Capitolo 25
Will, Bianca, Ruben e Alexandra erano arrivati al luogo dello scontro: Hazel si era unita alle armate celesti, mentre i due angeli dello Zodiaco avevano ripreso i loro ruoli di protettori. Erano abbastanza lontani perché la luce angelica non accecasse Will, ma abbastanza vicini perché potessero vedere i due schieramenti. L'armata celeste, a sinistra, era avvolta da una calda e potente luce bianca, ma dell'armata infernale non ce n'era traccia. A destra, a fronteggiare da solo l'esercito del Paradiso, c'era un demone solitario e Will ebbe la spiacevole sensazione di conoscere quell'angelo caduto.
"Nico" sussurrò Bianca coprendosi la bocca con la mano, confermando i sospetti del ragazzo. Will vide con orrore crescente il suo ragazzo stendere un braccio di fronte a sé, una lancia fatta di luce argentea si palesò sul suo palmo.
"Non farlo, ti prego" mormorò Will, ma vide l'angelo portare indietro il braccio e lanciare l'arma, la quale trafisse in pieno il petto dell'arcangelo Michele. Videro l'arcangelo portarsi le mani al petto, stringendo convulsamente la lancia, mentre le sue ali cessavano di battere facendolo precipitare da un'altezza vertiginosa. Un secondo angelo si tuffò in picchiata e prese Michele prima che si schiantasse al suolo, portandolo velocemente lontano dal campo di battaglia.
"Nico come hai potuto?" si chiese Bianca incredula, trattenendo un singhiozzo. Nemmeno Will credeva ai suoi occhi: Nico, il suo adorato Nico, aveva appena ucciso Michele, uno dei suoi più vecchi e cari amici a sangue freddo.
Dietro Nico si palesarono una moltitudine di ombre scure, rivelando l'esercito infernale al completo. Lucifero capeggiava il suo esercito nella sua forma infernale, facendo trattenere il respiro a Will quando lo vide. Il Diavolo volò sopra il suo schieramento, le ali infuocate lo illuminavano di luce vermiglia, mentre indirizzava i suoi guerrieri verso i nemici.
I demoni alzarono in aria le armi e attaccarono l'esercito celeste, ancora sotto shock per l'attacco di Nico a Michele. Gabriele fu il primo a riprendersi dallo stupore iniziale: alzò in cielo la spada e spronò gli angeli a rispondere all'attacco, prendendo il comando dell'armata. Gli angeli si riscossero e risposero al grido di guerra, scendendo in battaglia a fronteggiare il nemico. Gli arcieri, più in alto rispetto agli altri angeli dell'esercito, incoccarono le frecce dalla punta infuocata e le scoccarono sui demoni. Una pioggia di dardi fiammeggianti cadde sui demoni, trafiggendo armature e ali, incendiando all'istante i demoni colpiti. Grida di dolore si levarono dallo schieramento di destra.
"Devo andare. Ruben, Alexandra vegliate su di lui. Will evita il più possibile di guardare la battaglia, fallo solo se necessario" lo ammonì Bianca, spiegando le sue grandi ali bianche venate di rosa, prendendo il volo verso lo schieramento celeste, il pugnale stretto nella mano sinistra. I due angeli dello Zodiaco si misero di fronte a Will, le loro ali spalancate lo celavano dalla vista dei demoni, le armi sguainate e pronte per colpire. Will alzò leggermente lo sguardo verso il cielo, sperando di intravedere Nico in quella moltitudine di ali nere e bianche, invano. Pregò che stesse bene e che tornasse da lui sano e salvo, non avrebbe sopportato la vista del suo corpo senza vita dopo tutto quello che avevano patito. Ti prego amore mio, torna da me... torna da me, non lasciarmi più da solo...
Nico stava facendo del suo meglio per non pensare al volto di Michele quando la lancia lo aveva colpito, quello stupore, quell'incredulità nel suo sguardo per ciò che aveva fatto. Era stato costretto a farlo e sperava che Raffaele, l'arcangelo guaritore, riuscisse a salvargli la vita. La spada che calò sul suo avambraccio lo riscosse dai suoi pensieri. La lama dell'arma scivolò contro il suo bracciale, e il suo avversario ritirò la spada.
"Samael" sussurrò Nico, avendo riconosciuto l'arcangelo della Punizione Divina, la Mano destra di Dio, l'angelo più volubile dei Cieli. Aveva corti capelli castani, il volto nobile dai tratti affilati, gli occhi verdi simili a quelli di una tigre. Una cosa essenziale che lo differiva dagli altri angeli erano le sue ali, uniche nel loro genere: un'ala era completamente bianca e pura, l'altra era nera come l'inchiostro. Era avvolto da due aure di potere, una bianca e una nera, in corrispondenza delle sue ali, in perfetto equilibrio tra loro. Samael non rispose, fece mulinare la scimitarra e attaccò nuovamente Nico. L'angelo nero parò il colpo, allontanando l'arcangelo da sé.
"Tu, ignobile traditore! Come hai osato uccidere Michele!" urlò la Mando destra di Dio, la voce profonda che gli riverberava nella testa come una condanna.
"Ho dovuto! Non avevo scelta!" ringhiò a sua volta Nico, parando un fendente al petto col piatto della lama, contrattaccando con un affondo al ventre dell'avversario.
"C'è sempre un'altra scelta!" ribatté l'arcangelo mentre attaccava la sua spalla. Troppo tardi Nico si accorse che era una finta, Samael cambiò la traiettoria del colpo all'ultimo, colpendolo alla gamba sinistra. Nico urlò di dolore, stringendo la gamba ferita, il volto contratto in una smorfia di dolore "E ora il colpo finale"
Samael impugnò la scimitarra con entrambe la mani, alzandola oltre la sua testa, gli occhi verdi lo guardavano freddi, pregustando la condanna imminente. Nico chiuse gli occhi aspettando che la fredda lama della spada calasse su di lui, liberandolo da quell'inferno che, in pochi mesi, era diventata la sua vita. Ma Nico non sentì mai la spada calare su di lui, sentì invece il clangore di due spade che cozzavano tra loro.
"Beryl, Bianca" sussurrò l'arcangelo, stupito nel vedere sua sorella e la sua nuova amica combattere insieme. Beryl si frapponeva tra Samael e Nico, la sua spada incrociata fino all'elsa con quella dell'arcangelo dalle ali bicolore. Bianca, invece, mormorava una formula veloce per far cicatrizzare temporaneamente il taglio.
"Bianca, portalo via di qui. A lui ci penso io" ringhiò il demone, i denti scoperti e la fronte imperlata di sudore per lo sforzo di tenere Samael lontano da Nico.
"No, non ti lascio qui da sola" ribatté l'arcangelo, ma sua sorella lo afferrò per un braccio e lo portò via.
"Non pensare di poter fuggire dalla tua punizione! Appena mi libero di lei ti troverò e ti punirò per il tuo gesto!" ringhiò Samael, furioso, cominciando a combattere furiosamente con Beryl.
"Andiamo, devo portarti via di qui" disse Bianca, sbrigativa, zigzagando tra i vari angeli e demoni che combattevano tra loro.
"No, dobbiamo aiutarla..."
"Se la caverà, dobbiamo pensare a te ora. Will ci sta aspettando" lo interruppe lei, decisa, indicandogli con la punta del pugnale il punto in cui c'era il suo fidanzato. Nico seguì la traiettoria indicata e intravide due angeli dalle ali spiegate, come se stessero nascondendo qualcosa. Il cuore dell'arcangelo batté più forte, Will era a pochi metri da lui, poteva scendere in picchiata, atterrare di fronte a lui, stringerlo di nuovo tra le braccia. Ma non poteva, non ancora, doveva essere prudente, non voleva che i demoni scoprissero dove si trovava Will.
"Perché lo avete portato? Dovevate lasciarlo a casa, al sicuro!" esclamò Nico, furioso per il fatto che Will era lì a pochi metri dal campo di battaglia. Voleva rivederlo, sì, ma non voleva che rischiasse inutilmente la vita.
"Non c'è stato modo per fagli cambiare idea, non voleva rimanere a casa ad aspettare il tuo ritorno" gli rispose Bianca, voltando leggermente il volto nella sua direzione. Quella distrazione per poco non le costò caro. Nico spalancò gli occhi quando vide la lama di una spada calare a pochi centimetri dal volto della sorella. L'angelo reagì d'istinto, fece scattare la sua spada in avanti, intercettando la lama nemica, portandosi davanti alla sorella, facendole scudo col suo corpo.
"Dove credete di andare?" Luke sorrise maligno, ritirando la spada, osservando i due fuggiaschi, tre demoni dietro di lui lo spalleggiavano, tre ghigni identici sui loro volti.
"Luke vattene, non abbiamo tempo per te" ringhiò Nico, frustrato. Non sarebbe mai riuscito a battere quattro demoni contemporaneamente.
"Noi, invece, abbiamo molto tempo" rispose il demone, affabile, rigirandosi la spada tra le dita. Voltò la testa alle sue spalle e fece un cenno con essa verso il basso. I tre scagnozzi annuirono e, con orrore, Nico li vide dirigersi verso il punto dove Will era nascosto. L'arcangelo si lanciò all'inseguimento, ma la lama di Luke lo bloccò nuovamente.
"Bianca, va da loro. Aiutali" ordinò Nico freddamente, senza staccare gli occhi al volto del demone deformato da un orrido ghigno. Bianca non se lo fece ripetere due volte e scese in picchiata verso Ruben e Alexandra per aiutarli, questa volta Luke non la fermò. Voleva solo Nico.
"Ed eccoci qui a fronteggiarci ancora come l'ultima volta" constatò Luke noncurante, come se stesse parlando del tempo.
"Fatti da parte, Luke. Non voglio combattere con te"
"Beh, io invece sì. Voglio la mia rivincita, la mia vendetta per quello che mi hai fatto all'occhio" rispose lui, smettendo di sorridere, indicando la lunga cicatrice slabbrata che gli attraversava l'occhio. Nico non fece in tempo a ribattere, Luke batté una volta le ali, lanciandosi in avanti con la spada tratta. Nico si fece di lato, schivando il colpo, attaccandolo a sua volta con un fendente alla spalla. Luke portò l'ala destra di fronte a sé, parando il colpo, la lama della spada che cozzava contro la superfice dura dell'ala. Quando il demone riattaccò, una stoccata alla gamba, Nico batté forte le ali, volando indietro, lontano dalla traiettoria della lama. Neanche il tempo di un respiro, Luke attaccò con un fendente diretto al collo dell'arcangelo. Nico si accorse all'ultimo e alzò la spada, parando il colpo con il piatto della lama. Le due spade cozzarono duramente tra loro, scintille rosse scaturirono tra le due lame.
"Siamo di nuovo in una situazione di stallo" constatò Luke, le spade incrociate fino all'elsa, i visi dei due combattenti a pochi centimetri di distanza.
"Non puoi vincere, Luke" disse Nico con rabbia, spingendo con quanta forza aveva contro la spada dell'avversario. Si azzardò a lanciare una veloce occhiata verso il basso, vedendo che i due angeli dello Zodiaco e sua sorella erano in guai seri, stavano soccombendo contro i proprio nemici. Doveva tenere Luke occupato il più possibile.
"Ah, sembra che il dolce fidanzatino sia rimasto indifeso. È un'occasione troppo preziosa per lasciarsela scappare" Luke sorrise maligno e, con un potente colpo d'ala, destabilizzò la presa di Nico, allentandola. Il demone lo spinse lontano da lui e si tuffò in picchiata verso Will con la spada tratta di fronte a sé. Nico si riprese dall'attacco a sorpresa di Luke e si tuffò a sua volta in picchiata, le grandi ali nere che battevano velocemente nel tentativo di arrivare prima del suo avversario.
Will aveva visto i due demoni venirgli incontro, il primo dei due con la spada tratta di fronte a sé, sapeva di dover scappare, ma la paura lo aveva pietrificato. Una potente folata di vento lo fece barcollare, riscuotendolo dalla sua immobilità, ma due forti braccia gli cinsero la vita, impedendogli di cadere. Will si strinse per riflesso contro lo sconosciuto, ma quando il suo profumo gli invase le narici lor riconobbe: Nico. Posò la testa sul petto forte e ampio del suo angelo, mentre le grandi ali di Nico si chiusero sopra le loro teste, racchiudendoli in un mondo tutto loro. Rimasero abbracciati per un tempo che parve infinito, senza parlare: le parole erano superflue in quel momento. In quell'abbraccio racchiusero tutto il loro amore, i sentimenti che provavano l'uno per l'altro, la gioia di essersi ritrovati.
Improvvisamente il corpo di Nico si irrigidì e Will, alzando lo sguardo sul volto del fidanzato, vide il suo volto pallido e gli occhi spalancati per il dolore e la sorpresa, la bocca aperta dalla quale non uscì un suono. Le ali dell'angelo tremarono per poi ricadere, deboli e impotenti, lungo i suoi fianchi come le vele flosce di una nave. Will circondò la vita di Nico, sorreggendolo, mentre il corpo dell'angelo venne attraversato da tremiti incontrollabili. Will capì con orrore la causa di quei tremiti: il demone che doveva uccidere lui aveva colpito Nico in mezzo alle ali, dritto nel punto mortale per ogni angelo o demone.
Il demone biondo sorrise diabolico, ma il sorriso gli morì sulle labbra quando Ruben lo trapassò con la sua spada, uccidendolo sul colpo. Bianca, Ruben e Alexandra atterrarono vicino a Will, aiutandolo ad adagiare il corpo di Nico per terra, estraendogli con cautela la spada dalla schiena. I demoni avversari giacevano morti ad alcuni metri da loro, gli arti in posizioni innaturali.
"Nico... Nico, perché l'hai fatto?" sussurrò Will, posando dolcemente la testa dell'angelo sulle sue gambe, le lacrime che scorrevano veloci sulle sue guance.
"Si fanno cose stupide quando si è innamorati" mormorò Nico con la voce spezzata dal dolore "Non avrei mai lasciato che ti accadesse qualcosa"
"Resta con me, Nico, ti prego. Non andartene, non ora che ti ho ritrovato. Ti prego, non posso andare avanti senza di te" lo implorò Will piangendo, chinando il capo. Nico sorrise debolmente, posandogli una mano sulla sua guancia, asciugandogli le lacrime sul suo volto. Will coprì la mano del fidanzato con la sua, accarezzando ancora una volta la sua pelle vellutata.
"Sarò sempre con te, Will. Vivrò nel tuo cuore per sempre, finché tu lo vorrai"
"Sarai sempre nel mio cuore, mio angelo. Sempre"
"Promettimi solo una cosa"
"Qualsiasi cosa, Nico"
"Promettimi che andrai avanti, che anche dopo la mia morte tu non ti abbatta. Non potrei mai sopportare di essere la causa della tua sofferenza" disse l'angelo, alzando lo sguardo su Will.
"Non posso... non posso continuare a vivere senza di te, lo sai"
"Ti prego. Questa è la sola cosa che ti chiedo. Promettimelo Will, per favore" lo implorò Nico, il respiro che usciva a rantoli dalle sue labbra, come se ogni respiro potesse essere l'ultimo.
"Lo prometto" giurò il ragazzo, chiudendo gli occhi.
"Ti amo, amore mio, ricordalo sempre" sussurrò Nico, chiudendo gli occhi.
"Ti amo anche io, amore mio" sussurrò Will a sua volta, aprendo gli occhi. La mano di Nico sulla sua guancia si fece debole, scivolando dalla presa del ragazzo, ricadendo inerme sull'addome dell'angelo. Will chinò il capo, toccando la fronte di Nico con la propria, lasciando libero sfogo alle lacrime. No, non poteva essere vero. Dopo tutto quello che avevano rischiato, dopo tutto quello che avevano fatto per ricongiungersi, non meritavano questo. Avevano rischiato tutto per il loro amore e la loro fatica, la loro tenacia, veniva ripagata in quell'orribile modo.
Alle sue spalle Bianca, Alexandra e Ruben si inginocchiarono in segno di rispetto, piangendo la morte dell'arcangelo, del loro amico e fratello.
All'improvviso la piuma che Will teneva al collo, la piuma delle ali di Nico, si illuminò di luce bianca.
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