La pazzia è l'orgasmo
cerebrale più bello
che ci sia.
Oscar Wilde.

<<Non ti permetterò mai di farlo, intesi? È un piano idiota.>> mi urla Gabriel.
Siamo sul tetto della scuola e ho appena finito di raccontargli del mio piano.
Le lezioni erano finite da un po' e tutti quanti se ne erano andate nelle proprie case e, per mia fortuna, quella strada verso quell'ora era sempre deserta, cosa che mi aiuterà con il mio piano.

<<L'avevo detto che non ti sarebbe piaciuto.>> gli dico.
<<Non mi sarebbe piaciuto è un eufenismo. Capisci cosa mi hai detto?>>
<<Si.>>
<<Non ti permetterò di saltare da qua sù per vedere se lui ti salva,
intesi?>>

Ok, questo era il mio piano.
Non avevo mai detto che fosse normale o che sarebbe piaciuto, lo sapevo per certo nulla di tutto ciò era normale ma avrei fatto di tutto per riportare indietro Damon.

<<Non lo riporterai qui così.>> mi dice Gabriel.
<<E se ci dovessi riuscire? Invece, se non dovessi ci saresti tu pronto a salvarmi.>>

Gli faccio gli occhi dolci e lo vedo girare gli occhi, per poi sospirare.

Non gli do il tempo di protestare, che mi butto.

Pov's Gabriel.

Non ho il tempo di prenderla, che la vedo volare via da me.
Sto per far uscire le ali e buttarmi a mia volta, quando mi sento bloccare da una mano.
Mi giro e vedo mio padre.

<<Cosa stai facendo? Morirà!>> urlo.
<<Non morirà te lo prometto. Ciò l'aiuterà verso la trasformazione.>> mi dice.

Sapevo cosa voleva fare, stava dalla parte di Damon.
Lei sarebbe stata sua o almeno questo era il progetto di mio padre e in tal caso io che funziona avrei avuto?
Di osservatore?
Avrei dovuto passare una vita infelice per darla a qualcun'altro?
Sapendo perfettamente che Damon non sarebbe mai stata alla sua altezza.

Pov's Damon.

Non posso credere a quello che vuole fare.
È impazzita?
Rischierebbe la vita per me?
Per potermi rivedere? Per avermi nuovamente vicino a lei?

Non lo farà. Non lo farà. Non lo farà.

Ma capisco di starmi sbagliando quando la vedo volare.
Noooo.

Amen, non mi importa di quello che dice il famigerato Dio o Gabriel o chiunque altro.
Sarei stato egoista.

Pov's Hope.

Inizio a sentire un vuoto dentro, il cuore sprofondarmi, il vento tra i capelli e poi il buio.
Era questa la morte?
Quindi ero morta?
Non mi aveva salvato?
A quanto pare no, mi ero sbagliata su di lui e sulla possibilità che Gabriel mi avrebbe salvato, forse non aveva fatto in tempo.

Pov's Damon

<<Principessa, svegliati perfavore.
Sono qui, ti prego apri i tuoi occhi per me. Non dirmi che sono arrivato troppo tardi.>>
Ti prego!
Ho bisogno di rispecchiarmi nei tuoi occhi, di sentirti ridere.
Ho bisogno della mia principessa.
Continua a non rispondere.
L'unica cosa che posso fare è baciarla, anche se ciò significherebbe avvicinarla al suo lato demoniaco.

Mi avvicino a lei e pongo le mie labbra sulle sue, in quello che dovrebbe essere un bacio curativo.
Dall'alto sento delle urla, che dovrebbero appartenere a Gabriel ma non ci do peso.
Una luce nera ci circonda, nel frattempo le mie labbra sono ancora appoggiate alle sue.
In un bacio che è delicato come lei, solo per lei che è delicatezza e dolcezza.
Lei che è come il gelsomino, lei che è la mia guerriera, la mia principessa.
Poteva savarla Gabriel, se non fossi apparso lui l'avrebbe salvata.
Dio non avrebbe rischiatto così tanto, non avrebbe rinunciato alla sua regina.
E io non avrei rinunciato all'unica cosa bella, ma allo stesso tempo non volevo rovinarla e così mi ritrovai nuovamente in uno scontro mentale senza vincitori.

<<Damon?>>
Abbasso lo sguardo e vedo gli occhioni della mia principessa.
<<Buongiorno.>> le sorrido.
<<Sei tornato da me.>>
<<Tornerò sempre da te, per questo motivo non dovresti rischiare la tua vita.>>

Neanche il tempo di finire che la vedo abbracciarmi.
Rimango esterefatto, non mi aspettavo ciò ma comunque non l'abbraccio.
Non posso.

<<Ti prego abbracciami, ne ho bisogno.>> mi sussurrà all'orecchio.
<<Mi hai abbracciato abbastanza, alzati.>> le dico.
Si allontana e mi guarda con un sopracciglio alzato.
Potrò essere stronzo, ma non riesco a levarmi la scena di lei che bacia il nonnino.
Sono rimasto traumatizzato, non sto scherzando.

<<Ti ho fatto qualcosa? È per questo che sei andato via?>> mi chiede con le lacrime agli occhi.
Non piangere, ti prego.
Perchè finisco sempre per farti versare lacrime amare?

Vedo avvicinarsi Gabriel, che la stringe a sè.
Sono stanco che lui debba fare l'eroe e io il cattivo della storia.
Perchè il cattivo non può essere l'eroe per una volta?
<<Damon rispondimi!>> mi urla.
<<Tesoro sai che Damon ti vuole bene.>> cerca di rassicurarla il nonnino.

<<All'inizio sembravi contento.>>
<< Cosa ti aspetti di sentirti dire, eh? Ti ho detto che torno sempre da te perchè sono vincolato e non posso fare a meno di ciò. Me ne sono andato perchè ero stanco di farti da babysitter, non farti film mentali Hope.>> le dico.
Odiatemi pure, perchè in questo momento sono il primo a farlo.
<<Mi avevi sorriso.>>
<<Perchè eri viva e non morta, se saresti morta per colpa mia ne avrei dovuto pagare le spese. Chiamalo egoismo.>>

Si allontana da Gabriel e mi viene incontro, puntandomi un dito contro.
<<Vaffanculo Damon, potevi startene direttamente all'inferno non ho bisogno che tu mi faccia da babysitter.>> mi spinge.
<<Ti odio, cazzo! Rovini sempre tutto! Ti meriti di brucciare tra le fiamme dell'inferno!>> grida e mi spinge nuovamente.
Dillo al bambino.
<<Hai finito?>> le dico e fingo di sbadigliare.
Gira i tacchi e se ne va, seguita dal suo cagnolino.

Bene Damon, hai rovinato tutto di nuovo.
Ha ragione su una cosa, tu rovini tutto ma non ti meritavi l'inferno che hai passato sulla terra.
Peccato che gli umani non capiscono che il problema di tutta la sofferenza del mondo siano proprio loro.

Bentornati miei cari lettori.
Scusate per la lunga attesa, ma avevo la mano destra off limits.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Cosa ne pensate del piano di Hope?
E di Dio che cerca di avvicinare Hope a Damon, quale sarà il suo piano?
Per finire con Damon che pensa una cosa e poi ne fa un'altra.
Aspetto i vostri commenti, adoro leggerli.
Al prossimo capitolo.
Kiss kiss💋💋!