Kaneki x Reader [Tokyo Ghoul]
Era sera e stavi tornando a casa dopo aver fatto un giro in centro per comprare dei libri in una libreria. Mentre camminavi notasti sulla strada una certa caffetteria dove andavi sempre con i tuoi.
La tentazione fu tanta, così decidesti di entrare per ricordare i bei vecchi tempi. Così entrasti nell'Anteiku.
Il locale era completamente vuoto, se non per un cameriere che se ne stava seduto su una sedia a leggere un libro, con lo sguardo concentrato, questo però valeva per l'occhio destro, dato che il sinistro era coperto da una benda bianca.
Il ragazzo doveva avere all'incirca la tua età, aveva dei morbidi capelli corvini e gli occhi, o più precisamente l'occhio visibile, grigio scuro, quasi nero. Aveva i tratti morbidi e quasi infantili, ma era veramente carino.
Ti sedesti al bancone, continuando a guardare il ragazzo, che, dopo un pò -probabilmente sentendosi osservato- alzò gli occhi ed incrociò il tuo sguardo. "Oh um... scusi, non l'avevo vista" disse in imbarazzo, grattandosi leggermente la nuca. "Cosa vuole ordinare?"
"Un caffè grazie" gli dicesti con un sorriso.
"Vuole anche qualcosa da mangiare?" Ti chiese lui, con la solita cortesia dei camerieri.
"Mica voglio farti venire la nausea, un caffè andrà benissimo!"
Ebbene si, sapevi della natura di quel locale e di conseguenza del fatto che lì i camerieri sono Ghoul.
Il ragazzo spalancò gli occhi, sorpreso. Eri un umana ma sapevi dell'Anteiku? Ridacchiasti alla buffa espressione del ragazzo.
"Potrei raccontarti come faccio a saperlo, ma probabilmente ti annoierei." Gli dicesti tu data la sua reazione. "N-no, perfavore racconta!"
"Okay allora. Non è nè una storia lunga nè qualcosa di straordinario, forse solo un po' raro. Comunque, i miei genitori erano entrambi Ghoul, mentre io sono nata 'normale', da bambina venivo sempre qui con loro e oggi tornando a casa l'ho visto e ho deciso di entrarci, tutto qui." Ti guardò un po' confuso.
Quando realizzasti la cosa mettesti le mani davanti a te. "Però ti prego non mangiarmi!"
"C-che? Perchè dovrei mangiarti?"
"Oh um... t-tu sei un Ghoul giusto? Sei un Ghoul che è chiuso in una stanza vuota con un umano, senza che nessuno possa vederti q-quindi ho pensato che volessi mangiarmi..."
"N-no ti sbagli!"
Lasciasti un sospiro di sollievo ed il ragazzo ti preparò il caffè.
Era calato un silenzio imbarazzante che volevi rompere, ma non sapevi come. Così prendesti uno dei libri che avevi comprato ed iniziasti a leggerlo, però dopo un po'ti stufasti, stranamente, mettesti via il libro e iniziasti a guardarti intorno.
Osservavi attentamente ogni mobile del locale, spostando lo sguardo su ogni particolare. "Oh um... Che libro stavi leggendo?" Sentisti poi la voce del ragazzo chiamarti da dietro. Ti voltasti sorridendo.
"Lo squalificato, di Dazai Osamu" al ragazzo brillarono gli occhi. "Leggi questo genere?"
"Sostanzialmente si, ma mi piace leggere qualsiasi tipo di libro."
Poi tornò il silenzio, ma stavolta lo rompesti tu. "Ops, che stupida! Non mi sono presentata" dicesti, guardando in basso, poi rialzasti lo sguardo facendo incontrare i tuoi occhi (colore) con il suo grigio. "(Nome) (Cognome), piacere!" Dicesti, porgendogli la mano. Lui la strinse un po' insicuro. "Ken Kaneki" rispose, sfoggiando un candido sorriso.
Controllasti l'ora e notasti che era davvero tardi, raccogliesti le tue cose ed uscisti dalla caffetteria salutando il ragazzo ed addentrandoti nella strada che ti avrebbe portata a casa.
~~~~~~~~
Era passato qualche mese dal tuo primo incontro con Kaneki, e da quel giorno eri sempre andata all'Anteiku, per incontrare il ragazzo.
Quelli che prima erano momenti vuoti e silenzi imbarazzanti col passare dei giorni si riempirono di parole e risate. Rimanevi sempre fino a tardi e qualche volta Kaneki ti riaccompagnava a casa.
Quel pomeriggio stavi uscendo di casa, indossavi un maglione rosso dato che il freddo dell'inverno si faceva sentire, una gonna nera e sotto quest'ultima dei collant neri.
Percorresti la strada da casa tua all'Anteiku senza alcun problema, ed entrasti nel locale proprio prima che iniziasse a nevicare.
Come la prima sera, eravate da soli nel locale. Sorridesti a Kaneki mentre andavi a sederti affianco a lui. Chiacchieraste amabilmente del più e del meno, di libri e di racconti. Ogni tanto entrava qualche cliente e Kaneki andava a servirlo, ma il pomeriggio passò tranquillo.
Passò qualche oretta, ed ormai la città era coperta da un candido manto di neve. Sembrava del dolce gelato alla vaniglia.
Osservavi la neve immaccolata fuori dalla finestra, e candidi fiocchi continuavano a cadere dolcemente posandosi poi sulla neve a far mucchio.
La sera non tardò ad arrivare. La luce dei lampioni si rifletteva sulla neve facendola sembrare coperta di bianchi brillantini.
Presto arrivò anche l'orario di chiusura, e tu e Kaneki usciste dal locale continuando a chiacchierare.
"Um... (nome), ti andrebbe di venire in un posto?" Ti chiese lui, sembrava leggermente imbarazzato e ai tuoi occhi era estremamente dolce. 'Awh, che puccioso~' pensasti mentre lo seguivi.
Camminaste per un po', fini ad arrivare ad un parco; i lampioni erano spenti e riuscivi a vedere davanti a te solo grazie alla luce fioca della luna. Vi sedeste sulla panchina, e Kaneki alzò il tuo viso verso il cielo.
Quello che vedesti fu meraviglioso. Il cielo era spettacolare. Il tuo sguardo si posò prima sulla luna argentata e tonda, perfettamente piena. Intravedi una stella luminosissima che riconoscesti come la Stella Polare.
Ammirasti alcune costellazioni tra quelle che riuscivi a riconoscere. Poi passasti ad osservare il blu del cielo. Tendente all'azzurro di fronte a te, e man mano che muovevi la testa all'indietro diventava sempre più blu, fino a sembrare quasi nero.
"È... stupendo..." dicesti, non avendo parole per descrivere quello spettacolo. Ti girasti sorridendo verso Kaneki. "È meraviglios-" cominciasti a dire, prima che le morbide labbra di Kaneki si scontrassero con le tue, chiudendole in un dolce bacio.
"K-kaneki?"
"S-scusa! N-non avrei dovuto farlo!" Ti disse lui, con una sfumatura di rosso sulle guancie, guardando altrove per non incrociare il tuo sguardo.
Poggiasti le tue mani sulle sue guance. La sua pelle era morbida e fredda. Facesti scontrare i vostri sguardi per poi baciarlo dinuovo.
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