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Epilogo- due mesi dopo

Erano passati due mesi dalla Grande Guerra e finalmente tutto si era sistemato. Nico e Will convivevano nell'appartamento di Nico, Hazel si era trasferita con Frank e Bianca era tornata in Paradiso con Victor, anche se passava molto tempo sulla Terra insieme al fratello e alla sorella. Dopo la concessione di Nico di poter vivere sulla Terra, pur tornando saltuariamente in Paradiso, Lui aveva permesso anche agli altri angeli di poter andare sulla Terra a patto di non mostrare la loro vera natura. Nico era rimasto piacevolmente stupito del nuovo permesso e spesso gli era capitato di incontrare qualche angelo per le affollate vie di New York.

Il giorno del Ringraziamento era una delle feste più sentite in America e tutta New York era in fermento per quel giorno di festa. Nico e Will avrebbero passato la giornata a casa di Apollo e Diana, insieme alle sorelle di Nico e i loro rispettivi fidanzati. Tre settimane prima Will aveva convinto il fidanzato a dire la verità a suo padre e sua zia, voleva che loro sapessero la verità e gli assicurò che avrebbero mantenuto il segreto. Nico, anche se riluttante, accettò e disse ad Apollo e Diana tutto quanto. Sulle prime non gli credettero, pensando fosse solo uno scherzo ma, quando Nico gli mostrò le ali, e i suoi particolari occhi dorati, i due rimasero senza parole. Diana sembrava sul punto di svenire e Apollo era notevolmente sbiancato, facendo sedere la sorella su una sedia prima che crollasse a terra. L'angelo fece sparire velocemente le ali e fece ritornare i suoi occhi al loro stato naturale, avvicinandosi cautamente alla zia di Will per controllare se stesse bene. Dopo dieci minuti buoni Apollo e Diana si erano ripresi un po' dallo shock iniziale tempestarono Nico di domande e l'angelo rispose pazientemente ad ognuna di esse, chiarendo i dubbi e spiegando il motivo del suo arrivo sulla Terra.

Nico sospirò al ricordo di quel giorno, aveva passato tre ore buone a spiegare tutto ad Apollo e Diana e loro lo rassicurarono che il suo segreto era al sicuro con loro. L'angelo scosse la testa e prestò attenzione alla guida. Il traffico a New York c'era sempre e a qualunque ora del giorno, ma nei giorni che precedevano il giorno del Ringraziamento era ancora più intenso del solito. Fortunatamente Nico non era imbottigliato nel traffico in macchina, con la moto riusciva a muoversi agilmente nel traffico. La moto era un gentile regalo di Apollo: era appartenuta prima a lui ma, con la nascita di Will, non l'aveva più guidata. Visto che il figlio non aveva mai preso il patentino aveva deciso di donarla a Nico, il quale se ne era innamorato subito: era una Harley Davidson nera.

Svoltò nella via dove si trovava il palazzo di Apollo e Diana: il pranzo del Ringraziamento si sarebbe tenuto nella loro casa insieme alle sorelle di Nico e ai loro compagni. I Solace erano stati scioccati nel sapere che anche Victor, Bianca e Hazel erano angeli, e più di una volta li aveva sorpresi a fissare incessantemente le schiene delle sue sorelle o la sua in cerca di tracce delle ali.

Scese dalla moto ed entrò nel palazzo, arrivando poi di fronte all'appartamento di Apollo e Diana. Suonò e il padre di Will lo accolse con un caloroso abbraccio, invitandolo ad accomodarsi in sala, le sue sorelle, insieme a Victor, Frank e Diana, stavano chiacchierando allegramente. Quando lo videro arrivare smisero subito di parlare e lo salutarono. Nico sorrise e fece un rapido giro di saluti, per poi andare in cucina, sicuro di trovare il fidanzato. Come previsto Will era indaffarato in cucina, stava ultimando le ultime preparazioni per i dolci tipici del giorno del Ringraziamento. Stava infornando l'ultima teglia di biscotti all'arancia e limone, mentre la torta di zucca raffreddava sul tavolo della cucina.

"Felice giorno del Ringraziamento, amore" disse Nico cingendogli le braccia attorno alla vita, abbracciandolo da dietro.

"Anche a te, tesoro" sospirò Will, poggiandosi contro il petto forte del fidanzato, intrecciando le sue mani con quelle dell'angelo sul suo ventre. Voltò la testa baciando dolcemente le labbra di Nico, gemendo piano contro le labbra dolci e invitanti del fidanzato.

"Hai un buon profumo" gli disse Nico quando interruppero il bacio, baciandogli dolcemente il collo e inspirando l'odore di agrumi, zucchero e pasta frolla.

"Ho cucinato fino ad adesso dolci, ci credo che ho un buon profumo" ridacchiò Will, piegando il collo per dare a Nico più spazio "Basta amore. Qualcuno potrebbe entrare in cucina da un momento all'altro"

"D'accordo" acconsentì l'angelo di malavoglia, allontanandosi dal collo del ragazzo, liberandolo dalla sua presa. Will sorrise e prese un biscotto delle precedenti infornate, portandolo all'altezza delle sue labbra. L'angelo diede un morso al biscotto e subito un intenso sapore di arancia e limone gli esplose in bocca "Buonissimo, come ogni tuo dolce"

"Sono felice che apprezzi" sorrise Will, assaggiando a sua volta il biscotto, uscendo entrambi dalla cucina. Trovarono tutti seduti nel salone a parlare tra loro: le donne sedute sui divani mentre gli uomini seduti attorno al tavolo. Improvvisamente il campanello suonò, facendo sussultare tutti quanti per la sorpresa.

"Aspettavate qualcun altro?" chiese Hazel e Diana scosse la testa. Apollo si alzò e andò ad aprire la porta, tornando pochi minuti dopo.

"Nico credo che questa visita sia per te" disse Apollo e alle sue spalle apparve un uomo che Nico conosceva molto bene.

"Michele! Cosa ci fai qui?" chiese l'angelo avvicinandosi al suo amico per abbracciarlo, ma all'ultimo minuto si accorse di un fagottino tra le sue braccia.

"Ciao Nico" lo salutò l'arcangelo sorridendo dolcemente, sistemandosi meglio il fagottino tra le braccia.

"Michele, cosa...?"

"Devo parlarvi. Will, Nico è meglio se vi sedete"

"Avanti, parla" lo esortò Nico quando lui e Will si sedettero attorno al tavolo e Michele prese posto a capotavola.

"Io... io non credo ci sia un modo gentile per dirvelo" cominciò l'arcangelo, agitandosi leggermente "Voi... voi siete genitori" esordì facendo calare il silenzio.

"Come scusa?" domandò Nico in un sussurro, il primo ad essersi ripreso dalla notizia.

"Voi siete diventati genitori" ripeté Michele, scostando leggermente la copertina rosa che copriva il bambino tra le sue braccia. Era sveglio e la prima cosa che Nico e Will notarono furono due intensi occhi di un blu oltreoceano, limpidi e curiosi, e un ciuffetto di capelli corvini sulla testa "Vi presento Victoria Alià, vostra figlia"

"Michele puoi darci una spiegazione a tutto ciò?" chiese Will, parlando per la prima volta, facendo saettare lo sguardo dalla bambina all'angelo. Michele annuì e prese dalla tasca del cappotto un foglio di carta piegato e lo porse a Nico.

"Leggi a voce alta" disse Victor, in piedi dietro Bianca con le mani posate sulle sue spalle. L'angelo annuì e aprì il foglio.

Caro Nico,

se hai ricevuto la mia lettera significa che hai battuto Lucifero e che io e Menadiel siamo morti. Ti presento Victoria Alià, mia figlia e il mio tesoro più grande. È nata una settimana prima il tuo arrivo all'Inferno e ho fatto di tutto per nascondere la gravidanza e la bambina agli occhi dei demoni. Se Lucifero lo avesse scoperto mi avrebbe uccisa. Quando ho saputo del tuo arrivo io e Menadiel abbiamo cominciato a sperare di poterci redimere: ci eravamo pentiti da tempo della nostra scelta. Eravamo giovani e inesperti, ci siamo fatti abbindolare dalle parole di potere che Lucifero professava e quello è stata la nostra rovina.

Quando abbiamo scoperto di aspettare un bambino la nostra preoccupazione era a chi l'avremmo lasciata se ci fosse successo qualcosa. È stato un pensiero che ci ha tormentato per nove mesi, ma quando ti abbiamo conosciuto, e ci siamo presi cura di te, di comune accordo abbiamo deciso che tu saresti stato la persona adatta. So che avrei dovuto dirtelo prima, ma la morte di Menadiel e le sorti così incerte della guerra mi hanno fatto tentennare: non volevo darti altre preoccupazioni.

Spero con tutto il cuore che tu e Will ve ne prendiate cura, crescetela come vostra figlia e parlatele di noi quando sarà grande. Ti lascio il mio anello di Angelo dello Zodiaco, dallo a Victoria quando sarà grande, come ricordo dei suoi genitori.

Ti ho voluto bene, Nico. Sei stato il migliore amico che io abbia mai avuto e sono felice di aver conosciuto, seppur per poco tempo, Will. È un ragazzo forte e dolce, tienitelo stretto qualunque cosa accada. Ti ringrazio per averci dato una possibilità per cambiare il nostro futuro. Io, e sono sicura anche Menadiel, vi sarò per sempre grata per Victoria.

Beryl

Nico finì di leggere e tacque a lungo, gli occhi fissi sulla lettera dell'amica. Non avrebbe mai immaginato che Beryl avesse una figlia e che l'avesse data a loro: non aveva mai preso in considerazione l'idea di diventare padre. Sentì la mano di Will sul suo braccio, un tocco delicato e rassicurante che lo fece calmare. Alzò la testa e incrociò lo sguardo del suo ragazzo, domandandosi cosa ne pensasse di tutto ciò. Era giovane, non aveva nemmeno trent'anni, e di punto in bianco veniva a sapere che era diventato padre. Chiunque al suo posto sarebbe scioccato, ma lui era calmo e un leggero sorriso gli incurvò le labbra.

"Beryl ci ha nominato genitori di sua figlia" constatò Will a bassa voce, posando lo sguardo sul viso paffutello della bambina, che si guardava intorno curiosa.

"Sì, l'abbiamo trovata in una delle stanze del palazzo di Lucifero, dietro una porta segreta in compagnia di una demone che si occupava di lei. Quando le chiesi spiegazioni lei mi mostrò la lettera, dopodiché presi la bambina e la portai qui da voi" spiegò Michele, cullandola dolcemente.

"Posso tenerla in braccio?" chiese Will, tra lo stupore generale. L'arcangelo annuì, sì alzò e posò con attenzione la bambina tra le braccia del ragazzo. Will sorrise a Victoria, accarezzandole la manina con un dito, facendola ridere.

"Will" lo chiamò Nico, parlando per la prima volta dopo la lettura della lettera "Io non ne sapevo nulla e ti capisco se sei spaventato o non ti senti pronto per diventare padre..."

"Nico, va tutto bene" lo interruppe il suo ragazzo "Sono giovane, hai ragione, ma ho sempre desiderato avere un bambino e sono pronto a diventare genitore. Affronteremo anche questa nuova avventura, Nico. Insieme"

L'angelo sorrise e gli diede un leggero bacio sulle labbra, dolce e casto. Abbassò lo sguardo sulla bambina e allungò le braccia per prenderla. Will gliela passò e Nico la prese in braccio come se stesse maneggiando una statua di cristallo. La sistemò meglio tra le sue braccia e allungò un dito per accarezzarle la guancia morbida e rosa. Victoria sorrise e afferrò il suo dito la sua piccola manina, donandogli un dolce sorriso sdentato.

"Ciao Victoria" disse Will, piano, avvicinandosi alla bambina "Siamo i tuoi genitori, Papà Will e Papà Nico"

"Non riesco ancora a credere che siamo diventati genitori" mormorò Nico ancora stordito per la notizia.

"Credici, perché io e Hazel siamo appena diventate zie" disse Bianca avvicinandosi con la sorella alla bambina, sorridendole "E, se permetti, vorremmo tenere in braccio la nostra nipotina"

"Non credo proprio. Questo onore spetta prima al nonno!" protestò Apollo prendendo dalle braccia di Nico la bambina, cullandola dolcemente, mentre Diana le sussurrava parole dolci.

"Penso che non la riavrete presto" disse Frank, mentre Victor e Michele annuivano "Anche se non riesco a credere che io e Victor siamo diventati zii di un angioletto" dopo che Nico rivelò la sua identità ad Apollo e Diana, Hazel la rivelò a Frank, il quale svenne per alcune ore. Hazel gli raccontò tutto quanto e, dopo un primo momento di incredulità, aveva accettato la natura angelica della ragazza.

"E noi non riusciamo a credere che siamo diventati genitori" ribatté Will, sorridendo.

"Sono felice per voi" si congratulò Michele "Nico, posso parlarti un minuto?"

"Certo" acconsentì e seguì l'amico sul piccolo balconcino della sala, spiccando poi il volo. Atterrarono poco dopo sul tetto del palazzo.

"Mi sei mancato Nico" disse Michele, stringendo l'amico in un breve abbraccio.

"Anche tu. Come va con Lucifero? So che Lui ti ha dato il permesso di poter stare all'Inferno con Lucifero per far in modo che non scappi"

"Sì, è così. Voglio cercare di cambiarlo Nico, penso ci sia ancora qualcosa di buono in lui"

"Michele sei sicuro di ciò che dici? Sono millenni che Lucifero si è trasformato ne Diavolo..."

"Devo provarci. Non posso pensare di averlo perso per sempre, non riuscirei a superarlo" rispose Michele, abbassando lo sguardo. Nico lo capiva, eppure non poteva dimenticare quello che Lucifero gli aveva fatto. Sperò comunque che la sua bontà d'animo e la sua dolcezza facessero rinsavire Lucifero, sapeva che per l'arcangelo vederlo in quello stato era una stilettata al cuore.

"Ti auguro di riuscirci, tu sei l'unico che potrebbe farcela"

"Lo spero" sospirò Michele, prendendo dalla tasca interna del cappotto un anello d'oro giallo con un rubino intarsiato "L'anello di Beryl"

"Grazie" rispose l'angelo, prendendo il gioiello "Buona fortuna, allora"

"Anche a voi"

"Veni a trovarci qualche volta, così Victoria potrà conoscere lo zio Michele" disse Nico, abbracciando forte l'amico, augurandogli di riuscire nella sua missione.

"Certo, lo farò. Vedi di portarla in Paradiso quando sarà abbastanza grande. Sono sicuro che ci saranno molti zii e zie che non vedranno l'ora di viziarla e coccolarla" rispose l'arcangelo, ricambiando l'abbraccio per poi spiccare il volo e sparire dalla sua vista.



"Non riesco ancora a credere che abbiamo una figlia" sussurrò Will quella sera nella loro camera. Victoria riposava nella vecchia culla di Will nella loro camera da letto, culla che Diana aveva recuperato in mansarda quel pomeriggio.

"Non riesco a crederci nemmeno io" mormorò Nico, accarezzando dolcemente i capelli del suo fidanzato, il quale era comodamente appoggiato con la testa sul suo petto. Non gli sembrava ancora vero, credeva di svegliarsi da un momento all'altro e scoprire che era un sogno.

"Saremo degli ottimi genitori" disse Will, posando una mano sullo stomaco del fidanzato, facendo vagare l sguardo per la stanza fino a fermarsi nel punto in cui riposava Victoria nella sua nuova culla.

"Nostra figlia" non gli sembrava vero poter pronunciare quelle parole, eppure gli davano un senso di realtà, gli facevano capire che era tutto vero e non era un sogno "Sai questo cosa vuol dire, vero?"

"Cosa?"

"Che dovremmo rinchiuderla in camera fino alla maggiore età per tenerla lontana da possibili pretendenti" rispose Nico facendo ridacchiare Will.

"Nico, per l'amor del cielo! Non ha nemmeno un anno e tu pensi già a quello! Ci vorrà molto tempo prima che esca con qualche ragazzo!" ridacchiò il ragazzo. Nico lo squadrò per qualche secondo per poi ridere anche lui.

"Ti amo, Nico" disse Will quando smisero di ridere "Non so se il Fato ha voluto che ci incontrassimo, ma ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per me"

"Ti amo anche io, Will" rispose Nico, stringendolo più forte a sé "E rifarei ogni singola cosa perché mi ha portato a questo momento, qui con te, con voi. E ti prometto che farò di tutto per proteggervi"

FINE


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