Dopo la chiacchierata con la madre Angy aveva deciso di partire.
Prese la sua bacchetta magica, un bastoncino argentato che terminava con una stella dorata, si cambiò d'abito mettendosi qualcosa di più consono per un viaggio, scarpe di gomma, maglietta e pantaloni della tuta, e uscì di nascosto dal palazzo.
"Che bello il cielo, è così viola e limpido" pensò appena fuori dalle porte "ed ecco lì il Muro, così lontano eppure così visibile...deve essere d'avvero molto alto ".
Iniziò a volare verso quell'anima struttura ma ben presto la sua mente fu invasa sa milioni di pensieri.
"Mamma forse ha ragione se dall'altra parte ci fossero creature malvagie le fate nere sarebbero dovute vivere dall'altra parte del Muro. Ma se le fate nere erano scappare via quando è stato costruito il Muro?" Sì chiedeva ogni tanto e questo pensiero la faceva rallentare e scendere sempre più a verso terra -Pensieri felici- si ripeteva ogni volta e poi iniziava a pensare a cosa positive "Ma chi sa oltre il Muro ci può anche essere un fiume di gelato e lo hanno costruito per evitare che le persone si ingozzassero oppure un mondo parallelo, magari lì ci sono altre fate, magari c'è un'altra Angy.Ciambelle, forse ci sono ciambelle, voglio una ciambella".
Be non le si poteva dare torto ormai era ora di pranzo -Potrei fare una magia!- Si fermò in un bosco dove non la poteva vedere nessuno, e quindi nessuno la poteva riconoscere, ed estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e la agitò facendo uscire dalla punta della stella una scia di luce azzurra che poi si solidificò diventando un piatto sormontato da tante buonissime ciambelle al cioccolato "Le lezioni hanno dato il loro frutti" pensò e poi si fiondò sul piatto fino a finirele tutte.
Dopo "pranzo" riprese il viaggio più agitata che mai, ormai era già a pochi chilometri dal muro e entro una mezz'oretta sarebbe arrivata "Cosa mi nascondi Muro? Gioia o dolore?"