma di per sè non posso dire che la storia sia incoerente o altro, anzi, è anche strutturata bene!


Punteggio: 9/10

Grammatica e sintassi:

I miei occhi gioiscono nel leggere un testo in cui  -forse in una delle rarissime volte in cui mi capiterà- non ho trovato errori (o orrori) preoccupanti. Un paio forse, dovuti alla svista o alla stanchezza credo, ma nulla più.

Da qualche parte, autrice, un tuo vecchio libro di italiano sta piangendo lacrime di gioia, sappilo.

Anche la sintassi sembra andare a braccetto con l'amichetta qui sopra e non posso che fare un piccolo applauso a questa cura del testo. 

Huston, accompagna i cadetti a farsi un giro tra alcuni di questi capitoli.

Punteggio: 11/12

Personaggi:

Certamente, l'analisi, non può che partire da uno dei due protagonisti: Erika. Che dire di lei? Semplice: tutti gli elogi con cui l'autrice ce l'ha presentata, sono ingigantimenti di piccole caratteristiche che lei ha. L'ho trovata altezzosa, frivola, presuntuosa ed eccessivamente sicura di sè. Alle volte ho pensato di volerla schiaffeggiare (anche per via dell'invidia, ovvio) per questa continua ostentazione di ciò che è e fa. Detto questo, che è un parere totalmente personale, mi ritrovo a sottolineare che è comunque un personaggio ben sviluppato, ha una personalità e non resta piatta nella storia. Alcuni suoi ragionamenti li ho trovati un pò sciatti, anche se -come ho già detto- per una ragazza di venticinque anni ci può ancora stare ...


Poi c'è Mark. 

Oh, Mark. Lui l'ho apprezzato molto di più, anche se a dire il vero è un personaggio ancora un pò inspido. Apatia costante, frammentata qua e là da qualche parvenza di vita. Ho odiato la sua concezione di tradimento, ma ho adorato il fatto che dicesse che, nonostante la sua fidanzata fosse praticamente una comune mortale, l'amasse, anche se già era tra le g(ambe)razie della escort. Fino al capitolo 28, ho costantemente pensato che se un uomo trova bellissima una donna con le smagliature ed i rotolini -a prescindere dal fatto che si sbatta gloriosamente un'altra nettamente migliore- è Amore. GCatlike ha poi deciso di distruggere tutti i bei pensieri che avevo su Mark, che improvvisamente è diventato un fredifrago da ginocchiate sui denti.

Ma io lo amo, quindi al nostro matrimonio niente muffins -o prostitute.


Gigì, la migliore amica di Erika, è stata sin da subito, la mia personificazione della barbie, mischiata a Valeria Marini. Questo, insieme al modo in cui l'ha descritta, mi ha fatto pensare a tutto tranne che all'idea di amica del cuore. Passa come un'inutile bambola di silicone che vive in un mondo patinato, dove i problemi veri scivolano sulla stampa lucida delle riviste di moda.

Will, la versione maschile e "markiana" di Gigì, lo incontriamo poche volte, restando un fantasma all'interno della narrazione.

Paola ed Henry, per ora li ho visti troppo poco, sono solo accennati nonostante siano molto importanti, soprattutto lei, quindi aspetterei a dare giudizi.

Punteggio: 8/10

Conclusione di Ania:

Per ora della storia d'amore, questo testo, c'ha poco, anche se lentamente ci stiamo avvicinando a qualche svolta. Il climax qui prende forma più in là, non lo troviamo subito e forse è una delle cose migliori che ho notato della struttura. L'autrice ha avuto una buona idea, anche se personalmente gradirei vedere più approfondimenti sui due protagonisti (ad esempio, come Erika sia diventata escort, perchè non è una cosa che succede da un giorno all'altro. Con Gigì questo dettaglio è stato approfondito, ma perchè con la protagonista no?).


Il testo è scorrevole, non ci si scervella troppo su ciò che viene detto, il linguaggio è abbastanza semplice e, soprattutto, è raro che cada nel banale.


GCatlike92 ha il raffinato dono di non rendere le scene di sesso volgari o troppo dettagliate, cosa che spesso accade. E' per questo che la storia non può propriamente essere definita un Harmony; ci sono tutti gli elementi per renderla tale -prostituta, tradimento, lussuria e sesso- ma è tutto molto "casto", leggero. Potremmo quasi dire che sia un testo leggibile anche da giovani anatroccoli, con una conoscenza dell'argomento assai blanda ed il pudore appiccicato al corpo come una placenta.


Insomma, questo è un altro racconto che si piazza nella collezione Diamante (42/50)

Ragazzi fateci un salto, perchè è un testo molto piacevole e se avete tre o quattro ore, lo finite senza alcun problema. 

See you SpaceCowboys


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