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Capitolo Trentasette

Lei

La battaglia contro gli esseri era ancora in una fase di stallo, né noi immortali né quei mostri viscidi erano in vantaggio. Oltre a questo  sono successe molte cose, stavo recuperando il rapporto con Mìtrio e Ardea (i miei due figli avuti con Leam). Anche con Zacinto e Marica (mia sorella e mio fratello) le cose stavano prendendo una piega migliore, a piccoli passi si stava recuperando il nostro legame che avevo interrotto negli anni passati.

La casa era stata addobbata con decori natalizi, inoltre abbiamo fatto il presepe e l'albero di Natale (cose prive di significato per noi immortali ma che divertiva molto i gemellini e gli umani che avevo per casa)  sfortunatamente batuffolo, il mostro che richiama mia figlia se li era mangiati. Le uniche cose che sputò fuori fu una pallina mezza mangiucchiata e qualche statuina con la testa mozzata, andai a prendere un altro presepe e un altro albero e li rifacemmo. Come se non bastasse tra la festa di Santa Lucia per i bambini e Natale ero sempre impegnata a cercare il regalo giusto per tutti.

In un battibaleno arrivò il 25 dicembre i miei figli furono contenti dei doni ricevuti, invece gli altri inquilini della casa non li gradirono molto.
«Ma grazie per il collarino da cane e soprattutto per il maglione imbarazzante» disse Matteo con un sorriso tirato.
«Ahh ma cosa ti lamenti sono bellissimi» ribattei.
«Bellissimi da buttare nella spazzatura, poi perché dovrei indossare un collarino da cane perdipiù rosa» commentò Diocle.
«Si abbina bene con la tua barba e poi eri tu che quando eravamo negli inferi sospiravi con tono nostalgico di quando ti mettevo quegli aggeggi?» risposi.
«Mi correggo quando l'indossano gli altri sono felice, invece quando mi infilavi con forza quei maledetti collari, percepisco ancora a distanza di anni le scosse che mi arrivavano al cervello» il biondo si strinse a se venendogli a mente i tristi ricordi.
«Beh Angelica diciamo che sono veramente brutti ma non troppo» commentò Mauro.
«Ma se gli altri hanno accettato ben volentieri» affermai.
«Teodoro è troppo educato, Diana e Sario sono come se fossero i tuoi genitori, Fulvia e Ibisco lo venderanno a qualche poveraccio» disse in maniera schietta Matteo.
«Neanche i cinesi hanno della roba del genere. Dove sei andata a prenderlo in discarica? Guarda qua certe cuciture sono fatte da cani» continuò Diocle disteso sul divano.

Glielo strappai di mano e me lo misi, mi stava molto largo ma era molto comodo.
«Ah lascia stare non capisci niente di moda. È bellissimo questo maglione con su babbo Natale che fa surf.» Andai a preparare la tavola. Tra poco sarebbero arrivati gli ospiti. Né i miei fratelli né Mìtrio avevano mai visto i gemellini, gliene avevo solo parlato, chissà come sarà la loro reazione? pensai sognante nella mia mente.
Vietai a Enìmia di richiamare Batuffolo non ne avevo voglia che si mettesse a ingoiare uno degli invitati.

Inoltre avevo messo in guardia Fulvia e Ibisco di non fare casini. Dopo aver tirato la tovaglia e posizionato le posate, sistemai il seggiolone di Margherita vicino alla grande tavolata. La piccola era svezzata e mangiava delle pappine neauseanti.
Andai in cucina per vedere se serviva una mano ma lasciai la stanza poco dopo Fulvia, Diana e Sario se la cavavano benissimo.

Il campanello suonò, i primi ad arrivare furono Marica e Zacinto.
Gli presentai i miei figli.
«Tu sei un poliziotto vero?» chiese Enìmia.
«Certo» rispose mio fratello.
«Allora mi fai vedere la pistola» domandò ancora la piccola.
«Secondo te uno si porta a dietro una pistola quando va a cena di qualcuno? Soprattutto lo vedi che non è in servizio» la riproverò suo fratello gemello.
«Uffii» si lamentò la piccola gonfiandosi le guancciotte accigliata.

Si sentì ulteriormente suonare il campanello, entrarono Ardea e Mìtrio.  Presentai Enìmia e Iglis a Mìtrio pensavo che la situazione si facesse più pesante da parte del mio secondogenito avuto con Leam, invece quando si incontrarono mio figlio ebbe la stessa reazione di Ardea, la prese bene la notizia dei due fratellastri. Naturalmente ai gemellini avevo solo raccontato che loro due erano parenti stretti, non credo che avrebbero capito alla loro giovane età lasciandoli fuori di tutto questo casino sulla mia vita passata.
«Tieni ho portato il pandoro» disse Mìtrio.
«Grazie» risposi con gentilezza.
«Ma che brutto maglione che hai indosso» continuò Mìtrio guardandomi male.

«Senti non ci mettere anche tu» ribattei «Se lo vuoi sapere ne ho fatto uno simile anche per te, si vede che in questa casa nessuno accetta il mio impegno» aggiunsi togliendomi l'indumento poco apprezzato e buttandolo sul divano addosso a Diocle.
Mìtrio fece una smorfia guardando ancora per un attimo il maglione.
La piccola Enìmia si mise in mezzo alla conversazione «Ma anche voi sapete girare la testa come Zio Yag?»
Come immaginavo, i due gemellini avevano intuito subito che chi avevano davanti non erano persone normali.
«Zio Yag come si vuol far chiamare, che cosa ti ha fatto vedere quando era qui?» indagai.
«Mi ha fatto vedere che riusciva a girare completamente la testa, poi ha pianto sangue dagli occhi, era figo» parlò velocemente la gemellina.
«Dopo zio Arasio ha scoperto che ci stava insegnando questi trucchi e l'ha rincorso per tutta la casa, cercando di picchiarlo» disse Iglis finendo la spiegazione della sorella.

Sul viso di Mìtrio si abbozzò un sorriso «Quel demone da strapazzo è da tempo che non lo vedo, chissà come stanno gli altri.»
«Ci sono altri come zio Yag e zio Arasio? Li voglio conoscere! Guardate invece cosa so fare io. Senza che me lo insegnasse nessuno» affermò la piccola Enìmia tutta eccitata.

La presi per la manina e mi diressi in direzione del bagno «Meglio non scomodare batuffolo, poi è ora di andare a mangiare.»
Era meglio non scandalizzare gli invitati prima del tempo.
Ci riunimmo tutti a tavola, gli ospiti da una parte e i miei amici dall'altra, i piccoli erano vicino a me e tra Diana e Sario i quali li aiutevamo a tagliare il cibo in pezzettini piccoli. L'unico che non si presentò a mangiare fu Teodoro che decise di rimanere a far compagnia a Elisa ma soprattutto a Termine.
Iniziammo con qualche salatino fatto in casa, per poi passare a delle lasagne squisite.

C'era un brusio di voci che si complimentava con i cuochi e le cuoche.
«Ehi ma ti sei preso una fetta più grande di lasagna?» disse Matteo.
«Ma che dici è la tua la più grande di tutti» ribatté Mauro.
I due iniziarono a discutere, intanto Ibisco si pappò tutte e due le fette nel mentre che i mei amici erano distratti. Ulteriormente mangiammo il pollo con le patate e il pesce al forno, eravamo già quasi pieni e mancava ancora il tronchetto di natale e il pandoro con la crema al mascarpone.

Zacinto si rivolse a Matteo «I tuoi genitori sono in città, non sarebbe ora di andarli a trovare? Pensano che tu sia morto, cioè lo sei ma non sanno che sei molto vicino a loro.»
Matteo sospirò rumorosamente «Lo so benissimo che stanno soffrendo per la mia scomparsa ma è giusto che non sappiano che io sia una specie di zombie vivente. Sai sono convinto che voi siate dei figli migliori rispetto al sottoscritto, io gli ho creato dei danni in continuazione. A partire da quando sono andato via dal villaggio per trasferirmi dai Lùf.»
«Non dire così, mi hanno sempre parlato bene di te. Ho vissuto con loro e ti posso dire sia di prima mattina sia di notte prima di andare a dormire si mettevano a pregare davanti alla tua foto situata in cucina. Anche se per loro non ci sei più continuano a sperare che tu sia in un posto migliore» disse Marica.
Sul volto di Matteo si dipinse un sorriso malinconico.
Sono convinta che un giorno Matteo ritornerà sui suoi passi. Anche a lui mancano i suoi genitori.
Dopo aver finito sparecchiammo il tavolo e pulimmo i piatti.

Successivamente: Diocle si mise a dormire sul divano, Diana stava cullando la piccola Margherita, Sario, Fulvia e Ibisco si misero a giocare a cluedo, Zacinto, Matteo, Mauro e Marica stavano chiacchierando. Feles continua a strusciarsi sulle gambe di Marica, la quale lo mandava via con educazione. Il demone non si rassegnò saltando sulle sue cosce e mettendosi a fare le fusa in maniera rumorosa. La poverina non sapeva più come toglierselo di torno accettando sconfitta la compagnia invadente del gatto. Intanto Ardea, Mìtrio e i gemellini si misero a giocare con i giocattoli nuovi. I due stavano al gioco anche se erano più che cresciuti.

C'era una pace... tutti si stavano divertendo. Dovevo essere serena, eppure una parte di me si sentiva vuota... come se mancasse qualcosa che completasse il quadro. Il viso di Leam si materializzò nella mia mente, era da tanto che non lo vedevo chissà cosa stesse facendo? Chissà se oggi era da solo? Oppure quella vipera di Indivia gli sta tenendo compagnia, non voglio neanche pensarci.

Mi sentivo vuota, mi mancava il mio Leam, anche se moralmente dovevo odiarlo per quello che aveva fatto ai miei figli e anche ai immortali, il mio cuore sentiva la sua lontananza. Sapevo sin dall'inizio, da quando l'avevo rivisto, i miei sentimenti erano rimasti immutati, ho cercato di ignorarlo ed evitarlo eppure ci siamo sempre attirati come due calamite fin da quando lo vidi la prima volta molti secoli fa.
Presi il pandoro chiuso nella scatola che era in cucina, mi misi il capotto e la sciarpa e andai alla porta.
«Dove stai andando?» sentii qualcuno chiamarmi.
Mi girai indietro e c'era Feles che mi guardava con la sua coda che formava un punto di domanda.
«Vado da un'amica a portargli da mangiare» inventai una balla.

Feles inclinò la testa verso sinistra.
«Ah capisco. La tua amica sarà molto felice di incontrarti. In questo periodo non si è fatto vedere molto» disse il demone.
Lo guardai ero diventata rossa in viso.
«Pensavi che non avessi capito che parlavi di Lucifero? Povero angelo ingenuo. Vai e mi raccomando copriti che fa freddo fuori» affermò Feles tornandosene da Marica tutto contento.

Spazio Autrice

Ciao a tutti 🙆volevo informarvi che dal prossimo capitolo saranno presenti delle scene di sesso, a chi dovessero infastidire può tranquillamente saltarle.

Spero che questo capitolo riguardante il Natale vi sia piaciuto anche se in questo momento siamo in una stagione completamente diversa 😂

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