Voglio che ti arrendi
Pov's Gabriel
<<Buongiorno angelo!>> le dico, facendola svegliare.
Apre i suoi occhioni e se li strofina per abbituarsi alla luce e mettere in chiaro ciò che ha davanti.
<<Che ci fai qui?>> mi chiede con la voce ancora impastata dal sonno.
<<Sono venuto a portati via dal tuo amato letto, vatti a prepare.>> le dico.
Le ho preparato una sorpresa che spero vivamente possa piacerle e per nostra fortuna Damon ha deciso di fare visita a Lucifer, quindi non ci sarà tra i piedi.
<<Che ore sono?>> mi chiede, coprendosi il volto con le lenzuola.
<<Le nove, dai dormigliona alzati!>>
<<Sono solamente le nove? L'unico giorno che posso dormire, oltre la domenica, è il sabato e tu mi svegli solamente alle nove?>>
Mi ero dimenticata che la signorinella dormirebbe fino all'ora di pranzo, a volte anche più tardi.
<<Vedrai che non ti pentirai, alzati.>> le dico e le tolgo le coperte di sopra, forse così si deciderà ad alzarsi dal letto.
<<Voglio sperare per te che ne valga la pena o te la dovrai vedere con una me con mancanza di sonno pronta a farti fuori!>> mi dice, puttandomi un dito contro.
<<Correrò il rischio, ora vatti a preparare!>>
Sbuffa ma fa come le ho detto.
Esco dalla stanza per darle un po' di privacy, appena arrivo in cucina vi è sua madre che sta preparando la colazione.
<<Si è svegliata?>> mi chiede.
<<Si, anche se non era felice di alzarsi dal letto.>>
<<Non so da chi abbia preso questa pigrizia, se fosse per lei dormirebbe in continuazione. La cosa strana è che anche se dorme per più di dodici ore ha comunque sonno e se fosse per lei tornerebbe di nuovo a dormire. Io non sono assolutamente così, mi bastano sei ore di sonno per avere abbastanza energia. Lo ripeto, non so da chi abbia preso. >> mi dice, mentre sta attenta a non far brucciare la colazione.
<<Può essere che abbia preso dal padre?>> le chiedo, sorridendole.
Il suo volto si intristisce, ma cambia subito espressione.
<<Impossibile, suo padre era sempre attivo e pieno di energie. Hai fame?>> mi chiede e le faccio cenno di no.
<<Io e Hope mangeremo dopo, sempre se quando avrà finito di prepararsi non sarà ora di cenare.>>
<<Voglio sperare di no, poi questa sera deve andare a una festa con Emily e Chanel.>>
<<Una festa?>> le chiedo.
Non mi ha detto nulla, non dovrei sapere certe cose?
<<Si, non te ne ha parlato?>>
<<L'avra fatto ma me lo sarò dimenticato.>> le dico, sorridendole.
La discussione finisce lì e non ne parliamo più.
Dopo un po' arrivano James e Ariel, che iniziano a lintigare su chi deve avere l'ultimo pancake faccendo sorridere me e girare gli occhi alla loro mamma.
Sono quasi le dieci e ancora di Hope non c'è nessuna traccia.
Lei è la rappresentazione di quando noi uomini diciamo che le donne hanno bisogno di ore per prepararsi.
***
<<Stai diventando vecchio pur di aspettarla, Hope muoviti!>> urla sua madre.
Era passata un'altra ora e di lei ancora non vi era traccia.
Ora comprendo sempre di più perchè sono un angelo.
<<Sto scendendo!>> le urla lei dalla sua stanza.
Grazie a Dio è ancora viva.
<<Si fa desiderare fin troppo, quando scende voglio sperare di trovarmi Kim Kardashian di persona.>> mi dice sua madre ridendo.
<<Le cose belle si devono far desiderare.>> le dico e lei mi sorride.
<<Sono felice che esca con te, per un'attimo ho avuto paura che finisse per mettersi con tuo fratello. Damon sarà un ragazzo splendido, non lo metto in dubbio ma con Hope? Non lo vedo proprio.>>
Almeno qualcuno è dalla mia parte.
<<Eccomi sono pronta!>>
Io e Rose ci giriamo e vediamo Hope.
Si è fatta una corona di treccie, si è truccata leggermente e indossa un vestito rosa con i fiori, con le maniche a sbuffo e che le lascia la schiena scoperta, ai piedi porta dei sandali bianchi.
<<Come sto?>> ci chiede.
<<Oh, mi aspettavo di vedere Kim Kardashian ma la mia bambina è cento volte più bella.>> le dice sua madre, abbracciandola.
<<La prossima volta non metterci così tanto!>> l'ammonisce lei, puttandole un dito contro.
Quelle due si assomigliano più di quanto ammetterebbero.
<<Non riuscivo a trovare il vestito, alla fine era nel cesto con altri vestiti.>>
<<Quando diventerai più ordinata, eh signorinella?>> le chiede la madre con le braccia sui fianchi.
<<Andiamo?>> le chiedo, cercando di far finire una delle prediche di sua madre.
<<Si.>>
Appena usciamo di casa, mi concedo qualche secondo per ammirarla per bene.
È stupenda, sembra qualcosa di angelico e per certi versi lo è.
<<Che cosa c'è Gabriel?>>
<<Sei stupenda.>>
Lei mi sorride e le guance le si collorano di un rosso accesso ma faccio finta di nulla, non la voglio mettere in imbarazzo
Ci digiriamo verso la mia macchina, che non è di certo come quelle di Damon ma non è neanche meno bella.
È una Alfa Rome Giulia grigia.
Dopo qualche minuto che ci siamo partiti, Hope decide di spezzare il silenzio che si era creato.
Per me era piacevole, ma lei non riesce mai a stare per troppo tempo in silenzio, quindi.
<<Dove mi stai portando?>> mi chiede.
<<È una sorpresa.>>
<<Sai che odio le sorprese!>>
<<Bugiarda, le adori. Odi il fatto di essere tenuta all'oscuro di tutto, è diverso.>>
Lei sbuffa e si gira per guardare fuori dal finestrino.
<<Che ne dici se metto una canzone?>> le chiedo, mi fa cenno di si e le metto All I want.
<<And I won't fight for love
If you won't meet me halfway.>> inizio a cantare ma Hope mi ferma.
<<Ti prego non cantare, sei stonato come una campanna.>>
<<Non è vero, canto come un vero angelo.>> le dico, vantadomi per una volta di qualcosa.
<<Se tutti voi angeli siete stonati, allora si canti come un vero angelo.>> mi dice.
<<Oggi sei di cattivo umore?>>
<<Si, visto che sono stata svegliata molto molto presto questa mattina.>>
Giro gli occhi e mi metto a ridere, a volte è davvero drammatica ma è ciò che adoro di più di lei.
***
Dopo una decina di minuti arriviamo al Central Park e scendiamo dalla macchina.
<<Mi hai svegliata per portarmi al Central Park? Davvero?>> mi dice.
<<Ti ho svegliata per portarti a fare un picnic a Central Park.>>
<<Faremo un picnic?>> mi chiede.
Speriamo che le vada bene, non volevo essere classico ma penso che alla fine lo sono diventato.
<<Si, ti piace come idea?>>
<<Ovvio che si!>> mi dice e mi bacia.
Il baciò è molto dolce, quando si distacca mi sorride e io le ricambiò il sorriso.
Menomale che le è piaciuta l'idea, non so come avrei fatto se non le fosse piaciuta.
<<Che ne dici di andarci a sedere sotto quell'albero?>> le chiedo e ottengo un cenno di assenzo, così ci diregiamo lì.
<<Ti ho preparato la torta al cioccolato e panna che ti piace tanto, i tramezzini, la focaccia con i pomodorini e, infine, dei panini con la cotoletta.>> le dico.
<<Mi hai fatto venire fame.>>
Le sorrido e inizio a prepare il tutto.
<<Aspetta che ti aiuto.>> mi dice.
Dopo che ci siamo seduti mi guarda.
<<Gabriel.>>
<<Si?>>
<<Mi dispiace per come ti ho trattato prima.>> mi dice, mentre abbassa lo sguardo e inizia a giocare con il braccialetto.
<<Tranquilla, non mi sono offeso.>>
Le prendo la torta al cioccolato e panna e gle ne offro una fetta.
<<Iniziamo dalla parte migliore?>> le chiedo.
<<Ovvio!>> mi sorride e mi da un bacio a stampo che mi lascia spiazzato.
Prende la fetta di torta e ne assaggia un pezzo.
<<Gabriel è buonissima, dovresti assaggiarla.>> mi dice, prende un po' di torta e me lo avvicina ma prima che io possa assaggiarlo me lo spalma sul viso.
<<Come hai osato?>> le dico.
<<Ops.>>
<<Ops? Vieni qui.>>
Mi avvicino a lei per cercare di spocarla a mia volta ma si alza e inizia a correre.
<<Prova a prendermi!>> mi urla e inizio a correrle dietro.
Si nasconde dietro a un albero.
<<Non mi prendi!>> mi dice e mi fa la linguaccia.
<<Hope ti stai comportando da bambina. Esci fuori.>> le dico.
<<Mai!>>
Mi avvicino all'albero, e lo giro.
<<Eccoti!>>
Lei fa un passo indietro e inciampa su un sasso.
Le prendo il polso e la tirro a me.
<<Era questa la goffaggine di cui parlava Damon.>>
Le sussuro all'orecchio.
Resto fermo per qualche secondo senza lasciarla andare, annuso il suo profumo.
Sa di gelsomino, si profuma proprio di gelsomino.
Lei alza il volto e mi guarda.
<<Gabriel posso farti una domanda?>>
<<Anche mille, angelo.>> le sussuro in risposta.
<<Cosa siamo noi?>>
Questa domanda mi lascia spiazzato, cosa eravamo io e lei?
Non ho mai pensato che tra di noi ci fosse un normale rapporto tra angelo e umano, ho sempre pensato che fossimo amici ma poi ho smesso di vederla come un'amica e ora so per certo che non siamo amici.
E cosa eravamo?
Amanti?
<<Tutto quello che vuoi, angelo.>>
<<Quindi stiamo insieme?>>
<<Se vuoi, si.>>
<<Allora è questo quello che voglio.>>
Ho capito bene? Stiamo insieme?
Prima di rifflettere su quello che ha detto la baciò.
Pov's Hope
È sera e sono già in ritardo, come sempre.
Gabriel mi ha accompagnato a casa che erano le quattro di pomeriggio, mi ha lasciata e se n'è andato.
A quanto ho capito aveva da fare ma non ho ben capito con cosa, però mi ha promessa che sarebbe venuto con me a una festa questa sera.
Infatti, dovrei finire di prepararmi e sono già in ritardo.
Dovrei ancora lavarmi, ci rendiamo conto e sono le diacianove e mezza e Gabriel dovrebbe essere qui tra mezz'ora.
Cavolo!
Mi butto dentro la doccia, mi dovrò accotentare di dieci minuti sotto la doccia apposta dei miei trenta minuti.
Esco dalla doccia e vado a cercare un abito da mettere, sempre se riesco a trovarlo ovviamente.
Questo blu non mi piace e neanche questo viola.
<<Dovresti optare per qualcosa di rosso.>>
Mi giro tutto di un colpo e mi trovo Damon appoggiato alla finestra.
<<Che ci fai qui?>> gli chiedo.
<<Volevo vedere cosa facevi, dove devi andare?>> mi chiede, mentre si avvicina e io senza rendermene conto faccio qualche passo indietro, fino a sbattere la schiena con l'armadio.
<<Hai paura di me, principessa?>>
<<Perchè dovrei mai avere paura
di te?>>
In realtà avrei vari motivi per averne ma so per certo che lui non mi farebbe mai del male.
Mi sono buttata da un palazzo perchè sapevo perfettamente che lui mi avrebbe salvato.
<<Allora perchè indietreggi
ogni volta che mi avvicino?>> si avvicina ancora fino a quando non vi è qualche centimetro che ci distanzia.
Devo alzare il volto per guardarlo, non potevo nascere più alta e lui più basso?
Io sono alta un metro e sessanta e lui un metro e novanta, vedete un po' voi se non sembro una nana.
<<Ah mi sono dimenticato di farti gli auguri e i complimenti per avermi mentito.>>
What?
<<Che problemi hai?>> gli urlo e gli do una spinta.
<<Quelli che hai tu! Mi vieni a dire che tra te e Gabriel non c'è nulla e poi vi fidanzate!>>
È un impressione mia o questa dovrebbe essere una scenata di gelosia?
<<Per caso questa sarebbe una scenata di gelosia?>>
Lui scatta subito a ridere, come se ci fosse qualcosa di divertente in tutto ciò.
<<Scenata di gelosia? Cosa ti sei fumata? Io geloso di te? Mai, solamente odio i bugiardi.>>
<<Non ti ho mentito! E poi sei tu quello che mente incontinuazione!>> gli urlo.
Si avvicina ancora, fin quando la sua altezza non mi sovrasta, poi si abbassa per sussurrarmi qualcosa all'orecchio.
<<Dimmi una volta in cui ti avrei mentito, una.>>
<<Quando non mi hai detto il motivo per il quale sei venuto a scuola con me, ti basta?>>
Lui sorride e si allontana.
<<Vuoi dirmi che non mi hai
mentito?>> gli chiedo.
<<Perchè ti ho mentito solo io? Il tuo amato ovviamente non l'ha fatto!>> mi urla.
<<Esci! Non voglio più vederti, lo capisci? Voglio solamente che tu non sia più il mio demone custode,
ti è chiaro?>>
<<Avevi avuto la tua opportunità ma ti sei buttata da un palazzo solamente per farmi tornare e ora vuoi che me ne vada? Sei una contradizione, te ne rendi conto?>>
<<Ti odio! Vattene!>> gli urlo a pieni polmoni, tanto che mi sorprende che mia madre non sia salita.
<<Non me ne andrò.>>
Con quale faccia tosta mi chiedo.
Vuole rimanere? Va bene.
Mi tolgo l'asciugamano e mi metto delle mutandine e un regiseno pulito.
Mi giro per guardarlo e vedo che sta ispezionando ogni parte del mio corpo.
Gli guardo gli occhi e mi sorprendo di notare una scintilla di lussuria.
<<Non so ancora che abito mettermi, uffa!>> grido e colpisco l'armadio.
<<Ti ho già detto quale vestito dovresti metterti, quello rosso si abbina ai tuoi capelli.>> mi dice l'essere inutile.
<<Non ti ho dato il diritto di parola.>>
<<A differenza del nonnino non nè ho bisogno.>>
Si avvicina.
<<Non ti avvicinare!>> gli grido ma fa finta di non sentirmi e va vicino all'armadio dove prende il famoso vestito rosso.
È un vestito che arriva alle ginocchia, con le spalline a barca e che si chiude con la zip.
<<Provatelo.>> mi dice con dolcezza e me lo porge.
Ormai sono fin troppo in ritardo che non ho tempo per obiettare.
Prendo il vestito e me lo metto.
Il problema? Dovrei arrivare alla zip ma non ci riesco.
Quando mai la fortuna mi bacia.
<<Aspetta che ti aiuto.>> mi dice l'essere inutile mentre si avvicina.
<<Non ho bisogno del tuo aiuto!>>
<<Smetti di fare la bambina e fatti aiutare, d'accordo?>> mi dice e ,visto che non ho altra alternativa, acconsento.
Lui si avvicina e sento le sue dita accarezzarmi la pelle, e non saprei spiegare il perchè sento la mia pelle andare a fuoco.
<<Fatto.>> mi sussurra all'orecchio e sento un formicolio ovunque.
<<Perfetto, puoi andare ora.>> gli dico, senza girarmi.
<<Non mi dici neanche grazie, principessa? Per non parlare che non mi guardi negli occhi come una vigliacca.>> mi sussurra.
Perchè non la smette di starmi così vicino, non si rende conto che mi sta mancando l'aria?
Ma aveva ragione, mi stavo comportando da vigliacca.
Mi giro lentamente e lui è a pochi centimetri di distanza.
Mi ispeziona, nuovamente, tutta come se non volesse perdersi neanche il minimo dettaglio.
<<Sembri davvero una principessa.>>
Non mi dire che ho le guance rosse, perfavore!
Non so perchè il mio corpo si comporti così ma non può essere per quello che sto pensando, vero?
<<Grazie.>> stavolta il sussurro viene da me, che abbasso anche lo sguardo.
Lui, ovviamente, se ne accorge.
Mi prende il mento e mi fa alzare gli occhi.
<<Non devi essere imbarazzata con me, mai. Anche se ti sei spogliata davanti a me e non davanti al tuo noioso fidanzato. Ma molto probabilmente lui non ti avrà dato la possibilità, mi sembra uno dal "il sesso dopo il matrimonio", non trovi?>>
Gli do una spinta, anche se sto ridendo.
<<Hope?>>
Mi giro e lo vedo con gli occhi da cucciolo bastonato.
<<Si?>>
<<Mi odi per davvero o l'hai detto solo perchè eri arrabbiata?>> mi dice e ciò mi sorprende.
Damon ha dei sentimenti e gli interessa sapere cosa pensano le persone di lui?
<<Ovvio che non ti odio, scemo. L'ho detto perchè tu non la smettevi di fare lo stronzo.>> gli dico e corro ad abbracciarlo.
<<Quindi non vuoi avere un altro demone custode?>>
<<Ovvio che no!>>
Lui mi stringe a sè, il suo volto nel mio incavo.
<<Sai di gelsomino.>> mi sussurra e lo sento sorridere.
<<Perche sorridi?>>
Si alza e si separa da me, lasciandomi un vuoto.
Lasciandomi un vuoto?
Sto impazzendo, perfetto!
<<Nulla.>> mi sorride ed è più forte di me gli sorrido anche io.
Anche se voglio non riesco ad essere arrabbiata con lui.
<<Dovresti andare a prepararti se non vuoi fare tardi.>> mi dice.
<<Sono già in ritardo!>>
<< Ti aiuterò io, ma dobbiamo muoverci.>> mi dice e mi trascina nel bagno e in quel preciso momento sento mia madre gridarmi che Gabriel è arrivato, tanto ormai è abituato a i miei ritardi.
Damon mi fa sedere e prende il fono per asciugarmi i capelli, dopo di ciò passa alla piastra.
<<Damon posso fatti una domanda?>> gli chiedo.
<<No, ma so già che la farai lo stesso.>>
<<Perchè sei andato all'inferno? Cosa avevi combinato?>>
Questa è sempre stata la domanda che mi sono fatta più spesso.
<<Non ora, principessa. Te lo spiegherò un altro giorno, va bene?>> mi chiede dolcemente e gli faccio cenno di sì.
Dopo più di un'ora ammirò il risultato.
Ed è a dir poco stupendo, i capelli sembrano seta e il trucco è semplice, molto acqua e sapone.
<<Sembri una princepessa, la mia.>>
Mi sussurra all'orecchio mentre mi abbraccia da dietro e mi posa le labbra sui capelli.
Lo guardo e gli sorrido.
<<Il merito è tuo, ora dovremmo scendere visto che siamo oltre il ritardo cosentito.>> gli dico, mentre prendo la mia borsa dal letto, anche essa scelta da Damon.
Ha scelto una borsa nera da abbinare ai tacchi, devo dire che ha un ottimo gusto.
<<Ti va di guidare la Lamborghini?>> mi chiede mentre scendiamo le scale.
<<Aspetta! Posso guidare la tua macchina?>> mi fermo e lo urlo.
<<Non fare come se non te l'avessi mai permesso.>> dice e gira gli occhi.
<<Ma cerchi sempre di evitarlo.>>
<<Vuoi o no? La proposta ha durata breve, principessa.>>
<<Viene in macchina con me!>>
Ci giriamo e vediamo che in fondo alle scale c'è Gabriel che ci sta fissando.
<<Sceglierà lei, ovvio che se sceglie la Lamborghini tu non puoi salire.>> gli dice Damon.
Perfetto, ora si mettono a lintigare.
<<Quindi, principessa cosa scegli? Ti ricordo che non avrai altre possibilità di guidare una Lamborghini.>>
<<Davvero stai cercando di
comprarla?>>
<<Zitto, non la sto comprando!>>
Perfetto, chi scelgo?
Tengo a Gabriel e sta sera dovevo uscire con lui ma quando mi capiterà che Damon mi farà guidare la sua Lamborghini?
<<Dammi le chiavi.>> dico rivolgendomi a Damon che me le porge con un sorriso a trentadue denti.
<<Peccato nonnino, sarà per la prossima volta.>> dice Damon rivolgendosi a Gabriel, mentre io giro gli occhi.
<<Davvero Hope? Dopo questo pomeriggio scegli lui?>> mi chiede Gabriel con gli occhi tristi.
<<Ci vedremo direttamente lì e poi sarò completamente tua, promesso.>> gli dico e lo bacio, nel mentre sento Damon fare finta di vomitare.
Appena usciamo dalla casa, mi dirigo verso la Lamborghini.
Una parte di me si sente in colpa per come ho trattato Gabriel, sono stata davvero una stronza a trattarlo così e poi per Damon? Signori per Damon.
Gabriel mi ha fatto passare un bellissimo pomeriggio, mi ha fatta stare bene.
Lui c'è sempre stato per me, mi ha consolato e io lo sto ripagando pugnalandolo, lo ripeto ancora, con Damon.
Damon, col il quale non faccio altro che lintigare, prenderci a parole.
Damon che ogni volta che piango mi da un altro motivo per piangere, che non fa altro che farmi arrabbiare, ma io ho scelto lui o la Lamborghini, probabile la seconda.
La domanda è perchè?
<<Principessa, ti muovi a entrare?>> mi urla Damon, che vedendo che non mi muovo viene verso di me.
<<Tutto bene, principessa?>> mi dice dolcemente, prendendomi il mento tra le dita.
<<Si...>> gli sussurro ma vedo che non ci crede per nulla.
<<Hai cambiato idea, vero? Sei ancora in tempo per andare con lui se è questo quello che vuoi.>> mi sorprende questo suo nuovo comportamento.
Sto sognando oppure Damon ha sbattuto la testa?
<<Perderesti solamente la possibilità di guidare una Lamborghini e finiresti per annoiarti da morire, ma la scelta rimane sempre è solamente te.>>
Eccolo è ritornato.
<<Stai cercando di manipolarmi?>> gli chiedo.
<<Io? Non sarebbe da me.>> mi dice, fingendo di essere sorpreso e ferito.
<<Sarebbe proprio da te.>> gli dico e mi decido finalmente a entrare nella macchina e lo vedo sorridere.
Tutto per una Lamborghini.
Inizio a guidare, quando vedo che Damon mette una canzone, la canzone che l'altra volta stavo cantando sotto la doccia.
<< Telling myself I won't go there
Oh, but I know that I won't care
Tryna wash away all the blood I've spilt
This lust is a burden that we both share
Two sinners can't atone from a lone prayer
Souls tied, intertwined by our pride and guilt>> Damon inizia a cantarla e devo dire che non lo facevo così tonato, potrebbe fare il cantante senza problemi.
<<Principessa, tu non canti?>> mi chiede.
<<Non sono brava.>>
Ed'è la verità, non canterei mai per qualcuno visto quanto sono stonata.
<<Ti ho sentita mentre cantavi sotto la doccia, canta con me.>>
La rimette e comincia a ricantarla, fino a quando non mi faccio trascinare e canto pure io.
<<There's darkness in the distance
From the way that I've been livin'
But I know I can't resist it>>
Ci guardiamo insieme e inizamo a cantare il ritonello.
<<Oh, I love it and I hate it at the same time
You and I drink the poison from the same vine
Oh, I love it and I hate it at the same time
Hidin' all of our sins from the daylight
From the daylight, runnin' from the daylight
From the daylight, runnin' from the daylight
Oh, I love it and I hate it at the same time>>
<<Più forte, ti voglio sentire urlare!>> mi dice Damon e vedere lui così pieno di entusiasmo lo fa venire pure a me.
<<Tellin' myself it's the last time
Can you spare any mercy that you might find
If I'm down on my knees again?
Deep down, way down, Lord, I try
Try to follow your light, but it's night time
Please, don't leave me in the end>>
<<Cosa ci trovi in Gabriel?>> mi chiede tutto ad un tratto Damon, lasciandomi interdetta.
<<È gentile, è dolce, mi fa stare bene e c'è quando ho bisogno di lui ed è leale.>> gli dico e lui, ovviamente, scoppia a ridere.
Il problema di Damon?
Trova tutto divertente, vede gli altri sempre inferiori a lui, tanto più Gabriel.
<<Hai appena descritto un cane, non so se te ne rendi conto.>> mi dice, mentre continua a ridere di me.
<<Non ho descritto un cane!>> dico arrabbiandomi e, senza che me ne accorga, accelero un altro po'.
Lui se ne accorge e mi prende la mano.
<<Calmati, principessa se no penserò che non lo ami.>>
<<Vaffanculo Damon! Lo amo e lo amo più di quanto abbia mai amato qualcuno, quindi chiuditi quella cazzo di bocca, intesi?>> gli dico, puntandogli un ditro conto.
Per alcuni minuti non parla e cala il silenzio all'interno della macchina ma dopo un po' lo vedo sorridere.
<< Perchè sorridi?>> gli chiedo, pentendomene subito.
<<Perchè dici di amarlo ma sei qui con me, forse non lo ami così tanto.>>
Mi posteggio nel parcheggio del locale e mi giro a guardarlo.
<<Perchè non dovrei amarlo?>>
<<Non perchè non dovresti, ma perchè non lo ami. Come ho già detto sei qui con me, quando dovresti essere con lui.
Non che io non ami la tua compagnia, infatti, sono stato io a chiederti di venire con me.>>
Cerco di parlare ma lui mi blocca e continua a parlare.
<<Vogliamo parlare di come reagiva il tuo corpo e il fatto che tenevi il respiro ogni volta che ti toccavo? Oppure del fatto che ti sei spogliata davanti a me, quando è già tanto se Gabriel sa il sapore delle tue labbra?>>
Rimango interdetta, cosa vuole insinuare? Che io sia innamorata di lui?
Damon è fantastico ma non fa per me, non ho nulla a che fare con lui.
Lo vedo solo come un amico e come il mio peggior incumbo, il fatto che il mio corpo si comporta in modo strano quando lui è nei paraggi è solo un caso.
Dico davvero, non mi piace Damon.
Non vorrei che lui guardasse solo me o che sorrida solo a me o che baci solo me.
Non voglio sapere il sapore delle sue labbra, come sarebbe il suo tocco, la sua pelle a contatto con la mia, non voglio che lui mi faccia sentire sua.
Non mi sento viva con lui, non mi brillano gli occhi, cose che si desideranno o accadono quando si è innamorati.
Infatti, io non sono innamora di Damon
Williams.
<<A cosa stai pensando?>> mi sussurra a poco distanza dalla mie labbra, mentre mi sposta una ciocca di cappelli dietro l'orecchio.
<<A... quanto ti odio.>>
Lui sorride.
Perchè non si arrabbia? Renderebbe tutto più semplice, riuscirei a essere più seria e, invece, no deve sorridere.
E no, il mio stomaco non si sta capovolgendo.
<<Devi essere più creativa principessa, usare la stessa frase non fa più effetto.>>
Mi acarezza le labbra con il police.
<<Se vuoi farmi del male devi pensare ad altro, non trovi?>>
<<Non voglio farti del male, Damon.>> gli sussurro.
<<Cosa vorresti fare?>>
Mi mordo le labbra e non rispondo, lo vedo leccarsi le labbra.
<<Hope, rispondi o sarò io a fare quello che voglio.>>
Nei suoi occhi balena un emozione, che non riesco a comprendere e ad afferrare per bene.
<<Cosa vorresti fare?>> gli chiedo, avendo paura della risposta.
Lui sta per rispondere quando viene interrotto dallo squillo di un telefono, per la precissione del mio telefono.
Lo prendo e leggo il nome di Chanel lampeggiare sul display.
Guardo Damon e gli mormorro un "scusa", dopo di ciò lo vedo scendere dalla macchina e lo seguo, mentre lui si accende una sigaretta.
<<Che ti prende?>> gli chiedo.
<<Nulla, non dovevi rispondere?>> mi chiede, mentre butta il fumo dalla bocca.
<<Perchè devi fare lo stronzo?>> gli urlo.
<<Perchè non la smetti di rompermi?>> mi urla lui, mentre mi butta il fumo in faccia.
Tossisco ma lui non cambia espressione, sa che il fumo mi da fastidio ma a lui non importa.
<<Sono io a rompere te o sei tu che mi giri tra i piedi come se fossi il mio cagnolino?>> gli dico, mentre mi avvicino a lui e gli prendo la sigaretta dalle mani.
<<Non lo farò più, tranquilla.>>
<<Okay.>> sussurro e lo vedo avvicinarsi un altro po' a me.
Perchè le mie gambe quando devono muoversi non lo fanno?
Si muovono? No, restano lì impalate.
Mi prende la sigaretta dalle mani e se la porta alla bocca, per poi fumarmi nuovamente sulla faccia.
Dovevo buttargliela.
<<Tanto sapevi cosa sarebbe accaduto e anche se Gabriel non mi piace per nulla, tu saresti finita per odiarmi e non lo avrei sopportato.>>
Mi avrebbe baciata?
Sto per rispondergli che già l'odiavo, quando vedo Chanel venirci incontro.
<<Finalmente ti ho trovato, ti ho fatto almeno dieci chiamate e non hai mai risposto. Gabriel è dentro che ti aspetta, stiamo per giocare al gioco della bottiglia.>> mi dice lei, senza prendere ossigeno.
<<Scusa, non le ho sentite.>> lei guarda Damon che sta ancora fumando, si vede perfettamente che viene dall'inferno.
E no perchè sta fumando, ma perchè ogni cellula del suo corpo emana oscurità.
<<Lo vedo.>>
<<Due minuti e veniamo, dobbiamo finire una conversazione.>> le dico, prima di vedere che Damon, direi finalmente, butta la sigaretta e la spegne con un piede.
<<Non abbiamo nulla di cui parlare.>> dice e si dirige verso l'entrata, seguito da me e da Chanel.
Come fa a essere così lunatico e snervante?
Può essere che soffra di qualche disturbo di personalità?
Mi faccio guidare da Chanel all'interno del locale, dove c'è un divanetto con altri ragazzi, alcuni li ho visti di sfuggita, di altri non sapevo neanche della loro esistenza.
Alla fine mi siedo vicino a Gabriel, che non mi rivolge parola.
<<Tutto bene?>> gli chiedo e lui mi fa cenno di sì, cercando di farmi un sorriso che non gli viene tanto bene.
<<Se vuoi possiamo anche non giocare.>>
Lui mi sta per rispondere, quando vediamo sedersi affianco a noi Damon seguito da una ragazza dai capelli castani a cascetto, alta e magra come uno scheletro.
Non scherzo, a momenti le si vedono tutte le ossa, mangia?
<<Che c'è principessa hai paura che Gabriel si ingelosisca?>> mi dice lui, sorridendomi.
<<Non avevi detto che non avresti fatto più il cane?>> gli chiedo io e lo vedo buttare la testa all'indietro, mentre scoppia a ridere mentre lo scheletro gli si appiccica sopra, cercando la sua attenzione.
<<Hai ragione, scusami.>> mi dice e, per fortuna della ragazza, lui le concentra finalmente delle attenzioni.
Con attenzioni dico che le ha infilato la lingua all'interno della gola, se la poveretta non soffoca è un miracolo.
<<Iniziamo il gioco?>> dice un ragazzo con cui sono compagna nella classe di Fisica.
Tutti esclamano di gioia, come se mettere la lingua nella bocca di qualcuno possa essere divertente.
Dopo cinque giri tocca a me girare la bottiglia, spero che esca Gabriel.
Fai che esca Gabriel.
Fai che esca Gabriel.
Fai che esca Gabriel.
Apro gli occhi, che per la paura avevo chiuso, e vedo che la bottiglia si è fermata ai piedi di Damon.
<<Se non vuoi baciarlo, non devi.>> mi sussurra Gabriel all'orecchio, cercando di rassicurarmi.
<<Non ho la peste, Hope.>> mi dice Damon e, a quanto pare, il suo commento fa ridere tutti.
Come se il fatto che io sia presa dall'ansia e mi senta in soggezione in questo momento possa essere oggetto di scherno da parte dei ragazzi.
Mi guardo intorno e vedo gli occhi di tutti puntati sopra, l'ansia che man mano sale e si diffonde in tutto il corpo.
Sento gli occhi farsi più lucidi, le lacrime che stanno per scendermi.
Non posso farlo.
Damon aveva torto, non odierei lui ma me stessa.
Per questo motivo mi alzo e scappo verso il bagno con le lacrime che rigano i miei occhi.
La cosa che odio più di tutte?
L'ansia.
Il senso di paura, di soggezione, di giudizio che riescano a fatti provare gli altri come se tu non andassi bene.
Quella costante paura che ti perseguita e prende il soppravento quando meno te lo aspetti.
Ho sempre sofferto di ansia ma era da un po' che non la provavo, non voleva dire che ne ero guarita e lo sapevo.
Ormai avevo imparato a conviverci ma lei era sempre più forte di me.
Fai un respiro.
Inspira ed espira.
Butta tutto fuori.
<<Stai bene?>> alzo gli occhi e noto che dietro di me c'è un ragazzo che potrà avere qualche anno in più di me.
È alto una decina di centimetri in più di me, hai i capelli castani lunghi e in disordine, gli occhi castani.
<<Sto bene ma tu sei nel bagno delle ragazze.>> gli dico, mentre mi giro.
<<No, questo è il bagno degli uomini.>> mi dice e ne ho la conferma quando vedo qualcuno di genere maschile uscire dal bagno.
<<Perchè hai pianto? È per
un ragazzo?>> mi chiede.
Il suo intromettersi dovrebbe darmi fastidio ma non lo fa, sembra un ragazzo simpatico.
<<Non proprio.>> gli dico e dopo qualche secondo continuo.
<<Soffro di ansia.>>
Lui mi fai un sorriso triste.
<<Anche io ne soffro, posso capirti.
Riesce a rovinarti sempre tutto ma devi vederla come se lei fosse l'essere piccolo e tu il gigante che la distrugge, con me funziona.>>
Gli sorrido e gli porgo la mano, che lui stringe.
<<Hope.>>
<<Piacere mio Hope, il mio nome è Daniel.>>
Dopo qualche minuto usciamo dal bagno e mi sento molto meglio.
L'ansia se affrontata con qualcuno al tuo fianco diventa più facile da trattare.
Quando entro nella sala vedo Gabriel e le ragazze correre verso di me.
<<Eccoti, stai bene angelo?>>
<<Si, sto bene. Andiamo a ballare?>> gli chiedo, mentre saluto Daniel e rassicuro le ragazze.
Dopo di ciò scendiamo in pista, dove vi sono già Damon e la ragazza senza nome.
Gabriel mi stringe e mi sussurra qualcosa, che in realtà non ho ascoltato perchè i miei occhi sono incollati su di lui, su Damon.
Anche lui mi sta guardando.
La ragazza si sta strusciando su di lui, che sembra completamente disinteressato.
I suoi occhi vagano sul mio volto, sta cercando di capire se sto bene, nel mentre guarda ogni mio movimento.
<<Mi stai ascoltando?>>
Sposto lo sguardo da Damon a Gabriel, che mi sta guardando e gli faccio cenno di sì.
<<Di cosa stavo parlando?>>
In realtà? Non lo so.
Mi sporgo a guardare nuovamente Damon, ora sta baciando la ragazza.
Non ha paura che si rompa?
<<Allora?>> mi domanda Gabriel e senza pensarci lo bacio.
Un bacio lento, niente a che vedere con quello che sta ricevendo la ragazza da Damon.
Gli occhi di quest'ultimo sono puntati nei miei.
Vedo Gabriel che si distacca e lo guardo per chiedigli una spiegazione.
<<Hope non sono stupido, non vuoi stare con me. L'ho capito.>> mi dice e se ne va, prima che io possa chiedirgli una spiegazione.
<<Gabriel!>> urlo e lo rincorro.
<<Sei innamorata di Damon, si vede. Dovresti stare con lui.>> mi dice.
<<Non sono innamorata di Damon!>>
Che idiozia! Come fa a pensare che io sia innamorata di Damon?
<<Ne sei sicura?>> mi chiede e gli faccio cenno di sì.
<<Hope, ti va di cantare una
canzone?>> mi chiede Damon.
Guardo Gabriel che mi sussurra un "vai".
<<Non voglio cantare!>> urlo verso Damon, che mi sta trascinando sul palcoscenico.
<<Conosci Shameless, giusto?>> mi chiede, quando siamo sul palco.
<<Tu vuoi cantare Shameless? E poi perchè con me e non con lo lo scheletro?>>
Mi guarda con un sopraciglio alzato e poi scoppia a ridere.
A quanto pare dovrei fare il piagliaccio di professione.
<<Perchè prima mi sono comportato da stronzo e perchè lo scheletro si è buttata su un altro.>> mi dice e mi indica la ragazza con cui è stato tutta la sera che sta baciando un altro ragazzo.
Poi mi sorride e mi da un microfono.
<<Non avere ansia, guarda me. Siamo solo io e te>>mi sussurra all'orecchio, prima di iniziare a cantare.
<<Don't speak, no, don't try
It's been a secret for the longest time
Don't run (oh), no, don't hide
Been running from it for the longest time>>
Tutti quanti si fermano di fare quello che stavano facendo per ascoltarlo cantare, vedo alcune ragazze aprire la bocca.
Non hanno torto, Damon quando canta sempre un Dio sceso dall'Olimpo.
Mi prende la mano e mi trascina al centro del palco.
<<So many mornings, I woke up confused
In my dreams, I do anything I want to you
My emotions are naked, they're taking me out of my mind>> iniziamo a cantare insieme.
I miei occhi nei suoi.
<<Right now, I'm shameless
Screamin' my lungs out for ya
Not afraid to face it
I need you more than I want to
Need you more than I want to
Show me you're shameless
Write it on my neck, why don't ya?
And I won't erase it
I need you more than I want to
I need you more than I want to
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
So we're there, now it's real
Now that you have me, do you want me still?
My kisses are history, they go back a long time, uh
And I'm tired of loving somebody that's not mine, no
So many mornings I woke up confused
In my dreams, I do anything I want to you
My emotions are naked, they're taking me out of my mind (mind)
Right now, I'm shameless
Screamin' my lungs out for ya
Not afraid to face it
I need you more than I want to
Need you more than I want to
Show me you're shameless
Write it on my neck, why don't ya?
And I won't erase it
I need you more than I want to
I need you more than I want to
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
There's just inches in between us
I want you to give in, I want you to give in, oh
There is tension in between us
I just wanna give in
And I don't care if I'm forgiven
Right now, I'm shameless
Screamin' my lungs out for ya
Not afraid to face it
I need you more than I want to
Need you more than I want to
Show me you're shameless
Write it on my neck, why don't ya?
And I won't erase it
I need you more than I want to
I need you more than I want to
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now
No, uh, uh, don't wanna do this now>>
La canzone è finita.
Per tutto il tempo ho guardato lui e lui ha guardato me, finchè non mi ha avvicinato al suo petto.
La mia mano sul suo cuore, mentre il suo braccio mi stringe la vita.
<<There's just inches in between us
I want you to give in, I want you to give in, oh
There is tension in between us
I just wanna give in
And I don't care if I'm forgiven>> mi sussurra all'orecchio mentre si avvicina alle mie labbra.
Bentornati! Scusate la lunga attesa ma volevo che fosse perfetto.
Penso che sia il capitolo più lungo che abbia mai scritto.
Che ne pensate?
Io direi a Hope che Damon non è l'unico bipolare e che lei dovrebbe iniziare a comprendere i suoi sentimenti.
Dopo questo capitolo da che parte state? Gabriel o Damon?
Ci vediamo nel prossimo capitolo.
P.s Ho messo la playlist delle mie due storie su spotify.
Basta scrivere il titolo della storia o scrivendo Michi10957.
Kiss kiss💋💋!
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