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"Si, le ho già detto che stiamo facendo il possibile per pagare la vostra società, ma non se la deve prendere con me, non sono io che la devo pagare" Elisa, cerca di discutere con una donna decisamente fuori di senno per non essere ancora stata pagata per i lavori di manutenzione fatti mesi e mesi fa.

"Io non so più chi chiamare, cosa devo fare se non veniamo pagati?" Risponde scocciata la donna.

"Lo so, ma nemmeno io....." Elisa si blocca. Non può credere a quello che vede. È un pastore tedesco?
Che si avvicina trotterellando verso l'ingresso?

"Mi scusi, la richiamo fra poco" e attacca il telefono.

Si alza dalla sedia per intercettare il cane, ricordando la prima regola citata dal direttore: "Nessun animale deve entrare o uscire da quella porta. Le consegne vengono fatte sul retro, quindi, se qualcuno prova a far entrare o uscire animali, c'è qualcosa che non va."

"Fermo, fermo bello." Dice al cane parandosi davanti a esso.
Il pastore si ferma e la guarda.
"Ti riporto ai laboratori." Dice Elisa avvicinandosi al cane, che mostra subito i denti facendo indietreggiare la ragazza.

"Ma che diavolo..." Elisa osserva il cane sporco di sangue, e un brivido le percorre la schiena. Si paralizza davanti all'animale dagli occhi rossi, che la guarda e mostra i denti in segno di sfida.
Elisa non sa cosa fare, non può di certo correre per far scattare l'allarme, il cane la prenderebbe prima che riesca a spingere il pulsante, ma nemmeno restare ferma a non fare niente è la scelta migliore. Per quale motivo le guardie non sono intervenute? Quel grassone si è addormentato ancora?

"Ok, calmo. Lo vuoi uno snack?" Elisa estrae dalla tasca dei biscotti al sesamo, sperando di distrarre l'animale. Ne prende uno dal pacchetto e lo lancia ai piedi del cane, che non si muove e non distoglie lo sguardo da Elisa. Elisa giura di averlo visto ridere sotto i baffi, sembra davvero che quel pastore tedesco si stia divertendo.

Improvvisamente scatta l'allarme , è assordante. Elisa si mette le mani sulle orecchie per il fastidio assurdo, le pulsa la testa.
Il pastore, tranquillo, approfitta di quel momento per scappare, corre alla porta, e alzandosi sulle zampe posteriori abbassa la maniglia, esce e corre per le strade.

"Stai bene?" Urla Antonio, scendendo le grandi scale che portano a gli uffici.

"Si." Replica Elisa.
Entrambi corrono fuori ad aspettare la polizia, che doveva arrivare a minuti per l'allarme collegato alla centrale.

"Che diavolo è successo?" Chiede Elisa appena varcata la porta d'ingresso.

"Quel cane, ha ucciso Miriam, e poi è scappato, uccidendo le guardie. Non so come sia potuto accadere, doveva essere abbattuto perché stava morendo dopo l'iniezione di un virus." Antonio è in evidente panico. Sono morte delle persone, non è mai successa una cosa del genere.
Elisa non può credere di sentire ancora la parola "virus".

"Quale virus? Quel cane aveva gli occhi iniettati di sangue." Urla Elisa.

"Oh, niente di speciale. Un qualcosa portato dalle zanzare."

"Non sono stupida. Che virus?"

Antonio sospira e si passa una mano fra i capelli neri. Ha capito che Elisa non crede a quella storia forse dalla prima volta che l'ha sentita, quindi rifilargliela di nuovo è controproducente. Ma non può nemmeno dire tutta la verità, quelle sono cose TOP SECRET

"Ecco, un virus che ci è stato mandato questa mattina chiedendo di testarlo su un topo, ci siamo capiti male ed è stato testato su un cane. L'errore è di sicuro stato questo."

"Antonio, cazzo! Che tipo di virus? Se fosse pericoloso e quel cane mordesse qualcuno.."

Antonio, non regge più la tensione, e distoglie lo sguardo da Elisa, che lo guarda furiosa. Che fare? Dirle tutto?

"Non è pericoloso. È un virus che aumenta l'intelligenza del 50%. Dovevamo testarlo per vedere se anche gli uomini potevano usufruirne. Ma, non so.." Dice Antonio grattandosi la testa per l'imbarazzo.

"Dovete essere tutti pazzi. E se avesse funzionato? Abbiamo un cane che potrebbe infettare altri animali, e volete davvero animali con intelligenza al nostro pari? Voi siete pazzi." Dice Elisa su tutte le furie, con le mani nei capelli. È sconvolta per la rivelazione che Antonio le ha appena fatto. Elisa è sempre stata convinta che in quel laboratorio non si facessero questo genere si esperimenti, sfruttando gli animali per scopi inutili, già è contro lo sfruttamento degli animali, poi per testare queste cavolate.

"Ti prego. Sta zitta, parlerò io con la stampa, ho già avvertito quelli che mi hanno inviato il virus. Stanno arrivando."

Nel giro di dieci minuti la polizia è sul posto, e prima di entrare chiedono ad Antonio la gravità della situazione.

"Un cane da esperimenti è evaso, e ha ucciso quattro persone. Il cane è scappato, è un pastore tedesco." Dice Antonio.

Il comandante della polizia, invia alcune volanti a cercare il pastore, invitando a prestare prudenza.

"Come può essere "evaso" da solo un cane? Si è aperto le porte?" Chiede ironico il comandante.

Antonio lo guarda perplesso, non si era posto questa domanda. Doveva per forza essersi aperto le porte, ma come? Il virus aveva davvero funzionato? E se così fosse, in che pericolo si trovavano?

"Possiamo guardare le telecamere." Propone Elisa.

"Ok. Bene signori, vediamo di fare un bel lavoro, portiamo fuori tutte le persone all'interno, e poi estraiamo i cadaveri, cauti e veloci per non sporcare la scena del crimine alla scientifica." I poliziotti seguendo l'ordine del comandante entrarono nelle edificio cauti e in fila indiana.

L'allarme aveva bloccato tutte le porte dei laboratori, e le maggior parte delle persone al loro interno non sapeva cosa stesse succedendo, per evitare il panico dovevano muoversi.

Ogni cosa in torno a me la conosco, non ho paura dell'ambiente, è tutto familiare. So l'utilizzo che gli umani fanno, di tutto quello che incontro.
Mi sembra di essere nella testa di un essere umano, la testa, la testa mi fa male. Non ho idea di dove sto andando ma qualcosa mi dice che è la strada giusta, qualcosa nella mia testa sta cambiando e ho sempre più chiaro il mio obbiettivo, devo infettare più animali possibili.
Come si infettano più cose in una volta senza correre da una parte all'altra?
Il pastore si ferma a pensare, si guarda in torno.

Gli uccelli?
No...qualcosa che punga.
Qualcosa di cui sia pieno il mondo.
Api?
Le api non pungono abbastanza.

...Zanzare...

Il cane parte di corsa, diretto al ruscello paludoso situato nel parco della città. Solo li poteva trovare abbastanza zanzare.

Come so del parco?

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