Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

10°Recensione: Il destino della Rosa Blu

Essere la prima recensione di Novembre, emozionante, no?

Titolo: Il destino della Rosa blu

Autore: Alebluerose
Genere: fantasia


Copertina e Titolo:

Mi appresto tra la sezione di Wattpad, tentando di trovare un testo interessante per allietare la settimana dell'anno che più preferisco. L'ansia di finire ancora una voltra tra le pagine di qualche racconto tutt'altro che piacevole è tanta; nonostante sia appena passato Halloween, incrocio le dita sperando di non incontrare qualche orrore.
Vorrei evitare spargimenti d'inchiostro per ora.

Fatto sta che scivolo tra le anteprime delle storie, mi soffermo qua e là con una certa noia -troppe banalità e troppe copertine che mi fanno grattare la palle-, finchè gli occhietti verdi non si posano su una grafica invitante.

C'è un gran bel contrasto tra una chioma arancione ed uno sfondo tra il bluette/grigio/lilla ed altri colori freddi. Insomma, sicuramente quel colore così accesso è quasi un pugno in un occhio, ma non in senso negativo. Quella macchia così diversa dal resto della gamma di colori utilizzati, fa venir voglia al lettore di guardare meglio.


Aprendo l'anteprima, quindi, ci ritroviamo davanti ad un titolo elegante, scritto in un pacato bianco che non stona mai. Messo al centro, un pò spostato verso il basso e posto tra delle linee decorative, ci sta proprio bene. La parola chiave (Rosa Blu) è più grande rispetto al resto, creando una macchia -ancora una volta di contrasto- sullo sfondo. E' impossibile che passi inosservata e allora, notando lei, si nota anche il resto della frase.

Ovviamente, la scelta dell'autrice per il titolo, è caduta su un elemento fondamentale della sua narrazione: il tatuaggio di una rosa. E' sbagliato? Ha qualcosa che non va? No, perchè lo ha arricchito un pò di più rispetto ad un banale "Rosa Blu" o "Il tatuaggio della Rosa". Si è leggermente staccata, tenendo comunque un'ancòra sul fondo.

Posso dirlo? Seppur non sia tra le mie preferite, è davvero una copertina ben strutturata, che il suo lavoro di ammaliatrice lo sa fare bene. Ragazzi miei, se dovete prendere spunto per impostare la vostra grafica, date uno sguardo qui.


L'immagine di base che si usa, è composta da pesi visivi, che devono sempre essere ben equilibrati, in modo che l'attenzione non venga rubata da dettagli futili.

Punteggio: 9/10

Trama:

"Elìnor è una ragazza di venticinque anni che ha trascorso gran parte della sua vita isolata in un villaggio tra le montagne della Terra del Nord, occupandosi di erbe curative insieme a sua madre. Non sa nulla della guerra che ormai imperversa più a Ovest a causa di Thanatos, il re malvagio della Terra di Helàn che mira a conquistare l'intero Algos e sottometterlo al suo regime di puro terrore, nè del perché sin da bambina si trovi a sognare un bellissimo ragazzo dai capelli dorati e gli occhi verdi. La sua tranquilla vita da erborista e medico subisce un drastico cambiamento quando il villaggio viene distrutto da un gruppo di mercenari assoldati per catturarla, ma soprattutto quando sulla caviglia destra le appare un misterioso e cangiante tatuaggio di una rosa blu, nato dal sangue di una ferita.

Elìnor si troverà ad essere la Prescelta di una profezia millenaria che sfocia in maledizione e dovrà lottare per fronteggiare un destino irto di spine. Il suo coraggio e la sua forza saranno sufficienti per percorrerlo? (...) "Le strinse il polso con maggiore decisione, mentre l'altra mano scivolava rapidamente in direzione del cappuccio; ne afferrò un lembo e con lentezza studiata lo tirò giù, lasciando che gli scoprisse il viso. Era bellissimo, proprio come l'aveva visto nei suoi sogni.I capelli biondi gli ricadevano sugli occhi e sulle orecchie, donandogli un'aria distratta e incorniciandogli il volto stupendo, dai lineamenti decisi e in qualche modo armonici. Un accenno di barba gli ricopriva le guance, rendendolo dannatamente maschile.Le labbra carnose si schiusero leggermente per la sorpresa, ma non parlò e i loro sguardi si incatenarono.Elìnor si perse nel verde di quegli occhi che, proprio come aveva pensato anche quella stessa mattina, le ricordavano le chiome degli alberi bagnate dalla luce del sole. È lui. Fu l'unico pensiero che la sua mente poté concepire." "

Nota: " quando il suo villaggio" perchè sennò può essere qualsiasi villaggio di questo mondo immaginario.

Tutto sommato, non è una brutta trama, anzi, le informazioni necessarie ce le dà tutte, ma personalmente non l'ho trovata scorrevole nella lettura. Forse l'eccessiva quantità di nomi che ci viene data all'inizio, forse il fatto che ci dice un pò troppo -non saprei.

Per quanto riguarda la citazione, invece, ci troviamo di fronte al primo incontro con il figaccione di turno, con il protagonista maschile nonchè uomo che finirà con l'infestare i sogni di tutte le lettrici.

Bella strategia autrice, hai mirato al lato "ormoni in visibilio" della storia, dettaglio che sicuramente attirerà tra le tue pagine un consistente numero di ragazze alla ricerca di una storia d'amore che le illuda possa accadere anche a loro.

Ditemi quello che volete ragazze, ma chi di noi non ha desiderato essere al posto di qualche protagonista femminile e rubarle il ragazzo? Io questo problema l'ho avuto con Dubhe!

Punteggio: 6/10

Storia:

L'autrice ci introduce nella narrazione passando per un prologo che mostra uno scorcio di quello che verrà, mischiando forse questo concetto con quello di epilogo. E' una saga/trilogia quella della rosa blu? Perchè se lo fosse, sarei certa del fatto che ci sia stata un pò di confusione. Non che sia un male, però cambierei la nominazione del capitolo.

Poi ...

cp.1
- E' inverno e la protagonista esce senza un mantello.

- Ha nevicato fino al giorno prima ed Elìnor trova facilmente una piantina che, a rigor di logica, dovrebbe essere sepolta sotto la neve (ma è ancora viva? E' una pianta sempreverde?).

- Il modo in cui è stato impostato il pensiero in cui ricorda il commento di sua madre, non è un flashback, quindi: via quella cosa (non ricordo il nome D: ) che lo fa diventare corsivo.

- I villaggi non hanno mura. I borghi le hanno, le città le hanno e le fortezze pure. Il villaggio è un agglomerato di abitazioni rurali, di norma pieno di contadini ed artigiani di poco conto, quindi non ha mura.

Magicamente però, cambiando punto di vista e passando a Dorian, la narrazione si fa dannatamente più accurata e piacevole.
Autrice, credo che qui ci siano delle spieazioni da dare! Come è possibile che da un caotico ed incoerente primo capitolo, si passi ad una narrazione più ponderata e studiata?

Ho notato, alla terza parte del tuo racconto, un'altra cosa che mi ha lasciata perplessa: si parla di Dorian, poi si torna ad Elìnor ed il loro primo incontro, poi nuovamente torni al punto di vista di lui ma sbalzandoci indietro di qualche ora/giorno.
L'ho trovato fastidioso come metodo narrativo, soprattutto perchè fino ad ora mi era parso che le vicende dei due, si muovessero pari passo.


Ho da dire qualcosa anche sul capitolo quattro però (non odiatemi ragazzi, stavolta sto cercando di fare una recensione con le contro-palle). In primo luogo, il discorso tra Sybelle e Andreia è un mezzo attentato alla mente; è confusionario, lascia un sacco di lacune ed è pure ripetitivo -fa venir voglia di non ascoltarla nemmeno, questa sacerdotessa! Per quanto possa servire a mettere in moto la parte di storia che riguarda il Lord, non è ben fatto. Al posto dell'autrice avrei cercato di essere più chiara, perchè sì, mi sta bene che tra i due ci siano conoscenze che a noi mancano, ma appunto per questo, le poche informazioni che ci vengono fornite, dovrebbero essere esposte meglio.

In più Autrice, hai usato -più avanti nel testo- la misurazione in spanne come se fosse qualcosa di breve, ma una "spanna" è la distanza che intercorre tra il mignolo ed il pollice quando tendi la mano e, di norma, si aggira intorno ai 20/25 cm. Se mi dici che tra Elìnor e Dorian ci sono alcune spanne, parli quindi di quasi mezzo metro, distanza troppo ampia per permettere al respiro altui di farsi sentire sul nosto viso (scusate la pignoleria, ma studio in un ambito dove questi son tutt'altro che dettagli).

C'è un'altra annotazione che vorrei fare: i capitoli sono dannatamente lunghi! Era stancante arrivare alla fine, anzi, non vedevo l'ora perchè non ne potevo più! Troppe parti messe insieme.

Bisogna imparare a ponderare le dosi di racconto che vengono pubblicate, perchè ad un certo punto, il lettore potrebbe desiderare di farsi del male. Piccole pillole di facile ingestione.
Ad ogni modo, il testo si presenta così, qualche capitolo quasi perfetto e poi uno con azioni, dialoghi o pensieri discordanti.

Punteggio: 7/10

Grammatica e Tempi:

Autrice? *faccina maliziosa* parliamo un pò degli errori?


Capitolo 1: a parte la tua ostinazione ad usare l'imperfetto quando il remoto ha più senso e suona meglio, ho trovato un punto che ho riletto ben sei volte, cercando di capire cosa volessi dire e perchè non te ne fossi accorta.

"Sarebbe stato meglio se tornassi a casa". Pensò, affrettandosi a raggiungere il suo destriero che si trovava qualche metro più in là."
Essendo un pensiero di Elìnor, avresti dovuto scrivere in modo differente. Ti faccio degli esempi, okay?

- "Sarei dovuta tornare a casa!" pensò,affrettandosi a raggiungere il destriero che si trovava qualche metro più in là.

- "Dovrei tornare a casa."pensò, affrettandosi a raggiungere il destriero che si trovava qualche metro più in là.

- "Sarebbe meglio se tornassi a casa" pensò, affrettandosi a raggiungere il destriero che si trovava qualche metro più in là.

-"Sarebbe stato meglio se fossi tornata a casa prima"pensò, affrettandosi a raggiungere il destriero che si trovava qualche metro più in là.


Che diamine è "sarebbe stato meglio se tornassi a casa"?

Detto questo, ci sono altri punti, nel primo capitolo, da revisionare. Se Aiwen è una femmina, allora usa il termine cavalla, non cavallo, perchè allora è un maschio. Quando usi "destriero", invece, il maschile va bene.
La punteggiatura, dopo l'asterisco di divisione, ha iniziato a farsi i cavoli propri. Le virgole hanno deciso di saltare degli spazi, ad esempio. Io sono conscia di abusarne, ma alle volte, ci vogliono proprio!

"[...] aveva un disperato bisogno di sapere che sua madre stava bene."

Stava.
STAVA!
E' stesse!

"aveva un disperato bisogno di sapere che sua madre stesse bene."

Quindi, qui direi di buttarci nuovamente un occhio.

Cp.4 "Si voltò verso di lei e puntò i suoi occhi nei suoi, mostrando un'espressione autoritaria." questo genere di ripetizioni mi fa storcere la bocca in modi strani, lo ammetto. Potrebbe essere benissimo una svista (capitano a chiunque, persino a me), ma sarebbe meglio sistemarla: "Si voltò verso la donna e puntò i propri occhi in quelli di lei, sfoderando un'espressione autoritaria."

Altro punto dissonante alle mie orecchie martoriate da frasi orripilanti trovate in questo mondo chiamato Wattpad: "Eppure sapeva di dover agire, non avrebbe lasciato che che quell'individuo avrebbe avuto un potere simile su di lei."

Miei cari lettori, avvertite anche voi un certo fastidio? Bene, se come me siete in questa situazione, vuol dire che non sono del tutto scema.

"Eppure sapeva di dover agire, non avrebbe lasciato che che quell'individuo potesse esercitare un potere simile su di lei."

Meglio?

Sta di fatto comunque, che come nella sezione storia, anche qui ci troviamo ogni tanto davanti ad errori senza grande senso. Tutto okay, ancora okay e poi errore madornale! Qualcosa non mi torna, c'è da dirlo, ma con i giusti sguardi tra i pezzi già pubblicati, si potrà sistemare tutto.


Punteggio: 7.5/12

Personaggi:

Sarò veloce, lo prometto.

Non c'è abbastanza spazio per poter analizzare tutti per bene, quindi mi limiterò a quei 4/5 personaggi fondamentali a parer mio.
Elìnor è la classica eroina da libro fantasy? Sni. Questa fanciulla ha dalla sua parte il non essere una combattente provetta, la forza pari a quella di una mosca e poco altro; dettagli che la fanno apparire più reale di una Katniss Everdeen o Nihal. Certo, anche lei -come capita spesso- si deve inchinare davanti ad alcuni dettagli ciclici all'interno di questo genere letterario. E' tenuta all'oscuro della sua vera identità, viene salvata dal fustacchione di turno e le viene chiesto di combattere una guerra a cui lei non sente di appartenere, ma che alla fine diventa sua. Cosa ho amato di lei? La descrizione ed il fatto che sia una curatrice, l'innocenza di credersi alle volte meglio di ciò che sia. Cosa ho odiato? Mah, più che odiata, l'ho trovata statica. Non so come spiegarmi dopo avervi detto che è diversa dalle due protagoniste "famose" citate prima, perchè poi a livello caratteriale, l'ho trovata simile a loro. Sì, non è una guerriera nata, le sue abilità con le armi rasentano lo zero, ma è testarda, caparbia ed ostinata, esattamente come una qualsiasi eroina.

Come tale, è affiancata da un co-protagonista assai avvenente, Dorian. Volete sapere una cosa? L'ho trovato molto più solido di lei. Per quanto sia scostante, un pò freddo e tutto il resto che lo avvicina alla categoria "bad boy let my panties be wet" (sarò lieta di spiegarvi il significato di quesoa personale raggruppamento di personaggi maschili), è più corposo, viene descritto meglio. Forse i capitoli che l'autrice gli dedica, mi sono piaciuti maggiormente rispetto a quelli narrati dal pov della vera protagonista. Insomma, se Elìnor è sul terzo gradino di una scala, per me Dorian è già al quinto.

E' raro che un co-protagonista (maschile) declassi l'eroina, soprattutto quando il testo è scritto da un'autrice, però nel leggere il testo, non ho potuto che pensare a questo.

Sapete da voi, cari lettori, che quando si parla -in particolar modo- di fantasy o avventura, c'è sempre un cattivo a cui puntare il dito. Ebbene, anche qui ne troviamo uno: re Thanatos. Di lui possiamo dire le cose ovvie: è un tiranno che anela al potere, un uomo risoluto e senza scrupoli che incarna alla perfezione il classico malvagio.

Non l'ho trovato diverso da altri cattivi, però al contempo non saprei nemmeno come possa esistere in altro modo. Per essere più chiari, è un personaggio che deve essere così perchè sennò rischierebbe di perdere il suo ruolo all'interno della storia.

Oltre a loro tre, che sono i principali, vorrei spendere due parole per personaggi meno di rilievo: Sibylle e Lord Andreia.

La prima, che sembrava così interessante per via del suo ruolo di sacerdotessa, mi è sembrata venir eclissata con una certa facilità dal proseguire della narrazione. Non mi è simpatica, però c'è stato questo dettaglio a farmi provare per lei una sorta di tenerezza. Lord Andreia invece, è stato quel personaggio che, a pelle, ho trovato subito simpatico. Forse per via della sua calma, del modo ponderato con cui si districa tra un evento e l'altro, tra un dialogo ed un momento di calma. Dopo Dorian, credo che sia stato il soggetto più interessante della storia.


Punteggio: 7/10

La Conclusione di Ania:

E' necessario per l'autrice ridurre la lunghezza dei capitoli, perchè sia alcuni lettori che la sottoscritta, avranno sentito un certo patema crescere nel petto ogni volta che la barra di lettura si spostava di solo mezzo millimetro, nonostante si fosse mosso il testo di un bel pezzo. Vedere la fine dell'aggiornamento era quasi una gioia e questo, è male. Bisogna arrivare alla fine con il desiderio di averne di più, ma quando è troppo, non fa altro che stancare.

In più continuerò a stupirmi per il modo in cui, ogni tanto, tra le frasi spunti un errore raccapricciante, per poi tornare ad una narrazione quasi ottimale. Sviste? Mah, non saprei se crederci.


E' un testo carino, ma nonostante i colpi di scena scorre lento, a tratti annoiando. Credo ci voglia più dinamismo e meno stereotipi, perchè c'è da dirlo, ha molti dettagli già visti -però appunto, sono solo dettagli, non è certo tutta la storia.


Punteggio finale: 36.5/ 50 (credo sia nella collezione Lapislazzuli)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro