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Capitolo 5

Come promesso, il giorno di Natale Nico, Bianca ed Hazel si presentarono a casa Solace per il pranzo. Nico era un fascio di nervi e continuava a giocherellare con il piccolo regalo di Will nella tasca del cappotto. Sapeva bene che non c'era nessuna ragione per essere agitati, conosceva bene Diana, Apollo e Will, li vedeva ogni giorno ma per qualche ragione non poteva fare a meno di essere agitato. L'appartamento di Will non distava molto dal ristorante, era una palazzina grigia di sei piani e lui abitava all'ultimo. Nico suonò il citofono e poco dopo il portone d'ingresso si aprì con uno scatto secco. I tre angeli entrarono e presero all'ascensore, stando attenti a non rovinare il grande mazzo di fiori che avevano portato e la bottiglia di vino rosso per i signori Solace. L'idea del bouquet di fiori per Diana era venuta a Bianca, mentre l'idea di portare il vino era di Hazel, e avevano optato per un Amarone italiano.

Le porte dell'ascensore si aprirono, rivelando un ampio pianerottolo con una sola porta di legno chiaro leggermente socchiusa. Nico si avvicinò alla porta e bussò leggermente, poco dopo la porta si aprì completamente rivelando un sorridente Will.

"Benvenuti" lo salutò Will, facendosi da parte per far entrare gli ospiti "Buon Natale"

"Buon Natale anche a te" dissero Bianca ed Hazel, dando un piccolo bacio a Will sulla guancia, facendolo arrossire.

"Buon Natale Will" disse a sua volta Nico, dando un rapido abbraccio al biondino.

"Anche a te, Nico" rispose il ragazzo, chiudendo la porta e conducendoli nella sala da pranzo. Era una stanza abbastanza ampia: il tavolo al centro della stanza era già apparecchiato, l'albero di Natale faceva bella mostra dietro il tavolo, illuminato dalle lucine colorate con dei pacchi colorati ai suoi piedi, la televisione era accesa e tenuta a basso volume, anche se nessuno la stava guardando, di fronte a un divano bianco.

"Ragazzi, benvenuti! Buon Natale" li accolse Diana con un sorriso, splendida nel suo vestito azzurro. Diana fece un rapido giro di saluti, abbracciando i tre angeli e scambiando gli auguri natalizi, poco dopo raggiunta da Apollo.

"Buon Natale, ragazzi. Will, prendi i loro cappotti" lo richiamò il padre e Will si affrettò a recuperare i soprabiti degli angeli.

"Aspetta, ti aiuto" si offrì Nico, prendendo il cappotto di Bianca, mentre Will prendeva quello di Hazel.

"Grazie, vieni li mettiamo in camera mia" disse il biondino, facendogli strada attraverso uno stretto corridoio, aprendo l'ultima porta a sinistra "Scusa il disordine"

"Non preoccuparti" rispose Nico, poggiando il cappotto sul letto di Will, per poi togliere il proprio. La camera di Will non era molto grande: le pareti erano dipinte di un tenue azzurro, il letto posto contro il muro era coperto da un pesante piumone blu notte, un grande armadio di legno scuro era posto di fronte al letto e una scrivania di legno chiaro era posta sotto la finestra della camera, stracolma di libri e fogli.

"Nico sei bellissimo" esclamò Will, osservando la giacca nera, la camicia bianca, i jeans neri e le scarpe del medesimo colore che indossava.

"Ti ringrazio, anche tu sei molto bello" rispose Nico, arrossendo leggermente, osservando il morbido maglione bianco e i jeans scuri che indossava.

"Grazie. Solitamente preferisco abiti più sportivi, ma per una volta mi hanno costretto ad una piccola eccezione" spiegò Will, scrollando le spalle.

"Anche io se devo essere sincero, ma con due donne in casa non si può discutere molto. L'hanno sempre vinta loro" sospirò Nico, facendo ridacchiare il biondino "Meglio se andiamo di là"

"Aspetta" lo richiamò Will, dirigendosi verso la scrivania e prendendo un piccolo regalo "Questo è per te"

"Will, non dovevi" disse l'angelo, prendendo il piccolo regalo.

"Sciocchezze. Coraggio, aprilo" lo esortò Will e Nico aprì il pacchetto, estraendo una scatolina di velluto bianco. L'angelo l'aprì rivelando una collana in argento con un pendente abbastanza particolare: era un lupo in argento, sotto al quale era incastonato, mediante un sottile anello, un lucido dente di quarzo nero, la coda argentea del lupo si attorcigliava sulla parte superiore del gioiello.

"Will, io..." balbettò Nico, spostando lo sguardo dal gioiello a Will, il quale lo stava osservando trepidante in attesa di un suo giudizio.

"Non ti piace?" chiese il biondino, preoccupato.

"No, è bellissimo, grazie. Solo, perché il lupo?"

"Perché ti rappresenta molto bene: sei intelligente, gentile, fedele con le persone che degne della tua fiducia e astuto, anche se alcune volte sei misterioso e solitario" rispose Will, arrossendo leggermente.

"Davvero tu mi vedi così?" domandò Nico, stupito, posandogli una mano sul mento per fagli alzare il volto.

"Sì, ti vedo così" rispose Will, sicuro.

"Mi aiuti a metterla?" chiese l'arcangelo, prendendo il monile dal cofanetto e porgendolo a Will. Il ragazzo prese la collana con dita tremanti, preso alla sprovvista, mentre Nico si voltava e raccolse i capelli sul lato sinistro della testa. Will fece passare la collana davanti a lui, per poi allacciarla dietro. Il ciondolo era freddo sulla pelle di Nico e tintinnò con il ciondolo della sua spada "Come sto?"

"Molto bene" rispose sinceramente Will, mentre Nico si girava e si dava una veloce risistemata ai capelli.

"Anch'io ho qualcosa per te" disse Nico, prendendo il suo regalo per Will dalla tasca del cappotto e consegnandolo al ragazzo.

"Grazie" esclamò Will, aprendo il pacchetto. Sgranò gli occhi quando vide il bracciale che gli aveva regalato l'angelo.

"Spero che ti piaccia"

"Nico, non so cosa dire... grazie, mi piace moltissimo"

"Dammi" disse Nico, prendendo il bracciale per metterlo al polso del biondino "Mi avevi detto che ti piace molto il mare, mi hai detto era il tuo secondo elemento. Ho pensato che potesse piacerti, che ti ricordasse il mare"

"Hai pensato bene, lo adoro" esclamò Will, sorridendo, rimirando il gioiello al suo polso, il quale spiccava in contrasto con la sua carnagione color caramello.

"Mi fa piacere. Sarà meglio se ritorniamo di là, altrimenti ci danno per dispersi" disse Nico, avviandosi verso la sala, subito seguito dal biondino.

"Finalmente siete arrivati!" esclamò Apollo sorridendo ai due giovani non appena arrivarono.

"Scusate il ritardo, stavamo parlando" spiegò Will, sorridendo, mentre Nico prendeva posto sul divano assieme alle sorelle.

"Doveva essere una lunga chiacchierata" disse Bianca, soriona, mentre la sorella ridacchiava.

"Sì, problemi?" domandò Nico, fulminandole con lo sguardo.

"No, nessuno" ridacchiò Hazel, scambiando una veloce occhiata con la sorella. Nico sbuffò e scosse la testa avvilito, anche se spuntò comunque un sorriso sulle sue labbra. La mano destra salì inconsapevolmente al collo, stringendo tra le dita il ciondolo della collana di Will. Era stato un gesto molto gentile da parte sua. L'angelo alzò lo sguardo su Will, incrociando lo sguardo con il suo, ammirando gli occhi azzurri come il mare del ragazzo. Si guardarono per qualche minuto in più del dovuto, prima che abbassassero entrambi lo sguardo, le guance rosse.

"Will, mi aiuti un attimo in cucina?" domandò Apollo, avviandosi verso la cucina, seguito poco dopo dal figlio. Gli sguardi che si erano scambiati i due ragazzi li aveva notati, aveva intuito che tra quei due ci fosse qualcosa che andava oltre l'amicizia, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a fare il primo passo.

"Arrivo" rispose Will, sparendo in cucina col padre, sperando che non notasse le sue guance scarlatte. Anche Bianca ed Hazel avevano notato qualcosa di diverso nel comportamento del fratello nei confronti di Will. Magari quella sarebbe stata la volta buona, magari quel giovane ragazzo mortale sarebbe riuscito a sciogliere il cuore di ghiaccio dell'arcangelo che da troppo tempo era incapace di amare. Magari quel Natale sarebbe cambiato qualcosa.

"Venite, andiamo a tavola" li invitò Diana, avviandosi verso il grande tavolo.


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