21° Recensione: Redshift- Zairisha
Disclaimer:
Questa raccolta di recensioni e critiche è fatta, come il 90% dei servizi qui su Wattpad, da una ragazza che altro non è se non una spassionata lettrice. Cosa implica tutto ciò?
° Non faccio editing
° Il mio parere è personale e non rispecchia ciò che potrebbe dirvi qualcun altro
° Vi parlo da lettrice, non da bozzettista o professoressa di grammatica
° Non devo dire che la vostra storia mi piace o sia bella solo perchè avete decine di centinaia di migliaia di views, ma lo devo fare solo se effettivamente è così
° Non dovete essere d'accordo o meno con ciò che dico, perchè tanto è la mia rubrica ed espongo ciò che a mio gusto personale ritengo essere meritevole o meno
° Sono coerente con ciò che dico e penso
° Uso linguaggio colloquiale che può essere male interpretato, ma vi assicuro che non c'è malizia dietro a determinati commenti
° Critico con il semplice obbiettivo di aiutarvi a migliorare
° Non regalo niente a nessuno
° Non sono obbligata a finire la vostra storia se ritengo che non sia di mio interesse o che lacuni di determinate caratteristiche, in fin dei conti capita a tutti di iniziare un libro, scoprire che non piace ed abbandonarlo nel dimenticatoio
Titolo: Redshift - Zairisha
Autore: JJ_Luis
Genere: New Weird
Capitoli attuali: 65
Capitoli da leggere per la recensione: 65
Copertina e Titolo:
Se pensavate che qui ad Anime d'Inchiostro si battesse la fiacca, avevate completamente ragione!
In ogni caso, eccoci di ritorno con il primo pacco di letture (virtuali) da leggere e commentare con e per voi! Infilando la mano all'interno dell'enorme scatola in cartone che uno dei carissimi corrieri sda ha portato (perchè sì, loro arrivano anche a Wattpad City), tiro fuori il volume che farà da apripista a questa nuova lista.
Di primo acchito mi ritrovo ad osservare una copertina avvolta nello sgargiante rosso cremisi che tanto ricorda il sangue diluito e, involontariamente, il serial killer che è in me si risveglia. Sicuramente è un colore che attira l'attenzione, che mette in evidenza l'immagine centrale della ragazza che, sinceramente, mi fa pensare più ad un libro illustrato/fumetto che ad un testo per un libro di narrativa più "classica". Oltre a questo, probabilmente per via dell'immagine così simile ad una maglietta alla Ray Mystiryo, il senso dello sci-fi si perde completamente. Lo so che la storia è una New Weird, ma il sapore che maggiormente si sente (una volta iniziata la lettura) è quello di una trama fantascientifica, cosa che dalla grafica non passa. Se avete presente le storie alla "fast and furious" o alla "GTA San Andreas" concorderete con me che vi è un richiamo più palese a questo genere.
Sì, la copertina di Redshift-Zairisha mi piace, ma per il contesto in cui è (quello di un libro) non la trovo adatta. Forse qualcosa un po' più simile alla manipolazione grafica e che accenni ai contenuti della storia funzionerebbe meglio.
Altro dettaglio che non ho potuto fare a meno di notare e trovare negativo è che, sulla grafica, viene riportato solo metà del titolo, quando, a livello di ricerca, lo troviamo con Redshift e sottotitolo Zairisha.
E, a proposito del titolo, vorrei segnalare che fino a storia inoltrata non ci viene dato il più pallido indizio di cosa (o chi) sia Zairisha.
Punteggio: 5/8
Sinossi:
" "L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate nel mezzo di un'espressione perennemente tinta da tonalità ferali, l'espressione di una belva che circospetta attendeva, paziente, di assaltare la propria preda. Le grezze e rapide spennellate che formavano i sopraccigli si giustapponevano, contrariamente all'espressività dell'artista che li aveva modellati, perfettamente simmetrici e ordinati, non un singolo pelo osava stare dove non avrebbe dovuto. Labbra sottili imprigionavano dei denti feroci, canini selvaggi, capaci di dilaniare le membra, capaci di dilaniare qualunque cosa. Una chioma di sottili filamenti lo circuiva arrivando fin sotto le orecchie, così agitati che perfino in foto sarebbero apparsi in continuo movimento." Sion è un eugo'hades nella futuristica città del Cocito, venerati come dei supereroi o delle semi divinità da praticamente tutto il genere umano. La storia copre le due settimane precedenti alla rivolta che potrebbe cambiare profondamente l'egemonia del Pandemonium, le due settimane più intense per la sua dæva Zairisha. Sion sarebbe un'entità sovrumana se soltanto non fosse un personaggio di finzione. Hart Rogers è un promettente attore in declino, sua ultima possibilità di redenzione sembra essere la parte che interpreterà come Sion sfruttando una tecnologia di realtà immersiva che porterà al limite le sue capacità di immedesimazione. La linea che separa realtà e finzione non è mai stata così sottile. "
Okay, questo è ciò che JJ_Luis ci presenta appena apriamo la schermata dedicata alla sua storia, ma è tutto corretto, in questa sinossi?
"L'immagine sussultava cercando nella stanza e scorrendo sul viso di vari individui, fermandosi su di uno in particolare: Sion. Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti. Gli occhi sottili erano piccole gemme, comete incandescenti precipitate nel mezzo di un'espressione perennemente tinta da tonalità ferali, l'espressione di una belva che circospetta attendeva, paziente, di assaltare la propria preda. Le grezze e rapide spennellate che formavano i sopraccigli si giustapponevano, contrariamente all'espressività dell'artista che li aveva modellati, perfettamente simmetrici e ordinati, non un singolo pelo osava stare dove non avrebbe dovuto. Labbra sottili imprigionavano dei denti feroci, canini selvaggi, capaci di dilaniare le membra, capaci di dilaniare qualunque cosa. Una chioma di sottili filamenti lo circuiva arrivando fin sotto le orecchie, così agitati che perfino in foto sarebbero apparsi in continuo movimento." Sion è un eugo'hades nella futuristica città del Cocito, dove quelli come lui sono venerati al pari di supereroi o di semi divinità da praticamente tutto il genere umano. La storia copre le due settimane precedenti alla rivolta che potrebbe cambiare profondamente l'egemonia del Pandemonium e sono le due più intense per la sua dæva Zairisha. Sion sarebbe un'entità sovrumana se soltanto non fosse un personaggio di finzione. Hart Rogers è un promettente attore in declino, la sua ultima possibilità di redenzione sembra essere la parte che interpreterà come Sion, sfruttando una tecnologia di realtà immersiva che porterà al limite le sue capacità di immedesimazione. La linea che separa realtà e finzione non è mai stata così sottile."
Cercando: forse non è il termine più adatto per definire l'azione compiuta, che dovrebbe invece essere descritta come un movimento, un percorso in cui la scena danza.
,: stacchiamo il fatto che si passa dal parlare di tutti al parlare di uno.
Un volto crudo all'interno di morbidi lineamenti: forse questo è un errore mio, ma il volto è l'insieme della forma del viso e dei connotati che lo contraddistinguono, mentre i lineamenti possono essere intesi anche solo come i dettagli che vi sono all'interno, la linea seguita dalle forme di mandibola, mento, bocca e naso -quindi le protuberanze.
Assaltare: aggredire
i sopraccigli: le sopracciglia
dove quelli come lui sono: aggiungiamo parole, accertiamoci che sia chiaro il senso della frase per tutti
Al pari / di: (sempre sulla stessa linea del commento precedente, visto che ne sono affette)
e sono: così si evita la ripetizione, che in questa frase, non collabora
Le due parti finali (cioè la presentazione di Hart e Sion) sono per me quelle che funzionano meglio se integrate con qualche extra, perchè nella prima, a dire il vero, non ci viene nè spiegato qualcosa di utile, nè date informazioni in grado di capire il senso della storia.
Servono più elementi accattivanti, più spezie sparse tra gli ingredienti.
Punteggio: 7/10
Storia:
Partiamo dalle basi - dal fatto che questa storia ha la sua sana dose di originalità (dettaglio che non sempre è da ritenersi scontato). Già, avete letto bene: secondo la mia modesta opinione, gli elementi compositivi della trama di Redshift, sono un conglomerato particolarmente accattivante che le fanno da punti di forza, innalzando l'asticella d'interesse che può scatenare all'interno di un lettore attento.
"Perché?", vi starete chiedendo.
Semplice:
♤ la storia, divisa per capitoli e sottocapitoli, ha tre generi principali che si alternano durante la narrazione. Stiamo parlando di sci-fi, azione ed un po' di mistero, anche se poi le sfaccettature al di là di queste prime tre sono assai varie;
♤ L'ambientazione ha qualcosa di estremamente affascinante, facendo partire il racconto in un futuro nemmeno troppo lontano, catapultandoci (anche se non subitissimo) su un set televisivo. Il nostro protagonista, un attore sull'orlo di un suicidio professionale, ha il compito di interpretare un altro personaggio di spicco all'interno di questo nuovissimo show, dando possibilità alla parte più fantascientifica della trama di prendere forma;
♤ tra spaccati di vita sul set e avvincenti avventure in un mondo alternativo, ci ritroviamo a tifare per entrambi gli eroi.
♤ Alcuni riferimenti esterni, riportati all'interno della trama, sono particolarmente curiosi e ben inglobati all'interno degli avvenimenti trattati - mettendo così a dura prova (ma non sempre) l'acume e la cultura dei lettori.
All'inizio, nel file word in cui avevo preso i vari appunti, mi ero ritrovata a scrivere una sorta di papiro riguardante questa sezione della recensione, poi però ho deciso di ridurre e suddividere le mie riflessioni in quelli che, a mio avviso, possono essere gli elementi fondamentali per descrivere ciò che riguarda la trama.
L'autore ha avuto modo, tramite commenti sulla sua storia e messaggi in direct, di avere correzioni, chiarimenti e confronti su determinati dettagli in maniera molto più informale, quindi cercherò di non dilungarmi troppo ed evitare ipotetici spoiler.
Allora, partiamo dalle considerazioni che ho elaborato dal capitolo 1 ("Manuale Scout per l'apocalisse zombie") a quello intitolato "Dilmung", che secondo me apre, così come altri precedentemente (ma non abbastanza da poter essere citati), le porte su un proseguo più intenso; potremmo quasi dire che, quest'ultimo aggiornamento che vi ho evidenziato, sia il punto di suddivisione tra prima parte e seconda.
I pro di questa fascia di aggiornamenti sono certamente buoni ed abbastanza da farmi ritenere soddisfatta, ma allo stesso tempo, i contro non sono da sottovalutare; essi infatti potrebbero rischiare di far perdere visibilità alla storia, soprattutto perché l'attenzione di "alcuni" lettori è labile e, di fronte a tante difficoltà, potrebbe assopirsi. Luis, come mi ha accennato, vorrebbe che la saga (quadrilogia per l'esattezza) potesse essere alla portata non di tutti, ma di molti - impresa più semplice a dirsi che a farsi alle volte.
Quindi ora vi andrò a dire quali sono, per me, i pro ed i contro che ho riscontrato e che, soppesandoli e correggendoli, potrebbero rendere il testo (si parla di trama, non di grammatica per ora) più fluido.
Cosa mi è piaciuto di questa prima parte?
a. Il fatto che la narrazione non sia statica. Alternando i pdv (punti di vista) si crea una sorta di gioco in cui il lettore deve restare sull'attenti. Non è una tecnica che va bene per tutte le storie, ma qui, avendo a che fare con un personaggio che si "splitta" cade quasi a pennello.
b. Ho apprezzato come i capitoli di Hart, il protagonista "reale", siano leggeri, divertenti e creino una sorta di pausa dall'intensità d'informazioni ed eventi che invece riempiono i pezzi dedicati a Sion, il suo alter-ego. Quando ci troviamo in questo punto del racconto, Rogers (Hart Rogers - si legge alla James Bond), ci regala momenti più terra-terra, amichevoli e capaci di arrivare e piacere a... tutti!
c. Altro punto a favore di Luis, sempre a parer mio, è stato il modo in cui ci ha presentato i personaggi. Le descrizioni corporali non arrivano tutte insieme e di blocco, alle volte sono scarne, ed il lettore si fa un'idea della persona con cui ha a che fare solo leggendo. Viene data più importanza alla parte caratteriale - senza però fare analisi interiori prolisse come quelle che faccio io - che all'estetica. Sì, quando si tratta poi di biosuit e tecnologie varie, parte il papiro che, per una come me, è un po' come sentirsi in apnea, ma è un dettaglio passabilissimo.
(Se mi posso permettere di suggerire, però, chiederei a qualcuno di fare qualche bel disegnino illustrativo per facilitare la comprensione di alcune cose, anche perché esistono persone -come la sottoscritta- che nonostante il testo con le specifiche, si ritrovano sempre ad immaginare ciò che vogliono!)
d. I capitoli dell'attore sono ricchi di humour, narrativa e, in seguito, di una sana dose di mistero. La parte più fantascientifica viene rilegata agli aggiornamenti dedicati al suo alter-ego, dove troviamo anche azione e accenni a love stories (che per Hart sono più sintetizzati con affluenza di ormoni ed emoglobina sia al cervello sia in altri luoghi). Si hanno quindi non solo un'ambientazione e degli avvenimenti diversi a separare i due main characters, ma anche uno stile e filone narrativo!
e. I colpi di scena arrivano quando devono arrivare: non sono troppo frequenti o veloci, ma nemmeno "costretti". Hanno un ritmo che permette a chi legge di apprezzarli e viverli nel giusto modo. I momenti di climax sembrano essere stati studiati con un certo criterio - o forse son nati naturalezza? Difficile dirlo, perché nel modo in cui si incasellano non ci si può far troppe domande.
Cosa, invece, non ho apprezzato ?
a. Non sono riuscita a mandar giù il fatto che non esista un glossario a piè di pagina o in qualsiasi altro angolo dell'opera. Purtroppo c'è un uso frequente ed impossibile da ignorare di terminologie inventate, rielaborate e/o non alla portata di tutti (soprattutto noi poveri cristi che di tecnologia mastichiamo appena le basi che vengono insegnate a scuola o per chi la storia la confonde ancora con un capo d'abbigliamento).
b. L'arrivo sempre maggiore di personaggi che, alle volte, ci vengono presentati per poi non essere utili - o che ricompaiono molto dopo nel testo e a fatica ci ricordiamo la loro esistenza (es. Kira ad una certa pensavo pure fosse morta, visto che non la si citava più!).
c. L'unione di mille influenze. E' vero che, come mi era stato precedentemente accennato, si tratta di una storia New Weird, ma ad una certa, ritrovarmi di fronte al concetto di draghi, spiriti ed angeli caduti, mitologia greca, sogni premonitori e mondi paralleli mi ha stranita e fatto storcere le labbra. In questo caso sarebbe opportuno scegliere uno o due temi, non di più, d'aggiungere al già intricato schema di mondo reale - Cocito/Pandaemonium/Eden.
Maggiore è il numero di elementi trattati, minore è la comprensione reale e totale del testo, soprattutto quando non si tratta di un saggio.
In quella che definisco la seconda parte del testo ho trovato meno cose positive, rispetto alla prima, eppure sommate alle precedenti, han fatto sì che la mia opinione generale non mutasse di molto.
i Pro:
a. Un intricato risvolto, capace di non annoiare il lettore e magnetizzare la sua attenzione - soprattutto nelle battute finali dell'opera ("Animali Notturni" - "Requiem per un sogno");
b. Un'attenzione maggiore nello spiegare al lettore alcune scelte di avvenimenti e influenze;
c. Il completo ribaltamento della storia, dove chiunque crede di sapere, ma poi non sa proprio un emerito crostaceo (ho ancora sullo stomaco le rivelazioni riguardo ad Hart, Zack e Nihro, sappilo!).
Ciò che invece è da considerarsi contro è:
a. L'aggiunta di nuovi personaggi ad incasinare la già labile memoria - alcuni ho davvero faticato a collocarli in un qualche ruolo;
b. Una cura minore nel comporre i dialoghi. Li ho trovati inespressivi, armati di una punteggiatura basilare che, molte volte, ne faceva perdere il senso, privandoli della giusta intonazione. Oltre a questo, se alcuni hanno la premura di spiegare meglio le situazioni al povero lettore, altri sono scontati, in alcuni momenti ho persino avuto il dubbio che fossero rielaborazioni di battute già sentite;
c. Il continuo desiderio/volere di aggiungere elementi capaci di complicare maggiormente la trama, già di per sé veramente ricca (es. Crais - viene attaccato da soggetti x -non spoilero, tranquilli- e, inoltre, si ritrova a fare i conti con il "pungiglione"/ i capitoli al parco divertimenti che poi si ricollegano al Killerbee). So e capisco che la narrazione si basi su un mistero immenso, ma bisogna saper ponderare ciò che è utile e accattivante e ciò che stroppia.
Per quanto mi riguarda, ho da ridire in particolar modo sul capitolo "Finale di Stagione 10.3" (o il penultimo, per essere più accurati), che si è svolto in modo troppo svelto durante alcuni passaggi certamente più importanti di quanto appaiano - rendendoli inesorabilmente blandi.
Non posso credere che Sion si faccia convincere così facilmente da Devis. Se Zairisha è stata così brava da fargli perdere il controllo e sfidare Nihro, per quale ragione basta un mini-video e qualche bella parola per farlo tornare in sé?
Anche il saluto della dæva è, a parer mio, troppo frettoloso e buonista - dettaglio che collide con il risvolto fatto dal suo personaggio.
Non per questo, però, il finale ha perso pathos. E' infatti qui che si ha l'ultimo colpo di scena, proprio mentre Sion saluta il suo team, il suo ruolo e colei di cui, forse, si è innamorato - per non parlare di noi!
Nell'insieme non si può dire che la storia non funzioni, anzi. Si vede, soprattutto nei primi capitoli citati in questa sezione della recensione, che c'è un enorme lavoro di composizione - per non parlare dell'idea innovativa che sta alla base. E' un dettaglio che forse si perde, in seguito, ma solo per via del fatto che vengono aggiunti tantissimi elementi superficiali, che deviano l'attenzione del lettore da ciò che è realmente importante.
Ho amato tante piccole peculiarità di questa storia, così come ho finito per innamorarmi di aspetti che forse, per i più, sono del tutto irrilevanti. Non nego che alle volte ho un pochetto storto le labbra, ma forse più che per la narrazione di per sé, per via di elementi che ho trovato essere poco approfonditi all'inizio e ripresi davvero troppo in là, creandomi punti di domanda enormi.
Punteggio: 7.5/10
Grammatica:
E qui, purtroppo, arriviamo ad una nota dolente. Le ripetizioni presenti nel testo sono molte, troppe mi permetterei di dire. Tra nomi, aggettivi e verbi si finisce con il trovarsi al cospetto di una sorta di cantilena. Ma non è tutto: più di una volta mi sono imbattuta in tempi verbali scorretti, dettaglio che nei primi dieci-quindici aggiornamenti ho dovuto segnalare con una frequenza abbastanza rilevante per i miei gusti. La ritmicità di questi difetti però, si è andata allentando con il proseguire della lettura, anche se ancora, qua e là, è stata ripresa.
Alcune volte ho anchedovuto segnalare errori nell'uso della punteggiatura, soprattutto all'interno dei dialoghi che, come ho detto nel paragrafo qui sopra, ne confonde il senso e tende a rendere poco comprensibile l'espressività delle battute.
JJ_Luis ha però saputo prendere con maturità tutti i consigli mossi nei suoi confronti durante la mia lettura, assicurandomi di essere già al lavoro sulla revisione e correzione del primo volume della sua opera.
Questa, ad ogni modo, non è una giustificazione: gli errori ci sono e vanno assolutamente sistemati, magari con l'ausilio di un beta o un lettore attento - oppure mettendocisi da soli con molta meticolosità.
Punteggio: 5.5/12
Personaggi:
Non mi dilungherò molto, qui.
Seppur l'autore ci presenti un ventaglio di personaggi abbastanza ampio (una faccia composta da coloro che si muovo attorno a Rogers e una da coloro che lo fanno con Sion), è sufficiente parlare della doppia vita del protagonista - anche perché, di davvero rilevanti e approfonditi non ce ne sono altri.
Hart, all'inizio affascinante ed un po' malinconico, descritto a mo' di personaggio da film noir, altro non è che una specie di Lupin III sotto altre vesti: avete presente? Gli estranei lo vedono in modo superficiale, basandosi solo sul suo look e gli atteggiamenti meno confidenziali, ma in realtà i suoi modi rasentano la comicità.
È il classico personaggio che può piacere a tutti, a cui ci si affeziona in modo tenero.
L'ho apprezzato per via della sua capacità di trascendere gli stereotipi, di non essere il classico "sò figo, sò bello, sò fotomodello!". Unito a quest'aspetto, non si può però citare il modo in cui, alla fine della storia, ciò che abbiamo conosciuto di lui quasi si annulli. Hart improvvisamente assume tutt'altro ruolo e, ciò che eravamo certi di provare per lui, si congela con la stessa velocità con cui una persona cade e picchia la testa contro uno spigolo di marmo.
*sì, chi ha orecchie per intendere, intenda*
Non posso quindi negare al suo creatore un applauso di merito: bravo Luis! Hai finito con il farmi innamorare in modo spudorato non tanto del personaggio "ganzo" della situazione, l'inumiditore vivente di mutandine, bensì del suo esatto opposto che poi, a conti fatti, gli assomiglia più di quanto vorremmo. Rogers ha una personalità davvero spiccata, che lo rende ben superiore ad i soliti protagonisti maschili utilizzati all'interno delle storie - e per questo t'invidio.
ps. aspetto il suo numero di telefono appena fa una visitina dallo psicologo - sai com'è, le donne che frequenta non è che si possano propriamente dire "in salute".
Sion invece è l'uomo tutto d'un pezzo, sia dentro sia fuori. E' affascinate e sempre pronto a trasgredire le regole per il puro appagamento personale, dato dal successo di una qualsiasi missione in cui si trova immischiato o di una semplice sfida a chi spruzza più testosterone. E' forte e colto, con un sex appeal invidiabile e nemmeno un briciolo di comicità a distruggere questo suo aspetto tanto composto - beh, o quasi. A dispetto della sua altra metà, lui, è un vero e proprio personaggio per cui perdere la testa (peccato che mi sia già dichiarata ad Hart!).
Il suo sviluppo è davvero lento, eppure reale e non così scontato come mi sarei aspettata di pensare.
Ciò che però avrei apprezzato maggiormente, sono citazioni ed allusioni più frequenti al suo passato, a ciò che è successo con Zack - ritrovarmi tutta quella mole di news in una manciata di aggiornamenti è stato un po' come un colpo al cuore.
Tra questi due, sembra quindi non esserci alcun legame, eppure qualcosa che li accomuna c'è: una scoperta che ci ritroviamo a fare pian piano insieme ad entrambi e che non può far altro che inglobare, involontariamente, nella bolla d'affetto che nutriamo per l'uno anche l'altro. Nel corso della lettura potremmo anche scorgere come il carattere dei due protagonisti finisca con l'influenzarli a vicenda, rompendo l'invisibile muro "televisivo" che li separa.
punteggio: 10/10
Le conclusioni di Ania:
È innegabile che il mix di generi porti con sé una quantità smisurata di originalità, così come l'alternarsi di pdv (punti di vista) rende la lettura scorrevole e mai troppo contritra, però Zairisha ha anche punti deboli che è necessario sviluppare. In primo luogo darei la possibilità al lettore di comprendere meglio il testo arricchendolo di glossari (Luis, hai messo tanta cura sia nella composizione del testo, sia nella sua parte grafica, quindi perché non avvicinarsi quasi alla perfezione?), mentre in un secondo momento darei anche una scrematura leggera dei contenuti.
Lo so che si tratta di un genere New Weird e che quindi molte scelte dovrebbero essere in automatico giustificate da questa classificazione, ma più roba si mette, più si rischia di mandare nel pallone coloro che seguono la storia. Spesso e volentieri, chi legge per capitoli (quindi aspettando di aggiornamento in aggiornamento) non nota alcuni dettagli - o finisce per perdersene per strada altri. Io, che comunque ammetto di non aver letto in blocco l'opera (cioè tutta in una settimana/mese), ma mi sono mossa di cinque parti in cinque parti, facendo passare anche qualche settimana tra un pezzo e l'altro, alle volte mi sono ritrovata a pormi alcuni punti di domanda riguardo alle tematiche trattate.
Parliamo, in un'unica storia, di: tecnologia super avanzata (sia nel mondo di Hart sia in quello di Sion), vita sul set, forze militari quasi in stile Ghost in the Shell, reincarnazioni, mondi paralleli, identità fittizie, spunti presi dalla religione e dalle leggende, profezie e complotti di vario genere. Non è forse "un po' troppo"? O quantomeno, non lo è se sviluppato tutto in una volta?
Questa storia è, all'attivo, una saga composta da due volumi (ma se ne prevedono quattro), quindi spazio per sviluppare più attentamente e con i giusti tempi i vari argomenti inseriti ce n'è! Non affrettiamo le cose e selezioniamo con cura ciò che è necessario e ciò che invece è superficiale.
Infine, ciò che credo di aver detto più volte, è il dover revisionare la parte grammaticale. Tutti noi abbiamo il nostro tallone d'Achille (io ad esempio abuso di virgole e "ed"), ma è qualcosa di tranquillamente correggibile, quindi in questo caso direi di pensare prima la storia e poi la sua forma.
L'opera, ad ogni modo, con i giusti accorgimenti merita di essere letta. Ha in sé la ventata fresca delle novità, la leggerezza di Hart che solleva dalla serietà e azione che ci si ritrova invece in quello che è, a parer mio, il vero fulcro della storia: Sion.
Inoltre è un testo adatto a molti. Non ci sono scene eccessivamente esplicite in nessun tipo di tematica, in più ha sia la romance e la comicità che potrebbero attirare una personalità più femminile, sia l'azione ed il mistero che potrebbero catturare l'attenzione maschile - peculiarità difficile da trovare in questo mondo virtuale prevalentemente abitato da utenti "in gonnella".
A conclusione di questa lunghissima recensione, ecco il punteggio finale che JJ_Luis ottiene per la sua opera: 35/50
Ciò vuol dire che entra di diritto nella Collezione Perla.
Facciamo un applauso all'autore e auguriamoci di vedere la sua opera crescere sempre più!
Noi intanto ci rivedremo alla prossima recensione!
See ya Space Cowboys
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