Capitolo 23 [Rifiuto]
L'albina era sorpresa da quelle parole, dopotutto non ti aspettetesti che qualcuno che ti ha appena tagliato la testa ti chiede di essere la sua compagna, no?
Lei abbassò il volto nascondendo un ghigno divertito, quel Rinosuke sembrava proprio essere interessante e fino ad a ora aveva risvegliato il suo senso dell'umorismo, un passo avanti verso le emozioni.
«Ehhh, sul serio, peccato che io non abbia interesse nella tua proposta» disse osservandolo con freddezza «Tanto non avrai scelta, posso uccidere Jeager in qualsiasi momento s-»
Prima che il ragazzo fosse abile di finire la frase si ritrovò con una lama a filo del collo «Oh, ma davvero, io non credo proprio» sibilò incidendo la pelle pallida del ragazzo ridacchiando per poi farla sparire.
Si legò i lunghi capelli in una coda di cavallo perfetta sventolandosi con una mano «Dio che caldo» disse mentre il ragazzo le si avvicinava, questa volta cautamente.
«Magari è colpa della mia essenza?» «Ma certo che no, ora si equivalgono è vero, ma tu ne stai rilasciando metà, io la sto trattenendo» spiegò seccata avvolgendosi una ciocca di capelli attorno alle dita «I bambini che non conoscono come il modo gira dovrebbero stare al loro posto » sussurrò adirata.
Questa volta, quando i loro sguardi si scontrarono, Rinosuke poté vedere l'inferno in quelle iridi ambrate, fu facile per lui capire che quella ragazza era così per quello che aveva passato e per questo sospirò.
Rinosuke aveva già capito che non sarebbe stato affatto facile riuscire a convincerla ma doveva provare, una delle sue qualità migliori era la forza di volontà e il non arrendersi mai.
«Sono la tigre con l'essenza più forte, oltre te, sono un buon partito sai?» «Ho fatto un giuramento e io tengo sempre fede alla mia parola» «Cosa hai giurato?» «Chissà» disse mentre suo fratello entrava nella stanza.
«Che succede Hiro?» «C'è un cacciatore che cerca il Jocker... » «Ancora?» sbuffò Miki portando una mano sul bacino, seguì suo fratello che non aveva dato alcun segno di averla riconosciuta e si trovò davanti Erwin.
«Cosa vuoi sopracciglione?» «Ignorando il tuo commento sulle mie sopracciglia, voglio che collabori con noi, io voglio creare un mondo in cui possiate tutti vivere in-» «Rifiusto, questo richiederebbe un contratto perché so che è quello che vuoi fare, non ne sei capace Smith»
Nessuno lo sapeva e non capiva come avesse fatto quell'uomo a scoprirlo ma lei possedeva un'anima piuttosto particolare, con le stesse caratteristiche di quelle di un demone e perciò poteva anche fare dei contratti con degli esseri umani chiedendone l'anima una volta soddisfatta la condizione.
«Io posso-» «Trovati un demone con cui stipulare il contratto, ma anche così il mondo piomberà nuovamente nell'oscurità e questo perché il genere umano non è capace di imparare dagli errori che commette, lascia perdere e vivi la tua vita » «Quale, andiamo, ho perso ogni amico che avevo...» «Gli umani sono bravi nel dimenticare, andare avanti e cambiare vita, una caratteristica affascinante, non credi?»
Nessuno poteva vedere quello che c'era nel cuore di Miki e questa era sempre stata la sua forza più grande eppure Rinosuke aveva visto chiaramente il disprezzo e l'odio.
Era forse stato il destino a far congiungere le loro strade, dopotutto lui era il ragazzo con il potere di immergersi nelle anime altrui...
«Sono stanca di ascoltare le vostre parole» «Cosa...» «Non lo avete capito, ho un pò di anni alle spalle e con un pò intendo molti» disse incrociando le braccia davanti al petto perdendosi nei ricordi di tutte le persone schiacciate dall'ambizione e dalla loro stessa debolezza.
«Voi umani non cambierete mai» disse per poi dirigersi verso l'uscita sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti, quando si voltò ad osservarli notò che Rinosuke aveva gli occhi chiusi e intuì quale sangue potesse scorrere nelle sue vene.
«Me ne torno a casa, ah, Hiroto, cerca ancora una volta di farmi qualsiasi cosa e ti faccio ricordare quello che ti sfugge» disse sottovoce spaventandolo, come sapeva il suo nome se il suo capo lo aveva chiamato solo con l'abbreviativo?
Miki se ne andò ridendo con quel suo sguardo pieno di vanità e superiorità che nascondeva la vera essenza del suo animo, fragile e gentile, essenza che aveva soppresso con tutte le sue forze.
«Cambiare il mondo, che idiozia...» sussurrò entrando nella sua abitazione come se nulla fosse, sorpassò Hanji che saltellava da un angolo all'altro e osservò come fossero carini Eren e Levi.
«Ragazzi mettetevi a tavola, preparo la cena» disse mettendosi ai fornelli sorridendo, quel sorriso non lo capì neppure lei ma era solo l'ennesima prova che c'erano ancora delle emozioni nel suo cuore pronte ad essere svegliate.
Sempre se il suo cuore fosse tornato da lei.
Come si possono provare delle vere emozioni senza avere più un cuore pulsante nel petto, questo è semplicemente impossibile se non si ha un collegamento con l'organo nel quale l'anima risiede.
E a lei il cuore mancava, le era stato strappato via assieme al dolore e non sapeva dove fosse, non sapeva neppure quanto dolore contenesse e non voleva saperlo.
La sua vita era procedura tranquillamente per molti lunghi anni senza cuore e avrebbe continuato a vivere in questo modo perché non avrebbe sopportato il peso delle sue emozioni, lo sapeva bene.
Portò il cibo in tavola e mangiò, poi lavo i piatti e si diresse nel seminterrato dove aveva una bellissima stanza piena di strumenti musicali dei tipi più svariati.
Prese fra le mani dei fogli un po' stropicciato con dei spartiti scritti a mano e dopo aver alzato il coperchio dello strumento iniziò a premere i tasti del pianoforte.
La melodia malinconica e nostalgica si diffuse nelle pareti della casa arrivando a sfiorare i cuori di chi, oltre lei, ora risedeva in quella bella villetta.
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